Ascon tecnologic OXR Manuale del proprietario

Categoria
Misurazione, test
Tipo
Manuale del proprietario
ISTRUZIONI PER L’USO
M.I.U.OXR – 2a/12.06
Cod.J30 - 154 -1AOXR
___________________________________________________
Ascon Tecnologic S.r.l.
Sistema di controllo combustione
con “Trim” dell’ossigeno
Serie ASCOMB linea OXR
<< M.I.U. OXR - 2a /12.06 >>
2
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3
INDICE GENERALE
1
DESCRIZIONE SISTEMA ASCOMB ......................................................................................................................... 4
1.1
ESEMPIO
APPLICATIVO ...................................................................................................................................... 5
2
IDENTIFICAZIONE MODELLO E CONFIGURAZIONE ...................................................................................... 6
2.1
I
DENTIFICAZIONE
M
ODELLO
...................................................................................................................................... 6
2.2
C
ONFIGURAZIONE
...................................................................................................................................................... 7
2.3
S
CALING INGRESSO LINEARE
...................................................................................................................................... 8
3
DIMENSIONI E INSTALLAZIONE ............................................................................................................................ 8
4
COLLEGAMENTI ELETTRICI .................................................................................................................................. 9
5
SCHEMA DI COLLEGAMENTO.............................................................................................................................. 10
6
FUNZIONE DEI TASTI E DEI VISUALIZZATORI ............................................................................................... 10
6.1
S
PIE E STATO DI FUNZIONAMENTO
............................................................................................................................ 11
6.2
T
ASTI
....................................................................................................................................................................... 11
6.3
D
ISPLAY
.................................................................................................................................................................. 12
6.4
S
PIE ALLARMI
.......................................................................................................................................................... 12
7
PARAMETRI ................................................................................................................................................................ 13
7.1
D
ISPOSIZIONE DEI GRUPPI E DEI PARAMETRI
............................................................................................................. 14
7.2
P
ROCEDURA DI PROGRAMMAZIONE
.............................................................................................................................. 15
8
PASSWORD .................................................................................................................................................................. 16
9
PROCEDURA DI CALIBRAZIONE SONDA ZO2 .................................................................................................. 16
10
FUNZIONE DEGLI INGRESSI LOGICI .............................................................................................................. 17
11
LINEARIZZAZIONE CARICO CALDAIA .......................................................................................................... 18
12
COMUNICAZIONE SERIALE .............................................................................................................................. 19
12.1
I
L
D
ATA
B
ASE
......................................................................................................................................................... 19
12.2
L
A
Z
ONA
BIT .......................................................................................................................................................... 19
12.3
L
A
Z
ONA
WORD ..................................................................................................................................................... 20
12.4
I
NDIRIZZI
M
ODBUS
.................................................................................................................................................. 20
12.4.1
Zona Bit .......................................................................................................................................................... 20
12.4.2
Zona word – Pagina Parametri ...................................................................................................................... 20
12.4.3
Zona word Pagina Configurazione ................................................................................................................. 21
13
DATI TECNICI ........................................................................................................................................................ 23
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4
1 DESCRIZIONE SISTEMA ASCOMB
ASCOMB è un sistema compatto ed economico per il controllo del tenore di Ossigeno
nei fumi di combustione, basato su una sonda all’ossido di zirconio ad inserzione diretta
che assicura una misura continua, veloce e precisa. Viene generalmente posizionata
all’uscita della camera di combustione o alla base del camino. Non è richiesto un
circuito per l’aria di riferimento in quanto il sensore all’ossido di zirconio è a contatto da
una parte con l’ossigeno presente nei fumi e dall’altra con l’aria ambiente presente
all’interno della testina. Poic il segnale in mV generato dal sensore dipende anche
dalla temperatura, la sonda è provvista di un riscaldatore incorporato che, tramite un
alimentatore esterno, mantiene il sensore ad una temperatura nota e costante.
ASCOMB rappresenta quindi la soluzione ideale per piccole e medie caldaie.
Il regolatore della serie OXR ottimizza il rapporto aria/combustibile correggendo (trim) la
quantità d’aria richiesta dal regolatore principale della combustione. Poiché, inoltre, il
rapporto aria/combustibile è in funzione del carico della caldaia, il sistema può ricevere
dall’esterno un segnale analogico (0...10 V oppure 4...20 mA) che rappresenti il carico e
faccia quindi da profilo, continuamente variabile, del valore desiderato di set-point per
l’ossigeno, consentendo in tal modo di correggere continuamente ed automaticamente il
rapporto aria/combustibile e quindi garantire le migliori condizioni di rendimento ai
differenti carichi della caldaia. Questo segnale può essere caratterizzato secondo una
curva a 4 segmenti. E’ possibile memorizzare 2 curve differenti (per due diversi tipi di
combustibile) selezionabili tramite tastiera, ingressi logici o tramite linea seriale SCI.
Ciascuna curva viene programmata in accordo con i diversi carichi della caldaia ed i
relativi valori di eccesso d’aria (e quindi di %O
2
) desiderati. E’ sempre possibile,
comunque, lavorare con un set point locale oppure con 1 dei 2 set point memorizzabili,
impostabile da tastiera, richiamabile da ingressi logici o da linea seriale SCI.
Il segnale in mV proveniente dalla sonda viene acquisito e linearizzato dal regolatore
OXR. Tuttavia è possibile anche applicare un segnale 4...20 mA linearizzato
proveniente da un trasmettitore.
Il regolatore elabora e visualizza il segnale O
2
(nel campo 0.0 ... 20.9 %), il set point ed
il suo modo operativo ( o 2° set locale o set point remoto per il primo ao il secondo
combustibileb” e il modo automatico o manuale).
