WIKA TAG tag:model:TWG Istruzioni per l'uso

Tipo
Istruzioni per l'uso
MANUALE DI ISTRUZIONI
NI-401WE
Rev. 9 12/16
TERMOSTATI SERIE TAG E TWG
Tutti i dati, le affermazioni e le raccomandazioni fornite con questo manuale sono basate su informazioni da noi ritenute attendibili. Poicle condizioni di impiego
effettivo sono al di fuori del nostro controllo, i nostri prodotti sono venduti sotto la condizione che sia lo stesso utilizzatore a valutare tali condizioni prima di adottare le
nostre raccomandazioni per lo scopo o l’uso da lui previsto.
Il presente documento è di proprietà della ALEXANDER WIEGAND SE &Co e non può essere riprodotto in nessun modo, né usato per scopi diversi da quelli per i
quali viene fornito.
STAGNI E A SICUREZ
ZA IN
TRINSECA:SERIE TWG
A PROVA DI ESPLOSIONE: SERIE TAG
§ Non applicabile
alla serie TAG
A = attacco bulbo
B = ingresso cavi
X = parte
sensibile del bulbo
Y = lunghezza di inserzione
K = lunghezza capillare
Per il montaggio usare viti
M6
PESO 2,1 kg
dimensioni in mm
PESO 2,9 kg
dimensioni in mm
NOTA: Dimensioni e pesi impegnativi vengono rilasciati su disegni certificati.
ATTENZIONE
Prima di installare, utilizzare o manutenere lo strumento è necessario leggere e comprendere quanto riportato nell’allegato Manuale
di istruzioni.
L’installazione e la manutenzione dello strumento devono essere eseguite solo da personale qualificato.
L’INSTALLAZIONE DEVE ESSERE ESEGUITA SOLO DOPO AVER VERIFICATO LA CONGRUITÀ DELLE CARATTERISTICHE
DELLO STRUMENTO CON I REQUISITI DELL’IMPIANTO E DEL PROCESSO.
Le caratteristiche funzionali dello strumento ed il suo grado di protezione sono riportate sulla targa di identificazione fissata alla
custodia.
CONTENUTO
1 - AVVERTENZE
2 - PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
3 - CODICI MODELLO
4 - TARGA D’IDENTIFICAZIONE E CONTRASSEGNI
5 - REGOLAZIONE DEL PUNTO DI INTERVENTO
6 - TARATURA DEL PUNTO DI INTERVENTO
7 - MONTAGGIO E COLLEGAMENTI
8 - PIOMBATURA DELLO STRUMENTO
9 - MESSA IN FUNZIONE
10 - CONTROLLO VISIVO
11 - VERIFICA FUNZIONALE
12 - ARRESTO E SMONTAGGIO
13 - DEMOLIZIONE
14 - TERMOSTATI A SICUREZZA POSITIVA (SIL)
15 - FUNZIONAMENTO IRREGOLARE: CAUSE E RIMEDI
ISTRUZIONI DI SICUREZZA PER IMPIEGO IN ATMOSFERE PERICOLOSE.
RACCOMANDAZIONI PER L’IMPIEGO SICURO DEL TERMOSTATO.
DOCUMENTO CORRELATO
a documento autenticato con certificato
N° IECEx INE 13.0092X
N° IECEx INE 13.0096X
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1 - AVVERTENZE
1.1 PREMESSA
La scelta di una serie o di un modello poco adatto, come
pure una installazione errata, conducono a un
funzionamento imperfetto e abbreviano la durata dello
strumento. Non seguire le indicazioni di questo manuale
può causare danni allo strumento, all’ambiente e alle
persone
1.2 SOVRACCARICHI AMMESSI
Possono essere saltuariamente sopportate
temperature eccedenti il campo, purc stiano entro i
limiti precisati nelle caratteristiche dello strumento
stesso (temperature di prova). Temperature continue
eccedenti il campo possono essere applicate allo
strumento, purché chiaramente dichiarate nelle
caratteristiche dello strumento. I valori di corrente e
tensione precisati nelle specifiche tecniche e sulla targa
non devono essere superati. Sovraccarichi momentanei
(transitori) possono avere effetti distruttivi
sull’interruttore.
1.3 VIBRAZIONI MECCANICHE
Possono in genere portare all’usura di alcune parti dello
strumento o provocare falsi interventi. E’ pertanto
consigliabile installare lo strumento in assenza di
vibrazioni. In caso di impossibilità è bene usare
accorgimenti tendenti ad attenuarne gli effetti (supporti
elastici, installazione con piolino del microinterruttore
disposto ortogonalmente al piano di vibrazione, ecc.).
