Fig. 9: Posizione
tipica del microfono
3.4 Reazione
Fig. 10:
Posizionamento
del microfono per
minimizzare il
rischio di reazione
Vedi fig. 10.
E investite il microfono con la
voce direttamente da davanti,
trasmettereste nel canto
anche i rumori connessi alla
respirazione, e i suoni occlusi-
vi (p, t) e sibilanti (s, sc) ver-
rebbero esaltati in maniera
innaturale.
La reazione è determinata dal
fatto che il suono emesso dal-
l’amplificatore viene in parte
ripreso dal microfono che lo
reinvia, amplificato, all’alto-
parlante. A partire da un
determinato volume ("limite di
reazione") questo segnale dà
luogo, in un certo qual modo,
ad un circolo vizioso, per cui il
fischio emesso dall’impianto
si intensifica sempre più e può
venir arrestato solo diminuen-
do il volume.
Al fine di prevenire questo rischio, il microfono del microfono
dispone di una caratteristica direzionale supercardioide. Vale a
dire che esso è particolarmente sensibile al suono che investe
il microfono da davanti (p. es. la voce), mentre quasi non regi-
stra il suono che proviene dai lati o da dietro (p. es. dagli alto-
parlanti monitor).
La massima sicurezza antireazione si ottiene posizionando le
casse PA davanti ai microfoni, vale a dire lateralmente sul mar-
gine anteriore del palco.
Se usate altoparlanti monitor, non puntate il vostro microfono
mai direttamente sui monitor o sugli altoparlanti dell’impianto di
sonorizzazione.
La reazione può essere causata anche da risonanze (determi-
nate dall’acustica dell’ambiente), in particolare nella gamma di
frequenze bassa, indirettamente quindi dall’effetto di prossi-
mità. In questi casi spesso è sufficiente aumentare la distanza
dall microfono per interrompere la reazione.
3 Impiego
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