E’ anche possibile leggere in mV il valore della misura proveniente dalla sonda.
L’uscita di regolazione è isolata ed è di tipo analogico (4...20 mA o 0...10 V); è
possibile impostare due limiti, uno di massima e l’altro di minima sul segnale
regolante nonc un valore di <sicurezza> (zero “trim”, eccesso d’aria o altro) da
imporre in caso di anomalia (fuori scala del valore di O
2
%).
Il regolatore è inoltre dotato di 3 allarmi configurabili e impostabili nel campo
0.0... 20.9 %O
2
. Gli allarmi, con intervento ritardabile da 0...120 secondi, possono
essere indipendentemente configurati come:
- Escluso
- Di deviazione con inibizione all’accensione
- Di deviazione
- Di banda
- Indipendente
Il regolatore è provvisto (opzionalmente) di un’uscita con separazione galvanica
(4...20 mA o 0...10 V) per ritrasmettere il valore di %O
2
con campo configurabile tra
0.0 e 20.9 %O
2
.
Lo strumento è dotato di 3 ingressi logici (IL1, IL2, IL3), la cui combinazione
permette il passaggio del funzionamento da automatico a manuale e viceversa, o il
passaggio da set remoto per un combustibile a set remoto per un altro combustibile
o per richiamare i set point memorizzati o per mettere in stato di Hold il regolatore
qualora l’impianto lo richiedesse. Inoltre un quarto ingresso logico (IL4) consente in
caso d’anomalia della sonda o dell’impianto, di attivare la funzione Fail, che può
essere utilizzata per collegare un dispositivo esterno di sicurezza tramite l’apposita
uscita.
Per adattare il regolatore alla sonda ZO
2
, è stata prevista una semplice procedura di
calibrazione che può essere evitata se si introducono manualmente negli appositi
parametri i coefficienti di taratura riportati sulla testa della sonda ZO
2
2. Sono
previste due calibrazioni, una con (20.9% O
2
) e l’altra ad un valore di %O
2
noto
compreso tra 0.3 e 3.0 %O
2
.
Il regolatore è inoltre dotato (opzionalmente) di comunicazione seriale per
collegamento a computer o a sistemi di supervisione e controllo.
5
1.1 ESEMPIO APPLICATIVO
Schema di principio di un generatore di vapore con correzione di rapporto di
combustione aria/combustibile ( “trim” dell’ossigeno ).
V
mAV
mA
mA
2.8
2.9
85
Y
mA
ari a
primaria aria
seco ndaria
gas
Servo motore
comb ustione
con solo
po tenzi ometro
di posi zione
Servomotore
" Trim" con
posizi onatore
Correzione con
re golazione sull'ar ia
se conda ria
Correzione
sull' accoppiame nto
me ccanic o ar ia /gas
ari a
ga s
Servo motore
pri ncipal e con
ritrasmissione
po sizione
Servomotore
"Trim" con
posizionatore
Leverismi
correzione
accoppiamento
Uscita regolazione
4…20 mA
Regolator e %O
2
Serie OX-R
Ingresso O
2
mV o mA
Ingres so
carico
caldaia
4…20 mA
0…10 V
Trasmettitore di
po sizione con
iso lamento galvanico
Even tuale
sep arato re
ga lvanico
Son da
ossigeno
mod. ZO2
Vapore Acqua alimento
Re golatore
pri ncipal e
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6
2 IDENTIFICAZIONE MODELLO E CONFIGURAZIONE
La configurazione è quella particolare operazione di avviamento dello strumento
necessaria ad adattare gli ingressi e le uscite del regolatore alle caratteristiche ed
esigenze dell’impianto.
Ove lo strumento risulti già configurato è di obbligo controllare che le funzioni
programmate corrispondano alle reali necessità di installazione dello stesso.
La parte da non trascurare è l’identificazione del
modello in quanto in questo primo codice di configurazione, si selezionano tutte le
opzioni hardware dello strumento per cui sa virtualmente impossibile configurare il
regolatore per una funzione hardware non prevista.
Questa operazione è da definire in fase di ordine dello strumento.
L’identificazione del modello la si ottiene seguendo la tabella descritta nella pagina
seguente.
2.1 Identificazione Modello
Regolatore : OXR
A B C D
Alimentazione
100 ...240 VAC, 50/60 Hz 3
16...28 VAC, 50/60 Hz e 20...30 Vdc 5
Comunicazione seriale (opzione)
Non prevista 0
RS485 ModBus 3
Uscita di regolazione Y1
In corrente 4...20 mA
(1)
1
In tensione 0...10 V
(1)
2
Uscita di ritrasmissione Y2 (opzione)
Non prevista 0
In corrente 4...20 mA
(2)
1
In tensione 0...10 V
(2)
2
1) È possibile modificare l’uscita di regolazione Y1 da 4... 20 mA a 0... 10 V spostando
un piccolo commutatore posto all’interno del regolatore. Al commutatore si accede
estraendo lo strumento dalla custodia tramite la vite frontale posta sotto lo sportello. Per
le posizioni vedi disegno sottostante:
2
13
1
2
Uscita continua
4..20 mA Standard
Uscita continua
0..10 V
3
Non usato
Non usato
2) ÈE’ possibile modificare l’uscita di ritrasmissione Y2 da 4 .. 20 mA a 0 .. 10 V
spostando un piccolo jumper posto su di una scheda ausiliaria all’interno del regolatore.
