McIntosh MA352 Manuale del proprietario

Tipo
Manuale del proprietario
44 AUDIOREVIEW n. 418 marzo 2020
Q
uello del modello MA252,
che abbiamo provato sul nu-
mero 399, poteva essere in-
terpretato come un esperimento, ovve-
ro “vediamo cosa ne pensano i nostri
clienti di un integrato McIntosh ibrido”.
Anche perché si trattava di un compo-
nente semplice, non troppo impegnati-
vo sul piano del costo - in ottica McInto-
sh, sintende - e non particolarmente
versato per pilotare diffusori difficili in
termini di corrente e fase. Se così era, al-
lora - come avevamo previsto sulla base
dei risultati - si è trattato di un esperi-
mento riuscito visto che a due anni di di-
stanza la casa di Binghamton fa il bis con
un modello decisamente più ambizioso
e più “Mac” anche visivamente, grazie ai
meter e anche alla sezione equalizzato-
re, di cui sono dotati diversi dei fratelli a
stato solido. In termini di costo i top di
gamma rimangono in quel segmento,
mentre il nuovo MA352 si colloca grosso
modo a metà strada tra il poderoso
MA9000 ed il “piccolo MA5300, ma i
due Mac ibridi sono in qualche modo
anche i più puristici dato che per essi
non sono previsti ingressi digitali nem-
meno opzionali.
Esterno e funzioni
Come per MA252 larchitettura scelta
per il nuovo modello è a metà strada tra i
McIntosh valvolari e quelli a stato solido,
il che si estrinseca in una base lucida in
acciaio inox sovrastata da un volume ne-
ro che racchiude la sezione di potenza,
trasformatore e livellamento principale,
ovviamente molto più alta del modello
minore sia per la maggiore erogazione
(quella nominale è esattamente doppia
rispetto al 252) sia per la presenza dei
classici meter blu, che per McIntosh so-
no l’equivalente del marchio di fabbrica.
Il monogramma di quest’ultimo è peral-
tro fisicamente incorporato nei dissipa-
tori laterali esterni - elemento tipico dei
Mac a stato solido - una soluzione piut-
tosto costosa a livello industriale ma che
aggiunge un tratto distintivo sicuramen-
te molto gradito ai tanti fan di questo
costruttore. I tubi sono in bella vista e
vengono forniti già montati, protetti da
un volume in foam in cui sono annegate
le griglie metalliche di protezione, che
vanno incastonate in sedi gommose ca-
paci di abbattere ogni possibile vibra-
zione meccanica. Ciò evita allutente
non tecnico ogni patema correlato al
montaggio delle valvole (come posso
prenderle senza danneggiarle? Che
pressione devo esercitare per inserirle
nello zoccolo? E se mi si storcono i piedi-
ni? etc. etc.) abbattendo al contempo i
rischi dei tanti passaggi di un trasporto
intercontinentale. Si tratta di doppi trio-
di, due a medio guadagno 12AT7 (alias
ECC81) e due ad alto guadagno 12AX7A
(alias ECC83, la “A” finale significava in
origine una certa maggiorazione della
tensione anodica e della dissipazione ri-
spetto al 12AX7 standard), tutti impiega-
ti nella sezione linea; sono siglati McIn-
tosh e quindi non è dato sapere chi sia il
costruttore, tuttavia la struttura mecca-
nica sembrerebbe indicare JJ Electro-
PROVE
McIntosh MA352
MCINTOSH MA352
Amplificatore integrato
Distributore per l’Italia: MPI Electronic
srl, Via De Amicis 10, 20010 Cornaredo
(MI). Tel. 02 9361101 - Fax 02 93562336
www.mpielectronic.com
Prezzo (IVA inclusa): euro 10.500,00
CARATTERISTICHE DICHIARATE
DAL COSTRUTTORE
Potenza continua di uscita: 200 watt per
canale su 8 ohm, 320 watt per canale su 4
ohm. Banda di potenza: da 20 Hz a 20 kHz.