1.4 TEMPERATURE
Per effetto della temperatura ambiente, la temperatura
dello strumento potrebbe eccedere dai limiti ammessi
(normalmente da -40°C a + 60°C). In tale caso usare
opportuni accorgimenti atti a limitarne il valore (protezione
contro le radiazioni di calore, armadi riscaldati).
2 - PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
Il bulbo termometrico è collegato attraverso un tubo
capillare ad un elemento misuratore di pressione. Questo
sistema è riempito di gas, e la sua pressione assoluta è
proporzionale alla temperatura assoluta. Pertanto ogni
variazione di temperatura del bulbo provoca una
variazione di pressione del gas che agisce sull'elemento
sensibile, determinando uno spostamento elastico del
suo estremo libero. Questo spostamento viene impiegato
per azionare uno o due microinterruttori elettrici
posizionati su valori d'intervento prefissati. I
microinterruttori sono del tipo a scatto rapido con riarmo
automatico. Quando la temperatura si scosta dal valore di
intervento ritornando verso i valori normali, avviene il
riarmo. Il loro scarto differenziale (differenza tra il valore
di intervento e il valore di ripristino) p essere fisso
oppure regolabile (lettera R del codice contatti).
3 - CODICI MODELLO
Vedere Allegato 1
4 - TARGA D’IDENTIFICAZIONE E CONTRASSEGNI
Lo strumento è dotato di una targa metallica portante tutte
le sue caratteristiche funzionali e, nel caso di esecuzione
a prova di esplosione (serie TAG) i contrassegni previsti
dalle norme EN 60079-0 ed EN61241-1. La Fig.1 riporta
la targa montata sugli strumenti a prova di esplosione.
Fig. 1 - Targa strumenti a prova di esplosione
1 Organismo notificato che ha emesso il certificato di tipo e
numero del certificato stesso.
2 Marcatura CE e numero di identificazione dell’organismo
notificato responsabile della sorveglianza sulla produzione.
3 Classificazione dell’apparecchiatura come stabilito dalla
direttiva ATEX 2014/34/EU.
4 Modo di protezione e limiti di temperatura ambiente di
funzionamento.
La seguente tabella definisce la relazione fra le zone
pericolose, le categorie definite dalla direttiva ATEX ed i
livelli di protezione forniti dall’apparecchiatura (EPL)
indicato nelle targhe.
Zona
Categorie in
accordo alla
direttiva
2014/34/EU
EPL
Gas o
vapore
Zona 0 1G Ga
Gas o
vapore
Zona 1 2G oppure 1G Gb o Ga
Gas o
vapore
Zona 2
3G, 2G oppure
1G
Gc, Gb o Ga
Polvere Zona 20 1D Da
Polvere Zona 21 2D oppure 1D Db o Da
Polvere Zona 22
3D, 2D oppure
1D
Dc, Db o Da
5 - REGOLAZIONE DEL PUNTO DI INTERVENTO
Ogni microinterruttore è indipendente e può essere
regolato mediante una vite (di regolazione) in modo da
scattare quando la temperatura raggiunge (in aumento o
in diminuzione) il valore desiderato (punto di intervento).
Lo strumento è normalmente fornito con gli interruttori
posizionati a 0°C, oppure sul valore minimo del campo di
regolazione se questo è superiore (taratura di fabbrica)
a 0°C. Lo strumento è dotato di una targa adesiva prevista
per riportare il valore di taratura del punto di intervento.
Con taratura di fabbrica i valori non sono indicati sulla
targa in quanto provvisori e da modificarsi con i valori
definitivi.
Prima della sua installazione lo strumento deve essere
tarato e i valori di taratura definitivi scritti sulla targa
adesiva.
Se lo strumento è stato espressamente ordinato con
taratura specifica, è buona norma controllare, prima
della sua installazione, i valori di taratura scritti sulla targa
adesiva.
La posizione delle viti di regolazione è illustrata nella
Figura 2.
L’effetto del senso di rotazione delle viti di regolazione è
descritto sulla targa adesiva.
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Fig. 2 - Connessioni elettriche e viti di regolazione
Strumenti a un contatto Strumenti a due contatti
Stato dei contatti alla temperatura di
inizio campo (quando tarato di
fabbrica).
1 - Vite di regolazione punto di intervento
micro 2
2 - Vite di regolazione punto di intervento
micro 1
3 - Morsettiera
4 - Piastrina di identificazione connessioni elettriche
Designazione dei contatti:
C - Comune
NA - Normalmente Aperto
NC - Normalmente Chiuso
6 - TARATURA DEL PUNTO DI INTERVENTO
Per procedere alla taratura e periodicamente alla verifica
funzionale dello strumento è necessario disporre di un
opportuno circuito di taratura (Fig. 3) e di una adeguata
sorgente di calore (vasca termostatica). Lo strumento
campione deve avere un campo di misura
approssimativamente uguale o di poco superiore al
campo del termostato, e deve essere di precisione
congruente alla precisione con cui si desidera tarare il
punto d'intervento.
