Metos BDC/50-50, cold Manuale del proprietario

Tipo
Manuale del proprietario

Questo manuale è adatto anche per

Coolstapler - Impilatore a cestello con refrigerazione a ricircolazione daria
43.3000.3 59
Indice (IT, CH)
Annotazioni di carattere generale . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
Utilizzo dellapparecchiatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
Annotazioni per lutilizzatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
Targhetta identificativa del tipo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
Vista dellapparecchiatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
Annotazioni di sicurezza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
Conduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
Note . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
Selezione dellaltezza di cestello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
Altezza di cestello
Numero di cestelli impilatori supplementari
Calcolo della capacità
Regolazione delle molle in base alla quota
di prelievo desiderata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65
Messa in esercizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
Avviamento dell'unità
Utilizzo dellapparecchiatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67
Inserimento delle stoviglie
Prelievo delle stoviglie
Utilizzo della calotta di copertura
Esercizio automatico
Movimentazione
Disconnessione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68
Spegnimento dell'apparecchiatura
Pulizia e preservazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68
Qualche informazione utile in tema di "acciaio inossidabile"
Principi generali di lavoro per il trattamento di
apparecchiature in acciaio inossidabile
Un ausilio in caso di disfunzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
Dati tecnici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71
Parti di ricambio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72
Dichiarazione di conformità CE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .90
Coolstapler - Impilatore a cestello con refrigerazione a ricircolazione daria
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Annotazioni di carattere generale
Riserva di modifiche
I prodotti di cui alle presenti istruzioni di esercizio sono stati sviluppati tenendo conto dei requi-
siti di mercato e dello stato dellarte. HUPFER
®
si riserva il diritto di introdurre modifiche nei
prodotti e nella documentazione tecnica correlata, ove queste siano finalizzate al progresso
tecnologico. Fanno fede sempre i dati ed i parametri ponderali garantiti quali vincolanti in sede
di conferma d'ordine, nonché la descrizione delle prestazioni e del funzionamento.
Imballo e trasporto
La vostra unità HUPFER
®
è stata sottoposta ad un accurato test funzionale ed imballata previa
pulizia. L'imballo consiste di materiali riciclabili e può essere smaltito in conformità.
Utilizzo dellapparecchiatura
Impilatori a cestello chiusi con refrigerazione a ricircolazione d'aria, per mantenere allo stato
refrigerato - per un periodo di tempo prolungato - vivande a menù o contorni già suddivisi in
porzioni e dotati di copertura. Gli alimenti - contenuti in ciotole di forma circolare o rettangolare
- possono essere protetti, a scelta, con coperchi o con film.
Temperature uniformi degli alimenti nell'intero vano interno sono assicurate dall'efficiente re-
frigerazione a ricircolazione d'aria nonché dagli speciali cestelli impilatori della HUPFER
®
. Ciò
consente di rispettare temperature di erogazione conformi ad HACCP senza interruzioni nella
catena del freddo.
L'applicazione principale dei Coolstapler consiste nello stoccaggio intermedio e nell'allesti-
mento di contorni suddivisi in porzioni, come ad es. insalate e dessert, presso il nastro distri-
butore degli alimenti.
Per mantenere refrigerati gli affettati entro recipienti GN piani, HUPFER
®
raccomanda il car-
rello erogatore per vivande a freddo tipo KSPA-2 e KSPA-3, dotato di refrigerazione passiva
assicurata da piastre accumulatrici del freddo.
Per alimenti preparati entro recipienti GN nonché per bevande e dessert confezionati in tetra-
pak, scatole, bottiglie e imballi in plastica, sono particolarmente idonei i carrelli erogatori di vi-
vande tipo SPA/K-2 DW e SPA/K-3 DW, dotati di camera continua e refrigerazione silenziosa
di tipo attivo.
Note:
antecedentemente al primo utilizzo, occorre rimuovere il film protettivo dai lamierati.
Annotazioni per lutilizzatore
Antecedentemente alla prima messa in funzione leggere accuratamente le presenti istruzioni
di esercizio. Accertarsi che il personale di conduzione sia stato edotto circa le fonti di rischio
ed i possibili malfunzionamenti.
Annotazioni importanti per la sicurezza e la prevenzione di danni sono evidenziate, nelle pre-
senti istruzioni di esercizio, tramite un simbolo di Attenzione.
Attenzione, nota concernente la sicurezza e la prevenzione di danni!
Le note così evidenziate vanno poste a conoscenza del personale di servizio.
Con il simbolo della Mano vengono evidenziate annotazioni utili e suggerimenti per l'esercizio
dell'unità.
