Motic BA310E Series Manuale utente

Tipo
Manuale utente
BA310E
Microscopio Biologico
Manuale di Istruzioni
WWW.MOTIC.COM
MOTIC HONG KONG LIMITED
Se lo strumento viene utilizzato in un
modo non specificato dal produttore,
la protezione fornita dallo strumento
Nota
potrebbe essere compromessa
E250223
1
Lo sforzo che facciamo per migliorare e adattare la nostra strumentazione alle esigenze delle moderne
tecniche di ricerca e di sperimentazione è costante. Ciò determina delle modifiche alla struttura meccanica
e alla progettazione ottica della nostra strumentazione.
Per questo, tutte le descrizioni e le figure di questo manuale di istruzioni, incluse tutte le specifiche,
possono essere suscettibili a cambiamenti senza necessità di notificazione.
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SISTEMA OTTICO CORRETTO ALL’INFINITO
Secondo questa concezione ottica, i fasci di luce che partono dall’obiettivo in direzione degli oculari
sono paralleli. Un secondo elemento ottico, la lente del tubo (che si trova di solito nella testata del
microscopio) è utilizzato per far convergere i fasci paralleli, dando come risultato un’immagine
intermedia. L’immagine intermedia viene messa a fuoco dagli oculari, generando l’immagine reale per
l’osservazione visuale.
L’utilizzo della lente del tubo consente di minimizzare l’aberrazione cromatica ed altri “difetti ottici”.
Inoltre, nell’”Ottica Infinita” la distanza tra gli obiettivi e la lente del tubo non è strettamente fissata,
come succedeva nella precedente “Otica Finita” con lunghezza del tubo di 160 mm.
Questo permette di inserire componenti ottici addizionali tra l’obiettivo e la testa del microscopio, come
accessori per la fluorescenza, ponti a discussione, elevatori ottici o altre opzioni senza incidere sulla
qualità dell’immagine.
In generale l’”Ottica Infinita” permette flessibilità e la possibilità di aggiungere componenti addizionali.
3
TERMINOLOGIA DEL MICROSCOPIO
Condensatore Abbe
Condensatore a due lenti situato sotto il tavolino
portaoggetti, che concentra la luce e la dirige
sull’oggetto da esaminare. La sua elevata
apertura numerica lo rende particolarmente
indicato per essere utilizzato con obiettivi a
medio e ad elevato ingrandimento.
Apertura Numerica (N.A.)
L’apertura numerica è un fattore importante che
determina l’efficienza del condensatore e
dell’obiettivo. È rappresentata dalla formula:
(N.A. = ηsinα), in cui η è l’indice di rifrazione di
un mezzo (aria, acqua, olio da immersione etc.)
tra l’obiettivo e il campione o il condensatore, e α
è la metà dell’angolo massimo del cono di luce
che entra o esce dalla lente, provenendo da o
andando verso un punto dell’oggetto messo a
fuoco sull’asse ottico.
Spessore del vetrino coprioggetti
Gli obiettivi a luce trasmessa sono progettati per
osservare campioni coperti da una sottile lastra
di vetro (vetrino coprioggetti). Lo spessore di
questo piccolo vetrino è stato adesso
standardizzato a 0,17 mm per la maggioranza
delle applicazioni.
Diaframma, Condensatore
Il diaframma controlla l’effettiva dimensione
dell’apertura del condensatore. Abbreviazione
per diaframma di apertura di illuminazione del
condensatore.
Ingrandimento
Il numero di volte che la dimensione dell’immagi-
ne è maggiore rispetto a quella dell’oggetto
originale. Spesso si parla di ingrandimento
laterale. È la proporzione tra la distanza tra due
punti nell’immagine e la distanza tra i due punti
corrispondenti nell’oggetto.
Micrometro: um
Unità metrica di misurazione della lunghezza
= 1x10-6 metri o 0.000001 metri
Nanometro (nm)
Unità di lunghezza del sistema metrico = 10
−9
metri
Contrasto di fase (microscopia)
Tecnica di microscopia che trasforma le
differenze di spessore dell’oggetto e l’indice di
rifrazione in differenze in ampiezza e intensità
dell’immagine.
Campo di visione reale
Il diametro in millimetri del campo dell’oggetto.
Campo di visione dell’oculare
Ingrandimento dell’obiettivo
Campo di
visione reale =
4
Regolazione diottrica
Regolazione dell’oculare di uno strumento per
compensare le differenze di capacità visiva di
ogni singolo utente.