Al jumper si accede estraendo lo strumento dalla custodia tramite la vite frontale posta
sotto lo sportello. Per le posizioni di innesto vedi disegno seguente:
JUMPER
4..20 mA
0..10 Vdc
A V
Frontale
strumento
Si passa da 4..20 mA (standard)
a 0 .. 10 V, spostando un jumper
all'interno dello strumento
7
2.2 Configurazione
La configurazione software dello strumento, effettuabile in qualsiasi momento
dall’operatore o tramite linea seriale SCI, si ottiene inserendo due serie di codici
numerici chiamati Con.1 e Con.2.
Nella prima parte (Con.1) si definiscono le funzioni dell’ingresso O
2
, dell’ingresso carico
caldaia, il tipo di uscita di regolazione e di ritrasmissione.
Nella seconda parte (Con.2) si seleziona il tipo e la modalità di intervento degli allarmi
AL1, AL2, AL3.
Configurazione : Con.1
E F G H
Ingresso da sonda O
2
Diretto in mV da sonda ZO2
0
Da trasmettitore 4...20 mA linearizzato
2
Ingresso carico caldaia
In corrente 4...20 mA
0
In tensione 0...10 V
1
Tipo di azione uscita regolante Y1
Inversa
0
Diretta
1
Uscita ritrasmessa Y2
Non prevista
0
Ritrasmissione % O
2
1
Configurazione : Con.2
0
-
I L M
Modo di intervento degli allarmi
-
AL1 AL2 AL3
Disattivato
-
0 0 0
Deviazione con Attivo alto
-
1 1 1
inibiz. all’accensione Attivo basso
-
2 2 2
Banda Attivo fuori
-
3 3 3
Attivo dentro
-
4 4 4
Indipendente Attivo alto
-
5 5 5
Attivo basso
-
6 6 6
Deviazione Attivo alto
-
7 7 7
Attivo basso
-
8 8 8
Loop Break Alarm
- - -
9
Esempio di composizione della sigla: OXR 3311/ 0001-0663
La sigla del modello è riportata su una targhetta posta sullo sportello frontale, mentre la
sigla completa (modello e configurazione) è riportata sulla targhetta laterale dello
strumento.
A strumento funzionante è possibile visualizzare il codice di configurazione tramite
l’indice mnemonico ConF posto nel menu principale dello strumento (per maggiori
dettagli si rimanda al foglio di programmazione allegato).
Il regolatore viene normalmente consegnato configurato e pronto all’uso
.
Se all’accensione compaiono i numeri 9999 sul display X e W e sul display Y Co, il
regolatore non è configurato e tutte le sue funzioni sono inibite.
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8
2.3 Scaling ingresso lineare
Se si configura l'ingresso ossigeno come lineare (codice E = 2), compariranno nella
sequenza di configurazione due ulteriori parametri
:
Codice
mnemonico
Descrizione Campo Mnemonico
SCI
I.O.lo
Limite inferiore di scala
ingresso ossigeno 0.0...
1.0.Hi
% "IOL"
I.O.Hi
Limite superiore di scala
ingresso ossigeno
1.O.lo
...20.9% "IOH"
Il segnale di ingresso linearizzato 4..20 mA verrà opportunamente riscalato entro i limiti
dei due parametri I0lo e I0Hi.
3 DIMENSIONI E INSTALLAZIONE
Dimensioni di ingombro (conformi a DIN 43700)
14 150
Spessore
consigliato 1...16
48
96
Anello con gancio
e vite di bloccaggio
Piastrina di protezione collegamenti
Sporgenza
sportello
W
- +
F A /M
110
min
65 min.
45
+0.6
92
+0.8
Foratura pannello
Installazione a quadro
Zigrinatura per
tenuta ganci
Ganci di
tenuta
Viti di
bloccaggio
Anello di tenuta
!
AMBIENTE
Temperatura 0...50 ºC
Umidità 30...85 uR%
Installare lontano da:
· fonti di calore
Non forzare
!Cacciavite a croce
B · Fissaggio con anello A · Inserimento a pannello
C · Bloccaggio a vite
· gas corrosivi
· ambienti polverosi
9
4 COLLEGAMENTI ELETTRICI
Prima di iniziare il lavoro di cablaggio, si consiglia di osservare attentamente le figure e
le raccomandazioni sottostanti:
2
Premere la piastrina
per innestare il perno
Con terminali
a occhiello
6.9 mm max.
Con filo stagnato
6 - 7 mm
Con terminali
a forcella
Sezione
cavo
fili
0.25..2.5
AWG
22..14
2
1
2
Preferenziale
7 mm
6.9 mm max.
C · Effettuare i collegamenti D · Proteggere la morsettiera
28 morsetti a vite M3.5
Perno piastrina
Vite piastrina
Piastrina di
protezione
collegamenti
1Sollevare la piastrina
per liberare il perno
3 morsetti dorati
per i segnali di
ingresso
A · Morsettiera B · Liberare i morsetti
mm
2Ruotare
verso il basso
1
Ruotare
verso
l'alto
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10
5 SCHEMA DI COLLEGAMENTO
Per proteggere lo strumento da eventuali disturbi causati dall’apertura o chiusura dei
contatti dei relè di uscita e per allungare la vita stessa dei relè, sono posti in parallelo,
per ogni contatto, un condensatore da 2,2 nF a 2kV e un varistore da 300VAC.