Targhetta identificativa del tipo
Costruttore Potenza assorbita
Modello * Carico utile max
Nr. articolo * ! Marchio di controllo
Nr. ordine * " Classe di protezione
Nr. serie * # Marchio di conformità
Tensione nominale $ Potenza frigorifera
Potenza allacciata % Fluido refrigerante
* Dati necessari in caso di assistenza
Coolstapler - Impilatore a cestello con refrigerazione a ricircolazione daria
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Vista dellapparecchiatura
Impugnatura di spinta di sicurezza, con bordo di contatto incorporato
Interruttore ON / OFF
Supporto per spina (presa cieca)
Anschlußkabel mit Stecker
Ruote sterzanti con fermo integrale
Calotta di copertura in acciaio al cromo-nickel, isolata,
completa di impugnatura
Cestello di base
Angolare antiurto
Ruote a cavalletto
Accessori speciali:
Cestelli impilatori per stoviglie 500 x 500 x 75 mm ovv. 500 x 500 x 115 mm,
esecuzione in CNS (=acciaio al cromo-nickel) rivestito di plastica o in CNS
elettrolucidato, con pattelle angolari
Cestelli impilatori per stoviglie 650 x 530 x 75 mm ovv. 650 x 530 x 115 mm,
esecuzione in CNS (=acciaio al cromo-nickel) rivestito di plastica o in CNS
elettrolucidato, con pattelle angolari
Zoccolo paracolpi avvolgente, in plastica antiurto
Ruote sterzanti in acciaio al Cr-Ni, Ø 125 mm,
con e senza fermo integrale, ancoraggio piastre
Ruote a cavalletto in acciaio al cromo-nickel 1.4301, Ø = 125 mm,
ancoraggio a disco
Per i numeri di articolo si rimanda al nostro listino prezzi attuale.
Coolstapler - Impilatore a cestello con refrigerazione a ricircolazione daria
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Annotazioni di sicurezza
Le unità sono previste per la movimentazione in cestelli impilatori di componenti di
menù refrigerati o contorni entro stoviglie protette da coperchio o da film. Non è am-
messo il trasporto di carichi diversi.
Non è consentito inserire alimenti aperti, perché altrimenti sussiste rischio di forma-
zione di germi a causa dell'aria aspirata dall'ambiente esterno.
In nessun caso possono essere inseriti prodotti caldi o addirittura molto caldi; altri-
menti, l'evaporatore può ghiacciare mentre l'efficienza si riduce e non è possibile rag-
giungere la temperatura prescritta.
Pericolo di crescita batterica incontrollata.
In caso di carico molto elevato, ad esempio a causa di un'immissione non ammissi-
bile di prodotti caldi o di alimenti ad elevata cessione di umidità e non coperti, può
verificarsi un incremento nella formazione di ghiaccio e brina. In questi casi è neces-
sario disconnettere l'apparecchiatura dalla rete elettrica anche se in fase di raffred-
damento e sbrinarla manualmente. Nel frattempo, gli alimenti vanno mantenuti in
altro luogo allo stato refrigerato.
L'impiego di cestelli impilabili in plastica di qualsiasi Produttore può comportare una
riduzione della potenza refrigerante a causa di un influsso sfavorevole dell'aria di
convezione.
Anche in caso di stoccaggio a regola d'arte di prodotti caricati a freddo, prima di ero-
gare le vivande è necessario verificare e comprovare il rispetto delle temperature di
stoccaggio prescritte ricorrendo ad idonea strumentazione (termometri).
Sotto l'aspetto tecnico delle apparecchiature, il tempo di stoccaggio non è limitato; a
raffreddamento inserito, l'unità può essere in linea di principio caricata già il giorno
precedente. Nella refrigerazione di vivande o dei loro componenti è tassativamente
necessario rispettare le rispettive prescrizioni di legge vigenti in fatto di condizioni di
stoccaggio (durata e temperatura). Valori soglia concreti sono ad esempio reperibili
nella documentazione informativa redatta dall'Istituto federale di tutela della salute
dei consumatori e di medicina veterinaria, BgVV.
Le unità sono concepite per una temperatura ambiente compresa fra +10 e +32 °C. In
caso di temperatura ambiente superiore a 32 °C si verificano perdite di potenza do-
vute alla formazione di ghiaccio e brina in corrispondenza delle pareti della camera
refrigerante e dell'evaporatore (condensatore). La potenza frigorifera residua a questo
punto ancora disponibile non è più in grado di prevenire un costante riscaldamento del-
le vivande e con ciò una crescita incontrollata di germi.
Le unità non possono essere esposte alla luce solare diretta, come ad es. attraverso
vetrate panoramiche. Le superficie esterne dell'unità possono riscaldarsi ad un livello
tale che la potenza refrigerante non è più sufficiente per mantenere una temperatura
degli alimenti conforme alle norme inerenti alle condizioni di stoccaggio.
Lo scarico nel lamierato di fondo può e deve rimanere stabilmente chiuso dal tappo
in dotazione durante le fasi di raffreddamento, in modo tale che l'aria fredda perman-
ga nell'apparecchiatura ovvero non possa mischiarsi, in corrispondenza della zona
inferiore, con aria calda proveniente dall'esterno.
In ogni caso, non è peraltro ammesso versare nell'unità acqua od altri liquidi per sco-
pi di pulizia. Sussiste pericolo di morte non appena tale unità venga nuovamente
allacciata alla rete elettrica.
Le calotte in materiale plastico degli impilatori a cestello tradizionali non possono es-
sere utilizzate, perché con queste non è più assicurata la necessaria refrigerazione
delle stoviglie presso i cestelli superiori.
Pericolo di crescita batterica incontrollata.
La quota di prelievo va regolata prima del carico in base al tipo di stoviglie e di ce-
stello impiegato (da 75 o 115). V. a pagina 64.