Fig. 3 - Circuito di taratura
TS - Termostato
TC - Termometro campione
VT - Vasca termostatica
6.1 OPERAZIONI PRELIMINARI
6.1.1Termostati stagni (Serie TWG)
Togliere il dispositivo di blocco fissato sul fianco della
custodia dello strumento e la piastra di accesso alle viti
di regolazione (Fig. 4). Togliere il coperchio ruotandolo in
senso antiorario.
Fig. 4 - Dispositivo di blocco coperchio e piombatura
termostati stagni
a - Filo di piombatura
b - Piombatura
c - Dado di blocco
d - Staffa di blocco
e - Piastra di accesso alle viti di
regolazione
6.1.2Termostati a prova di esplosione (Serie TAG)
ATTENZIONE: Non aprire il coperchio del termostato in
ambienti con pericolo di esplosione quando lo strumento
è alimentato.
Allentare il grano di bloccaggio posto sul coperchio, con
chiave esagonale 1,5, quindi svitare il coperchio. Togliere
il dispositivo di blocco interno inserito sui tappi di chiusura
e sfilare i tappi.
Fig. 5 - Dispositivo di blocco coperchio termostati a prova
di esplosione
6.2 CIRCUITO E OPERAZIONI DI TARATURA
Predisporre il circuito di controllo come indicato in Fig.3.
L’allacciamento delle spie luminose ai morsetti del
contatto 1 o 2 deve essere fatto nella posizione NA o NC
in funzione del tipo di azione che dovrà svolgere il
contatto.
Collegamento fra i morsetti C ed NA
Se il circuito è aperto alla temperatura di lavoro,
l’interruttore chiude il circuito con temperatura in
aumento al raggiungimento del valore desiderato (MAX.
in chiusura).
Se il circuito è chiuso alla temperatura di lavoro,
l’interruttore apre il circuito con temperatura in
diminuzione al raggiungimento del valore desiderato
(MIN. in apertura)
Collegamento fra i morsetti C ed NC
Se il circuito è chiuso alla temperatura di lavoro,
l’interruttore apre il circuito con temperatura in aumento
al raggiungimento del valore desiderato (MAX. in
apertura).
Se il circuito è aperto alla temperatura di lavoro,
l’interruttore chiude il circuito con temperatura in
diminuzione al raggiungimento del valore desiderato
(MIN. in chiusura).
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Il termostato deve essere tenuto nella posizione di
normale installazione, cioè con il gambo o l’uscita del
capillare verso il basso.
Evitare assolutamente di forzare a mano o con attrezzi il
supporto elastico del microinterruttore. Ciò può
compromettere il funzionamento dello strumento.
ATTENZIONE: Se l’interruttore è del tipo con differenziale
regolabile (lettera R del codice contatti) prima di
procedere con le operazioni successive bisogna
procedere alla regolazione del differenziale.
Aumentare la temperatura nel circuito fino al valore di
intervento desiderato del primo microinterruttore.
Mediante un cacciavite a lama larga agire, come
specificato sulla targa adesiva, sino ad ottenere
l’accensione (o lo spegnimento) della relativa lampadina.
- Se lo strumento è dotato di un solo contatto la
regolazione è effettuata.
- Se è dotato di due contatti proseguire nel modo
seguente.
Variare la temperatura fino al valore di intervento
desiderato del secondo contatto. Agire sulla vite di
regolazione del secondo contatto. Ripetere le operazioni
precedenti sul primo contatto, indi le quelle sul secondo
contatto, sino ad ottenere la precisione di intervento
voluta. Ciò si rende necessario per l’influenza reciproca
dei microinterruttori sull’elemento sensibile dello
strumento.
ATTENZIONE: Se i due punti di intervento sono differenti
devono distare più del 5% del campo dello strumento.
6.3 CONTROLLO DEL VALORE DI INTERVENTO
Portarsi alla temperatura di normale di funzionamento ed
attendere che la temperatura si stabilizzi. Variare
lentamente la temperatura nel circuito e rilevare il valore
di intervento.
Registrare il valore di intervento sulla targa adesiva posta
sullo strumento.
Nota: La verifica della ripetibilità del punto di intervento
deve essere condotta rilevando per tre volte il valore del
punto di intervento (Ti) partendo sempre dallo stesso
valore di temperatura (Tw). Il ciclo deve essere seguito
lentamente al fine di rilevare con sufficiente precisione il
punto di intervento.
