WIKA BA tag:model:BAX tag:model:BWX Istruzioni per l'uso

Tipo
Istruzioni per l'uso
MANUALE DI ISTRUZIONI
NI-222WE
Rev. 5 12/16
PRESSOSTATI BOURDON SERIE BW, BAX E BA
Tutti i dati, le affermazioni e le raccomandazioni fornite con questo manuale sono basate su informazioni da noi ritenute attendibili.
Poiché le condizioni di impiego effettivo sono al di fuori del nostro controllo, i nostri prodotti sono venduti sotto la condizione che sia
lo stesso utilizzatore a valutare tali condizioni prima di adottare le nostre raccomandazioni per lo scopo o l’uso da lui previsto.
Il presente documento è di proprietà della ALEXANDER WIEGAND SE &Co e non può essere riprodotto in nessun modo, né usato
per scopi diversi da quelli per i quali viene fornito.
STAGNI
E A SICUREZZA INTRINSECA
: SERIE BWX
A PROVA DI ESPLOSIONE: SERIE BA
PESO 2,0 kg
PESO 2,4 kg
A PROVA DI ESPLOSIONE: SERIE BAX
PESO 3,7 kg
Per il montaggio a parete usare viti M6 dimensioni in mm A= ingresso di pressione B= ingresso cavi
NOTA: Dimensioni e pesi impegnativi vengono rilasciati su disegni certificati.
ATTENZIONE
Prima di installare, utilizzare o manutenere lo strumento è necessario leggere e comprendere quanto riportato in questo manuale.
L’installazione e la manutenzione dello strumento devono essere eseguite solo da personale qualificato.
L’INSTALLAZIONE DEVE ESSERE ESEGUITA SOLO DOPO AVER VERIFICATO LA CONGRUITÀ DELLE CARATTERISTICHE
DELLO STRUMENTO CON I REQUISITI DELL’IMPIANTO E DEL PROCESSO.
Le caratteristiche funzionali dello strumento ed il suo grado di protezione sono riportate sulla targa di identificazione fissata alla
custodia.
CONTENUTO:
1 AVVERTENZE
2 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
3 CODICI MODELLO
4 TARGA D’IDENTIFICAZIONE E CONTRASSEGNI
5 REGOLAZIONE DEL PUNTO DI INTERVENTO
6 TARATURA DEL PUNTO DI INTERVENTO
7 MONTAGGIO E COLLEGAMENTI
8 PIOMBATURA DELLO STRUMENTO
9 SAFETY INTEGRITY LEVEL (SIL) REQUISITI DI INSTALLAZIONE
10 MESSA IN FUNZIONE
11 CONTROLLO VISIVO
12 VERIFICA FUNZIONALE
13 ARRESTO E SMONTAGGIO
14 DEMOLIZIONE
15 FUNZIONAMENTO IRREGOLARE: CAUSE E RIMEDI
ISTRUZIONI DI SICUREZZA PER IMPIEGO IN ATMOSFERE PERICOLOSE.
RACCOMANDAZIONI PER L’IMPIEGO SICURO DEL PRESSOSTATO.
DOCUMENTO CORRELATO
a documento autenticato con certificato
N° IECEx INE 13.0091X
N° IECEx INE 13.0092X
N° IECEx INE 13.0096X
MANUALE DI ISTRUZIONI
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1 AVVERTENZE
1.1 PREMESSA
La scelta di una serie o di un modello poco adatto, come pure
una installazione errata, conducono a un funzionamento
imperfetto e abbreviano la durata dello strumento. Non seguire
le indicazioni di questo manuale può causare danni allo
strumento, all’ambiente e alle persone.
1.2 SOVRACCARICHI AMMESSI
Possono essere saltuariamente sopportate pressioni eccedenti
il campo, purché stiano entro i limiti precisati nelle caratteristiche
dello strumento stesso (vuoto o pressione di prova). Pressioni
continue eccedenti il campo possono essere applicate allo
strumento, purché chiaramente dichiarate nelle caratteristiche
dello strumento.
I valori di corrente e tensione precisati nelle specifiche tecniche
e sulla targa non devono essere superati. Sovraccarichi
momentanei (transitori) possono avere effetti distruttivi
sull’interruttore.
1.3 VIBRAZIONI MECCANICHE
Possono portare all’usura di alcune parti dello strumento o
provocare falsi interventi. E’ consigliabile installare lo strumento
in assenza di vibrazioni. In caso di impossibilità è bene usare
accorgimenti tendenti ad attenuarne gli effetti (supporti elastici,
installazione con piolino del microinterruttore disposto
ortogonalmente al piano di vibrazione, ecc.).
