Kong 911 Cave Manuale utente

Tipo
Manuale utente
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Italiano
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BARELLA SPELEO ALP DESIGN
ALLOGGIO E IMBRAGAGGIO DEL FERITO
Questa barella permette, da un lato di alloggiare e solidarizzare nella maniera migliore il
ferito, dall’altro si adegua al concetto di recupero orizzontale così fisiologico ed
atraumatico per il ferito.
L’infortunato viene imbragato in tre distretti distinti: arti inferiori tramite fettucce separate
che passano sotto il tallone con sistema di bloccaggio antiscivolo al piede; bacino con
struttura a seggiolino in materiale imbottito, tale sistema è stato realizzato e collaudato per
garantire un sufficiente fissaggio anche in caso di lesione ossea al bacino, per permettere
un accesso alle arterie femorali ed eliminare compressioni in caso di lunga permanenza
del ferito in barella; torace con sistema di fissaggio a corsetto posizionabile ed imbottitura
sottoascellare, tale sistema oltre ad offrire un bloccaggio migliore in caso di trauma spinale
garantisce un sufficiente blocco amche in occasione di un recupero verticale di lesionato al
bacino, l’assenza di cinghiaggi in questa zona evita la compressione dei distretti
sottoascellari. Per migliorare lo stazionamento del ferito su di un asse rigido anche per
periodi prolungati sono previste alcune imbottiture mobili da posizionare in sede cervicale,
lombare e poplitea.
La testa, protetta da un casco ad ampia e robusta visiera, è legata con apposito
cappuccio.
Tutta la struttura viene poi coperta con due ali di tessuto di nylon coibentato con materiale
isolante ed impermeabile, unite da chiusure in nastro a strappo (velcro) e legate da
numerose cinghie.
L’ampia apertura ed il pianale rigido permettono di alloggiare tra le gambe del ferito presidi
medicochirurgici come monitor per la pressione arteriosa, sistema infusione a
spremisacca, riscaldatore piovra, sacca raccolta urine, rilevatore di temperatura
elettronico, pantalone antishock, respiratore con bombola di ossigeno da tre litri.
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TRASPORTO
Questa barella può essere sollevata e trasportata in qualsiasi modo. La scelta del tipo di
trasporto dipende dal terreno su cui si opera e, soprattutto dalle condizioni dell’infortunato.
TRASPORTO A MANO
La barella dispone di una serie di corrimano che seguono tutto il suo perimetro.
Trasporto in galleria
Su terreni facili si consiglia il trasporto con quattro soccorritori: due si disporranno ai
corrimano “D” mentre gli altri due ai corrimano “B” (NOTA: se l’uso dei corrimano “B”
risultasse fastidioso per il ferito a causa di eventuali pressioni sui fianchi o sulle braccia, si
potranno utilizzare i corrimano “A”).
In zone particolarmente anguste è possibile utilizzare solo tre soccorritori: due ai
corrimano “A” e uno al corrimano di fondo.
Trasporto a mano su pendio
In questo caso valgono le indicazioni date in precedenza, bisogna solo aggiungere una
corda di tiro per agevolare il lavoro di chi porta la barella. E’ meglio collegare questa corda
all’attacco di tiro corto per lasciare liberi gli attacchi di tiro lunghi che, avendo una apertura
molto larga possono essere utilizzati come maniglioni da altri soccorritori.
Trasporto a mano in strettoia o laminatoio
Ogni strettoia pone problemi diversi quindi non possiamo soffermarci su nessuna
indicazione precisa. Ricordiamo però che questa barella scorre con estrema facilità sui
terreni più sconnessi e con una corda di tiro ben sistemata ed un soccorritore al corrimano
di fondo si possono superare anche fessure molto difficili.
ATTENZIONE: POSIZIONARE SEMPRE LA BARELLA IN LUOGHI SICURI O TENERLA
SEMPRE LEGATA PERCHE’ PROPRIO LA SUA FACILITA’ DI SCORRIMENTO
POTREBBE DIVENTARE PERICOLOSA IN CASO DI DISATTENZIONE DEI
SOCCORRITORI.
