Celestron 31150 Guida utente

Categoria
Telescopi
Tipo
Guida utente
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NozioNi Basilari sul Telescopio
Il telescopio è uno strumento che raccoglie e mette a fuoco
la luce. La natura del modello ottico usato determina il modo
in cui la luce viene focalizzata. Alcuni telescopi, noti come
rifrattori, usano lenti; altri, noti come riflettori (di Newton),
usano specchi. Poi, lo Schmidt-Cassegrain e telescopi Maksutov
utilizzare sia specchi e lenti. Ogni disegno ottico è discusso
brevemente qui di seguito:
il RifRaTToRe
Sviluppato agli inizi del 1600, il rifrattore rappresenta il
modello più antico di telescopio. Il suo nome deriva dal
metodo che impiega per mettere a fuoco i raggi di luce in
entrata. Il rifrattore usa una lente per curvare o rifrangere i
raggi di luce in entrata: da qui il suo nome. Nei primi modelli
venivano usate lenti ad elemento singolo. La lente singola
tuttavia agisce come un prisma e scompone la luce nei
colori dell’arcobaleno, un fenomeno noto come aberrazione
cromatica. Per ovviare a questo problema, fu introdotta una
lente a due elementi, nota come lente acromatica. Ciascun
elemento ha un indice di rifrazione diverso, e questo permette
di focalizzare nello stesso punto due lunghezze d’onda di luce
diverse. La maggior parte delle lenti a due elementi, di solito
realizzate con vetro Crown e vetro Flint, sono corrette per la
luce rossa e verde. La luce azzurra può ancora essere focalizzata
in un punto leggermente diverso.
il NewToN
Un telescopio riflettore di Newton usa un unico specchio
concavo come specchio primario. La luce entra nel tubo
viaggiando fino allo specchio situato alla sua estremità
posteriore. La luce viene deviata verso avanti nel tubo fino
ad un singolo punto, il suo punto focale. Mettendo la testa
davanti al telescopio per guardare l’immagine con un oculare
si impedirebbe il funzionamento del riflettore; pertanto, uno
specchio piatto chiamato diagonale intercetta la luce e la
riflette verso il lato del tubo, ad angolo retto rispetto ad esso.
L’oculare viene posizionato in quel punto per facilitare la
visualizzazione.
Il telescopio riflettore di Newton sostituisce specchi a spesse
lenti per raccogliere e focalizzare la luce, ottenendo un potere
di raccolta della luce molto superiore considerando il costo del
ITALIANO
vistA in sezione del peRcoRso dellA luce nel modello ottico A RifRAttoRe
Focheggiatore
Lente
dell’obiettivo
Sul piano
focale
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telescopio. Poiché il percorso della luce viene intercettato e
riflesso verso il lato del telescopio, si possono avere lunghezze
focali che arrivano anche a 1000 mm con un telescopio
relativamente piccolo e portatile. Un telescopio riflettore di
Newton offre caratteristiche straordinarie di raccolta della
luce, tali da permettere all’utente di interessarsi seriamente
all’astronomia del cielo profondo anche spendendo piuttosto
poco. I telescopi riflettori di Newton richiedono però maggiori
cura e manutenzione, perché il loro specchio primario è esposto
all’aria e alla polvere. Tuttavia, questo piccolo inconveniente
non pregiudica la popolarità del telescopio presso gli utenti che
vogliono un telescopio economico che sia in grado di risolvere
oggetti distanti e tenui.
il SchmidT-caSSegRaiN e makSuTov
Il sistema ottico Schmidt-Cassegrain (abbreviato come
Schmidt-Cass o SCT) usa una combinazione di specchi e lenti,
e ci si riferisce ad esso come ad un telescopio composto o
catadiottrico. Questo design esclusivo offre ottica di grande
diametro pur mantenendo lunghezze dei tubi molto brevi,
rendendoli estremamente portatili. Il sistema Schmidt-
Cassegrain consiste in una piastra correttrice a potenza zero,
in uno specchio primario sferico e in uno specchio secondario.
Quando i raggi di luce entrano nel sistema ottico, percorrono
tre volte la lunghezza del tubo ottico.
All’interno del tubo ottico, un tubo nero si estende dal foro
centrale nello specchio primario. Questo è il tubo deflettore
primario, che impedisce alla luce dispersa di arrivare all’oculare
o alla macchina fotografica.