Profondità di messa a fuoco
Profondità assiale dello spazio ad entrambi i lati
del piano di immagine all’interno della quale
l’immagine appare nitida. Più è ampia la A.N.
dell’obiettivo, minore sarà la profondità di fuoco.
Campo di Visione (F.O.V.)
La parte del campo dell’immagine che viene
visualizzata dalla retina dell’osservatore e che
quindi può essere vista in qualsiasi momento.
La grandezza del campo di visione è una delle
notazioni standard indicate sull’oculare.
Filtro
I filtri sono elementi ottici che trasmettono la luce
in maniera selettiva. Il filtro può assorbire parte
dello spettro, ridurre l’intensità della luce o
trasmettere solo specifiche lunghezze d’onda.
Olio da immersione
Qualsiasi liquido che occupi lo spazio tra
l’oggetto e l’obiettivo del microscopio. Un liquido
di questo tipo è solitamente necessario per
obiettivi di 3-mm di lunghezza focale o inferiori.
Potere di Risoluzione
Misura della capacità di un sistema ottico di
generare un’immagine che separi due punti o
linee parallele sull’oggetto.
Risoluzione
Risultato della capacità di mostrare dettagli
minimi in un’immagine.
Ingrandimento Totale
L’ingrandimento totale di un microscopio è
determinato dal potere di ingrandimento
dell’obiettivo moltiplicato per quello dell’oculare.
Distanza di Lavoro
Distanza fra la lente frontale dell’obiettivo e la
superficie del vetrino coprioggetti quando il
campione è a fuoco. Nella maggioranza dei casi
la distanza di lavoro di un obiettivo diminuisce
quanto più aumenta l’ingrandimento.
Asse-X
È l’asse, normalmente orizzontale, in un sistema
di coordinate bi-dimensionale. In microscopia si
considera che l’asse X del tavolino portaoggetti è
quello che va da sinistra verso destra.
Asse-Y
È l’asse, normalmente verticale, in un sistema di
coordinate bi-dimensionale. In microscopia si
considera che l’asse Y del tavolino portaoggetti è
quello che va avanti e indietro.
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INDICE
CAPITOLO PAGINA
1. NOMENCLATURA 7
2. PREPARAZIONE DELLO STRUMENTO 9
2.1 Ambiente di lavoro 9
3. MONTAGGIO DEL MICROSCOPIO 10
3.1 Verifica del voltaggio 10
3.2 Illuminazione 10
3.2.1 Lampadina alogena 10
3.2.2 LED 10
3.3 Tavolino traslatore senza cremagliere 11
3.4 Pinza portacampioni 11
3.5 Obiettivi 11
3.6 Condensatore 11
3.7 Tubo portaoculari 12
3.8 Oculari 12
3.9 Filtri 13
3.10 Cavo di alimentazione 14
4. UTILIZZO DEI COMPONENTI DEL MICROSCOPIO 15
4.1 Messa a fuoco macro e micrometrica 15
4.2 Regolazione corsa manopola macrometrica 15
4.3 Bloccaggio manopola macrometrica 16
4.4 Regolazione del limite superiore del tavolino 16
4.5 Levetta ripartitore ottico 17
4.6 Regolazione distanza interpupillare 17
4.7 Regolazione diottrica 18
4.8 Centraggio del condensatore 18
4.9 Utilizzo diaframma di apertura 19
4.10 Utilizzo diaframma di campo 19
6
4.11 Regolazione luminosità e contrasto 20
5. PROCEDURA FOTOMICROGRAFICA 20
6. USO OBIETTIVI A OLIO DA IMMERSIONE 21
7. RISOLUZIONE DEI PROBLEMI 22
7.1 Ottici 22
7.2 Elettrici 23
8. MANUTENZIONE E CURA 24
8.1 Non smontare 24
8.2 Pulizia del microscopio 24
8.2.1 Lenti e filtri 24
8.2.2 Pulizia parti verniciate e componenti plastici 24
8.3 Disinfettare il microscopio 24
8.4 Quando non in uso 24
8.5 Sostituzione lampadina 25
8.5.1 Alogena 30W 25
8.5.2 Modulo LED 26
9. AVVERTENZE 28
7
1. NOMENCLATURA
BA310E (Binocular)
8
BA310E (Trinocular)
9
2. PREPARAZIONE DELLO STRUMENTO
Evitare l’esposizione diretta del microscopio a luce solare, polvere, vibrazioni, alte temperature ed
elevata umidità; non collocarlo in un luogo in cui risulti complicato staccare il cavo dell’alimentazione.