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TRASPORTO SU CORDA
Per risalire i tratti verticali si possono utilizzare due modi per sollevare la barella: quello
verticale e quello orizzontale ad assetto variabile, esaminiamo ora il più semplice.
Recupero con barella verticale
In questo caso si utilizzano gli attacchi di tiro lunghi per la corda traente e l’attacco di tiro
corto per la corda di sicura o viceversa, dal punto di vista della sicurezza non cambia
niente, resta una scelta dei soccorritori fatta in funzione della morfologia del luogo in cui si
opera. E’ noto che questo tipo di recupero (verticale) è pratico e veloce ma spesso
pericolosissimo per l’infortunato.
Recupero con barella orizzontale
Questa barella è accessoriata con due tipi di cinghiaggi di sospensione ed è dotata degli
agganci opportuni:
Recupero su pozzo con TRIMM
Si collega la corda traente all’attacco di tiro del TRIMM. Per maggiore sicurezza la corda di
sicura può essere fissata allo stesso attacco e poi fatta proseguire fino ad un attacco di tiro
i testa alla barella. Quando la barella inizia a salire, il soccorritore regolerà con l’apposita
cinghia l’inclinazione della barella, e nel caso il pozzo si restringesse e non permettesse il
recupero orizzontale, azionerà la cinghia di regolazione per verticalizzare quanto
necessario la barella. Questa manovra non richiede nessuno sforzo fisico importante!
Superato il restringimento del pozzo potremo tornare alla posizione orizzontale o
addirittura antideclive (utile in caso di ipotensioni improvvise) premendo la leva della fibbia
che regola l’inclinazione.
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Trasporto su teleferica
Una volta collegato il cinghiaggio TELEFERICA alla barella si inseriscono sui due anelli
metallici le carrucole e la relativa corda portante.
E’ importante che la corda traente sia collegata all’attacco di tiro corto della barella e
contemporaneamente all’anello di testa del cinghiaggio teleferica facendo in modo che le
due connessioni lavorino contemporaneamente, questo eviterà fastidiose oscillazioni
durante il trasporto. Se si volesse mettere una corda di sicura “in coda” alla barella è più
sicuro ma soprattutto più stabile collegarla agli attacchi “Y” o agli attacchi di coda con un
triangolo di corda piuttosto che utilizzare il corrimano di fondo.
TRASPORTO IN MEANDRO
E’ possibile trasportare la barella di fianco, a lama di coltello. In questo caso due
soccorritori collegheranno le loro imbragature agli attacchi “Y” e “Z” di un lato della barella
e muovendosi in opposizione nel meandro la faranno avanzare. E’ una tecnica che
richiede ai soccorritori grande perizia e molta forza fisica. La situazione del ferito risulta
critica, precaria in quanto l’imbragatura interna non lavora in modo ottimale.
MANUTENZIONE
Dopo ogni utilizzo la barella va prima lavata con getto d’acqua fredda ed eventualmente
spazzolata per rimuovere fango e terriccio. Va poi fatta asciugare in luogo fresco e
ventilato, eviare quindi lunghe esposizioni al sole! Controllare lo stato di usura generale
ma soprattutto quello di tutti gli attacchi (attacchi di tiro lunghi, attacco di tiro corto, attacco
di tiro del cinghiaggio TRIMM, attacchi Y Z X). Con una chiave a brugola da 4 mm
controllare la chiusura di tutte le viti che uniscono il pianale al telo SENZA FORZARE!
Avvitare solo se le viti si sono allentate.
Riporre la barella ed i cinghiaggi di sospensione nell’apposita busta e immagazzinare
possibilmente in luogo fresco e asciutto.