1.4 TEMPERATURE
Per effetto della temperatura, sia ambiente che del fluido di
processo, la temperatura dello strumento potrebbe eccedere dai
limiti ammessi (normalmente da -40°C a + 60°C). In tale caso
usare opportuni accorgimenti atti a limitarne il valore (protezione
contro le radiazioni di calore, separatori di fluido, sifoni di
raffreddamento, armadi riscaldati). Il fluido di processo o sue
impurità non devono comunque solidificare nello strumento.
2 PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
La pressione, agendo sull’elemento sensibile (molla tubolare) ne
determina la deformazione elastica che viene impiegata per
mettere in azione uno o due microinterruttori elettrici posizionati
su valori di intervento prefissati. I microinterruttori sono del tipo a
scatto rapido con riarmo automatico. Quando la pressione si
scosta dal valore di intervento ritornando verso i valori normali,
avviene il riarmo. Il loro scarto differenziale (differenza tra il
valore di intervento e il valore di ripristino) può essere fisso
oppure regolabile (lettera R del codice contatti).
3 CODICI MODELLO
Vedere Allegato 1
4 TARGA D’IDENTIFICAZIONE E CONTRASSEGNI
Lo strumento è dotato di una targa metallica portante tutte le sue
caratteristiche funzionali e, nel caso di esecuzione a prova di
esplosione o a sicurezza intrinseca i contrassegni previsti dalle
norme IEC/EN 60079-0. La fig.1 riporta la targa montata sugli
strumenti a prova di esplosione.
Fig.1 – Targa strumenti a prova di esplosione
1 - Organismo notificato che ha emesso il certificato di tipo e
numero del certificato stesso.
2 - Marcatura CE e numero di identificazione dell’organismo
notificato responsabile della sorveglianza sulla produzione.
3 - Modo di protezione e limiti di temperatura ambiente di
funzionamento.
4 - Classificazione dell’apparecchiatura come stabilito dalla
direttiva ATEX 2014/34/EU.
La seguente tabella definisce la relazione fra le zone pericolose,
le categorie definite dalla direttiva ATEX ed i livelli di protezione
forniti dall’apparecchiatura (EPL) indicato nelle targhe.
Zona
Categorie in
accordo alla
direttiva 2014/34/EU
EPL
Gas o vapore
Zona 0 1G Ga
Gas o vapore
Zona 1 2G oppure 1G Gb o Ga
Gas o vapore
Zona 2 3G, 2G oppure 1G
Gc, Gb o
Ga
Polvere Zona 20 1D Da
Polvere Zona 21 2D oppure 1D Db o Da
Polvere Zona 22 3D, 2D oppure 1D Dc, Db o Da
5 REGOLAZIONE DEL PUNTO DI INTERVENTO
Ogni microinterruttore è indipendente e può essere regolato
mediante una vite (di regolazione) in modo da scattare quando
la pressione raggiunge (in aumento o in diminuzione) il valore
desiderato (punto di intervento). Lo strumento viene
normalmente fornito con taratura sul valore del campo più vicino
allo zero (taratura di fabbrica). Lo strumento è dotato di una
targa adesiva prevista per riportare il valore di taratura del punto
di intervento. Con taratura di fabbrica i valori non sono indicati
sulla targa in quanto provvisori e da modificarsi con i valori
definitivi.
Prima della sua installazione lo strumento deve essere tarato e
i valori di taratura definitivi scritti sulla targa adesiva.
Se lo strumento è stato espressamente ordinato con taratura
specifica, è buona norma controllare, prima della sua
installazione, i valori di taratura scritti sulla targa adesiva.
La posizione delle viti di regolazione è illustrata nella figura 2.
Fig. 2 - Connessioni elettriche e viti di regolazione
1 - Vite di regolazione punto di intervento micro 2
2 - Vite di regolazione punto di intervento micro 1
3 - Morsettiera
4 - Piastrina di identificazione connessioni elettriche
Stato dei contatti a pressione atmosferica
Designazione dei contatti
C – Comune
NA – Normalmente aperto
NC – Normalmente chiuso
L’effetto del senso di rotazione delle viti di regolazione è descritto
sulla targa adesiva.
6 TARATURA DEL PUNTO DI INTERVENTO
Per procedere alla taratura e periodicamente alla verifica
funzionale dello strumento è necessario disporre di un opportuno
circuito di taratura (fig.3) e di una adeguata sorgente di
pressione. Lo strumento campione deve avere un campo di
misura approssimativamente uguale o di poco superiore al
campo del pressostato, e deve essere di precisione congruente
alla precisione con cui si desidera tarare il punto di intervento.