6 FUNZIONE DEI TASTI E DEI VISUALIZZATORI
6.2
6.0
50
a
A
SCOMB
REM
SCI
X
W
Y
MAN
ATHLD
RUN
W
SG
1
23
W
FA/M
-+
ASCON
OX
SERIES
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
21
13
14
15
16
17
18
19
20
22
23
CONTROLLER
Non usato
Carico caldaia remoto
Comunicazione seriale
Non usato
Non usato
Curva remota attiva
Non usato
Spia allarme AL3
Spia allarme AL2
Modifica Set point
Selezione Aut / Man
Selezione funzioni
Valore %O2 durante il
funzionamento normale. Valore
del parametro in fase di
programmazione
Auto Tune in corso
% uscita principale Y1
Non usato
Incrementa cifra
Seleziona cifra
Conferma dato ( Enter )
Valore Set point durante il
funzionamento normale. Codice
mnemonico del parametro
in fase di programmazione.
Funzionamento in Manuale
Non usato
Non usato
11
6.1 Spie e stato di funzionamento
Le spie di indicazione di stato servono a far conoscere all’operatore lo stato di
funzionamento.
Le spie 1 (HLD), 4 (RUN), 7 (SG), 16 (
), 17 (
), rimangono completamente spente
in quanto rappresentano delle funzioni non previste.
La spia MAN ( 21 ) si accende quando il regolatore si trova nel modo di
funzionamento manuale e si spegne per ogni altro modo di funzionamento dello
strumento.
Spia REM ( 2 ) Questa spia si illumina quando è operante il set point remoto
analogico. L’indicazione della curva di linearizzazione remota selezionata a o b,
appare sul piccolo display sulla sinistra ( 6 ).
La spia AT ( 20 ), normalmente spenta, si accende quando viene attivata la
funzione di calcolo automatico dei parametri di regolazione PID e si spegne
automaticamente al termine della procedura stessa.
Spia SCI ( 3 ) Questa spia si illumina quando viene abilitata la porta seriale in
scrittura tramite l’apposito parametro SCI, ubicato nel quinto gruppo dei parametri e
si spegne quando viene disabilitata. Altresì lampeggia quando il regolatore riceve e
riconosce un messaggio in transito sulla porta seriale.
Spia W ( 5 ) Questa spia si illumina quando vengono richiamati e resi operanti uno
dei due set point locali memorizzati. Il numero del set attivato 1 o 2, appare sul
piccolo display sulla sinistra ( 6 ).
6.2 Tasti
I sei tasti dello strumento consentono di editare, configurare, calibrare, modificare i
parametri e di fare cambiare di stato lo strumento.
Tasto W ( 10 ) Il tasto set consente di modificare il set point locale, richiamare uno
dei due set point memorizzati e cambiare lo stato operativo Loc/Rem oppure
Rem/Loc.
Premuto una sola volta, fa lampeggiare il valore di set point e ne consente la modifica
tramite i tasti 14 e poi 15. Si confermerà con il tasto 13.
Premendo ripetutamente il tasto W compariranno nel corrispettivo display, la cifra
lampeggiante poi, in successione, i codici mnemonici dei vari stati operativi. Una
volta scelto lo stato operativo desiderato, si confermerà il funzionamento con il tasto
13. I codici mnemonici degli stati operativi che appariranno in sequenza sono:
S.P.r..a Funzionamento con set point remoto linearizzato secondo la curva “a”.
S.P.r..b Funzionamento con set point remoto linearizzato secondo la curva “b”.
S.P.lo Funzionamento con set point locale.
S.P. 1 Funzionamento con set point locale memorizzato 1.
S.P.2 Funzionamento con set point locale memorizzato 2.
Tasto - ( 14 ) Il tasto di shift ha una duplice funzione:
A) Se il regolatore si trova in funzionamento manuale, tramite questo tasto si può
diminuire il valore dell’uscita principale di regolazione Y1.
B) In fase di visione dei parametri, questo tasto serve per spostare il cursore (cifra
modificabile che lampeggia) di una cifra sulla sinistra.
Tasto + ( 15 ) Il tasto di incrementa ha una duplice funzione:
A) Se il regolatore si trova in funzionamento manuale, tramite questo tasto si può
aumentare il valore dell’uscita principale di regolazione Y1.
B) In fase di visione dei parametri, questo tasto serve a incrementare la cifra che
lampeggia.
Tasto F ( 11 ) Il tasto delle funzioni consente di accedere al menu principale delle
funzioni da programmare o da attivare. All’interno dei gruppi dei parametri consente
di saltare da un gruppo al successivo.
Tasto ( 13 ) Il tasto “Enter” consente di confermare i modi operativi dello
strumento selezionati con il tasto W, confermare una funzione selezionata con il
tasto F, accedere ai parametri e di passare da un parametro al successivo dello
stesso gruppo.
Tasto A/M ( 12 ) La stazione Auto/Man o Man/Auto dello strumento, si attiva tramite
questo tasto. Con il regolatore in stato di funzionamento manuale, è possibile
modificare il valore dell’uscita principale tramite i tasti 14 e 15.
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12
6.3 Display
Il display ( 23 ) è dedicato normalmente alla visualizzazione della percentuale di
ossigeno. Se la percentuale di ossigeno dovesse uscire fuori dai limiti di scala 0,0
...20,9 ±5%, si visualizzeranno rispettivamente:
fuori scala inferiore:quattro segmenti orizzontali nella sezione inferiore deldisplay
fuori scala superiore: quattro segmenti orizzontali nella parte superiore del display.
In fase di visualizzazione o modifica dei parametri, visualizza il valore del parametro
richiamato.
- Con IL4 attivo (contatto chiuso) visualizza Fail
Il display ( 22 ) è dedicato normalmente alla visualizzazione del set point operante
(locale o remoto) mentre in fase di visualizzazione o modifica dei parametri,
visualizza il codice mnemonico del parametro richiamato.