ALP DESIGN di Stefano Masserini – Via Roma, 4 – 24020 – Fiorano al Serio – Bg – Italia
Tel. 035 714164 – Fax 035 710493
[email protected]www.alpdesign.it
English
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SPELEO STRETCHER BY ALP DESIGN
ACCOMMODATION AND SLINGING OF THE VICTIM
This Stretcher allows the best accommodation and fastening of the victim. Furthermore, it
meets the principles of horizontal rescue, as well as physiological and non-traumatic
recovery of the victim.
The victim is fastened in three different areas: legs through independent tapes under the
heel, with anti-slip fastening system on the foot; pelvis with stuffed seat-structure; this
system has been conceived and tested to ensure a good fastening even in case of pelvis
bone fracture, in order to allow easy access to femoral arteries and eliminate
compressions in case the victim has to stay on the stretcher for a long time; thorax with
girdle fastening system and stuffing under the armpits; this system ensures better
fastening in case of spinal trauma, and allows the vertical rescue of the victim with pelvis
bone fracture; the absence of belts prevents from compressing the sub-armpit area. In
order to improve the victim’s stay on a stiff board for a long time, some mobile stuffings are
provided for the cervical, lumbar and popliteal area.
The head is protected through a helmet with sturdy and wide visor, and it is connected with
a special hood.
Then, the whole structure is covered with two wings of nylon fabric – insulated and
waterproof -, joint by means of pull-up tape (Velcro) and several belts.
The wide opening and stiff flat board allow positioning some medical-surgical devices
between the victim’s legs, such as artery blood pressure monitor, bag perfusion system,
heater, urine collection bag, electronic temperature reader, anti-shock trousers, oxygen
breathing set with 3-litre bottle.
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HANDLING
This stretcher can be lifted and handled in any way. The selection of the type of handling
depends on the ground the rescuers have to deal with, and, most of all, the victim’s
conditions.
HAND TRANSPORTATION
The stretcher is equipped with some handrails all around.
Transportation in a tunnel
In general, we suggest that four rescuers can handle the stretcher: two for the handrails
“D” and two for the handrails “B” (NOTE: if handrails “B” cannot be used because of
possible pressure on the victim’s hips or arms, use handrails “A”).
In difficult areas, three rescuers can be enough: two for the handrails “A” and one for the
bottom handrail.
Hand transportation on a slope
In this case, the instructions above are also valid. Just remember to add a pulling rope to
facilitate the rescuers. This rope shall be tied on to the short pulling eyebolt, so that the
long pulling eyebolts remain available for the other rescuers and can be used as handles.
Hand transportation in narrow passage or between two rock walls
We cannot provide any special instruction in case of narrow passage, as every case is
different. Anyway, remember that this stretcher can easily slide on the most uneven
ground. Therefore, a pulling rope, if well fastened, and a rescuer at the bottom handrail
can succeed also in very difficult situations.
CAUTION: LEAVE THE STRETCHER IN A SAFE POSITION AND ALWAYS FASTENED;
THE STRETCHER CAN EASILY SLIDE AND, FOR THIS REASON, IT CAN BECOME
HAZARDOUS IN CASE THE RESCUERS ARE NOT CAUTIOUS.
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TRANSPORTATION BY MEANS OF THE ROPE
In order to lift the stretcher in vertical, the rescuers can use the vertical or variable-position
horizontal mode. The following is the simplest mode.
Rescue with vertical stretcher
In this case, use the long pulling eyebolts for the pulling rope and the short pulling eyebolt
for the safety rope, or vice versa – this will not affect the safety, is just the rescuers’ choice
according to the type of place in which they have to work. It is acknowledged that this type
of rescue (vertical) is the most practical and quick, but, on the other side, sometimes can
be very dangerous for the victim.
Rescue with horizontal stretcher
This stretcher is equipped with two types of supporting belts and special fastening points:
Rescue from a well with TRIMM
Tie the pulling rope on to the TRIMM pulling point. For better safety, the safety rope can be
tied on to the same pulling point, then joint to a front pulling point. When the stretcher
starts rising, the rescuer shall adjust the stretcher inclination through the special belt. In
case the well becomes narrower, so that the horizontal rescue is not possible, the rescuer
can adjust the belt in order to put the stretcher vertical, as much as he deems necessary.