6.4 REGOLAZIONE DEL DIFFERENZIALE (CODICE R
DEL CONTATTO)
Il differenziale può essere regolato solo sugli strumenti
equipaggiati con contatto che permette questa
regolazione (lettera R nel codice contatto). La regolazione
si ottiene girando la rotella posta sul microinterruttore
(Fig. 6).
Fig. 6 – Regolazione del differenziale
Vite di regolazione del punto di intervento
Rotella di regolazione del differenziale
Per eseguire questa operazione è consigliabile l’uso di un
cacciavite a lama.
ATTENZIONE: provocare la rotazione della rotella senza
spingere eccessivamente la lama contro la stessa.
Lo strumento viene normalmente fornito con differenziale
regolato al valore minimo (taratura di fabbrica).
6.4.1Taratura del differenziale
La taratura del differenziale si ottiene procedendo nel
seguente modo:
1 - Aumentare la temperatura nel circuito fino al punto di
intervento e registrarne il valore Ti .
2 - Diminuire la temperatura nel circuito fino al punto di
ripristino e registrarne il valore Tr.
3 - La differenza Ti - Tr = Va rappresenta il valore al quale
è regolato il differenziale (regolazione di fabbrica)
4 - Ruotare nel senso indicato dalla Fig.6 la rotella di
regolazione portando la tacca rossa in posizione
orizzontale.
5 - Ripetere le operazioni 1 e 2 rilevando il nuovo
differenziale Vb
6 - Confrontando i valori Va e Vb determinare con
approssimazione la lettera della rotella da posizionare
sul contrassegno (v. esempio)
7 - Effettuare il posizionamento e rilevare il differenziale
ottenuto.
8 - Procedere per approssimazioni successive sino ad
ottenere il valore di differenziale desiderato con la
precisione richiesta.
9 - Si proceda poi con le operazioni di taratura del punto
di intervento.
Esempio: L’incremento del differenziale corrispondente
alla rotazione da A a B è dato da: Va - Vb =I .
Il differenziale desiderato V si troverà
approssimativamente nella posizione indicata dal numero
IVK =
che esprime:
- con le unità le tacche della rotella (1=una tacca
nera, 2=una tacca rossa, 3=una tacca gialla,
4=una tacca blu, 5=una tacca verde, 6=due tacche
nere).
- con i decimali la posizione intermedia percentuale
tra la tacca individuata (delle unità) e quella
successiva.
6.5 OPERAZIONI FINALI
Scollegare lo strumento dal circuito di taratura facendo
attenzione al bulbo che potrebbe essere caldo.
6.5.1Termostati stagni (Serie TWG)
Prendere il coperchio, controllare che la guarnizione di
tenuta sia nel suo alloggiamento, inserire il coperchio
sulla cassa, con la fessura di blocco posizionata in
corrispondenza della staffa di blocco.
Ruotare il coperchio in senso orario serrandolo con forza.
Montare la piastra di accesso alle viti di regolazione,
quindi il dispositivo di blocco come in Fig.4.
6.5.2Termostati a prova di esplosione (Serie TAG).
Infilare i tappi di chiusura dei fori di accesso alle viti di
regolazione, bloccarli mediante il dispositivo interno ed
eventualmente sigillarli con piombatura. Avvitare a fondo
il coperchio e bloccarlo serrando il grano posto sullo
stesso (Fig. 5)
6.5.3 Operazioni finali.
Rimettere sul passaggio cavi il cappuccio di protezione
forniti con lo strumento.
I cappucci di protezione alle filettature evono essere tolti
definitivamente solo durante le operazioni di
collegamento (vedi §7).
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7 - MONTAGGIO E COLLEGAMENTI
7.1 MONTAGGIO
Effettuare il montaggio a parete mediante gli appositi fori,
o su palina con l’apposita staffa o direttamente su
impianto in posizione verticale (cioè con gambo o uscita
capillare rivolti verso il basso) (Fig.23 e 24). Nel caso di
montaggio a parete, a quadro o in armadio gli strumenti
possono essere montati affiancati. Per gli ingombri minimi
vedere Fig.21. La posizione prescelta deve essere tale
che vibrazioni, possibilità di urti o variazioni di
temperatura siano tollerabili. Ciò vale anche nel caso di
montaggio su impianto per il modello con gambo tipo B.
7.2 BULBO E CAPILLARE
Con riferimento alla figura 7 svitare il raccordo (3) dal
premiguarnizione (2) e sfilarlo dal bulbo (5).
Montare il raccordo (3) sul pozzetto (4) e serrarlo a fondo
con l’apposita chiave.
Scoprire il capillare dalla guaina tirando il bulbo (5) con
una mano mantenendo fermo il premi guarnizione con
l’altra (2)
Inserire il bulbo (5) nel pozzetto (4) dopo averlo
eventualmente spalmato con una pasta conduttiva.
Verificare che il bulbo tocchi il fondo del pozzetto (4).