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Fig. 3 - Circuito di taratura
PS - Pressostato
CA - Manometro campione
V1 - Valvola di ammissione
V2 - Valvola di scarico
P - Sorgente di pressione
Fluido di prova:
aria per P 10 bar
acqua per P > 10 bar
6.1 OPERAZIONI PRELIMINARI
6.1.1 Pressotati stagni (Serie BWX)
Togliere il dispositivo di blocco fissato sul fianco della custodia
dello strumento e la piastra di accesso alle viti di regolazione
(Fig. 4). Togliere il coperchio ruotando in senso antiorario.
Fig. 4 - Dispositivo di blocco pressostati stagni -
a - Filo di piombatura
b - Piombatura
c - Dado di blocco
d - Staffa di blocco
e - Piastra di accesso alle viti di
regolazione
6.1.2 Pressostati a prova di esplosione (serie BA e BAX)
ATTENZIONE: Non aprire il coperchio del pressostato in
ambienti con pericolo di esplosione quando lo strumento è
alimentato.
Con riferimento alla fig. 5 allentare il grano di bloccaggio posto
sul coperchio, con chiave esagonale 1,5, quindi svitare il
coperchio. Togliere il dispositivo di blocco interno inserito sui
tappi di chiusura e sfilare i tappi .
Fig. 5 - Dispositivo di blocco pressostati a prova di esplosione
6.2 CIRCUITO E OPERAZIONI DI TARATURA
Predisporre il circuito di controllo come indicato in Fig.3.
L’allacciamento delle spie luminose ai morsetti del contatto 1 o 2
deve essere fatto nella posizione NA o NC in funzione del tipo di
azione che dovrà svolgere il contatto.
Collegamento fra i morsetti C ed NA
Se il circuito è aperto alla pressione di lavoro, l’interruttore
chiude il circuito con pressione in aumento al raggiungimento
del valore desiderato (MAX. in chiusura).
Se il circuito è chiuso alla pressione di lavoro, l’interruttore apre
il circuito con pressione in diminuzione al raggiungimento del
valore desiderato (MIN. in apertura).
Collegamento fra i morsetti C ed NC
Se il circuito è chiuso alla pressione di lavoro, l’interruttore
apre il circuito con pressione in aumento al raggiungimento del
valore desiderato (MAX. in apertura).
Se il circuito è aperto alla pressione di lavoro, l’interruttore
chiude il circuito con pressione in diminuzione al
raggiungimento del valore desiderato (MIN. in chiusura).
Il pressostato deve essere tenuto nella posizione di normale
installazione, con la presa di pressione diretta verso il basso.
Evitare assolutamente di forzare a mano o con attrezzi il
supporto elastico del microinterruttore. Ciò può compromettere il
funzionamento dello strumento.
ATTENZIONE: Se l’interruttore è del tipo con differenziale
regolabile (lettera R del codice contatti) prima di procedere con
la taratura del punto di intervento bisogna eseguire la
regolazione del differenziale.
Aumentare la pressione nel circuito fino al valore di intervento
desiderato del primo microinterruttore. Mediante un cacciavite a
lama larga agire, come specificato sulla targa adesiva, sino ad
ottenere l’accensione (o lo spegnimento) della relativa
lampadina.
- Se lo strumento è dotato di un solo contatto la regolazione è
effettuata.
- Se è dotato di due contatti proseguire nel modo seguente.
Variare la pressione fino al valore di intervento desiderato del
secondo contatto. Agire sulla vite di regolazione del secondo
contatto. Ripetere le operazioni precedenti sul primo contatto,
indi le operazioni sul secondo contatto, sino ad ottenere la
precisione di intervento voluta. Ciò si rende necessario per
l’influenza reciproca dei microinterruttori sull’elemento sensibile
dello strumento.
ATTENZIONE: Se i due punti di intervento sono differenti devono
distare più del 5% de campo dello strumento.
6.3 CONTROLLO DEL VALORE DI INTERVENTO
Portarsi alla pressione normale di funzionamento ed attendere
che la pressione si stabilizzi. Variare lentamente la pressione nel
circuito e rilevare il valore di intervento.
Registrare il valore di intervento sulla targa adesiva posta sullo
strumento.
Nota: La verifica della ripetibilità del punto di intervento deve
essere condotta rilevando per tre volte il valore del punto di
intervento (Pi) partendo sempre dallo stesso valore di pressione
(Pw). Il ciclo di pressione deve essere seguito lentamente al fine
di rilevare con sufficiente precisione il punto di intervento.