This operation does not require any special strength! Once the well becomes wider, the
stretcher can be put horizontal again, or even ‘antideclive’ (this can be useful in case of
unexpected low blood pressure), by pressing the inclination adjusting lever of the buckle.
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Transportation through cable-ways
Once the TELEFERICA (cable-ways) belts have been tied on to the stretcher, insert the
pulleys and the related supporting rope in the two metal rings.
Please note that the pulling rope has to be tied on to the short pulling point and, at the
same time, to the front ring of the cable-ways belts: the two connections shall work at the
same time, in order to prevent the victim from oscillating during the handling. The addition
of a “tail” safety rope can make the stretcher more stable: tie it on to “Y” points or tail
points, making a triangle of rope instead of using the bottom handrail.
TRANSPORTATION IN MEANDER
The stretcher can be handled ‘on the side’, as a knife blade. In this case, two rescuers
shall tie their slinging devices on to “Y” and “Z” points of one side. Inside the meander,
they shall move in opposition. This operation requires that the rescuers are very skilled
and strong. The victim’s situation is highly critical, as the internal harness can not work
properly.
MAINTENANCE
After each use, wash the stretcher with cold water. Use a brush in case of mud or soil.
Leave it drying in a cool and ventilated place. Do not leave it in the sun light for long!
Check the general wear, in particular on all the fastening points (long pulling points, short
pulling points, TRIMM belt points, Y Z X points). With a 4-mm Allen wrench, check that all
the screws fastening the flat board to the fabric are well tightened, WITHOUT FORCING!
Tighten only if the screws are loosened.
Store the stretcher and the related supporting belts in the special sheath, in a dry and cool
place.
ALP DESIGN di Stefano Masserini – Via Roma, 4 – 24020 – Fiorano al Serio – Bg – Italia
Tel. 035 714164 – Fax 035 710493
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Français
CIVIÈRE SPELEO ALP DESIGN
INSTALLATION ET STABILISATION DU BLESSE
Cete civière permet d’une part d’installer et de stabiliser le mieux possible le blessé, et
d’autre part il s’adapte au concept de récupération horizontale physiologique et
atraumatisante pour le blessé.
On stabilise la personne accidentée à trois endroits distincts : les membres inférieurs,
avec des extra-forts séparés qui passent sous le talon avec un système de blocage anti-
dérapant au niveau du pied ; le bassin, avec une structure en forme de siège en matériel
rembourré, ce système a été réalisé et testé pour garantir une fixation suffisante même en
cas de lésions osseuses au bassin, pour permettre d’accéder aux artères fémorales et
pour éliminer les compressions en cas de séjour prolongé du blessé sur le civière; le
thorax, avec un système de fixation en forme de corset à position réglable, et un
rembourrage sous les aisselles, ce système offre non seulement un meilleur blocage en
cas de traumatisme de la colonne vertébrale, mais garantit également un blocage suffisant
même en cas de récupération verticale d’une personne blessée au bassin, l’absence de
sangles dans cette zone évite la compression des zones sous-axillaires. Pour améliorer le
stationnement du blessé sur un axe rigide même pendant des périodes prolongées, on a
prévu des rembourrages mobiles à positionner au niveau de la nuque, de la zone lombaire
et du creux poplité.
La tête, protégée par un casque à visière large et robuste, est liée avec un capuchon
spécial.
Puis on recouvre toute la structure avec deux ailes de tissu en nylon calorifugé avec un
matériel isolant et imperméable, réunies par des fermetures par étirage (velcro) et liées
par de nombreuses sangles.
La largeur et le plateau rigide du civière permettent de loger entre les jambes du blessé
des instruments médicochirurgicaux, comme un mesureur de la pression artérielle, un
système de perfusion à pression, un réchauffeur, un sac pour les urines, un thermomètre
électronique, un pantalon anti-choc, un respirateur avec une bouteille d’oxygène de trois
litres.