Inserire nel raccordo (3) la guarnizione di PTFE con le
relative rondelle di acciaio inox.
Avvitare sul raccordo (3) il premiguarnizione (2) avendo
cura di non torcere il capillare e la relativa guaina, e
serrare sino a che la guarnizione di PTFE non si stringe
sul tubo capillare.
Stendere il capillare protetto da guaina lungo il tracciato
stabilito, evitando di fare curve troppo strette, e bloccarlo
con fascette.
L’ eventuale eccedenza di capillare deve essere
arrotolata e fissata rigidamente. Il rotolo non deve essere
di diametro inferiore ai 200 mm.
Fig. 7 - Montaggio del bulbo
1) Capillare con
guaina
2) Premiguarnizione
(CH 12)
3) Raccordo girevole
(CH 22)
4) Pozzetto
5) Bulbo
6) Rondella inox
5) Rondella PTFE
7.3 TERMOSTATI CON BULBO PER MISURE A
CONTATTO
Il bulbo è progettato per essere avvolto sull’esterno di tubi
con diametro esterno maggiore o uguale a 50 mm.
Durante l’installazione è necessario assicurarsi che il
bulbo sia a contatto con il tubo per tutta la sua lunghezza.
Per limitare gli errori di misura dovuti alla dispersione di
calore è necessario che il tubo sia isolato almeno per il
tratto ove il bulbo è avvolto. Per migliorare la trasmissione
di calore dal tubo al bulbo si consiglia di spalmarlo con
una pasta conduttiva. (Fig.8).
Fig. 8 - Montaggio ed isolamento
Per fissare il bulbo al tubo si consiglia di utilizzare due clip
(vedere per esempio DIN 3016 form C1) come indicato in
Fig. 9.
Fig.9 – Montaggio delle clip di ritenuta
Durante l’installazione fare attenzione al raggio di
curvatura minimo del capillare.
7.4 TERMOSTATI CON BULBO PER MISURE DI
TEMPERATURE AMBIENTE
Il termostato deve essere installato in modo tale che il
bulbo sia protetto da radiazioni di calore che possono
falsare la misura e da urti accidentali.
Fig. 10 - Termostati per temperature ambiente
7.5 COLLEGAMENTI ELETTRICI
Per la realizzazione delle connessioni elettriche si
raccomanda di seguire le norme applicabili. Nel caso di
strumenti a prova di esplosione o a sicurezza intrinseca
si veda anche le norma IEC60079-14. Qualora il
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collegamento elettrico venga effettuato in tubo protetto
realizzarlo in modo da prevenire l’ingresso di eventuale
condensa nella cassa dello strumento.
Per garantire il grado di protezione IP66 e prevenire
l’antiallentamento del giunto di bloccaggio o del pressa-
cavo, si prescrive di sigillare la filettatura di collegamento
alla custodia con un sigillante anaerobico. Ad esempio si
può applicare un sigillante anaerobico tipo Loctite ® 542.
ATTENZIONE: Gli accessori utilizzati per il collegamento
elettrico degli strumenti a prova di esplosione devono
essere certificati in accordo alle norme IEC o EN e
garantire il grado di protezione dello strumento (IP66).
Nel caso di filettatura Gk, questa è realizzata in accordo
alla norma UNI-EN 60079-1 (Variante Nazionale – Italia)
Il montaggio del pressa-cavo o del giunto a tre pezzi deve
essere eseguito come indicato in Fig. 11.
Fig. 11 – Montaggio del raccordo elettrico
Con strumento montato nella sua posizione finale
procedere controllando che le linee non siano alimentate.
Togliere il coperchio ed effettuare il cablaggio ed i
collegamenti alla morsettiera (Fig. 2).
Se la temperatura ambiente è superiore a 60°C il cavo
scelto deve avere temperatura operativa superiore a
105°C.
Si raccomandano cavi flessibili di sezione massima 1,5
mm
2
(16AWG) con capicorda a forchetta preisolati.
Non toccare le viti di regolazione e non flettere i
supporti elastici dei microinterruttori onde evitare di
alterare la taratura dello strumento. Assicurarsi che non
rimangano detriti o spezzoni di filo all’interno della
custodia.
Attenzione: Gli strumenti a sicurezza intrinseca possono
essere equipaggiati con uno o due microinterruttori
SPDT. Tutte le connessioni elettriche devono
appartenere a circuiti a sicurezza intrinseca.
I parametri rilevanti per il circuito elettrico sono indicati
sulla targa metallica dello strumento.
Il serraggio del pressa-cavo o del giunto a tre pezzi deve
essere eseguito come indicato in Fig. 12.