6.4 REGOLAZIONE DEL DIFFERENZIALE (CODICE R
DEL CONTATTO)
Il differenziale può essere regolato solo sugli strumenti
equipaggiati con contatto che permette questa regolazione
(lettera R nel codice contatto). La regolazione si ottiene girando
la rotella posta sul microinterruttore (Fig. 6).
Fig. 6 – Regolazione del differenziale
Vite di regolazione del punto di intervento
Rotella di regolazione del differenziale
Per eseguire questa operazione è consigliabile l’uso di un
cacciavite a lama.
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ATTENZIONE: provocare la rotazione della rotella senza
spingere eccessivamente la lama contro la stessa.
Lo strumento viene normalmente fornito con differenziale
regolato al valore minimo (taratura di fabbrica).
6.4.1 Taratura del differenziale
La taratura del differenziale si ottiene procedendo nel seguente
modo:
1 - Aumentare la pressione nel circuito fino al punto di intervento
e registrarne il valore Pi .
2 - Diminuire la pressione nel circuito fino al punto di ripristino e
registrarne il valore Pr.
3 - La differenza Pi - Pr = Va rappresenta il valore al quale è
regolato il differenziale (regolazione di fabbrica)
4 - Ruotare nel senso indicato dalla Fig.6 la rotella di
regolazione portando la tacca rossa in posizione orizzontale.
5 - Ripetere le operazioni 1 e 2 rilevando il nuovo differenziale
Vb
6 - Confrontando i valori Va e Vb determinare con
approssimazione la lettera della rotella da posizionare sul
contrassegno (v. esempio)
7 - Effettuare il posizionamento e rilevare il differenziale
ottenuto.
8 - Procedere per approssimazioni successive sino ad ottenere
il valore di differenziale desiderato con la precisione
richiesta.
9 - Si proceda poi con le operazioni di taratura del punto di
intervento.
Esempio: L’incremento del differenziale corrispondente alla
rotazione da A a B è dato da: Va - Vb =I .
Il differenziale desiderato V si troveapprossimativamente nella
posizione indicata dal numero
IVK =
che esprime:
- con le unità le tacche della rotella (1=una tacca nera,
2=una tacca rossa, 3=una tacca gialla, 4=una tacca blu,
5=una tacca verde, 6=due tacche nere).
- con i decimali la posizione intermedia percentuale tra la
tacca individuata (delle unità) e quella successiva.
6.5 OPERAZIONI FINALI
Scollegare lo strumento dal circuito di taratura.
6.5.1 Pressotati stagni (Serie BWX)
Prendere il coperchio, controllare che la guarnizione di tenuta sia
nel suo alloggiamento, inserire il coperchio sulla cassa, con la
fessura di blocco posizionata in corrispondenza della staffa di
blocco. Ruotare il coperchio in senso orario serrandolo con forza.
Montare la piastra di accesso alle viti di regolazione, quindi il
dispositivo di blocco come in Fig. 4.
6.5.2 Pressostati a prova di esplosione (serie BA e BAX)
Infilare i tappi di chiusura dei fori di accesso alle viti di
regolazione, bloccarli mediante il dispositivo interno ed
eventualmente sigillarli con piombatura. Avvitare a fondo il
coperchio e bloccarlo serrando il grano (vedere Fig. 5).
6.5.3 Operazioni finali
Rimettere sull’attacco pressione e sul passaggio cavi i cappucci
di protezione forniti con lo strumento.
IMPORTANTE: i cappucci di protezione alle filettature devono
essere tolti definitivamente solo durante le operazioni di colle-
gamento (v. §6).
7 MONTAGGIO E COLLEGAMENTI
7.1 MONTAGGIO
Effettuare il montaggio a parete mediante gli appositi fori, o su
palina con l’apposita staffa (vedi Fig. 16, 17 e 18).
Nel caso di montaggio a parete, a quadro o in armadio gli
strumenti possono essere montati affiancati. Per gli ingombri
minimi vedere Fig.21.
La posizione prescelta deve essere tale che vibrazioni, possibilità
di urti o variazioni di temperatura siano tollerabili. Con fluido di
processo costituito da gas o vapore, lo strumento deve essere
sistemato a quota più alta della presa sulla tubazione (vedi Fig.
20). Con fluido di processo costituito da liquido, lo strumento può
essere sistemato indifferentemente a quota più alta o più bassa
(vedi Fig. 19 e 20). In questo caso, nella taratura del punto di
intervento, si dovrà tener conto del battente positivo o negativo
(quota h, Fig. 19 e 20).
7.2 NOTA PARTICOLARE PER l’ INSTALLAZIONE DI
PRESSOSTATI DI CATEGORIA 2 G e 2 D
I pressostati a prova di esplosione della serie BA possono
essere installati su processi e in ambienti classificati zona 1 o 21
(che richiedono apparecchiature gruppo II categoria 2G/D)
SOLO se il processo è NON INFIAMMABILE. Fig.7.