TRANSPORT
La civière peut être soulevé et transporté de n’importe quelle manière. Le choix du type de
transport dépend du terrain sur lequel on opère, et surtout des conditions de l’accidenté.
TRANSPORT A LA MAIN
La civière dispose de toute une série de poignées qui suivent tout son périmètre.
Transport dans un tunnel
Sur les terrains faciles, nous conseillons le transport avec quatre sauveteurs : deux se
disposeront aux poignées « D », et deux autres aux poignées « B » (REMARQUE : s’il est
gênant pour le blessé d’utiliser les poignées « B », à cause des pressions éventuelles sur
les hanches ou sur les bras, on pourra utiliser les poignées « A »).
Dans les zones particulièrement étroites, il est possible de n’utiliser que trois sauveteurs :
deux aux poignées « A » et un à la poignée du fond.
Transport à la main sur une pente
Dans ce cas, il faut suivre les indications données précédemment, en ajoutant seulement
une corde de traction pour faciliter le travail de ceux qui portent la civière. Il vaut mieux
relier cette corde à l’attache de traction courte pour laisser libres les attaches de traction
longues, qui, ayant une ouverture très large, peuvent être utilisées comme des poignées
par d’autres sauveteurs.
Transport à la main dans des chemins rétrécis ou très bas
Tout les chemins rétrécis posent des problèmes différents, nous ne pouvons donc pas
donner d’indications précises. Pourtant nous vous rappelons que la civière passe
extrêmement facilement sur les terrains les plus inégaux, et avec une corde de traction
bien réglée et un sauveteur à la poignée de fond on peut passer même les crevasses les
plus difficiles.
ATTENTION : POSITIONNER TOUJOURS LA CIVIERE DANS DES LIEUX SURS, OU
BIEN LA TENIR TOUJOURS ATTACHEE, PARCE QUE LE FAIT QU’ELLE GLISSE
FACILEMENT POURRAIT DEVENIR DANGEREUX SI LES SAUVETEURS N’Y FONT
PAS ATTENTION.
TRANSPORT SUR CORDE
Pour remonter les tronçons verticaux on peut utiliser deux manières de soulever la civière:
la manière verticale et la manière horizontale à assiette variable ; examinons ce qui est le
plus simple.
Récupération avec le brancard à la verticale
Dans ce cas, on utilise les attaches de traction longues pour la corde tirante, et l’attache
de traction courte pour la corde de sécurité, ou vice-versa, du point de vue de la sécurité
cela ne change rien. C’est le choix que les sauveteurs doivent faire en fonction de la
morphologie du lieu où ils opèrent. On sait que ce type de récupération (à la verticale) est
pratique et rapide, mais souvent très dangereux pour la personne accidentée.
Récupération avec civière à l’horizontale
La civière est pourvu de deux types de courroies de suspension, et il est muni des
accrochages nécessaires.
Récupération sur puits avec TRIMM
On relie la corde tirante à l’attache de traction du TRIMM. Pour plus de sécurité, on peut
fixer la corde de sécurité à cette même attache, puis la faire continuer jusqu’à une attache
de traction à la tête de la civière. Quand la civière commence à monter, le sauveteur devra
régler avec la courroie prévue l’inclinaison de la civière, et au cas où le puits se rétrécit et
ne permet pas la récupération horizontale, il actionnera la courroie de réglage pour
verticaliser la civière autant que ce sera nécessaire. Cette manœuvre ne demande aucun
effort physique important ! Quand on a dépassé le rétrécissement du puits, on pourra
retourner à la position horizontale ou même antidéclive (utile en cas de baisse de tension
soudaine) en appuyant sur le levier de la boucle qui règle l’inclinaison.
Transport sur téléphérique
Quand on a accroché les sangles TELEFERICA (TELEPHERIQUE) à la civière, on insère
sur les deux anneaux métalliques les poulies et la corde portante correspondante.