Fig. 12 – Montaggio del pressacavo
Rimettere il coperchio appena terminate le operazioni di
collegamento ed assicurarne la tenuta ed il blocco (Fig. 4
e 5).
7.6 CONNETTORE 7 POLI TIPO MIL-5015 PER
STRUMENTI STAGNI
Il connettore volante, fornito con lo strumento è in grado
di accogliere cavi multipolari il cui diametro esterno
massimo è di 11 mm. Si raccomandano cavi flessibili con
singolo conduttore di sezione massima 1,5 mm
2
(16AWG).
Il cavo deve essere preparato come indicato in Fig. 13
Fig. 13 – Preparazione del cavo
A= 53mm
B= 30mm
C= 6,5 mm
I singoli conduttori devono essere crimpati sui singoli
contatti
Le connessioni elettriche ed il montaggio deve essere
eseguito come indicato nella Fig.14.
Fig. 14 – Montaggio connettore volante
1- Cavo
2- Manicotto
3- Serracavo
4- Prolunga
5- Anello di compressione
6- Zoccolo
7- Contatti
8- Connettore
I singoli conduttori devono essere cablati sul connettore
in accordo al seguente schema (Fig.15)
Fig. 15 – Cablaggio con connettore tipo MIL C-5015
CONTATTO FUNZIONE
A 1-NA Micro 1: Normalmente aperto
B 1-NC Micro 1: Normalmente chiuso
C 1-C Micro 1: Comune
D 2-NA Micro 2: Normalmente aperto
E 2-NC Micro 2: Normalmente chiuso
F 2-C Micro 2: Comune
G Ground Terra interna
Terminate le operazioni di crimpatura e montaggio del
connettore volante, assicurarsi che tutte le parti del guscio
del connettore siano ben serrate. Avvitare la baionetta del
connettore volante sullo strumento e serrarla per
garantire il grado di protezione dello strumento.
7.7 COLLEGAMENTI DI TERRA
Lo strumento è fornito di due morsetti per il cablaggio di
terra, uno interno ed uno esterno. I morsetti permettono il
collegamento con un cavo di sezione 4mm
2
(Fig.2).
A
B
C
D
F
G
E
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8 - PIOMBATURA DELLO STRUMENTO
8.1 Termostati stagni (TWG)
La piombatura, atta a garantire contro eventuali
manomissioni delle regolazioni e dei collegamenti
elettrici, può essere effettuata con filo di acciaio flessibile
(a) inserito nei fori del dado di blocco (c) e della staffa (d)
appositamente previsti per questo scopo (Fig. 4).
8.2 Termostati a prova di esplosione (TAG)
La piombatura non è necessaria in quanto il coperchio è
bloccato con grano, i tappi di chiusura dei fori di accesso
alle viti di regolazione sono bloccati con dispositivo
interno alla custodia, e lo strumento non deve essere
aperto quando installato (fig.5).
9 - MESSA IN FUNZIONE
Lo strumento entra in funzione non appena la linea
elettrica viene alimentata.
10 - CONTROLLO VISIVO
Verificare periodicamente lo stato esterno della custodia.
Nel caso di strumenti a prova di esplosione o a sicurezza
intrinseca occorrerà procedere anche alle verifiche
dell’impianto elettrico come stabilito dalle procedure del
cliente e, come minimo, seguendo le indicazioni delle
norme IEC-60079-17.
Gli strumenti a prova di esplosione o a sicurezza
intrinseca montati in atmosfere esplosive per la presenza
di polvere combustibile devono essere periodicamente
puliti esternamente per evitare l’accumulo di depositi di
polvere.
11 - VERIFICA FUNZIONALE
Si effettuerà secondo le modalità previste dal piano di
controllo del Cliente e come minimo una volta l’anno se
sono utilizzati come allarmi o blocchi per alta temperatura.
Gli strumenti possono essere verificati sull’impianto se
l’installazione è stata fatta come illustrato in Fig. 23 e 24.
Per evitare rischi si raccomanda di controllare il punto di
intervento sull’impianto senza aprire il coperchio e senza
smontare il pressacavo e senza scollegare i cavi dalla
morsettiera.
Gli strumenti a prova di esplosione o a sicurezza intriseca
possono essere verificati sull’impianto solo se si dispone
di apparecchiature di prova adatte all’ambiente.
In caso contrario è necessario arrestare il loro
funzionamento, smontarli agendo sui giunti a tre pezzi ed
effettuare la verifica in una sala prove.
Se la verifica è eseguita scollegando i cavi elettrici dalla
morsettiera si raccomanda di levare l’alimentazione
elettrica allo strumento al fine di evitare rischi elettrici.
ATTENZIONE: Strumenti serie TAG a prova di
esplosione. Prima di aprire il coperchio o il pressa-cavo
controllare l’assenza di atmosfere esplosive e che lo
strumento non sia alimentato.