- Con IL1 attivo (contatto chiuso) visualizza Hold
- Con IL4 attivo (contatto chiuso) si spegne completamente
Il display ( 19 ) è dedicato alla visualizzazione del valore assunto dall’uscita di
regolazione Y1.
Il display ( 6 ) è normalmente spento.
Si accende in concomitanza con la spia 5 (W) indicando il numero 1 o 2, del set
point memorizzato richiamato. Inoltre si accende in concomitanza con la spia 2
(REM) indicando le lettere a o b, per indicare quale delle due linearizzazioni remote
è stata richiamata e resa funzionante.
Il display 6 e le spie 2 e 5, rimangono completamente spente durante il
funzionamento del regolatore in modo locale.
6.4 Spie allarmi
Le spia 3 (8) si accende quando si attiva la soglia di allarme AL3.
Quando la spia 3 (8) è accesa, il contatto di uscita AL3 risulta chiuso.
Le spia 2 (9) si accende quando si attiva la soglia di allarme AL2.
Quando la spia 2 (9) è accesa, il contatto di uscita AL2 risulta chiuso.
Le spia 1 (18) si accende quando si attiva la soglia di allarme AL1.
Quando la spia 1 (18) è accesa, il contatto di uscita AL1 risulta chiuso.
13
7 PARAMETRI
Tutti i parametri dello strumento sono organizzati a gruppi di funzioni omogenee tra loro.
Per accedere a tutti i parametri dello strumento è stato realizzato un semplice ma
efficace menù di selezione dove il tasto “F”, visualizza i nomi dei gruppi di funzioni ed il
tasto “Enter” permette l’accesso al gruppo di funzioni desiderato (vedi diagramma di
flusso sottostante).
Nota:
Qualora l'ingresso sia configurato come lineare (E = 2) non si presentano nel menu le
voci U In e Cal..
<< M.I.U. OXR - 2a /12.06 >>
14
7.1 Disposizione dei gruppi e dei parametri
Codice
parametro
Descrizione Campo Codice
SCI
Note Gruppi
AL 1 Set point allarme 1 (Nota 1) "SA1" 2
AL 2 Set point allarme 2 (Nota 1) "SA2" 3
AL 3 Set point allarme 3 (Nota 1) "SA3" 4
A.1Hy Isteresi allarme 1 0.01...10.00% "HY1" 2
A.2Hy Isteresi allarme 2 0.01...10.00% "HY2" 3
A.3Hy Isteresi allarme 3 0.01...10.00% "HY3" 4
t.de1 Ritardo d'intervento degli allarmi 0...120 sec. "DEL" 5
P.b. Banda proporzionale 0.5...999.9% "PB1"
t.i. Tempo integrale 0.0...100.0 min. "TI1"
t.d. Tempo derivativo 0.00..10.00 min. "TD1"
AP.h Avvicinamento dall'alto 0.01...2.00 P.b. "APH"
AP.l Avvicinamento dal basso 0.01...2.00 P.b. "APL"
F.F. Feed Forward 0...500% "FF_"
S.P. 1 Set point memorizzato S.P.L.1...
S.P.L.h
"SP1"
S.P. 2 2° Set point memorizzato S.P.L.1...
S.P.L.h
"SP2"
SI. u Pendenza in salita del Set point 0.0...120.0
digit / minuto "SLU"
SI. d Pendenza in disesa del Set
point 0.0...120.0
digit / minuto "SLD"
S.P.L.l Limite inferiore di Set point 0.0...S.P.L.h% "MIN" 6
S.P.L.h Limite superiore di Set point S.P.L.l..20.9% "MAX" 6
y1 1 Minimo valore uscita Y1 0...y1 h% "Y1L"
y1 h Massimo valore uscita Y1 y1 1...100% "Y1H"
y1SA Valore di sicurezza uscita Y1 0...100% "Y1S"
t.Fi1 Costante di tempo
del filtro d'ingresso 0...30secondi "FIL"
y2lo Limite inferiore ritrasmissione
ossigeno 0.0...y2Hi% "O2L" 6,7
y2Hi Limite superiore ritrasmissione
ossigeno y2lo...20.9% "O2H" 6,7
C.C1 costante di calibrazione U1 -9.99...10.00mV "CC1" 8
C.C2 costante di calibrazione T -200...200°K "CC2" 8
a S0 Set point a 0% del segnale
Remoto curva "a" 0.0...20.9% "AS0" 6
a L1 Percentuale segnale Remoto 1°
punto curva "a" 0.0...100.0% "AL1" 6
a S1 Set point al 1° punto del segnale
remoto curva "a" 0.0...20.9% "AS1" 6
a L2 Percentuale segnale Remoto 2°
punto curva "a" 0.0...100.0% "AL2" 6
a S2 Set point al 2° punto del segnale
remoto curva "a" 0.0...20.9% "AS2" 6
a L3 Percentuale segnale Remoto 3°
punto curva "a" 0.0...100.0% "AL3" 6
a S3 Set point al 3° punto del segnale
remoto curva "a" 0.0...20.9% "AS3" 6
a SF Set point al 100% del segnale
remoto curva "a" 0.0...20.9% "ASF" 6
b S0 Set point a 0% del segnale
Remoto curva "b" 0.0...20.9% "BS0" 6
b L1 Percentuale segnale Remoto 1°
punto curva "b" 0.0...100.0% "BL1" 6
b S1 Set point al 1° punto del segnale
remoto curva "b" 0.0...20.9% "BS1" 6
15
Codice
parametro
Descrizione Campo Codice
SCI
Note Gruppi
b L2 Percentuale segnale Remoto 2°
punto curva "b" 0.0...100.0% "BL2" 6
b S2 Set point al 2° punto del segnale
remoto curva "b" 0.0...20.9% "BS2" 6
b L3 Percentuale segnale Remoto 3°
punto curva "b" 0.0...100.0% "BL3" 6
b S3 Set point al 3° punto del segnale
remoto curva "b" 0.0...20.9% "BS3" 6
b SF Set point al 100% del segnale
remoto curva "b" 0.0...20.9% "BSF" 6
A.Par Indici di accesso ai parametri 0000...2222 "ACC"
A.t.u Indice abilitazione Tune 0...1 "ATU"
S.Hld Selezione Hold 0…1 "HLD" 10
S.C.I. Indice abilitazione scrittura
comunicazione seriale 0 = OFF
1 = ON 9
Addr Indirizzo 1...247 "ADR" 9
S.C.b.r Baud rate 0...4 "BDR" 9
S.C.Pa Parità 0...4 "PAR" 9
Note:
1.
