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I paragrafi qui riportati sono stralciati dalla norma UNI
CIG 7129/92 : IMPIANTI A GAS PER USO DOMESTICO
ALIMENTATI DA RETE DI DISTRIBUZIONE e dalla norma UNI
CIG 7131/72 : IMPIANTI GAS DI PETROLIO LIQUEFATTI PER
USO DOMESTICO NON ALIMENTATI DA RETE DI
DISTRIBUZIONE
2.3. IMPIANTI
2.3.1.1. E’ vietato installare impianti per gas aventi densità
relativa maggiore di 0,80 in locali con pavimento al di
sotto del piano di campagna.
2.3.1.3. ..................................................................................
La tubazione collocata in attraversamento di vani o di
ambienti con pericolo di incendio (ad esempio rimessa,
garage, magazzini di materiali combustibili) dovrà essere
protetta con materiali aventi classe 0 di reazione al fuoco.
.................
2.3.1.5. ..................................................................................
E’ vietato l’uso delle tubazioni del gas come dispersori,
conduttori di terra o conduttori di protezione di impianti e
apparecchiature elettriche (CEI 64-8), telefono compreso.
..............................................................................................
2.3.1.7. A monte di ogni derivazione di apparecchio di
utilizzazione e cioè a monte di ogni tubo flessibile o rigido
di collegamento fra l’apparecchio e l’impianto interno
deve sempre essere inserito un rubinetto di intercettazione,
posto in posizione visibile e facilmente accessibile. Se il
contatore è situato all’esterno dell’abitazione bisogna
anche inserire un analogo rubinetto immediatamente
all’interno dell’alloggio, in posizione facilmente accessibile.
Da quanto sopra sono peraltro esclusi i contatori installati
in un balcone facente parte dell’appartamento.
..............................................................................................
2.5.1.6. Gli apparecchi previsti per l’installazione all’esterno
degli edifici, ferme restando tutte le altre modalità di
installazione, dovranno essere protette con coperture
idonee a salvaguardarli dagli agenti atmosferici e dalle
condizioni ambientali, in conformità a quanto previsto
nelle istruzioni fornite a corredo dal costruttore.
2.5.2. INSTALLAZIONE
2.5.2.1. L’installatore deve controllare che ogni
apparecchio di utilizzazione sia idoneo per il gas con cui
viene alimentato.
2.5.2.2. I dispositivi di sicurezza o di regolazione automatica
degli apparecchi non devono, durante la vita
dell’impianto, essere modificati, se non dal costruttore o
dal fornitore.
..............................................................................................
2.6. MESSA IN SERVIZIO DELL’IMPIANTO E DEGLI
APPARECCHI DI UTILIZZAZIONE
2.6.1. Messa in servizio dell’impianto
Per la messa in servizio dell’impianto occorre procedere
alle seguenti operazioni e controlli :
- aprire finestre e porte ed evitare la presenza di fiamme
libere e/o scintille;
- procedere allo spurgo dell’aria contenuta nell’impianto
interno;
- controllare che non vi siano fughe di gas. Durante 10 min
il contatore non deve segnare alcun passaggio di gas : in
caso contrario le fughe devono essere individuate con
soluzione saponosa o prodotto equivalente ed eliminate,
ripetendo successivamente il controllo.
2.6.2. Messa in servizio degli apparecchi di utilizzazione
Per la messa in servizio degli apparecchi di utilizzazione
occorre, ad impianto attivato e con i rubinetti dello stesso
aperti, procedere a :
- controllare che non vi siano fughe di gas con i dispositivi
di intercettazione degli apparecchi in chiusura. Durante
10 min il contatore non deve segnare alcun passaggio di
gas : in caso contrario le fughe devono essere individuate
con soluzione saponosa o prodotto equivalente, ripetendo
successivamente il controllo; accendere i bruciatori e
controllarne la regolazione; verificare il buon
funzionamento degli apparecchi e dei dispositivi di
sicurezza secondo le norme specifiche fissate per ciascun
tipo di apparecchio, nonché secondo le istruzioni fornite
dal costruttore;
- verificare la corretta ventilazione dei locali come
specificato in 3;
- verificare l’efficienza dei dispositivi di evacuazione dei
prodotti della combustione. Per gli apparecchi a tiraggio
naturale tale verifica va effettuata :
a) controllando il tiraggio esistente durante il regolare
funzionamento dell’apparecchio. ...................................
b) controllando che nel locale non vi sia rigurgito dei
prodotti della combustione, anche durante il
funzionamento di eventuali elettroventilatori.
Se anche soltanto uno di questi controlli dovesse risultare
negativo, l’impianto non deve essere messo in servizio.
..............................................................................................
3. VENTILAZIONE DEI LOCALI
3.1.2. Afflusso dell’aria
L’afflusso naturale dell’aria deve avvenire per via diretta
attraverso :
- aperture permanenti praticate su pareti del locale da
ventilare che danno verso l’esterno;
- condotti di ventilazione, singoli oppure collettivi ramificati.
L’aria di ventilazione deve essere prelevata direttamente
dall’esterno, in zone lontane da fonti di inquinamento.
E’ consentita anche la ventilazione indiretta, mediante
prelievo dell’aria da locali attigui a quello da ventilare,
con le avvertenze e limitazioni di cui al punto 3.3.
..............................................................................................
3.2. VENTILAZIONE NATURALE DIRETTA
3.2.1. Aperture su pareti esterne del locale da ventilare.
Tali aperture devono rispondere ai seguenti requisiti :
a) avere una sezione libera totale netta di passaggio di
almeno 6 cm2 per ogni kW di portata termica installata,
con un minimo di 100 cm2;
b) essere realizzate in modo che le bocche di apertura,
sia all’interno che all’esterno della parete, non possano
venire ostruite;
c) essere protette ad esempio con griglie, reti metalliche,
ecc., in modo peraltro da non ridurre la sezione utile sopra
indicata;
d) essere situate ad una quota prossima al livello del
pavimento e tali da non provocare disturbo al corretto
funzionamento dei dispositivi di scarico dei prodotti della
combustione; ove questa posizione non sia possibile si
dovrà aumentare almeno del 50 % la sezione delle aper-
ture di ventilazione.
3.3. VENTILAZIONE NATURALE INDIRETTA
L’afflusso dell’aria può essere ottenuto anche da un lo-
cale adiacente purché :
- il locale adiacente sia dotato di ventilazione diretta, con-
forme ai commi a), b) e c) di 3.2.1.;
- nel locale da ventilare siano installati solo apparecchi
raccordati a condotti di scarico;
- il locale adiacente non sia adibito a camera da letto o
non costituisca parte comune dell’immobile;
- il locale adiacente non sia un ambiente con pericolo di
incendio..
- il locale adiacente non sia messo in depressione rispetto
al locale da ventilare per effetto del tiraggio contrario (il
tiraggio contrario può essere provocato dalla presenza
nel locale, sia di altro apparecchio di utilizzazione
funzionante a qualsivoglia tipo di combustibile, sia di un
caminetto, sia di un qualunque dispositivo di aspirazione,
per i quali non sia stato previsto un ingresso d’aria);
- il flusso dell’aria dal locale adiacente sino a quello da
ventilare possa avvenire liberamente attraverso aperture
permanenti, di sezione netta complessivamente non mi-
nore di quella indicata a 3.2.1.. Tali aperture potranno
anche essere ricavate maggiorando la fessura fra porta
e pavimento.
STRALCIO DELLE NORME UNI CIG 7129 E 7131