Per prevenire lesioni alle mani occorre prestare costante attenzione a che il bordo
superiore del cestello impilatore più in alto si ponga ad almeno 15 mm al di sopra del
bordo superiore del corpo
Non spingere mai manualmente verso il basso nel pozzetto i cestelli impilatori (ad
es. per la pulizia). In fase di rilascio di tali cestelli impilatori sussiste pericolo di lesioni.
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La movimentazione può aver luogo esclusivamente su fondo piano. Percorrendo
fondi fortemente aplanari è possibile un danneggiamento del carrello.
Prima della movimentazione, sbloccare i due freni di stazionamento. Una movimen-
tazione a freni di stazionamento bloccati può tradursi in un danneggiamento del car-
rello.
Le unità sono previste esclusivamente per la movimentazione manuale. Una movi-
mentazione supportata meccanicamente non è ammessa. Pericolo di lesioni e dan-
ni.
In fase di trasporto con mezzi ausiliari come ad es. tramite camion occorre prevedere
un blocco di sicurezza per le unità. I fermi integrali non sono sufficienti quali prote-
zioni per il trasporto.
In fase di movimentazione afferrare sempre con le mani entrambe le impugnature,
non rilasciare mai l'unità durante il trasporto.
Non è ammessa una movimentazione su piani obliqui o scale.
Accostandosi a pareti ed aggirando ostacoli, fare sempre attenzione all'eventuale
presenza di persone lungo il percorso. Pericolo di lesioni.
In fase di movimentazione, non spostare l'unità a velocità superiore al passo d'uomo.
Gli impilatori aventi carico elevato possono essere frenati o guidati solo con difficoltà.
Ove necessario ricorrere ad un aiuto per la movimentazione.
Gli impilatori che subissero ribaltamento a causa di azione esterna o disattenzione
non vanno mai raccolti manualmente. Pericolo di lesioni!
Non sedersi o porsi sull'apparecchiatura. Non trasportare mai persone con l'apparec-
chiatura.
Non arrestare le unità su fondo ripido.
Dopo l'arresto, le unità vanno protette agendo sui due fermi integrali, per far sì che
non rotolino via.
Le ruote di scorrimento sono omologate per temperature comprese fra -20 e +50 °C.
L'utilizzo in altri campi di temperatura può tradursi in un infragilimento del materiale
strutturale. Non sono quindi più da escludere danni provocati da azioni di natura
meccanica.
•È necessario osservare le note di pulizia.
Prima di effettuare la movimentazione spegnere l'unità, estrarre la spina ed innestare
il supporto previsto.
Non estrarre mai la spina dalla presa agendo sul cavo.
In versione standard, le unità HUPFER
®
sono dotate di spina a gomito Schuko. A
differenza di una spina Schuko rettilinea, questo connettore sporge solo in misura
trascurabile dalla presa e non può quindi subire danni a causa della movimentazione
laterale.
Se si movimenta l'unità senza prima estrarre la spina, l'effetto leva insorgente dopo
una sovrasollecitazione del cavo può danneggiare gravemente la presa o addirittura
strapparla dalla parete.
Non spostare mai l'unità tramite trazione del cavo elettrico di connessione.
Se la spina entra a contatto con acqua, essa dovrà essere asciugata prima dell'inse-
rimento nella presa.
Pericolo di morte!
Prima di utilizzare l'unità, la spina od il cavo di connessione alla rete vanno sostituiti,
se danneggiati, ad opera di personale specializzato e autorizzato.
Il cavo spiralato è idoneo ad un'estensione massima pari a 1,80 m. Una sovrallunga-
mento forzato del cavo può provocare danni ai fili interni. Pericolo di incendio!
In ambienti bagnati e umidi non impiegare cavi di prolunga.
Non pulire l'unità con pulitrici a getto di vapore o ad alta pressione.
Se è previsto di operare nell'ambiente con pulitrici a getto di vapore o ad alta pres-
sione, è necessario prima porre l'apparecchiatura fuori servizio e scollegarla dalla
rete elettrica.
Inserire la spina solo in idonee prese dotate di messa a terra. Per il caso di spina ini-
donea, occorre far sostituire il cavo di allacciamento alla rete dell'unità ad opera di
personale specializzato e autorizzato (v. tipi di presa utilizzabili, a pag. 72).
Non è ammesso l'utilizzo di adattatori di presa.
Pericolo di incendio!
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Conduzione
Note
Le apparecchiature sono previste per la movimentazione di vivande a
menù o contorni refrigerati e contenuti in stoviglie protette da coperchio o
da film e collocate in cestelli impilatori. Per maggiore semplicità, le pre-
senti istruzioni adottano in proposito genericamente il termine di
stoviglie. Tale semplificazione non costituisce espressione di amplia-
mento ovv. di limitazione della funzione propria dellapparecchiatura.
Le unità funzionano con una regolazione elettronica della temperatura.
Il valore prescritto per la temperatura dell'aria entro il vano interno dell'ap-
parecchiatura è fissato stabilmente in officina su 5 °C. Tale valore risulta
costituire un parametro medio ottimale per tutti gli alimenti e vivande a
menù standard a temperature di ambiente comprese fra 10 °C e 32 °C. Un
profilo refrigerante non problematico e senza formazione di ghiaccio o bri-
na in corrispondenza dell'evaporatore resta con ciò assicurato, mentre non
sussiste necessità alcuna di intervenire manualmente nei cicli automatici di
sbrinamento.