Il sistema ottico Maksutov è simile a quello Schmidt-
Cassegrain, ma può avere uno specchio secondario o ad un
posto alluminato al posto dello specchio secondario. Ci sono
molte varianti del disegno Maksutov.
vistA in sezione del peRcoRso dellA luce nel modello ottico A RifRAttoRe
Sul piano focale
Focheggiatore
Specchio
secondario
Specchio
primario
vistA in sezione del peRcoRso dellA luce nel modello ottico scmidt-cAssegRAin
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oRieNTameNTo dellimmagiNe
L’orientamento dell’immagine cambia a seconda di come
l’oculare viene inserito nel telescopio. Quando si usa il prisma
diagonale stellare con telescopi rifrattori e Schmidt-Cassegrain,
l’immagine non è capovolta, ma è invertita lateralmente (cioè
si ottiene un’immagine speculare). Se si inserisce l’oculare
direttamente nel focalizzatore di un telescopio rifrattore o nel
supporto accessori visivi dello Schmidt-Cassegrain (cioè senza
usare il prisma diagonale stellare), l’immagine è sia capovolta
che invertita lateralmente.
I telescopi di Newton producono un’immagine diritta, ma
che appare ruotata in base all’ubicazione del porta oculare
in relazione al suolo. I telescopi riflettori di Newton sono i
migliori per l’uso astronomico, in quanto in tale ambito non ha
importanza se l’oggetto è capovolto.
meSSa a fuoco
Per focalizzare il telescopio rifrattore o di Newton, basta
girare la manopola di messa a fuoco situata subito sotto
il porta oculare.
Il meccanismo di messa a fuoco dello Schmidt-Cassegrain
controlla lo specchio primario, che è montato su un anello
che scivola avanti e indietro sul tubo deflettore primario. La
manopola di messa a fuoco, che sposta lo specchio primario, si
trova sulla cella posteriore del telescopio, subito sotto il prisma
diagonale stellare e l’oculare. Girare la manopola di messa
a fuoco finché l’immagine non risulta nitida. Se la manopola
non gira, significa che ha raggiunto lo spostamento massimo
sul meccanismo di messa a fuoco. Girare la manopola nella
direzione opposta finché l’immagine non risulta nitida. Una
volta che l’immagine sia a fuoco, girate la manopola in senso
orario per mettere a fuoco su un oggetto più vicino, o in senso
antiorario per mettere a fuoco un oggetto più distante. Un
singolo giro della manopola di messa a fuoco sposta solo
leggermente lo specchio primario. Si richiederanno quindi
parecchi giri (circa 30) per passare dal primo piano all’infinito.
Per le osservazioni astronomiche, le immagini di stella fuori
fuoco sono molto diffuse, rendendole difficili da vedere. Se si
gira la manopola di messa a fuoco troppo rapidamente, si può
oltrepassare il punto di messa a fuoco senza vedere l’immagine.
Per evitare questo problema, il primo bersaglio astronomico
dovrebbe essere un oggetto luminoso (come la Luna o un
pianeta) in modo che l’immagine sia visibile anche se è sfocata.
La messa a fuoco critica viene realizzata in modo ottimale
quando la manopola di messa a fuoco viene girata in modo
tale da spostare lo specchio contro la spinta gravitazionale.
Così facendo, si riduce al minimo qualsiasi spostamento
dello specchio. Per l’osservazione astronomica, sia visiva che
fotografica, questo si ottiene girando la manopola di messa a
fuoco in senso antiorario.
Nota: se si portano lenti correttive (ovvero gli occhiali da
vista), si consiglia di toglierli quando si osserva con un
oculare collegato al telescopio. Quando invece si usa una
fotocamera, occorre indossare sempre le lenti correttive
per assicurare la messa a fuoco più nitida possibile. Se
si soffre di astigmatismo, le lenti correttive vanno
indossate sempre.
calcolo delliNgRaNdimeNTo
Si può modificare la potenza del telescopio cambiando
l’oculare. Per determinare la potenza di ingrandimento del
telescopio, basta dividere la lunghezza focale del telescopio
per la lunghezza focale dell’oculare usato. La formula
dell’equazione è la seguente:
Supponiamo per esempio che si stia usando l’oculare da 25 mm
in dotazione al telescopio. Per determinare l’ingrandimento,
basta dividere la lunghezza focale del telescopio (Per questo
esempio Si assume che il telescopio ha una lunghezza focale
di 1000 mm) per la lunghezza focale dell’oculare, ovvero
25 mm. Dividendo 1000 per 25 si ottiene come risultato un
ingrandimento di potenza 40.
Sebbene la potenza sia variabile, ogni strumento che osserva
il normale cielo ha un limite al più alto ingrandimento utile.
