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Il programma Apollo
Il 25 maggio 1961, il presidente John F. Kennedy
incoraggiò il suo paese a inviare per la prima volta
un americano sulla Luna. NASA rispose a questa
sfida con il programma Apollo. Per la prima volta,
un uomo avrebbe lasciato l’orbita terrestre per
visitare un altro mondo. Il programma Apollo giocò
un ruolo importantissimo nell’esplorazione dello
spazio e aprì la strada a numerose nuove missioni
spaziali del futuro.
Il programma Apollo prevedeva 11 missioni spaziali.
Nelle prime due missioni, Apollo 7 e 9, gli astronauti
orbitarono intorno alla Terra per collaudare i moduli
lunare e di comando. Nelle due missioni successive,
Apollo 8 e 10, gli astronauti orbitarono intorno
alla Luna per collaudare diversi componenti e
scattare fotografie della superficie lunare. Mentre
la missione Apollo 13 non portò alla discesa sul
satellite a causa di una esplosione a bordo, altre sei
missioni riuscirono nel loro intento e quasi 400 kg
di campioni lunari furono riportati sulla Terra.
La prima missione a prevedere un equipaggio fu
Apollo 8. Orbitò intorno alla Luna la notte di Natale
del 1968. Poco più di sei mesi dopo, il 20 luglio 1969,
il mondo assistette a una delle più strabilianti
conquiste tecnologiche del 20° secolo, quando un
astronauta della NASA, sull’Apollo 11, divenne il
primo uomo a mettere piede sul suolo lunare.
La missione Apollo 11 durò 195 ore, 18 minuti e
35 secondi - 36 minuti in più del previsto. Dopo
l’entrata in orbita, il modulo di comando (CM) e
il modulo lunare (LM) si separarono. Mentre un
membro dell’equipaggio rimase nel modulo di
comando, orbitando intorno alla Luna, gli altri due
astronauti proseguirono il loro storico viaggio sul
modulo lunare. Dopo aver esplorato la superficie e
condotto vari esperimenti per 21 ore e 36 minuti, gli
astronauti iniziarono il loro viaggio di ritorno verso
la Terra sul modulo di comando.
I tecnici del Kennedy
Space Center ispezionano l’LRV
Il Saturn V si sposta a 1,6 km/h
lungo la crawlerway per rag-
giungere la rampa di lancio 39A
I tecnici preparano il primo stadio
S-IC nell’area di trasferimento
del Vehicle Assembly Building
I cameraman riprendono la
preparazione dell’Apollo 11
Addestramento pre-volo
Saturn V, il più potente razzo mai lanciato in
orbita con successo, fu utilizzato nel programma
Apollo negli anni ’60 e ’70. Il razzo misurava 111
m di altezza e pesava 2,8 milioni di kg a pieno
carico di carburante. Il Saturn V usato per le
missioni Apollo successive era dotato di tre
stadi. Ogni stadio utilizzava i propri motori fino
all’esaurimento del carburante; solo allora i
motori si separavano dal razzo. I motori dello
stadio successivo si accendevano e il razzo
continuava il suo viaggio nello spazio. Il primo
stadio era dotato dei motori più potenti, in
quanto aveva il dicile compito di sollevare il
razzo completamente carico di carburante da
terra. Il primo stadio sollevò il razzo a un’altezza
di circa 68 km. Il secondo stadio trasportò il razzo
nell’orbita di parcheggio terrestre. Il terzo inserì
l’Apollo in orbita attorno alla Terra e lo spinse
verso la Luna.
Il secondo
stadio S-II viene
posizionato per
l’aggancio con il
primo stadio S-IC
Posizionamento
dell’Apollo 11 sul
veicolo di lancio del
Saturn V
MOTORI F-1 (5)
Saturn V
MOTORI J-2 (5)
STADIO S-II
STADIO S-IC
Subito dopo la manovra di inserimento
translunare, che immise la navicella
Apollo sulla sua traiettoria verso la Luna,
fu eseguita la manovra di trasposizione
e aggancio. Un astronauta separò il
modulo di comando/servizio (CSM) da un
“adattatore” fissato al terzo stadio, lo ruotò
di 180°, lo agganciò al modulo lunare (LM)
e quindi “estrasse” i due moduli combinati
dal terzo stadio.
Trasposizione, aggancio
ed estrazione
MOTORE J-2
MODULO LUNARE -
FASE DI DISCESA
MODULO
DI COMANDO
APOLLO
STADIO S-IVB
UNITÀ STRUMENTI
MODULO LUNARE -
FASE DI ASCESA
MODULO
DI SERVIZIO
APOLLO
LAUNCH
ESCAPE
SYSTEM
Il Modulo di
Comando/Servizio
(CSM) si separa
dall’adattatore.