Fig. 7 - Installazione di strumenti Gruppo II Cat. 2 GD
Gas (G) Polveri (D)
7.3 STRUMENTI DOTATI DI SEPARATORE
Quando il pressostato è montato con un separatore di fluido con
capillare ed il punto di intervento è inferiore a 10 bar, il dislivello
(quota h) fra il separatore e lo strumento genera una colonna di
liquido la cui pressione equivalente, costituisce una deriva del
valore di intervento.La taratura del punto di intervento, qualora
questo errore sia inaccettabile, deve essere eseguita tenendo
conto di questo dislivello.
Fig. 8 – Strumenti con separatore distanziato
7.4 COLLEGAMENTI DI PRESSIONE
Per una corretta installazione è necessario:
Montare sulla tubazione di processo una valvola di
intercettazione con spurgo (valvola di radice) per permettere
l’esclusione dello strumento e lo spurgo della tubazione di
collegamento. Sarebbe opportuno che detta valvola avesse un
dispositivo di blocco del volantino di manovra allo scopo di
impedirne azionamenti casuali e non autorizzati.
Montare in prossimità dello strumento una valvola di servizio per
permettere l’eventuale verifica funzionale sul posto. Si
raccomanda di chiudere la valvola di servizio con un tappo in
modo da prevenire fuoriuscite del fluido di processo causate da
falsa manovra di detta valvola.
Montare sull’attacco al processo dello strumento un giunto a tre
pezzi per permettere facilmente il montaggio o la rimozione dello
strumento stesso. Il montaggio del raccordo di pressione deve
essere eseguito come indicato in Fig.9.
Effettuare il collegamento con una tubazione flessibile in modo
che per effetto delle variazioni di temperatura la tubazione stessa
non vada a forzare sull’attacco dello strumento.
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Fig. 9 – Montaggio del raccordo di pressione
Assicurarsi che tutti i collegamenti di pressione siano ermetici.
E’ importante che non ci siano perdite nel circuito.
Chiudere la valvola di radice, il relativo dispositivo di spurgo e la
valvola di servizio con tappo di sicurezza.
7.5 STRUMENTI DOTATI DI SEPARATORE CON
ATTACCO RIVESTITO IN PTFE
Il collegamento di pressione deve essere realizzato in modo tale
che la parte in ptfe che fuoriesce dall’attacco del separatore
faccia da guarnizione di tenuta.
Fig.10 - Strumenti con attacco rivestito in PTFE
7.6 COLLEGAMENTI ELETTRICI
Per la realizzazione delle connessioni elettriche si raccomanda
di seguire le norme applicabili. Nel caso di strumenti a prova di
esplosione o a sicurezza intrinseca si veda anche le norma
IEC60079-14. Qualora il collegamento elettrico venga effettuato
in tubo protetto realizzarlo in modo da prevenire l’ingresso di
eventuale condensa nella cassa dello strumento.
Per garantire il grado di protezione IP66 e prevenire
l’antiallentamento del giunto di bloccaggio o del pressa-cavo, si
prescrive di sigillare la filettatura di collegamento alla custodia
con un sigillante anaerobico. Ad esempio si può applicare un
sigillante anaerobico tipo Loctite ® 542.
ATTENZIONE: Gli accessori utilizzati per il collegamento
elettrico degli strumenti a prova di esplosione devono essere
certificati in accordo alle norme IEC o EN e garantire il grado di
protezione dello strumento (IP66).
Nel caso di filettatura Gk, questa è realizzata in accordo alla
norma UNI-EN 60079-1 (Variante Nazionale – Italia)
Il montaggio del pressa-cavo o del giunto a tre pezzi deve
essere eseguito come indicato in Fig. 11.
Fig. 11 – Montaggio del raccordo elettrico
Con strumento montato nella sua posizione finale procedere
controllando che le linee non siano alimentate. Togliere il
coperchio ed effettuare il cablaggio ed i collegamenti alla
morsettiera (vedi Fig. 2).
Se la temperatura ambiente è superiore a 60°C il cavo scelto
deve avere temperatura operativa superiore a 105°C.
Si raccomandano cavi flessibili di sezione massima 1,5 mm
2
(16AWG) con capicorda a forchetta preisolati.
Non toccare le viti di regolazione e non flettere i supporti
elastici dei microinterruttori onde evitare di alterare la taratura
dello strumento. Assicurarsi che non rimangano detriti o spezzoni
di filo all’interno della custodia.