La verifica consiste nel controllo dei valori di taratura e
in un eventuale aggiustamento da effettuarsi con le viti di
regolazione (§ 6)
12 - ARRESTO E SMONTAGGIO
Prima di procedere assicurarsi che l’impianto o le
macchine siano state poste nelle condizioni previste per
permettere queste operazioni.
Con riferimento alle Fig. 7, 23 e 24
Togliere l’alimentazione (segnale) alla linea elettrica.
Allentare e sfilare il premiguarnizione avendo cura di non
torcere il capillare e la guaina di protezione (Fig.7).
Attenzione: Non toccare il bulbo o le parti in contatto con
il pozzetto se calde.
Allentare e sfilare il raccordo (3) quindi estrarre il bulbo (5)
dal pozzetto (4) impugnandolo dal tubo capillare (1),
senza torcerlo.
Con riferimento alle Fig. 23 o 24
ATTENZIONE: Strumenti serie TAG a prova di
esplosione. Prima di aprire il coperchio o il pressa-cavo
controllare l’assenza di atmosfere esplosive e che lo
strumento non sia alimentato.
Svitare il giunto a tre pezzi (8) (tubazione cavi elettrici).
Togliere il coperchio dello strumento e scollegare i cavi
elettrici della morsettiera e delle viti di terra.
Togliere le viti di fissaggio della custodia al pannello (o
alla palina) ed asportare lo strumento avendo cura di
sfilare i conduttori elettrici dalla custodia.
Rimettere il coperchio allo strumento. Isolare e
proteggere i conduttori rimasti sull’impianto. Tappare
provvisoriamente il pozzetto.
Nel caso di strumenti a prova di esplosione o a sicurezza
intrinseca si raccomanda, come minimo, di seguire le
prescrizioni delle norme EN-60079-17 per la messa fuori
servizio di costruzioni elettriche.
13 - DEMOLIZIONE
Gli strumenti sono essenzialmente in acciaio inossidabile
ed in alluminio; pertanto, previo smontaggio delle parti
elettriche e bonifica delle parti venute a contatto con fluidi
dannosi alle persone o all’ambiente, possono essere
rottamati.
14 - TERMOSTATI A SICUREZZA POSITIVA (SIL)
14.1 PREMESSA
I termostati della serie TWG e TAG, costruiti nella
versione a sicurezza positiva, sono strumenti dotati di
due contatti elettrici sigillati in atmosfera inerte connessi
in serie. Il primo contatto è liberamente tarabile su tutto il
campo di regolazione dello strumento. Il secondo contatto
(contatto di sicurezza), non è utilizzabile dal cliente. Lo
strumento deve essere installato in modo da aprire un
circuito elettrico al raggiungimento di una soglia di
temperatura. Il contatto di sicurezza ha la funzione di
aprire il circuito elettrico nel caso in cui il capillare del
sensore di temperatura venga accidentalmente reciso o
nel caso lo strumento perda il fluido di riempimento.
Questo contatto è quindi utilizzato per rilevare un guasto
casuale pericoloso (il taglio del capillare o la perdita del
gas di riempimento) trasformandolo in un intervento
ingiustificato (guasto sicuro).
14.2 CONNESSIONI ELETTRICHE
Lo strumento si presenta con una morsettiera a tre poli e
un dispositivo di regolazione come indicato in Fig.16 e 17
Fig. 16 – Strumenti stagni serie TWG
MANUALE DI ISTRUZIONI
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Fig. 17 – Strumenti antideflagranti serie TAG
1 - Vite di regolazione punto di
intervento
2 - Vite di regolazione micro di
sicurezza: INAMOVIBILE
3 - Morsettiera
4 - Piastrina di identificazione
delle connessioni elettriche
Il dispositivo di regolazione indicato con è bloccato di
fabbrica; Il dispositivo di regolazione indicato con è
liberamente accessibile.
Lo strumento deve essere connesso al sistema di
controllo a “sicurezza positiva” cioè in modo tale da aprire
il circuito elettrico in caso di:
- taglio accidentale della linea elettrica
- taglio accidentale del capillare
14.3 SAFETY INTEGRITY LEVEL (SIL) REQUISITI DI
INSTALLAZIONE
I termostati sono stati valutati come componenti di tipo A.
Hanno una tolleranza ai guasti hardware di 0 (HFT) se
usati in un loop di sicurezza in configurazione uno su uno
(1oo1). L’installazione del termostato deve essere
realizzata in modo da permettere una verifica periodica in
grado di rilevare i guasti casuali pericolosi non rilevati
usando per esempio la seguente procedura:
- Mettere il loop di sicurezza in condizioni da evitare falsi
interventi.