2.1 Ambiente di lavoro
Uso interno
Altitudine: Massimo 2000 metri
Temperatura ambiente: 15°C a 35°C
Umidità relativa massima: 75% per temperature fino a 31°C decrescendo linearmente fino a 50% di
umidità relativa a 40°C
Fluttuazioni voltaggio elettrico: Non deve eccedere ±10% del voltaggio normale.
Grado di inquinamento: 2 (secondo la normativa IEC60664)
Installazione / Categoria di sovratensione: 2 (secondo la normativa IEC60664)
Pressione atmosferica tra 75kPa e 106kPa
Evitare brina, rugiada, infiltrazioni d’acqua e pioggia
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3. MONTAGGIO DEL MICROSCOPIO
3.1 Verifica del voltaggio
La selezione automatica del voltaggio funziona con un’ampia gamma di valori. In ogni caso,
utilizzare sempre un cavo di alimentazione tarato sul voltaggio impiegato nella sua zona e che sia
conforme alle norme di sicurezza locali. L’uso di un cavo di alimentazione sbagliato potrebbe
provocare un incendio o danni all’apparecchiatura.
Nel caso di uso di una prolunga, utilizzarne una con messa a terra (PE).
Per prevenire scariche elettriche, spegnere sempre l’interruttore dell’apparecchio prima di collegare
il cavo d’alimentazione
Caratteristiche elettriche:
A. Alogeno
Input: 90-240V~, 80VA, 50-60Hz (Alogeno)
Lampadina: 6V 30W Alogena
Fusibile: 250V T2.5A (Se il fusibile originale è bruciato, sostituirlo con un fusibile specifico)
B. Modulo LED
Input: 90-240V~, 80VA, 50-60Hz
LED : 3.4V 3W
Fusibile: 250V T2.5A (Se il fusibile originale è bruciato, sostituirlo con un fusibile specifico)
Modulo LED elevata temperatura di colore: 6000K ± 300K
Modulo LED bassa temperatura di colore: 4500K ± 300K
3.2 Illuminazione
3.2.1 Alogena
La lampadina alogena al quarzo, utilizzata come sorgente d’illuminazione, fornisce luminanza e
temperature di colore più elevate delle tradizionali lampadine al tungsteno. La luminanza è circa
quattro volte superiore.
Finché la tensione elettrica resta costante, la lampadina alogena mantiene lo stesso livello di
illuminazione e temperature di colore indipendentemente dal fatto che sia nuova o stia per esaurirsi.
11
3.2.2 Modulo LED
Il modulo LED è progettato specificatamente per essere inserito direttamente nella presa della
lampadina alogena, convertendo l’illuminazione alogena in LED. Il LED è più economico e rispettoso
dell’ambiente e combina i vantaggi di una minor dispersione del calore e una maggior durata.
3.3 Tavolino traslatore senza cremagliere
Rimuovere la pinza portacampioni per una scansione rapida a mano dei vetrini.
Il comando per l’utilizzo con la mano sinistra è disponibile come optional. Dev’essere utilizzato con
la manopola corta per non interferire con la messa a fuoco micrometrica.
Regolazione della coppia
La corsa del movimento di coppia delle manopole dell’asse-y e dell’asse-x può essere regolato tramite
le manopole di regolazione della coppia
Per l’asse-y per aumentare (+) o diminuire (-) la coppia, ruotare la manopola Y tenendo ferma la A
Per l’asse-x per aumentare (+) o diminuire (-) la coppia, ruotare la manopola X tenendo ferma la B
3.4 Pinza portacampioni
Fissare la pinza portacampioni, utilizzando I due fori di fissaggio.
3.5 Obiettivi
Abbassare completamente il tavolino portacampioni. Avvitare gli obiettivi al revolver in maniera tale
che, ruotandolo in senso orario, si passi da obiettivi con ingrandimento minore a maggiore.
3.6 Condensatore
Alzare il tavolino portaoggetti utilizzando la manopola macrometrica.
Alzare il portacondensatore girando la manopola per la messa a fuoco del condensatore.
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Inserire il condensatore nella sua montatura con la scala di apertura rivolta verso l’utente. Avvitare la
vite di fissaggio del condensatore.
Girare la manopola per la messa a fuoco del condensatore per sollevarlo il più possibile.
3.7 Tubo portaoculari
Allentare la vite di fissaggio del tubo portaoculari (Fig. 1). Inserire la montatura a coda di rondine
curva del tubo portaoculari in quella corrispondente del braccio del microscopio. Stringere la vite di
fissaggio del tubo portaoculari per avvitarlo correttamente.