Una modifica di tale valore prescritto da parte dell'utilizzatore non è am-
messa e comporta il decadere del vincolo di garanzia a carico del Costrut-
tore o del Fornitore.
Motivazione: per ragioni tecniche l'inerzia, intrinseca nel sistema, della
struttura refrigerante comporta una lieve oscillazione verso il basso e verso
l'alto nel corso del processo di raffreddamento; in altri termini, il profilo ter-
mico oscilla in condizioni stazionarie fra ca. 2 °C e 8 °C. Se si abbassa il
valore prescritto, è possibile che la temperatura discenda momentanea-
mente al di sotto di zero gradi. Per conseguenza, l'evaporatore può ghiac-
ciare congelando a sua volta i prodotti stoccati nelle zone marginali.
Selezione dellaltezza di cestello
Altezza di cestello
Il cestello di base è una dotazione standard. La scelta fra i due altri tipi di ce-
stelli per l'ulteriore impilaggio dipende dalle stoviglie da impilare (v. Capitolo
«Calcolo della capacità»).
In generale, i cestelli da 115 conseguono capacità superiori. Un'eccezione è
costituita da stoviglie suddivise in scomparti e dotate di coperchio, con altezza
complessiva compresa fra 55 mm e 65 mm.
La quota massima di carico dei cestelli deve porsi a ca. 3 - 5 mm al di sotto del
bordo superiore del cestello; in caso contrario può verificarsi la rottura di stoviglie.
Dopo aver prelevato il cestello di base - ad es. per la pulizia - occorre reinse-
rirlo con lapertura rivolta verso lalto.
Se si effettua una disposizione diversa, le pattelle di guida in dotazione agli an-
golari del cestello, che presentano una sporgenza di 15 mm, vengono sospin-
te nel lamierato di fondo dallelevato peso delle stoviglie, provocando
danneggiamenti o subendo esse stesse dei danni. Ciò provoca inoltre una ri-
duzione della capacità complessiva.
Numero di cestelli impilatori supplementari
Tipo di cestello Altezza di cestello Altezza utile
Cestello base 150 mm 140 mm
Cestello da 75 75 mm 65 mm
Cestello da 115 115 mm 105 mm
Cestelli da 75 Cestelli da 115
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Calcolo della capacità
In generale, a seconda dellaltezza delle stoviglie dotate di relativa copertura
è possibile l'inserimento solamente di 1 - 2 'strati' cad. cestello. Il numero di
stoviglie cad. cestello va moltiplicato per il numero complessivo dei cestelli im-
pilatori e questo prodotto fornisce, insieme con la capacità del cestello di base,
la capienza totale dell'unità Coolstapler.
Regolazione delle molle in base alla quota di prelievo desiderata
Le regolazioni possono essere effettuate solo su apparecchiature spente e
scollegate dalla rete di alimentazione elettrica. In proposito, la temperatura
delle unità è ininfluente.
Prima di iniziare l'attività occorre sempre verificare se l'impilatore da impiegare
è regolato correttamente per le stoviglie da utilizzare.
Prima di un caricamento completo, la quota di prelievo delle stoviglie ovv. del
cestello va adattata in base all'altezza del cestello impiegato nonché al peso
dei cestelli caricati. Occorre regolare le molle in modo tale che il bordo supe-
riore del cestello più in alto si ponga su tutta la sua corsa ad una quota costan-
te e compresa fra 15 e 25 mm al di sopra del bordo superiore del corpo.
In linea fondamentale, per una variazione di quanto meno uno dei seguenti
'parametri di stoviglia' occorre effettuare una verifica di impostazione: diame-
tro ovv. lunghezza del bordo, altezza H
1
, altezza della pila H
11
e peso.
Un aggiustaggio dell'unità per il caso di impilatori a cestello diviene necessario
solo se varia il peso totale delle stoviglie nel cestello stesso oppure l'altezza di
quest'ultimo. Ovviamente, per queste apparecchiature un certo ruolo è rivesti-
to anche dal peso dei prodotti immessi.
Togliere e riporre da parte la calotta di copertura.
Disporre le stoviglie nel cestello di base in modo tale che le colonne si sup-
portino reciprocamente e le superficie disponibili del cestello possano es-
sere sfruttate in modo ottimale.
La quota massima di carico dei cestelli deve porsi a ca. 3 - 5 mm al di sotto
del bordo superiore del cestello; in caso contrario può verificarsi la rottura di
stoviglie.
Fase 1 Verifica della regolazione delle molle
Per testare la quota di prelievo, 2 cestelli caricati verranno posti sul cestello
di guida pure caricato.
Attendere la reazione.
Se il bordo superiore del cestello più in alto si pone ora fra 15 e 25 mm al
di sopra del bordo superiore dell'unità, il sistema di molle è regolato corret-
tamente.
Se la colonna si abbassa poco o punto occorre modificarne la quota di pre-
lievo modificando l'impostazione delle molle.