Attenzione: Gli strumenti a sicurezza intrinseca possono essere
equipaggiati con uno o due microinterruttori SPDT. Tutte le
connessioni elettriche devono appartenere a circuiti a
sicurezza intrinseca.
I parametri rilevanti per il circuito elettrico sono indicati sulla targa
metallica dello strumento.
Il serraggio del pressa-cavo o del giunto a tre pezzi deve essere
eseguito come indicato in Fig. 12.
Fig. 12 – Montaggio del pressacavo
Rimettere il coperchio appena terminate le operazioni di
collegamento ed assicurarne la tenuta ed il blocco (v. Fig. 4/5).
7.7 CONNETTORE 7 POLI TIPO MIL-5015 PER
STRUMENTI STAGNI
Il connettore volante, fornito con lo strumento è in grado di
accogliere cavi multipolari il cui diametro esterno massimo è di
11 mm. Si raccomandano cavi flessibili con singolo conduttore di
sezione massima 1,5 mm
2
(16AWG).
Il cavo deve essere preparato come indicato in fig. 13
Fig. 13 – Preparazione del cavo
A= 53mm
B= 30mm
C= 6,5 mm
I singoli conduttori devono essere crimpati sui singoli contatti
Le connessioni elettriche ed il montaggio deve essere eseguito
come indicato nella Fig.14.
Fig. 14 – Montaggio connettore volante
1- Cavo
2- Manicotto
3- Serracavo
4- Prolunga
5- Anello di compressione
6- Zoccolo
7- Contatti
8- Connettore
I singoli conduttori devono essere cablati sul connettore in
accordo al seguente schema (fig.15).
Fig. 15 – Cablaggio con connettore tipo MIL C-5015
CONTATTO FUNZIONE
A 1-NA Micro 1: Normalmente aperto
B 1-NC Micro 1: Normalmente chiuso
C 1-C Micro 1: Comune
D 2-NA Micro 2: Normalmente aperto
E 2-NC Micro 2: Normalmente chiuso
F 2-C Micro 2: Comune
G Ground Terra interna
A
B
C
D
F
G
E
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Terminate le operazioni di crimpatura e montaggio del
connettore volante, assicurarsi che tutte le parti del guscio del
connettore siano ben serrate.
Avvitare la baionetta del connettore volante sullo strumento e
serrarla per garantire il grado di protezione dello strumento.
7.8 COLLEGAMENTI DI TERRA
Lo strumento è fornito di due morsetti per il cablaggio di terra,
uno interno ed uno esterno. I morsetti permettono il collegamento
con un cavo di sezione 4mm
2
(vedere Fig.2).
8 PIOMBATURA DELLO STRUMENTO
8.1 Pressotati stagni (serie BWX)
La piombatura, atta a garantire contro eventuali manomissioni
delle regolazioni e dei collegamenti elettrici, può essere
effettuata con filo di acciaio flessibile (a) inserito nei fori del dado
di blocco (c) e della staffa (d) appositamente previsti per questo
scopo (v. Fig. 4)
8.2 Pressostati a prova di esplosione (serie BA e
BAX)
La piombatura non è necessaria in quanto il coperchio è bloccato
con grano, i tappi di chiusura dei fori di accesso alle viti di
regolazione sono bloccati con dispositivo interno alla custodia, e
lo strumento non deve essere aperto quando installato (vedere
Fig. 5).
9 SAFETY INTEGRITY LEVEL (SIL) REQUISITI DI
INSTALLAZIONE
I pressostati sono stati valutati come componenti di tipo A.
Hanno una tolleranza ai guasti hardware di 0 (HFT) se usati in
un loop di sicurezza in configurazione uno su uno (1oo1).
L’installazione del pressostato deve essere realizzata in modo
da permettere una verifica periodica in grado di rilevare i guasti
casuali pericolosi non rilevati usando per esempio la seguente
procedura:
- Mettere il loop di sicurezza in condizioni da evitare falsi
interventi.
- Pressurizzare lo strumento in modo tale che raggiunga la
pressione di intervento e verificare che il loop raggiunga la
condizione di intervento.
- Ritornare nelle condizioni di normale esercizio verificando
che lo strumento ed il loop tornino nelle condizioni normali.
- Ripetere per alter due volte le operazioni precedenti
valutando il valore medio di intervento e la ripetibilità.
- Riportare il loop di sicurezza nelle sue condizioni di
funzionamento normale.
- Ripristinare le condizioni normali operative.
I requisiti di installazione, la useful life e la probabilità di guasto
sono trattati nel Failure Modes, Effects and Diagnostic Analysis
Report disponibile su richiesta.
