13
6.9 - AVVERTENZE
COME EVITARE LA CORROSIONE NEL
MAGAZZINO LEGNA
L’utilizzo di legna con umidità elevata (superiore al 25%
circa) e/o cariche non proporzionate alla richiesta dell’im-
pianto (lunghe fermate con il magazzino carico) provocano
una considerevole formazione di condensa nella parete
interna del magazzino stesso.
Controllare, una volta alla settimana, le pareti in acciaio
del magazzino superiore.
Esse dovranno risultare ricoperte da un leggero strato di
catrame secco, di colore opaco, con bolle che tendono
a rompersi e staccarsi. Diversamente il catrame risulta
lucido, colante e se rimosso con l’attizzatoio compare
del liquido: è quindi indispensabile utilizzare legna meno
umida e/o ridurre la quantità di legna della carica.
Se nonostante questi interventi il catrame non si secca,
è obbligatorio segnalare l’anomalia al centro Assistenza
Autorizzato.
La condensa all’interno del magazzino legna provoca la
corrosione delle lamiere.
Corrosione che non è coperta da garanzia in quanto
dovuta ad anomalo impiego della caldaia (legna umida,
cariche eccessive, ecc.).
LA CORROSIONE DEL CIRCUITO FUMI
I fumi sono ricchi di vapor d’acqua, per effetto della com-
bustione e l’impiego di combustibile comunque impregnato
di acqua.
Nei fumi, se vengono in contatto con superfici relativamente
fredde (aventi temperatura minima di circa 60-70 °C), si
condensa il vapore acqueo che combinandosi con altri
prodotti della combustione dà origine a fenomeni di cor-
rosione delle parti metalliche.
Controllare tutti i giorni se ci sono segni di condensazione
dei fumi (liquido nerastro sul pavimento, dietro alla calda-
ia). In questo caso si dovrà utilizzare legna meno umida;
controllare il funzionamento della pompa di ricircolo, la
temperatura dei fumi in regime ridotto e aumentare la
temperatura di esercizio. Per controllare la temperatura
negli ambienti è quindi necessario installare una valvola
miscelatrice. La corrosione per condensazione dei fumi
non è coperta da garanzia in quanto dovuta all’umidità
della legna e alla conduzione della caldaia.
AVVERTENZE DURANTE L’USO
Dopo ogni regolazione dell’aria, attendere 5-10 minuti
prima di procedere a successiva regolazione. Stabilita
la regolazione ritenuta ottimale, controllare a fine giornata
le superfici del focolare e l’isolamento della porta che
dovranno risultare bianchi.
Nella cenere depositata nella culla non dovranno esserci
che poche braci incombuste. Se l’aria primaria è in ec-
cesso, nella cenere si troveranno braci e piccoli pezzi di
carbone, la fiamma risulterà veloce, secca, di colore freddo
e più rumorosa, la potenza sarà eccessiva (par. 6.7).
Se l’aria primaria è in difetto la fiamma risulterà lenta,
piccola, non lambirà la culla inferiore e trascinerà poca
cenere, la potenza sarà insufficiente.
Se la fiamma risulta arancio scuro, l’aria secondaria è insuf-
ficiente e le superfici del focolare risulteranno non bianche;
se risulterà piccola e blu l’aria secondaria è troppa.
Aprire sempre lentamente la porta superiore di caricamento
e la portina antifumo interna.
Se nonostante questa avvertenza si verificano degli sbuffi
si dovrà utilizzare legna di grossa pezzatura, un po’ più
umida, verificare che la caldaia non sosti a lungo (ridurre
l’aria primaria - par. 6.7) e controllare che l’eventuale
rottura delle griglie o che la presenza di corpi estranei
(chiodi, pezzi metallici) non abbiano ostruito il foro del
bruciatore refrattario.
6.10 - FUNZIONAMENTO ESTIVO
Il funzionamento estivo per la sola produzione dell’acqua
sanitaria è poco consigliabile a meno di condurre la caldaia
rispettando scrupolosamente le seguenti norme:
1) Usare legna molto secca.
2) Caricare la caldaia con poca legna, effettuando cariche
di piccola entità, 1 o 2 al giorno secondo la necessità.
Importante.
È assolutamente errato caricare completamente la caldaia
e ottenere così autonomie molto lunghe (per esempio 24
ore). Così facendo la caldaia (a ventilatore fermo) produr-
rà molta condensa acida con corrosione del magazzino
legna.