Fase 2 Variazione della regolazione delle molle
Limpostazione/la variazione della quota di prelievo viene effettuata aggan-
ciando o sganciando molle di trazione in corrispondenza dei due zoccoli di at-
tacco. Per i modelli 50-50 le molle sono disposte in gruppi di 10, ciascuno co-
stituito da 3 molle di base forti
e 7 molle di regolazione più deboli +, mentre
per i modelli 65-53 la disposizione è in gruppi da 12, ognuno dei quali consiste
di 4 molle di base forti
e 8 molle di regolazione più deboli +.
Se la quota di distribuzione è troppo elevata, occorre sganciare delle molle
di regolazione.
Se la quota di distribuzione è troppo bassa, occorre agganciare delle molle
di regolazione.
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Procedura per la regolazione delle molle
Prestare attenzione nellestrazione e nel reinserimento del cestello di base.
In caso di manovra errata sussiste pericolo di schiacciamento.
Nella regolazione delle molle prestare attenzione ai bordi acuminati, ed in par-
ticolare ai terminali delle molle di trazione. Pericolo di lesioni.
Togliere i cestelli inseriti.
Sollevare uniformemente il cestello di base e deporlo sullapparecchiatura.
Quindi afferrarlo con entrambe le mani e depositarlo in luogo idoneo.
Agganciare ovv. sganciare le molle di regolazione uniformemente in tutti i
gruppi di molle.
Per una guida uniforme ed a basso attrito del cestello è necessaria una di-
sposizione simmetrica delle molle fra i due zoccoli di attacco.
Nell'ambito di uno stesso lardone di attacco, una disposizione asimmetrica
delle molle non costituisce problema di sorta.
Sganciare preferibilmente delle molle di regolazione. Ove possibile lascia-
re sempre agganciate le molle di base. Sganciare le molle sempre in cor-
rispondenza dell'ancoraggio inferiore.
Quindi reinserire il cestello di base con l'apertura disposta verso l'alto.
Occorre ripetere le fasi di Verifica della regolazione delle molle (1) e Varia-
zione della regolazione delle molle (2) sinché il bordo superiore del cestello
impilatore più in alto si pone a 15 - 25 mm al di sopra del bordo superiore del
corpo.
Sinché il peso del cestello permane invariato, è necessaria una sola regola-
zione della quota di prelievo.
Dato che l'impilatore è dimensionato per il carico massimo, la dotazione di
molle presente nell'apparecchiatura è assolutamente adeguata per tutte le
stoviglie consuete del commercio. Qualora il set di molle disponibile non sia
sufficiente, è necessario inserire delle molle supplementari. Per i numeri di ar-
ticolo si rimanda all'elenco delle parti di ricambio riportato a pag. 72.
Messa in esercizio
Per la messa in esercizio, l'unità deve essere pulita ed asciutta.
In fase di esercizio occorre assicurare una sezione di ingresso e di uscita
dell'aria priva di impedimenti. Le fessure di presa e di scarico dell'aria, in do-
tazione al gruppo frigorifero, non devono essere otturate. La distanza minima
rispetto a pareti o ad altre apparecchiature è pari a 20 cm, il che corrisponde
approssimativamente ad una spanna.
Le unità non vanno gestite nelle adiacenze di fonti di polveri o di vapori. I pro-
dotti ne potrebbero essere contaminati malgrado l'applicazione delle copertu-
re, mentre il funzionamento del gruppo frigorifero potrebbe esserne pregiudi-
cato.
Prestare attenzione alle annotazioni di sicurezza riportate a partire da pag. 62.
Avviamento dell'unità
Coprire con la calotta di copertura il pozzetto di impilaggio, in modo da pre-
venire una condensazione dell'umidità atmosferica all'interno.
Il coperchio è dotato di una tenuta avvolgente in materiale plastico atossico
sotto l'aspetto della fisiologia nutrizionale e deve essere collocato con pre-
cisione sulle 4 squadrette di centraggio poste agli angoli del pozzetto di im-
pilaggio e realizzate in CNS. Se il coperchio viene collocato obliquamente
e quindi spinto orizzontalmente avanti ed indietro per individuare la posi-
zione ottimale, tale azione provocherà immancabilmente la demolizione
precoce della tenuta. Così facendo peggiora l'efficienza del sistema refri-
gerante, dato che a questo punto dell'aria calda può penetrare senza osta-
coli nella sezione fredda.
Coolstapler - Impilatore a cestello con refrigerazione a ricircolazione daria
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Chiudere saldamente con il tappo lo scarico del lamierato di fondo, in modo
che l'aria fredda permanga nell'unità.
Infilare la spina dell'apparecchiatura in un'idonea presa dotata di messa a
terra.
Impiegare solo la connessione a spina prevista in proposito. L'apparec-
chiatura non può essere fatta funzionare se la linea di connessione è dan-
neggiata o se si evidenziano danni visibili.
Accendere l'apparecchiatura agendo sull'interruttore ON / OFF.
Il segnalatore di esercizio incorporato nell'interruttore si accende, l'appa-
recchiatura raffredda a potenza massima.
Utilizzo dellapparecchiatura
Inserimento delle stoviglie
Di norma, nell'apparecchiatura vengono inseriti cestelli già carichi di stoviglie.