(Fig.1)
3.8 Oculari
Utilizzare oculari con lo stesso ingrandimento per entrambi gli occhi.
Per fissare gli oculari, inserirli fino in fondo e bloccarli con l’apposita vite di fissaggio.
Girare gli oculari di 20~30 gradi (Fig.2) in senso orario o antiorario e sfilarli con delicatezza per
rimuovere gli oculari (Fig.3).
(Fig.2) (Fig.3)
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3.9 Filtri
Rimuovere il coperchio del collettore (Fig.4) e posizionare il filtro nell’apposito portafiltro situato
attorno alla lente di campo (Fig.5.1), quindi avvitare il coperchio del collettore (Fig.6). Fare
attenzione che sporco, polvere o impronte digitali non intacchino la superficie del filtro e delle lenti di
campo
(Fig.4) (Fig.5)
(Fig.6)
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Selezione filtro:
Funzione
Per la regolazione della luminosità in fotomicrografia
Per l’utilizzo giornaliero e la fotomicrografia
Per la regolazione del contrasto nel contrasto di fase e per
foto in bianco e nero
Per fotomicrografia a colori di un campione tinto con HE
utilizzando pellicola al tungsteno
Un diffusore è incorporato nella base del microscopio.
3.10 Cavo di alimentazione
Collegare la presa del cavo di alimentazione all’entrata CA situata sul retro della base del
microscopio. Inserire la spina all’altro capo del cavo ad una presa CA con messa a terra.
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4. UTILIZZO DEI COMPONENTI DEL MICROSCOPIO
4.1 Messa a fuoco macro e micrometrica (Fig.7)
La messa a fuoco si effettua utilizzando le manopole macro e micrometriche situate a destra e a
sinistra dello stativo del microscopio.
La direzione del movimento verticale del tavolino portaoggetti corrisponde a quella del giro delle
manopole di messa a fuoco.
Una rotazione della manopola micrometrica muove il tavolino portaoggetti di 0.2mm. La graduazione
della manopola micrometrica è di 2 micron.
Non effettuare mai nessuna delle azioni seguenti, perché potrebbero danneggiare il
meccanismo di messa a fuoco:
Ruotare la manopola destra o sinistra tenendo ferma l’altra.
Girare le manopole macro e micrometriche oltre al loro limite.
(Fig.7) (Fig.8)
4.2 Regolazione corsa manopola macrometrica (Fig.8)
Per aumentare la corsa, girare l’anello per la regolazione della manopola situato dietro la manopola
macrometrica nella direzione indicata dalla freccia. Per ridurre il movimento, girare l’anello nella
direzione opposta a quella indicata dalla freccia.
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4.3 Bloccaggio manopola macrometrica (Fig.9)
Il bloccaggio della manopola macrometrica, che permette di fissare il tavolino nella posizione in cui il
campione è a fuoco, è regolata da una piccola leva che arresta la manopola macrometrica.
Con il campione a fuoco, ruotare la leva per fissare la manopola.
Quando il sistema di bloccaggio è in posizione, il tavolino non potrà essere spostato più in alto
rispetto a quella posizione. In ogni caso, sarà possibile spostare il tavolino con la manopola
macrometrica, indipendentemente dal limite marcato, ma solo verso il basso.
Abbassare il tavolino portaoggetti utilizzando la manopola macrometrica.
(Fig.9)
4.4 Regolazione del limite superiore del tavolino (Fig.10)
(Il limite superiore viene preimpostato in fabbrica; si prega di regolarlo solo se necessario)
Il limite superiore del tavolino segnala la posizione del tavolino nella quale il campione è a fuoco, ad
esempio limitando il movimento della manopola macrometrica.
Con il campione messo a fuoco, girare la vite a testa zigrinata in senso orario fino al raggiungimento
del limite.
Una volta fissato il limite superiore, il tavolino non potrà
essere elevato oltre quella posizione.
Abbassare il tavolino ruotando la manopola
macrometrica in senso antiorario.
(Fig.10)
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4.5 Levetta ripartitore ottico
La levetta del ripartitore ottico nei modelli trinoculari può essere utilizzata per selezionare quanta
luce viene distribuita tra gli oculari e il fototubo verticale.
Quando la levetta del ripartitore ottico è inserita al massimo, il 100% della luce raggiuge il tubo di
osservazione. Quando la levetta viene tirata fuori al massimo, la proporzione della luce che passa
attraverso il tubo e il fototubo standard sarà 20:80.
4.6 Regolazione distanza interpupillare
Prima di regolare la distanza interpupillare, mettere a fuoco il campione utilizzando l’obiettivo 10x .