10 MESSA IN FUNZIONE
Lo strumento entra in funzione non appena la linea elettrica viene
alimentata e viene aperta la valvola di radice. Eventuale spurgo
della tubazione di collegamento può essere effettuato togliendo
il tappo di sicurezza ed aprendo la valvola di servizio con le
dovute cautele.
Non disperdere nell’ambiente il fluido di processo, se inquinante
o dannoso alla persona
11 CONTROLLO VISIVO
Verificare periodicamente lo stato esterno della custodia. Non
devono essere presenti tracce di trafilamenti di fluido di processo
all’esterno dello strumento. Nel caso di strumenti a prova di
esplosione o a sicurezza intrinseca occorrerà procedere anche
alle verifiche dell’impianto elettrico come stabilito dalle procedure
del cliente e, come minimo, seguendo le indicazioni delle norme
IEC-60079-17.
Gli strumenti a prova di esplosione o a sicurezza intrinseca
montati in atmosfere esplosive per la presenza di polvere
combustibile devono essere periodicamente puliti esternamente
per evitare l’accumulo di depositi di polvere.
11.1 STRUMENTI DOTATI DI SEPARATORE CON
ATTACCO RIVESTITO IN PTFE
Questi strumenti sono normalmente montati su processi
fortemente corrosivi. Per verificare lo stato del rivestimento in
PTFE l’attacco è dotato di un foro di riscontro. Durante il controllo
visivo verificare che dal foro non trafili fluido, in caso contrario è
necessario sostituire lo strumento.
12 VERIFICA FUNZIONALE
Si effettuerà secondo le modalità previste dal piano di controllo
del Cliente. Gli strumenti possono essere verificati sull’impianto
se l’installazione è stata fatta come illustrato in Fig. 19 e 20.
Gli strumenti a prova di esplosione o a sicurezza intrinseca
possono essere verificati sull’impianto solo se si dispone di
apparecchiature di prova adatte all’ambiente.
In caso contrario è necessario arrestare il loro funzionamento,
smontarli agendo sui giunti a tre pezzi ed effettuare la verifica in
una sala prove.
Se la verifica è eseguita scollegando i cavi elettrici dalla
morsettiera si raccomanda di levare l’alimentazione elettrica allo
strumento al fine di evitare rischi elettrici.
ATTENZIONE: strumenti serie BA e BAX, a prova di
esplosione.
Prima di aprire il coperchio o il pressacavo del pressostato
controllare l’assenza di atmosfere esplosive e controllare che lo
strumento non sia alimentato.
La verifica consiste nel controllo dei valori di taratura e in un
eventuale aggiustamento da effettuarsi con le viti di regolazione
(vedere §5 ).
12.1 STRUMENTI DOTATI DI SEPARATORE
Questi strumenti, per la loro particolarità costruttiva, se impiegati
come allarmi di massima pressione, devono essere verificati
funzionalmente almeno una volta all’anno.
13 ARRESTO E SMONTAGGIO
Prima di procedere assicurarsi che l’impianto o le macchine
siano state poste nelle condizioni previste per permettere queste
operazioni.
Con riferimento alle figure 19 e 20
Togliere l’alimentazione (segnale) alla linea elettrica. Chiudere la
valvola di radice (6) ed aprire lo spurgo. Togliere il tappo (2),
aprire la valvola 3 ed attendere che il fluido di processo sia uscito
dalla tubazione attraverso lo spurgo.
Non disperdere nell’ambiente il fluido di processo, se inquinante
o dannoso alla persona
Svitare il giunto a tre pezzi (8).
ATTENZIONE: Strumenti serie BA e BAX, a prova di
esplosione. Prima di aprire il coperchio o il pressa cavo
controllare l’assenza di atmosfere esplosive e che lo strumento
non sia alimentato.
Svitare il giunto a tre pezzi (10) (tubazione cavi elettrici).
Togliere il coperchio dello strumento e scollegare i cavi elettrici
della morsettiera e delle viti di terra. Togliere le viti di fissaggio
della custodia al pannello (o alla palina) ed asportare lo
strumento avendo cura di sfilare i conduttori elettrici dalla
custodia.
Rimettere il coperchio allo strumento. Isolare e proteggere i
conduttori rimasti sull’impianto. Tappare provvisoriamente la
tubazione (4). Nel caso di strumenti a prova di esplosione o a
sicurezza intrinseca si raccomanda, come minimo, di seguire le
prescrizioni delle norme IEC-60079-17 per la messa fuori
servizio di costruzioni elettriche.
14 DEMOLIZIONE
Gli strumenti sono essenzialmente in acciaio inossidabile ed in
alluminio pertanto, previo smontaggio delle parti elettriche e
bonifica delle parti venute a contatto con fluidi dannosi alle per-
sone o all’ambiente, possono essere rottamati.