La quota massima di carico dei cestelli deve porsi a ca. 3 - 5 mm al di sotto
del bordo superiore del cestello; in caso contrario può verificarsi la rottura di
stoviglie.
Posizionare con precisione il cestello da inserire sul cestello inferiore ed
abbassarlo lentamente.
Inserimento delle stoviglie nei cestelli già posti nell'apparecchiatura:
Caricare il cestello in modo approssimativamente omogeneo, per ovviare
ad un posizionamento obliquo della piattaforma di pila.
Il numero massimo di cestelli impilatori utilizzabili oltre a quello di base è de-
sumibile da quanto riportato alle pagine 64 ovv. 71.
Prelievo delle stoviglie
Togliere la calotta di copertura ed appenderla al lato lungo dell'unità, in cor-
rispondenza dell'impugnatura. Evitare di danneggiare la tenuta, a questo
punto collocata esternamente, a causa di un accostamento con altri carrelli
o di ostacoli.
Prelevare uniformemente le stoviglie da ciascuna pila, in modo da preve-
nire un posizionamento obliquo della piattaforma di pila.
Togliere i cestelli svuotati ed impilarli in un punto idoneo.
Ricollocare in posizione la calotta di copertura.
Utilizzo della calotta di copertura
Sostituire tempestivamente la tenuta della calotta se danneggiata.
Anche per uno stoccaggio intermedio protratto, le calotte assicurano una pro-
tezione efficace contro la polvere e l'acqua di condensa.
In fase di esercizio, la calotta collocata in posizione riduce la dispersione di ca-
lore verso l'alto.
Una fenditura interposta fra la calotta di copertura e la piastra superiore
dell'unità basta a provocare sensibili dispersioni di frigorie e, per conseguen-
za, un incremento della temperatura delle stoviglie.
Durante il prelievo ed il carico delle stoviglie è opportuno appendere la calotta
di copertura in corrispondenza del lato lungo dell'unità e tramite l'impugnatura.
Esercizio automatico
Il sistema refrigerante opera in automazione totale entro il campo termico pre-
scritto. Lo sbrinamento ha sempre luogo quando l'apparecchiatura viene di-
sconnessa o scollegata dalla rete elettrica. Di norma ciò si verifica nel periodo
compreso fra le fasi di raffreddamento. Non rimuovere mai formazioni incre-
mentate di ghiaccio o brina utilizzando oggetti a spigoli vivi.
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Movimentazione
Prestare attenzione alle annotazioni di sicurezza riportate a partire da pag. 62.
Spegnere l'apparecchiatura agendo sull'interruttore ON / OFF.
Estrarre la spina di rete e fissarla nel supporto previsto.
Sbloccare i due freni di stazionamento.
Afferrare le impugnature di spinta dell'unità e trasportarla sino al luogo di
destinazione.
Nel luogo di destinazione, bloccare i due freni di stazionamento per assi-
curare l'apparecchiatura nei confronti di uno spostamento fortuito.
Inserire la spina dell'apparecchiatura in un'idonea presa dotata di messa a
terra.
Accendere l'apparecchiatura agendo sull'interruttore ON / OFF.
Disconnessione
Spegnimento dellapparecchiatura
Spegnere l'apparecchiatura agendo sull'interruttore ON / OFF.
Il segnalatore di esercizio incorporato nell'interruttore si spegne.
Estrarre la spina di rete e fissarla nel supporto previsto.
Pulire ed asciugare l'apparecchiatura dopo ogni ciclo di refrigerazione.
Pulizia e preservazione
Prima di iniziare la pulizia porre fuori servizio l'apparecchiatura. Estrarre la
spina di rete ed agganciarla al supporto previsto in proposito sull'unità.
Non pulire l'unità con pulitrici a getto di vapore o ad alta pressione. Se è
previsto di operare nell'ambiente con pulitrici a getto di vapore o ad alta
pressione, è necessario prima porre l'apparecchiatura fuori servizio e scol-
legarla dalla rete elettrica.
Il gruppo frigorifero va liberato almeno 2 volte l'anno dalla polvere e dal par-
ticolato aspirato, e ciò utilizzando scopetta ed aspirapolvere. In proposito
occorre sfilare totalmente, impiegando un giraviti (ampiezza della punta 7
mm), le 4 viti di fissaggio frontali della piastra superiore (2 anteriori, 2 po-
steriori) ed estrarre la piastra superiore stessa. Durante questa operazio-
ne, le impugnature di spinta possono rimanere presso la piastra. La pulizia
ha quindi luogo dall'alto.
Pulire le apparecchiature a secco oppure asciugarle accuratamente dopo
la pulizia, per evitare una formazione di muffe nonché una crescita incon-
trollata di germi e batteri.
La pulizia può essere effettuata solo ad apparecchiatura condizionata ter-
micamente, perché l'umidità atmosferica dell'ambiente si deposita in via
preferenziale sulle superficie fredde in acciaio inox. Solo quando la tempe-
ratura delle superficie interne dell'unità uguaglia la temperatura ambiente
è possibile asciugare l'interno di tale unità in modo efficace e duraturo. Una
volta effettuata la pulizia e l'asciugatura, richiudere saldamente lo scarico
di fondo con il tappo in dotazione.