Regolare la distanza interpupillare dimodoché entrambi i campi di visione destro e sinistro
coincidano .
Questa regolazione permetterà all’utente di osservare il campione con entrambi gli occhi.
A seconda dell’ambiente di lavoro e delle sue esigenze, il BA310E offre una soluzione. Ogni tubo
oculare permette un movimento rotatorio a 360º (Fig.11), così come una flessibile regolazione della
distanza interpupillare tra 48 e 75mm. Il sistema “Butterfly” permette di elevare il punto di
osservazione di 40 mm (Fig.12).
Movimento girevole 360º Movimento a farfalla
(Fig.11) (Fig.12)
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4.7 Regolazione diottrica
Ogni occhio umano è diverso, per questo potrebbe essere necessario regolare lo strumento per
migliorare le prestazioni per ogni utente.
Impostare il regolatore diottrico di entrambi gli oculari a “0”.
Mettere a fuoco l’immagine utilizzando l’obiettivo da 10x e con solo un occhio.
Utilizzare l’occhio preferito per la prima messa a fuoco.
Una volta raggiunta la miglior posizione di messa a fuoco, chiudere quest’occhio e osservare con
l’altro seguendo questi passi:
- Correggere la messa a fuoco del secondo occhio utilizzando solo la ghiera di regolazione
diottrica (Fig.13), non utilizzare le manopole di messa a fuoco macro o micrometrica!
- Passare a un ingrandimento maggiore e verificare il risultato; se necessario ripetere la
procedura per ottenere la massima nitidezza a ingrandimenti maggiori.
- Mantenere la posizione diottrica finale per tutti gli ingrandimenti/obiettivi. La posizione diottrica
per ogni utente può essere registrata dalla scala (Fig.13), in modo da poter essere facilmente
reimpostata.
(Fig.13)
4.8 Centraggio del condensatore
Aprire completamente il diaframma del campo di visione e il diaframma di apertura del
condensatore.
Posizionare il campione sul tavolino con il vetrino coprioggetti rivolto verso l’altro.
Mettere a fuoco l’immagine utilizzando l’obiettivo 10x.
Chiudere il diaframma del campo di visione nella sua posizione minima tramite l’anello del
diaframma di campo.
Ruotare la manopola di messa a fuoco del condensatore per mettere a fuoco l’immagine sul piano
del campione.
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Regolare le viti di centratura del condensatore in maniera tale che l’immagine del diaframma di
campo appaia al centro del campo di visione. A questo può essere utile per il centraggio fermarsi
quando l’immagine del diaframma di campo è appena inferiore al massimo del campo di visione.
Regolare e centrare il diaframma di campo in modo tale che risulti appena fuori dal campo di visione
ad ogni cambio di ingrandimento.
4.9 Utilizzo diaframma di apertura
Il diaframma di apertura del condensatore serve per regolare l’apertura numerica (A.N.) del sistema
di illuminazione del microscopio, determinare la risoluzione dell’immagine, il contrasto, la profondità
di fuoco e la luminosità.
La chiusura del diaframma reduce la risoluzione e la luminosità, ma aumenta il contrasto e la
profondità di fuoco .
Un’immagine con un contrasto adeguato viene ottenuta con il diaframma di apertura chiuso per 2/3
del valore massimo .
Per regolare l’apertura del diaframma:
- Regolare la leva del diaframma di apertura del condensatore facendo riferimento alla scala di
apertura del condensatore, oppure
- osservando l’immagine del diaframma visibile sulla pupilla di uscita del tubo portaoculare, o
- usando un telescopio di centraggio, dopo aver tolto uno degli oculari ed aver messo a fuoco il
diaframma di apertura.
4.10 Utilizzo del diaframma di campo
Il diaframma di campo determina l’area illuminata sul campione. Per osservazioni normali il diafram-
ma è impostato leggermente più ampio del campo di visione. Se si illumina un’area più grande di
quella necessaria, una luce esterna potrebbe entrare nel campo di visione. Questo potrebbe
provocare lampi di luce e diminuire il contrasto.
Lo spessore del vetrino deve essere 1,7mm o inferiore, altrimenti potrebbe risultare impossibile
mettere a fuoco il diaframma di campo sul piano del campione.
Il diaframma non ha alcun effetto quando la lente superiore del condensatore si sposta fuori dal
percorso ottico, nel caso di un condensatore con lente frontale amovibile. Aprire completamente il
diaframma di campo, poiché l’A.N. del sistema di illuminazione risulterà insufficiente se il diaframma
è troppo chiuso.
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