La regola generale è che la potenza 60 può essere usata
per ogni pollice di apertura. Ad esempio, il telescopio è
superiore a 4 pollici di diametro. 4 Moltiplicando per 60 si
ottiene un ingrandimento utile massimo di 240 potere. Anche
Ingrandimento =
Lunghezza focale del telescopio (mm)
Lunghezza focale dell’oculare (mm)
oRientAmento effettivo
dellimmAgine vistA Ad occhio nudo
immAgine inveRtitA dA sinistRA A
destRA vistA con un pRismA diAgonAle
stellARe su un telescopio RifRAttoRe o
schmidt-cAssegRAin
immAgine inveRtitA e cApovoltA,
vistA noRmAlmente con i telescopi
di newton e con oculARe inseRito
diRettAmente in AltRi telescopi
4
deTeRmiNazioNe del campo viSivo
La determinazione del campo visivo è importante se si vuole
avere un’idea delle dimensioni angolari dell’oggetto che si sta
osservando. Per calcolare il campo visivo effettivo, dividere
il campo apparente dell’oculare (fornito dal fabbricante
dell’oculare) per l’ingrandimento. La formula dell’equazione è
la seguente:
Come si può vedere, prima di determinare il campo visivo
occorre calcolare l’ingrandimento. Utilizzando l’esempio
precedente, possiamo determinare il campo visivo usando
lo stesso oculare da 25 millimetri. L’oculare da 25 mm
ha un campo visivo apparente di 50°. Dividere 50° per
l’ingrandimento, e si ottiene una potenza 40. Questa potenza
determina un campo reale di 1,25°.
Per trasformare i gradi in piedi a 914 metri (1.000 iarde), cosa
più utile per l’osservazione terrestre, basta moltiplicare per
52,5. Continuando con il nostro esempio, moltiplicare il campo
angolare di 1,25° per 52,5. Questo produce una larghezza di
campo visivo di 20 metri (65,6 piedi) ad una distanza di 914
metri (1.000 iarde). Il campo apparente di ciascun oculare
Celestron che fornisce con i suoi telescopi può essere trovato
sotto le specifiche per il modello di telescopio particolare sul
sito della Celestron.
SuggeRimeNTi geNeRali peR loSSeRvazioNe
Quando si usa qualsiasi strumento ottico, occorre ricordare
alcune cose per ottenere la migliore immagine possibile.
Non guardare mai attraverso il vetro della nestra. Il vetro
delle normali finestre domestiche è otticamente imperfetto,
e quindi può variare in spessore da una parte all’altra della
stessa finestra. Questa mancanza di omogeneità influisce
sulla capacità di focalizzazione del telescopio. Nella
maggior parte dei casi non si potrà ottenere un’immagine
davvero nitida, e in altri casi si potrebbe addirittura ottenere
un’immagine doppia.
Non guardare mai attraverso o sopra oggetti che producono
ondate di calore. Tali oggetti includono parcheggi in asfalto
d’estate o tetti di edifici.
Cieli velati, nebbia e foschia possono anch’essi rendere
difficile la focalizzazione quando si eseguono osservazioni
terrestri. La quantità di dettagli visibili in queste condizioni è
decisamente ridotta.
Se si portano lenti correttive (ovvero gli occhiali da
vista), si consiglia di toglierli quando si osserva con un
oculare collegato al telescopio. Quando invece si usa una
fotocamera, occorre indossare sempre le lenti correttive per
garantire la messa a fuoco più nitida possibile. Se si soffre di
astigmatismo, le lenti correttive vanno indossate sempre.
se questo è l’ingrandimento utile massimo, la maggior parte
delle osservazioni viene eseguita nel range da 20 a 35 per
ogni pollice di apertura, che è 80 a 140 volte per il telescopio
utilizzato nell’esempio. Si può determinare l’ingrandimento del
proprio telescopio nello stesso modo.
Una nota sull’uso delle alte potenze – Le potenze
superiori vengono usate principalmente per le
osservazioni lunari e a volte planetarie, dove si può
ingrandire molto l’immagine, ma occorre ricordare che
il contrasto e la luminosità saranno molto bassi a causa
dell’alto ingrandimento. Le potenze superiori possono
essere utilizzati occasionalmente, quando le condizioni
lo consentono – si ottiene la potenza ma l’immagine sarà
scura, con un basso contrasto, perché è stata ingrandita il
più possibile. Per ottenere le immagini più luminose con i
più alti livelli di contrasto, usare le potenze inferiori.
©2011 Celestron • Tutti i diritti sono riservati.
Campo visivo reale (effettivo) =
Campo apparente dell’oculare
Ingrandimento
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