Lo scarico di fondo posto al di sotto del pozzetto di pila è previsto per la
rimozione di minuscoli frammenti di stoviglie o di altre particelle cadute sul
fondo dell'impilatore.
Se inavvertitamente dei residui di prodotto si depositano sul fondo del poz-
zetto di pila, è possibile convogliarli verso l'esterno con il flusso di scarico.
Con uno straccio inumidito si può pulire il punto interessato e smaltire il li-
quido residuo parimenti tramite lo scarico.
Allo stesso modo, pulire a secco la calotta di copertura od asciugarla con cura
dopo la pulizia; quindi richiudere ermeticamente l'apparecchiatura con la ca-
lotta. Non è consentita una pulizia tramite lavastoviglie di tipo industriale. Ve-
dere anche «Qualche informazione utile in tema di "acciaio inossidabile"».
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Se l'apparecchiatura non viene posta in esercizio per un periodo di tempo
prolungato, è necessario pulire con periodicità regolare il vano di refrigera-
zione come precedentemente descritto.
Qualche informazione utile in tema di "acciaio inossidabile"
La resistenza alla corrosione degli acciai inossidabili si basa su di uno strato
di passivazione che si crea superficialmente in presenza di ossigeno. L'ossi-
geno atmosferico è di per sé sufficiente a formare questo strato di passivazio-
ne, così che guasti o fratture di tale strato provocati da un'azione meccanica
si riparano spontaneamente. Lo strato di passivazione si forma o si riforma più
velocemente se l'acciaio viene posto a contatto con acqua ricca di ossigeno.
Un ulteriore incremento di tale effetto viene conseguito ricorrendo ad acidi os-
sidanti (acido nitrico, acido ossalico). Questi acidi vengono impiegati qualora
l'acciaio abbia subito un intenso attacco chimico ed il suo strato di passivazio-
ne sia andato ampiamente perduto.
Lo strato di passivazione può essere danneggiato o demolito per via chimica
con agenti ad effetto riducente (accettori di ossigeno), sempre che essi agis-
cano sull'acciaio in forma concentrata od a temperature elevate. Queste so-
stanze aggressive sono ad es.:
formulazioni contenenti sale e zolfo
cloruri (sali)
concentrati di erbe aromatiche quali senape, essenza acetica, dadi agli
aromi, soluzioni di sale da cucina etc.
Altri danni possono insorgere a causa di:
ruggine esterna (ad es. da altri componenti, utensili ovv. ruggine c.d. volatile)
particelle di ferro (ad es. pulviscolo di rettifica)
contatto con metalli non ferrosi (passaggio allo stato elementare)
carenza di ossigeno (ad es. assenza di aerazione, acqua povera di ossigeno).
Principi generali di lavoro per il trattamento di
apparecchiature in acciaio inossidabile
Mantenere la superficie esterna delle apparecchiature in acciaio inossidabile
sempre pulita e ben accessibile allaria.
Rimuovere quotidianamente tramite pulizia i depositi di calcare, grasso, amido
ed albume. Sotto questi depositi, a causa dell'insufficiente afflusso d'aria può
aver luogo una corrosione. Per la pulizia non devono essere impiegati deter-
genti ad azione sbiancante e contenenti cloro.
Ove non vengano impartite particolari norme di pulizia, è bene in ogni caso uti-
lizzare detergenti a basso tenore di cloro.
Dopo ciascuna operazione di pulizia rimuovere, tramite lavaggio con abbon-
dante acqua di rete, tutti i residui di detergente. Quindi è opportuno far asciu-
gare a fondo le superficie.
Non porre i componenti in acciaio inossidabile più a lungo di quanto stretta-
mente necessario a contatto con acidi concentrati, spezie, sali etc. Anche i va-
pori acidi che si sviluppano durante la pulizia delle piastrelle promuovono la
corrosione "dell'acciaio inossidabile".
Evitare di danneggiare le superficie esterne in acciaio inox, particolarmente
tramite altri metalli diversi dall'acciaio inossidabile stesso. I residui di metalli
estranei formano tracce minuscole di elementi chimici in grado di provocare
corrosione. In ogni caso, è bene evitare un contatto con ferro e acciaio perché
ciò porta alla ruggine c.d. esterna. Se l'acciaio inox entra a contatto con il ferro
(lana d'acciaio, trucioli di tubazioni, acqua ad alta concentrazione di ferro) tale
fenomeno può costituire un innesco per la corrosione. Per la pulizia meccani-
ca impiegare quindi esclusivamente lana di acciaio inox oppure spazzole do-
tate di setole naturali, in plastica o in acciaio inossidabile. La lana d'acciaio o
le spazzole in acciaio non legato danno luogo a ruggine esterna a causa
dell'usura. I punti di ruggine appena formati possono essere eliminati con
agenti abrasivi ad azione blanda o con carta abrasiva a grana fine. Punti di
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ruggine più consistenti sono rimovibili impiegando una soluzione calda di aci-
do ossalico al 2 3 %. Ove questi detergenti risultino inefficaci, è necessario
un trattamento con acido nitrico al 10 %.
Attenzione, pericolo! Questa operazione può essere effettuata solo da perso-
nale tecnicamente addestrato e nel rispetto delle presenti norme!
