Non applicare l’elettrodo neutro su cicatrici, sporgenze ossee o su parti anatomiche in cui sono presenti impianti
protesici od elettrodi di monitoraggio. Applicarlo, invece, su tessuti ben irrorati, come i muscoli e in prossimità del sito
operatorio. Se si utilizza un elettrodo neutro monouso rispettare le date di scadenza, se invece si utilizza un elettrodo
neutro pluriuso assicurarsi che i sistemi di fissaggio garantiscano stabilità.
E’ di fondamentale importanza che l’elettrodo neutro sia saldamente applicato su tutta la sua superficie per evitare
ustioni. Quando un elettrodo neutro si stacca parzialmente dal paziente, la densità del flusso di corrente nella parte
dell’elettrodo ancora applicata subisce un incremento. Poiché la densità del flusso di corrente al di sotto dell’elettrodo
neutro è disomogenea, si verifica un riscaldamento non uniforme, soprattutto in corrispondenza dei bordi
dell’elettrodo neutro.
Se l’elettrodo viene posizionato in corrispondenza di una regione sottoposta a pressione durante l’intervento, il carico
di compressione determina una riduzione della perfusione della cute. In questo modo, il calore sviluppato può essere
asportato soltanto in parte, in modo tale per cui aumenta, di conseguenza, il rischio di ustioni. Cresce inoltre anche il
pericolo della formazione di punti di pressione (decubito), in quanto per effetto del riscaldamento prodotto aumenta
inevitabilmente il fabbisogno di O2 e di energia in corrispondenza di questa regione.
Elettrochirurgia ad HF in Laparoscopia
La chirurgia mininvasiva è ormai da tempo una realtà che ha rivoluzionato gli interventi chirurgici, garantendo benefici
al paziente in termini di tempi di convalescenza e guarigione. Indubbiamente in laparoscopia la chirurgia monopolare
ad HF è la più diffusa per la sua versatilità (taglio puro, coagulazione, taglio miscelato combinando le due funzioni),
tuttavia questa modalità operativa può comportare alcuni rischi per il paziente: le ustioni.
Il campo visivo ridotto, la scarsa manutenzione della strumentazione laparoscopica, interferenze sul monitor,
l’insufficiente preparazione del chirurgo o una sua distrazione, l’elevato sviluppo di fumo, l’isolamento inappropriato,
le correnti capacitive, il contatto della punta dell’elettrodo attivo col tessuto circostante, sono tutti fattori che
concorrono ad aumentare il pericolo di ustioni, lesioni intra-addominali, necrosi tissutale, perforazione degli organi
interni. Inoltre il naturale ambiente chirurgico, in cui l’elettrodo attivo è in prossimità di altri strumenti conduttivi e del
tessuto corporeo, può favorire la trasmissione di correnti elettriche in siti al di fuori del campo visivo del laparoscopio,
provocando ustioni accidentali, attraverso:
- accoppiamento diretto
- mancato isolamento
- accoppiamento capacitivo
L’accoppiamento diretto si realizza laddove l’elettrodo attivo viene a contatto con un altro strumento in metallo,
trasmettendogli corrente elettrica e quindi aumentando il rischio di bruciature al tessuto circostante (ad esempio
all’intestino, o ad altri organi). L’isolamento può essere compromesso dall’impiego di un’eccessiva tensione, per uso
improprio o rottura meccanica dell’asticciola dell’elettrodo che può verificarsi durante una procedura operativa o
nelle fasi di pulizia e sterilizzazione della strumentazione. Una non visibile rottura dell’isolamento, quando l’elettrodo
viene attivato causa dei pericoli di ustione non prevedibili, quindi più insidiosi. Paradossalmente, inoltre, una piccola
rottura dell’isolamento è più pericolosa di una grande, in quanto la corrente è più concentrata e quindi più atta a
provocare ustioni.
L’accoppiamento capacitivo si verifica quando la corrente elettrica viene indotta dall’elettrodo attivo su materiale
conduttivo, sebbene l’isolamento sia integro. Durante gli interventi di elettrochirurgia ad HF la rapida variazione del
campo elettrico intorno all’elettrodo attivo è solo parzialmente ostacolata dall’isolamento e crea delle correnti ioniche
che a contatto col tessuto ne provocano un riscaldamento tale da ustionarlo.
Per limitare i rischi di ustione durante gli interventi di elettrochirurgia ad HF in laparoscopia sono state avanzate le
seguenti misure:
- un addestramento più completo e scrupoloso dello staff medico-sanitario;
- un accurato esame visivo della strumentazione chirurgica (elettrodo attivo, laparoscopio..);
- uso di elettrodi monouso (tuttavia l’isolamento più sottile che li caratterizza non riduce il verificarsi di una sua
rottura o di accoppiamento capacitivo);
- divieto di uso di cannule in materiale ibrido (plastica-metallo);
- adozione della tecnica bipolare (meno versatile, ma più sicura, perchè le necrosi da calore localmente estese
insorgono soltanto in caso di prolungata applicazione della corrente).
Da quanto esposto risulta evidente che le ustioni sono un reale problema degli interventi di elettrochirurgia ad HF,
tuttavia possono essere limitate se si conoscono le possibili cause e soprattutto se l’equipe medica è preparata a
fronteggiarle.