Il CSM ruota quindi su
di sé per prepararsi
all’aggancio con il
Modulo Lunare (LM)
Dopo l’aggancio, il CSM
estrae il Modulo Lunare
dal terzo stadio del
veicolo di lancio
Fase di ascesa del
Modulo Lunare
5 nell’area di
assemblaggio finale
su paranco
Il CSM dell’Apollo
11 viene spostato
dalla piattaforma
di supporto per
l’aggancio
DECOLLO
IL SATURN V APOLLO VIENE
TRASPORTATO ALL’ESTERNO
DELL’ENORME VEHICLE
ASSEMBLY BUILDING
IL PRIMO STADIO SI
SEPARA MENTRE LO
STADIO S-II SI ACCENDE
SEPARAZIONE DI
S-II/S-IVB.
ACCENSIONE DEL
MOTORE S-IV
ROTAZIONE DI 180O
DEL CSM
INSERIMENTO
TRANSLUNARE: “GO”
SPEGNIMENTO DEL
MOTORE S-IVB
SEPARAZIONE DELLA
TORRE DEL LAUNCH
ESCAPE SYSTEM
SEPARAZIONE DEL CSM
DALL’ADATTATORE LM
SPEGNIMENTO DEL
MOTORE S-IVB
AGGANCIO
CSM-LM/S-IVB
ACCENSIONE DEL
SECONDO MOTORE
S-IVB
Il viaggio verso la Luna
SEPARAZIONE DEL
CSM DALL’S-IVB
CONTROLLO DELLO STATO
DEL SISTEMA / PERIODI DI
ALIMENTAZIONE E RIPOSO / PERIODI
DI TRASMISSIONE DEI DATI
TRASFERIMENTO DEL
COMANDANTE SUL
MODULO LUNARE
AVVIO DELLE
OSSERVAZIONI SPAZIALI
ACCENSIONE DEL
MOTORE DI DISCESA LM
ACCENSIONE DEL
MOTORE DI DISCESA LM
ACCENSIONE DEL
MOTORE SM
ACCENSIONE DEL
MOTORE SM
TERZA ORBITA
SEPARAZIONE CSM/LM
TRASFERIMENTO DEL
PILOTA SUL MODULO
LUNARE
SPEGNIMENTO DEL
MOTORE DI DISCESA LM
ATTERRAGGIO
Felix Stiessen
Con una passione in comune sia per l’esplorazione
dello spazio sia per le costruzioni LEGO®, Valérie
Roche (alias Whatsuptoday) e Felix Stiessen
(alias Saabfan) hanno lavorato a stretto contatto
per creare il fantastico modello della missione
Apollo 11 per LEGO Ideas.
“La parte più dicile è stata creare il modulo lunare.
Io (Felix) ho cercato di contenerne le dimensioni
(per poterlo inserire nel semicono, come è possibile
vedere dal modello) senza comprometterne
l’aspetto e la precisione dei dettagli. Dopodiché,
abbiamo cominciato a costruire il razzo intorno
a questo modulo. Abbiamo anche cercato di
conferire una certa stabilità al razzo e quindi
Valérie ha incluso pilastri e travi per una maggiore
integrità strutturale”.
“Il completamento dell’intero modello ha richiesto
molto tempo. Non di rado è capitato a tutti e due di
abbandonare il progetto per un paio di settimane,
per poi ritornare a lavorarci in un secondo
momento; poiché si trattava di un progetto
condiviso, è sempre proseguito e ci siamo motivati
a vicenda. Complessivamente, direi che c’è voluto
circa un anno per completarlo”.
“Siamo stati un po’ sorpresi (e felici, naturalmente)
quando abbiamo appreso che il nostro modello
sarebbe stato incluso nella serie LEGO Ideas.
L’aspetto che ci piace di più della piattaforma LEGO
Ideas è il feedback e il supporto che si ricevono
dalla comunità. È fantastico poter rispondere ai
commenti, leggere i suggerimenti e migliorare i
modelli negli aggiornamenti. Ovviamente, anche
la possibilità di progettare un tuo set LEGO è
fantastica!”
I designer-fan
Valérie Roche
I designer LEGO®
Michael Psiaki, Carl Thomas Merriam e Austin
William Carlson sono tutti designer LEGO® a
tempo pieno e appassionati di spazio e quindi
desideravano davvero partecipare a questo
progetto. Come lo stesso Michael spiega:
“In realtà non ce l’hanno chiesto. Quando ho
saputo che il progetto era imminente, ho
contattato subito Carl, perché sapevo che anche
lui era un appassionato di spazio. Pensavamo che
sarebbe stato davvero bello lavorare insieme
a un modello così grande e quindi abbiamo
contattato il team di LEGO Ideas chiedendo loro
di collaborare allo sviluppo del prodotto”.
”Il modello finito è davvero grande e può essere
separato nei diversi stadi e componenti. Questo
aspetto è stato dicile da integrare nel nostro
design finale, in quanto abbiamo dovuto
assicurarci che il razzo fosse abbastanza stabile
con i tre stadi collegati, ma anche che gli stadi
fossero facili da separare”.
Carl Thomas Merriam (sinistra)
Michael Psiaki (centro)
Austin William Carlson (destra)
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