Un ausilio in caso di disfunzioni
Le attività di manutenzione possono essere espletate esclusivamente da personale specializzato e debita-
mente autorizzato. I componenti difettosi possono essere sostituiti solo con parti originali.
Qualora l'unità sia rimasta posizionata di lato per un tempo piuttosto lungo - ad es. a causa dell'attività di
assemblaggio essa potrà essere rimessa in esercizio solo dopo 4 ore dalla sua ricollocazione verticale.
Per prima cosa, controllare se si è verificato un errore di conduzione. Alcune disfunzioni possono essere
risolte direttamente. Per l'eventualità di un intervento di assistenza ed in caso di ordine di ricambi, indicare
i dati impressi sulla targhetta identificativa del tipo (v. pag. 60).
Attività regolari di controllo e manutenzione dell'unità servono a prevenire disfunzioni di esercizio e contri-
buiscono alla sicurezza. La periodicità dei controlli e degli interventi di manutenzione dipende dall'impiego
dell'apparecchiatura. Rivolgersi al Servizio assistenza del rivenditore di fiducia.
Disfunzione Causa possibile Rimedio
L'apparecchiatura non si
raffredda,
la luce spia di controllo non si
accende.
Fusibile esterno difettoso. Controllare il fusibile e, se necessario,
sottoporlo a manutenzione.
Interruttore ON / OFF difet-
toso.
Scollegare l'unità dalla rete, farla con-
trollare - e se necessario riparare - da
personale specializzato ed autorizzato.
Cavo di collegamento alla
rete o spina difettosa.
Gruppo refrigerante difet-
toso.
L'apparecchiatura non si
raffredda,
la luce spia di controllo si
accende.
Difetto di tenuta nel circuito
del fluido frigorigeno.
Scollegare l'unità dalla rete, farla con-
trollare - e se necessario riparare - da
personale specializzato ed autorizzato.
L'apparecchiatura si raffredda,
la luce spia di controllo non si
accende.
Luce spia difettosa. Scollegare l'unità dalla rete, farla con-
trollare - e se necessario riparare - da
personale specializzato ed autorizzato.
Incremento nella formazione di
brina e ghiaccio; efficienza ridotta
ovv. potenza refrigerante più
bassa.
Carico di alimenti ancora
caldi o non coperti, con ces-
sione di umidità.
Scollegare l'apparecchiatura dalla rete,
lasciare che si condizioni termicamente
quindi pulirla con uno straccio
caldo-umido.
Tenere presente quanto segue: è pos-
sibile solo il carico di alimenti già
pre-raffreddati e tutte le vivande
devono essere coperte.
Aria ambiente troppo calda. Prestare attenzione alle temperature
ambiente ammesse: +10 +32°C.
L'impilatore tira verso sinistra o
verso destra durante il trasporto.
Cuscinetto(i) volvente(i) dan-
neggiato(i).
Sostituire i cuscinetti difettosi con ele-
menti nuovi.
Resistenza al rotolamento delle
ruote superiore a quella della
messa in esercizio.
I fermi integrali non esercitano più
alcuna azione di arresto.
Usura del freno di staziona-
mento dovuta a protratto uso
improprio come freno di ser-
vizio.
Sostituire il freno di stazionamento od
il/i rullo(i) difettoso(i) con elementi
nuovi.
La piattaforma non si porta verso
l'alto neppure a basso carico.
Rottura di molla. Sostituire la molla rotta con elemento
nuovo.
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Dati tecnici
BDC/50-50 BDC/65-53
Marchio di controllo
Protezione contro gli spruzzi dacqua IPX 4
Numero pile di stoviglie a seconda delle dimensioni delle stoviglie
Dimensioni delle stoviglie Le uniche limitazioni sono costituite dalle dimensioni del cestello e dalla
larghezza della maglia
Impalcatura di pila Cestello in acciaio al cromo-nickel, rivestito in plastica
Dimensioni impalcatura di pila 500 x 500 x 150 mm 650 x 530 x 150 mm
Altezza di pila 7 pz. cestelli da 75 ovv. 4 pz. cestelli da 115
Capacità v. «Calcolo della capacità», pagina 65
Dimensioni cestelli per stoviglie 500 x 500 mm und 508 x 508 mm 650 x 530 mm
Gruppo refrigerante Sistema refrigerante con regolazione a capillare
Raffreddamento Refrigerazione a ricircolazione d'aria
Fluido frigorigeno R134a, esente da CFC
Carica di fluido frigorigeno 0,28 kg 0,28 kg
Temperatura prescritta 5 °C come impostazione in fabbrica
Regolazione temperatura di tipo elettronico
Potenza refrigerante 340 W
Potenza installata 220 W
Allacciamento elettrico 230 V 1N AC 50 Hz
Isolamento termico piastrellatura ceramica
Telaio 2 ruote sterzanti dotate di fermo integrale,
2 ruote a cavalletto, Ø 125 mm
Peso netto 75 kg 85 kg
Peso dell'unità a pieno carico delle
vaschette
175 kg 210 kg
Peso complessivo ammesso 175 kg 210 kg
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Metos BDC/50-50, cold Manuale del proprietario

Tipo
Manuale del proprietario
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