Il campo di impostazione del Set point degli allarmi varia in funzione della configurazione:
Deviazione: -20.9...+20.9
Banda e indipendente: 0...20.9
2.
Non si presenta se in configurazione l'allarme AL 1 è disattivato (I = 0).
3.
Non si presenta se in configurazione l'allarme AL 2 è disattivato (L = 0).
4.
Non si presenta se in configurazione l'allarme AL 3 è disattivato (M = 0).
5.
Non si presenta se in configurazione gli allarmi sono tutti disattivati (I, L & M = 0)
6.
Se in configurazione l'ingresso X è lineare (E = 2) il campo di impostazione è limitato da 1.O.lo
e 1.O.Hi.
7.
Si presentano solo se in configurazione è prevista l'uscita immagine Y2.
8.
Non si presentano se in configurazione l'ingresso X è lineare (E = 2)
9.
Non si presentano se lo strumento non prevede la comunicazione seriale.
10.
Il parametro permette quando avviene l' hold da ingresso logico di porre l'uscita principale Y1 o
al valore di sicurezza o all' ultimo valore
7.2 Procedura di programmazione
Vedere l’allegato “Procedura di programmazione
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16
8 PASSWORD
Allo scopo di impedire manomissioni o operazioni indesiderate da parte degli operatori,
il regolatore della serie OXR è provvisto di diverse password (codici) di accesso per
accedere ai vari livelli di parametrizzazione.
Tutti i parametri dello strumento sono organizzati a gruppi contenenti delle funzioni
omogenee tra loro. Lo strumento ha tre importanti gruppi di funzioni, selezionabili
tramite un menu principale:
1.
La configurazione
2.
I parametri di lavoro
3.
La calibrazione della sonda
Per accedere alla configurazione, alla richiesta di introduzione della password (PASS) è
necessario inserire il codice 3333 dopodiché si inseriranno i codici Con1 e Con2 voluti.
I parametri di lavoro dello strumento sono divisi in quattro gruppi più un quinto sempre
protetto dalla password 1111 perché contiene dei parametri di grande importanza quali: i
limiti del set point di lavoro, i limiti dell’uscita, le condizioni di sicurezza e da non
dimenticare la chiave di accesso ai primi quattro gruppi APar. Tramite questa “sub
password” (chiave secondaria) composta da quattro cifre è possibile mascherare (0),
rendere i gruppi visibili ma non modificabili (1) oppure visibili e modificabili (2). La prima
cifra a sinistra è associata al primo gruppo, la seconda cifra da sinistra è associata al
secondo gruppo, la terza cifre da sinistra è associata al terzo gruppo e la quarta cifra da
sinistra è associata al quarto gruppo.
Per accedere alla calibrazione della sonda ZO2, alla richiesta di introduzione della
password (PASS) è necessario inserire il codice 1111 dopodiché bisogna seguire la
procedura descritta nel capitolo 9 di questo stesso manuale.
9 PROCEDURA DI CALIBRAZIONE SONDA ZO2
NOTA: la seguente procedura non è necessaria per le sonde ZO2-I/E che
generano un segnale 4…20 mA linearizzati su un campo 0…20,9%O2
Questa procedura ha lo scopo di calcolare e inserire in modo automatico le due costanti
tipiche della sonda, nei relativi codici CC1 e CC2 ubicati nel quinto gruppo dei parametri
protetto da password 1111.
Selezionando la voce Cal. del menu principale e dopo aver introdotto la password 1111
alla richiesta PASS, si inizia la procedura di calibrazione che consiste di tre fasi:
1.
Sul display W compare CAl.1. Inviare l’aria di riferimento alla sonda (20.9% O
2
). Sul
display X viene visualizzata la differenza in mV tra l'offset della sonda e il valore
correntemente impostato. Premere il tasto per azzerare la differenza. Se
attendendo qualche secondo la lettura si discosta dallo zero ripetere l'operazione,
altrimenti passare oltre con il tasto F.
2.
Sul display W compare O2 C. Impostare il tenore di ossigeno noto a cui si vuole
effettuare la seconda calibrazione di SPAN nel campo 0.30...3.00%. Passare oltre
premendo il tasto o il tasto F.
3.
Sul display W compare CAl.2. Inviare alla sonda il gas campione con il tenore di ossigeno
precedentemente impostato tramite O2 C. Sul display X viene visualizzata la differenza in
°K tra la temperatura e il valore correntemente impostato. Premere il tasto per azzerare
la differenza. Se attendendo qualche secondo la lettura si discosta dallo zero ripetere
l'operazione, altrimenti terminare la procedura con il tasto F.
