Progensa PCA3 Assay 18
501377IT Rev. 003
Procedura di analisi Progensa PCA3
c. Aprire il flacone della soluzione di ricostituzione corrispondente e disporne il
tappo su una superficie di lavoro pulita e coperta. Tenendo il flacone della
soluzione sul banco, inserire con fermezza l’altra estremità del collare di
ricostituzione nell’apertura del flacone (Figura 2, Passaggio 2).
d. Capovolgere lentamente la bottiglia con il flacone collegato. Lasciar drenare la
soluzione dal flacone alla fiala di vetro (Figura 2, Passaggio 3). Attendere che il
reagente liofilizzato vada in soluzione, quindi agitare ruotando delicatamente la
soluzione nel flacone di vetro per miscelarla. Nel roteare il flacone, evitare la
formazione di schiuma (Figura 2, Passaggio 4).
e. Capovolgere il gruppo e inclinarlo ad un angolo di 45° per ridurre al minimo la
formazione di schiuma (Figura 2, Passaggio 5). Lasciare che tutto il liquido
ritorni nella bottiglia di plastica.
f. Rimuovere il collare di ricostituzione e la fiala di vetro (Figura 2, Passaggio 6).
g. Richiudere il flacone di plastica (Figura 2, Passaggio 7). Annotare le iniziali
dell’operatore e la data di ricostituzione su tutte le fiale di reagente ricostituito.
Assicurarsi di annotare l’analita (PCA3 o PSA) sui flaconi del reagente sonda.
h. Gettare via sia il collare di ricostituzione che la fiala di vetro (Figura 2,
Passaggio 8).
2. I reagenti sonda, di amplificazione ed enzimatici precedentemente ricostituiti
devono essere portati a temperatura ambiente (da 15 °C a 30 °C) prima di iniziare
il dosaggio. Se si raggruppano reagenti avanzati, consultare Requisiti di
conservazione e manipolazione. Se il reagente di amplificazione ricostituito
contiene precipitato che non rientra in soluzione a temperatura ambiente,
riscaldarlo a 62 °C ± 1 °C per 1-2 minuti nell’area di pre-amplificazione. Se il
reagente sonda ricostituito contiene precipitato che non rientra in soluzione a
temperatura ambiente, riscaldarlo a 62 °C ± 1 °C per 1-2 minuti nell’area di post-
amplificazione. Dopo questi procedimenti di riscaldamento, i reagenti ricostituiti
possono essere usati anche se resta del precipitato residuo. Dopo la
risospensione, miscelare i flaconi capovolgendoli delicatamente.
C. Preparazione delle rastrelliere
Il pipettatore a ripetizione usato nella cattura del target, nel trasferimento dei campioni
e nell’amplificazione deve essere dedicato per l’uso solo in questi passaggi (vedere
Avvertenze e precauzioni).
1. Approntare una rastrelliera per l’analita PCA3 ed un’altra rastrelliera per
l’analita PSA.
Nota - Se il numero di campioni è abbastanza basso, entrambi gli analiti possono
essere analizzati in un’unica rastrelliera. Se si usa lo strumento TECAN Freedom
EVO 100/4, per ciascun analita va usata una rastrelliera separata. Non si possono
analizzare più di due rastrelliere complete (20 TTU) alla volta.
2. Nella/e rastrelliera/e per unità a dieci provette (TTU), disporre abbastanza TTU da
poter alloggiare i calibratori, i controlli ed i campioni per ciascun analita.
3. Etichettare le TTU con gli ID campione. La Tabella 3 descrive l’aggiunta di
calibratori, controlli e campioni. Avviare i calibratori PSA su una nuova TTU.
Nota - I calibratori vanno eseguiti in tre replicati ed i controlli in due replicati
ciascuno, e devono essere eseguiti sulla stessa rastrelliera dei campioni. I
campioni vanno eseguiti in replicato. Non lasciare tubi di reazione vuoti fra
calibratori, controlli e campioni. Se si usa lo strumento TECAN Freedom EVO
100/4, consultare la Scheda applicativa del TECAN Freedom EVO 100/4 per il
Progensa PCA3 Assay (Scheda applicativa del TECAN Freedom EVO) per ulteriori
istruzioni.