MANUALE DI ISTRUZIONI
NI-222WE
Rev. 5 12/16
7 di 8
15 FUNZIONAMENTO IRREGOLARE: CAUSE E RIMEDI
NOTA IMPORTANTE: le operazioni che prevedono la sostituzione di componenti essenziali devono essere eseguite presso le nostre
officine, in special modo per gli strumenti con certificato a prova di esplosione; ciò al fine di garantire l’utente sul totale e corretto
ripristino delle caratteristiche originarie del prodotto.
IRREGOLARITÀ CAUSA PROBABILE RIMEDIO
Variazione del
punto di
intervento
Logorio delle superfici di contatto tra piolino del
microinterruttore e terminale dell’elemento sensibile.
Logorio delle superfici di contatto tra culla di supporto
del microinterruttore e vite di regolazione.
Eventuali incrostazioni o corrosioni sulle superfici
sopra elencate.
Deformazione permanente dell’elemento sensibile
dovuto a fatica.
Variazione della caratteristica elastica dell’elemento
sensibile dovuta a corrosione chimica del medesimo
Ritarare.
Ritarare.
Pulire le superfici e ritarare. Controllare la tenuta della
custodia.
Ritarare.
Ritarare o sostituire l’elemento sensibile con altro di materiale
opportuno. Eventualmente applicare separatore di fluido
Bassa ripetibilità
Viti di assemblaggio allentate.
Controllare viti fissaggio SG. elettrico, viti fissaggio SG.
regolazione.
Lentezza di
risposta
Linea di collegamento otturata od intasata.
Valvola di radice parzialmente chiusa.
Fluido troppo viscoso.
Controllare e spurgare la linea.
Aprire la valvola.
Dotare lo strumento di separatore di fluido opportuno.
Intervento
mancato o
ingiustificato
Contatti del microinterruttore difettosi.
Giunzioni elettriche allentate.
Linea elettrica tagliata oppure cortocircuitata.
Sostituire il microinterruttore.
Controllare tutte le giunzioni.
Controllare lo stato della linea.
Interventi
ingiustificati
Urti accidentali o vibrazioni meccaniche eccessive.
Modificare il montaggio.
Fig. 16 – BW Montaggio su staffa per
tubo da 2”
Fig. 17 – BA e BAX Montaggio su
staffa per tubo da 2”
13- Viti M6
14- Staffa di montaggio su palina 2”
15- Palina verticale
16- Palina orizzontale
Fig. 18 – Tipico di montaggio
Serie BW e BA Serie BAX
MANUALE DI ISTRUZIONI
NI
-
222
WE
Rev. 5 12/16
WIKA Alexander Wiegand SE & Co. KG
Alexander
-Wiegand-Straße 30
63911 Klingenberg • Germany
Tel. +49 9372 132-0
Fax +49 9372 132-406
www.wika.de
Fig. 19 - Tipico dei collegamenti Fig. 20 - Tipico dei collegamenti
NOTA
Con fluido di processo costituito da gas o vapore, lo strumento deve essere sistemato a quota più alta della presa sulla
tubazione (vedi Fig. 18). Con fluido di processo costituito da liquido, lo strumento può essere sistemato indifferentemente a quota più
alta o più bassa (vedi Fig. 17 e 18). In questo caso, nella taratura del punto d'intervento, si dovrà tener conto del battente positivo o
negativo (quota h).
LEGENDA
1 - Raccordo
2 - Tappo di spurgo
3 - Valvola di servizio
4 - Tubazione
5 - Raccordo a tre pezzi
6 - Valvola di radice con spurgo
7 - Tubazione di processo
8 - Raccordo a tre pezzi
9 - Raccordo a “T”
10 - Raccordo a tre pezzi
11 - Curva
12 - Giunto di bloccaggio
Fig. 21 – Montaggio in armadio
Allegato 1 – Codice Modello
1
CODICE MODELLO
B
Per ulteriori dettagli
vedere datasheet
1.1
Modo di protezione
WX
Stagno
AX
Ex d (Ga/Gb Da/Db
A
Ex d (Gb Db)
1.2
Contatti elettrici
U
Uno
D
Due
1.3
Tipo di contatto
N
Argento
S
Argento sigillato in argon
G
Dorato
O
Dorato sigillato in argon
R
Argento con diff.regolabile
2
Opzioni
Esempio: Esecuzione a Sicurezza Intrinseca
06/2019 IT based on
12/2018
EN
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WIKA BA tag:model:BAX tag:model:BWX Istruzioni per l'uso

Tipo
Istruzioni per l'uso