Poic la sonda viene fornita g calibrata dalla fabbrica, in fase di avviamento o di
sostituzione della sonda ZO2 è possibile evitare questa procedura inserendo manualmente i
valori delle due costanti CC1 e CC2 riportati sulla testa della sonda stessa.
17
10 FUNZIONE DEGLI INGRESSI LOGICI
Per operare i cambiamenti di stato, sono percorribili tre vie:
Tastiera
Ingressi logici
Comunicazione seriale
Da tastiera è possibile far cambiare di stato il regolatore tramite il tasto frontale W che,
se premuto ripetutamente, farà apparire gli stati operativi possibili, SPra, SPrb, SPlo, SP 1,
SP 2, sul display W. Una volta apparso lo stato desiderato, si confermerà la nuova
condizione con il tasto frontale Enter (>).
SPra Set point Remoto carico caldaia curva “ a “
SPrb Set point Remoto carico caldaia curva “ b “
SPlo Set point Locale
SP 1 Set point Memorizzato 1
SP 2 Set point memorizzato 2
Tramite linea seriale SCI è possibile cambiare lo stato operativo del regolatore
inviando gli appositi comandi. (Vedi capitolo 12.)
La chiusura permanente o impulsiva (almeno due secondi) di una combinazione degli
ingressi logici IL1, IL2, IL3 impone gli stati operativi descritti nella tabella sottostante:
IL1 IL2 IL3 IL4 Condizione
Nessuna azione
On Stato di Hold
(1)
On Automatico con Set point Remoto curva "a"
On Automatico con Set point Remoto curva "b"
On On Automatico con Set point Locale
On On Automatico con Set point Locale 1° Set memorizzato
On On Automatico con Set point Locale 2° Set memorizzato
On On On Manuale
- - - On Failure
(2)
Gli ingressi logici hanno priorità di comando sulla comunicazione seriale e sulla tastiera.
Tenendo sempre chiusi gli ingressi logici verrà bloccata la funzionalità del tasto W
impedendo così qualsiasi manovra su di esso. Si potrà invece cambiare di stato Aut >
Man o Man > Aut.
Note:
1) Lo stato di Hold ha le seguenti azioni:
Pone l'uscita principale Y1 al valore di sicurezza.
Disattiva gli allarmi.
Fa comparire sul display W il messaggio "Ho1d" lasciando l'indicazione di O2 nel
display X e visualizza sul display Y il valore di sicurezza assunto dall'uscita Y1.
2) L’ingresso logico IL4 è un particolare comando dedicato alle anomalie del sistema
non combinabile con i primi tre. Quando è attivato (contatto chiuso):
Apre il contatto di Failure.
Pone l'uscita principale Y1 al valore di sicurezza.
Disattiva gli allarmi.
Pone l'uscita di ritrasmissione a Principio Scala.
Fa comparire sui display X il messaggio "Fai1", spegne il display W e visualizza sul
display Y il valore di sicurezza assunto dall'uscita Y1.
In caso di chiusura contemporanea di tutti gli ingressi logici, IL4 risulta essere
prioritario su tutti gli altri.
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18
11 LINEARIZZAZIONE CARICO CALDAIA
Il set point remoto riveste una delle funzioni più interessanti dello strumento in quanto
rappresenta il carico della caldaia in funzione ai differenti carichi termici. Tramite un
potenziometro posto sul servomotore del combustibile, opportunamente convertito in un
segnale normalizzato 4..20 mA o 0..10 V, si preleva il fattore di carico della caldaia e in
base a questo, si corregge automaticamente il tenore di ossigeno nella combustione.
Solitamente i dati di questa curva, vengono forniti dal costruttore del bruciatore
Il set point remoto o carico caldaia, viene riscalato secondo una curva tra le due
disponibili e definite dai parametri
a S0 Set point inizio scala ingresso Set remoto
a L1 Percentuale Set remoto per il 1° punto
a S1 Set point 1° punto
a L2 Percentuale Set remoto per il 2° punto
a S2 Set point 2° punto
a L3 Percentuale Set remoto per il 3° punto
a S3 Set point 3° punto
a SF Set point fondo scala ingresso Set remoto
per la curva "a" ( es. Metano) e dai parametri
b S0 Set point inizio scala ingresso Set remoto
b L1 Percentuale Set remoto per il punto
b S1 Set point 1° punto
b L2 Percentuale Set remoto per il punto
b S2 Set point 2° punto
b L3 Percentuale Set remoto per il punto
b S3 Set point 3° punto
b SF Set point fondo scala ingresso Set remoto
per la curva "b" (es. Gasolio).
Le curve sono in realtà delle spezzate descritte, oltre che dal valore di set point a
principio e a fondo scala, da tre punti ciascuna:
4 mA 20 mA
% O
2
20.9
10.0
a S0
a S1
a L1 a S2
a L2 a S3
a L3 a SF
0.1
12 mA
Esempio di linearizzazione del Set point remoto secondo un carico prestabilito.
19
12 COMUNICAZIONE SERIALE
Opzionalmente, lo strumento è provvisto di comunicazione seriale con interfaccia
elettrica RS485 (OXR-33xx).
Per il collegamento ad host computer dotati di porte RS232 sono disponibili convertitori,
per informazioni contattare i nostri uffici commerciali.
Tramite la comunicazione seriale, è possibile effettuare qualsiasi operazione,
configurazione compresa.
Per “dialogare” con il regolatore é necessario settare i quattro parametri dedicati S.C.I.,
Addr, SCbr, SCPa ubicati nel quinto gruppo dei parametri protetti da password 1111.