Il est important que la corde tirante soit reliée à l’attache de traction courte de la civière, et
en même temps à l’anneau de tête des sangles TELEFERICA, en faisant en sorte que les
deux connexions travaillent en même temps : cela évitera des oscillations gênantes
pendant le transport. Si l’on veut mettre une corde de sécurité à la fin de la civière, il sera
plus sûr et surtout plus stable de l’attacher aux attaches « Y » ou aux attaches de
l’extrémité postérieure avec un triangle de corde, plutôt que d’utiliser la poignée de fond.
TRANSPORT EN MEANDRE
Il est possible de transporter la civière de côté, en lame de couteau. Dans ce cas, deux
sauveteurs attacheront leurs élingues aux attaches « Y » et « Z » d’un côté de la civière,
et en se déplaçant en opposition dans le méandre ils le feront avancer. C’est une
technique qui requiert des sauveteurs une grande habileté et beaucoup de force physique.
La situation du blessé est critique et précaire, car l’amarrage interne ne travaille pas de la
meilleure façon possible.
ENTRETIEN
Après chaque utilisation, il faut tout d’abord laver la civière avec une jet d’eau froide, et
éventuellement la brosser pour enlever la boue et la terre. Il faut ensuite la faire sécher
dans un endroit frais et aéré, en évitant donc les longues expositions au soleil ! Contrôlez
l’état d’usure général, mais surtout l’état de toutes les attaches (attaches de traction
longues, attache de traction courte, attache de traction des sangles TRIMM, attaches Y Z
X). Avec une clé à six pans de 4 mm, contrôlez (SANS FORCER !) la fermeture de toutes
les vis qui unissent le plateau et la toile. Ne revissez que si les vis se sont desserrées.
Remettez la civière et les courroies de suspension dans le conteneur prévu, et
emmagasinez si possible dans un endroit froid et sec.
ALP DESIGN di Stefano Masserini – Via Roma, 4 – 24020 – Fiorano al Serio – Bg – Italia
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Español
CAMILLA ESPELEOLÓGICA
ALP DESIGN
ALOJAMIENTO Y SUJECIÓN DEL HERIDO
Esta camilla permite, por un lado alojar y asegurar en modo óptimo a un derido, y por el
otro, se adecua al concepto de carga horizontal, en modo fisiólogico y no traumático para
el derido.
El accidentato es sujetado en tres sectores distintos: extremidades inferiores a través de
Cintas separadas con sistema antideslizante al pie, que pasan por debajo del talón;
cavidad acolchada con forma de assento. Dicho sistema ha sido concebido y aprobado
para garantizar una fijación sufficiente aún en caso de lisiones óseas en la zona coccígea,
con la finalidad de permitir el acceso a las arterias femorales y evitar poresiones en los
caso de larga permanencia del derido en la camilla; tórax con faja de fijación tipo corsé
regulable y acolchada en la zona sub axilar. El sistema mencionado, además de ofrecer
una mejor fijación en el caso de trauma en la columna vertebral, garantiza el bloqueo
sufficiente aún en el caso de posicionamiento vertical de la persona lesionada, la ausencia
de correas en esta zona evita la presión en la zona subaxilar. Para optimizar la
colocación del derido sobre una tabla rígida, aún durante periodos prolungados, se prevée
algunos acolchados comodín que se pueden ubicar en la zonas cervical, lumbar y
poplítea.
La cabeza,protegida con un casco munido de una visiera amplia y reforzada, se fija con
una capucha diseñada al efecto.
Posteriormente toda la etructura se cubre con dos protecciones en tepido de nylon
revestidas con material aislante e impermeable unidas con cierres con sistema abrogo
(Velcro) y atadas con numerosas correas.
La apertura amplia y el plano rígido permiten fijar entre las piernas del derido algunos
instrumentales médico – quirúrgicos como el monitor de tensión arterial, el sistema de
goteo, calefactor a sonda, el recipiente para recolección de orina, el termómetro
electrónico, el pantalón antishock y el respirador con cilindro de oxígeno de tres litros.
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