- Variare la temperatura del processo in modo tale che
raggiunga il valore di intervento e verificare che il loop
raggiunga la condizione di intervento.
- Ritornare nelle condizioni di normale esercizio verificando
che lo strumento ed il loop tornino nelle condizioni normali.
- Ripetere per alter due volte le operazioni precedenti
valutando il valore medio di intervento e la ripetibilità.
- Riportare il loop di sicurezza nelle sue condizioni di
funzionamento normale.
- Ripristinare le condizioni normali operative.
I requisiti di installazione, la useful life e la probabilità di
guastosono trattati nel Failure Modes, Effects and
Diagnostic Analysis Report disponibile su richiesta.
15 - FUNZIONAMENTO IRREGOLARE: CAUSE E RIMEDI
NOTA IMPORTANTE: le operazioni che prevedono la sostituzione di componenti essenziali devono essere
eseguite presso le nostre officine, in special modo per gli strumenti con certificato a prova di esplosione; ciò al
fine di garantire l’utente sul totale e corretto ripristino delle caratteristiche originarie del prodotto.
IRREGOLARITÀ
CAUSA PROBABILE
RIMEDIO
Variazione del punto di
intervento
Logorio delle superfici di contatto tra piolino
del microinterruttore e terminale
dell'elemento sensibile.
Logorio delle superfici di contatto tra culla
di supporto del microinterruttore e vite di
regolazione.
Eventuali incrostazioni o corrosioni sulle
superfici sopra elencate.
Deformazione permanente dell'elemento
sensibile dovuto a fatica.
Perdita di fluido di riempimento.
Ritarare.
Ritarare.
Pulire le superfici e ritarare. Controllare la
tenuta della custodia.
Ritarare.
Sostituire lo strumento.
Bassa ripetibilità
Viti di assemblaggio allentate.
Controllare viti terminali, viti di fissaggio
micro, viti fissaggio S.G. elettrico, viti
fissaggio S.G. regolazione.
Lentezza di risposta
Incrostazioni sul bulbo o sul pozzetto.
Controllare e pulire le superfici incrostate.
Intervento mancato o
ingiustificato
Contatti del microinterruttore difettosi.
Giunzioni elettriche allentate.
Linea elettrica tagliata o cortocircuitata.
Sostituire il microinterruttore.
Controllare tutte le giunzioni.
Controllare lo stato della linea.
Interventi ingiustificati
Urti accidentali o vibrazioni meccaniche
eccessive.
Modificare il montaggio.
MANUALE DI ISTRUZIONI
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Fig. 18 TW Montaggio su staffa
per tubo da 2”
Fig. 19 TA Montaggio su staffa
per tubo da 2”
Fig. 20 – Tipico di montaggio
13- Viti M6
14- Staffa di montaggio su palina 2”
15- Palina verticale
16- Palina orizzontale
Fig. 21 – Montaggio in armadio
Fig. 22 - Pozzetti termometrici: tipici di installazione
Dimensione minima 3"; per dimensioni minori provvedere ad
un incremento del diametro fino a 3".
Dimensione minima 6"; per dimensioni minori provvedere ad
un incremento del diametro fino a 6".
MANUALE DI ISTRUZIONI
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Rev. 9 12/16
WIKA Alexander Wiegand SE & Co. KG
Alexander
-Wiegand-Straße 30
63911 Klingenberg • Germany
Tel. +49 9372 132-0
Fax +49 9372 132-406
www.wika.de
Fig. 23 - Tipico dei collegamenti Fig. 24 - Tipico dei collegamenti
1) Termostato stagno serie TWG
2) Capillare distanziatore
3) Pozzetto
4) Bulbo
5) Tubazione di processo
6) Derivazione
7) Guaina flessibile
8) Giunto a 3 pezzi
9) Staffa per tubo 2”
10) Tubo da 2”
1) Termostato Ex d serie TAG
2) Capillare distanziatore
3) Pozzetto
4) Bulbo
5) Tubazione di processo
6) Derivazione
7) Giunto di bloccaggio
8) Giunto a 3 pezzi
9) Staffa per tubo 2”
10) Tubo da 2”
Allegato 1 – Codice modello
1
CODICE MODELLO
T
G
Per informazioni ulteriori
vedere datasheet
1
.1
Modo di protezione
W
Stagno
A
Ex d (Gb Db)
1.2
Sensore
B
Montaggio diretto (SOLO TWG)
C
Montaggio distanziato capillare
1.3
Contatti elettrici
U
Uno
D
Due
1.4
Tipo di contatto
N
Argento
S
Argento sigillato in argon
G
Dorato
O
Dorato sigillato in argon
R
Argento con diff.regolabile
2
Opzioni
Esempio: Esecuzione a Sicurezza Intrinseca
06/2019 IT based on
12/2018
EN
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