S.C.I. rappresenta l’indice di abilitazione alla scrittura da parte della porta seriale.
Con S.C.I.= 0 , il monitor risponde a qualsiasi domanda posta dal supervisore.
RispondeNOP a qualsiasi tentativo di assegnazione o comando. Con S.C.I.= 1
lo strumento, oltre a rispondere a qualsiasi domanda, accette qualsiasi tipo di
assegnazione o comando inviato dal supervisore.
Addr rappresenta l’indirizzo del monitor, può essere impostato da 0 a 63 con
protocollo Ascon, da 1 a 247 con protocollo ModBus - JBus e deve essere diverso
da qualsiasi altro device collegato alla linea !
SCbr rappresenta la velocidi trasferimento dati in bit al secondo e deve essere
impostato in modo identico su tutti i componenti collegati in linea e può essere
impostato da 0 a 4 con il seguente significato:
SCbr Baud Rate
0
9600 (*)
1
4800
2
2400
3
1200
4
600
(*) solo con protocollo ModBus - JBus
SCPa rappresenta il controllo di parità dei messaggi trasferiti in linea deve essere
impostato in modo identico su tutti i componenti collegati sulla linea e può
essere impostato da 0 a 4 con il seguente significato:
SCPa caratteri Parità Protocollo
0
8 Esclusa Ascon
1
7 Dispari ( Odd ) Ascon
2
7 Pari ( Even ) Ascon
3
Assente ModBus
4
Assente JBus
12.1 Il Data Base
Le variabili degli strumenti ASCON disponibili per la comunicazione seriale tramite
protocollo ModBus sono raccolte in due sezioni distinte: la zona bit e la zona word.
12.2 La Zona BIT
La zona bit comprende 16 bit indirizzabili che contengono informazioni sullo stato di
funzionamento dello strumento. Sui diversi strumenti alcuni bit non sono utilizzati, la
richiesta dello stato di tali bit con le funzioni 01 e 02 è permessa ma ritorna il valore
fisso 0; questi bit sono indicati sulle tabelle con un trattino "-". L'assegnazione dello
stato dei bit con le funzioni 05 e 15 è permessa solo su quegli indirizzi in cui c è
possibile, condizione indicata con "R/W".
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12.3 La Zona WORD
La zona word comprende 126 word indirizzabili che contengono le variabili di
regolazione e i parametri dello strumento. Sui diversi strumenti alcune word non sono
utilizzate, la richiesta del valore di tali word con le funzioni 03 e 04 è permessa ma
ritorna il valore fisso 0; queste word sono indicate sulle tabelle con un trattino "-".
L'assegnazione del valore delle word con le funzioni 06 e 16 è permessa solo su quegli
indirizzi in cui ciò è possibile, condizione indicata con "R/W".
Le variabili e i parametri sono codificati come interi con segno (notazione in
complemento a due) senza riguardo al punto decimale nella rappresentazione.
L'assegnazione è consentita solo all'interno del campo ammesso per ciascun
parametro. Tentando di assegnare un valore all'esterno del campo ammesso, lo
strumento risponde con un messaggio d'errore con codice d'eccezione 3 e non
eseguirà l'assegnazione.
12.4 Indirizzi Modbus
12.4.1 Zona Bit
Indirizzi
ModBus JBus Variabile Tipo
0 1 Set Point remoto/Locale ( 0 = Locale, 1 = Remoto ) W
1 2 Automatico/Manuale ( 0 = Automatico, 1 = Manuale ) R/W
2 3 Remoto curva a W
3 4 Remoto curva b W
4 5 Stato Allarme Y2 ( 0 = OFF, 1 = ON ) R
5 6 Stato Allarme Y3 ( 0 = OFF, 1 = ON ) R
6 7 Stato Allarme Y1 ( 0 = OFF, 1 = ON ) R
7 8 Fuori scala ( 0 = Funzionamento normale, 1 = Sicurezza ) R
8 9 Self Tuning (0 = Inattivo, 1 = Attivo ) R
9 10 Impostazione Set point memorizzato 1 W
10 11 Impostazione Set point memorizzato 2 W
10..15
11..16
-
Lettura stato
La funzione 07 (Read Status) ritorna lo stato di otto bit con il seguente significato
Bit Indirizzo Variabile
1 (LSB) 1 Set Point remoto/Locale ( 0 = Locale, 1 = Remoto )
2 2 Automatico/Manuale ( 0 = Automatico, 1 = Manuale )
3 3 Remoto curva a
4 4 Remoto curva b
5 5 Stato Allarme Y2 ( 0 = OFF, 1 = ON )
6 6 Stato Allarme Y3 ( 0 = OFF, 1 = ON )
7 7 Stato Allarme Y1 ( 0 = OFF, 1 = ON )
8 (MSB) 8 Fuori scala ( 0 = Funzionamento normale, 1 = Sicurezza )
12.4.2 Zona word – Pagina Parametri
Indirizzi
ModBus JBus Variabile Mnemonico Tipo
0 1 Misura X R/W
1 2 Set point W R/W
2 3 Uscita principale Y
3 4 Set point di target WT R
4 5 Set point locale WL R
5 6 Banda Proporzionale P.B R/W
6 7 0000
7 8 Tempo Integrale T.i R/W
8 9 Tempo Derivativo T.d R/W
9 10 Set point Allarme 1 AL.1 R/W
10 11 Set point Allarme 2 AL.2 R/W
11 12 Set point Allarme 3 AL.3 R/W
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Ascon tecnologic OXR Manuale del proprietario

Categoria
Misurazione, test
Tipo
Manuale del proprietario