Distorsione armonica totale: massimo
0,03%, ambo i canali pilotati, da 250 mil-
liwatt alla potenza nominale, da 20 Hz a 20
kHz. Distorsione di intermodulazione:
massimo 0,03%, se la potenza di picco
istantanea in uscita non eccede di 2 volte la
potenza nominale, per ogni combinazione
di frequenze tra 20 e 20.000 Hz. Margine
dinamico: 1,5 dB. Fattore di smorzamen-
to: >200 relativo ad 8 ohm. Power Guard:
THD <2% con sovraccarico fino a 16 dB a 1
kHz. Risposta in frequenza: +0, -0,5 dB da
20 Hz a 20 kHz; +0, -3 dB da 10 Hz a 100
kHz. Sezione pre, impedenza duscita:
500 ohm. Sensibilità per la potenza nomi-
nale: fono 2,5 mV, ingressi alto livello sbi-
lanciati 250 mV, bilanciati 500 mV. Rappor-
to S/N pesato “A”: alto livello 93 dB, fono
82 dB (ingresso 5 mV). Impedenza d’in-
gresso: alto livello 20 kohm, fono 47 kohm;
50 pF-800 pF. Massimo livello d’ingresso:
alto livello sbilanciati 8 V, bilanciati 16 V, fo-
no 80 mV. Impedenza di carico uscita cuf-
fia: da 100 a 600 ohm. Dimensioni
(LxAxP): 44,5x25,1x52,1 cm, cavi inclusi.
Peso: 29,9 kg (netto), 34 kg imballato
Ibrido, potente e... McIntosh.
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AUDIOREVIEW n. 418 marzo 2020 45
nic. Il tempo di warm-up (15 secondi) lo-
ro concesso dai progettisti Mac è di po-
chi secondi superiore a quello medio in-
dicato nei datasheet dei costruttori d’e-
poca (11 secondi), il che rende molto ra-
pidamente operativo questo amplifica-
tore, una condizione evidenziata con
nettezza dal cambio cromatico nell’illu-
minazione posta alla base dei tubi stessi,
da arancione a verde.
L’arancione ritorna solo in caso di inter-
vento delle protezioni, ed in particolare
del “Power Guard”, circuito proprietario
della casa incorporato in tutte le linee a
stato solido. È in sostanza un compres-
sore in tempo reale che si attiva solo in
caso di sovraccarico ed ha sia la funzione
di evitare le “raschiature” del clipping
sia i danni ai tweeter che la saturazione -
aumentando repentinamente il conte-
nuto di alte frequenze - facilmente com-
porta. Non solo è utile in ma, dato che
la sua azione si manifesta anche per pic-
chi brevissimi, consente di valutare in
modo semplice ed oggettivo se un dato
diffusore, fatto suonare al volume che si
desidera raggiungere, sia compatibile o
meno con l’amplificatore.
Gli amplificatori McIntosh delle ultime
generazioni sono operativamente molto
flessibili e questo MA352 non fa eccezio-
ne. Entrando in modalisetup è possibi-
le tra l’altro escludere l’equalizzatore - ri-
gorosamente analogico, com’è ovvio in
un prodotto del genere - a 5 bande, mo-
dificare il bilanciamento, introdurre disli-
velli di volume tra gli ingressi per allineare
i livelli medi delle varie sorgenti, esclude-
re gli ingressi non utilizzati, rinominare
quelli usati, regolare l’intensità del di-
splay, selezionare un ingresso per il by-
pass del volume all’interno di un impian-
to multicanale; ogni ingresso “ricordale
proprie impostazioni. Della doppia uscita
preamplificata indicata come “SUB”, che
è una uscita pre a banda intera a tutti gli
effetti, è possibile decidere se farla fun-
zionare in mono od in stereo, abilitando
così un’opzione utile per l’ottimizzazione
di un impianto dotato di almeno due
subwoofer. Altra possibilità molto rile-
vante è quella che permette di modifica-
re la capacità d’ingresso del fono MM, a
step di 50 picofarad da 50 fino ad 800.
PROVE
McIntosh MA352
Lo chassis in acciaio inox
ospita la sezione di
preamplificazione e di
controllo logico, tra loro
molto ben separate
come evidenziato dal
banco di misura. Il
layout è estremamente
pulito e razionale, il
livello della
componentistica molto
elevato.
Tra le regolazioni disponibili sull’ingresso fono c’è la possibilità di variare la capacità
d’ingresso, a step di 50 pF. Non si deve invece immaginare di poter alzare la sensibilità
mediante la regolazione fine del livello, che è un controllo che agisce in termini differenziali
rispetto agli altri ingressi e non sul guadagno assoluto del circuito.
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46 AUDIOREVIEW n. 418 marzo 2020
PROVE
McIntosh MA352
Amplificatore integrato McIntosh MA352
CARATTERISTICHE RILEVATE
USCITA DI POTENZA
CARATTERISTICA DI CARICO LIMITE TRITIM IN REGIME IMPULSIVO
Carico capacitivo 8 ohm/-60 gradi
TRITIM IN REGIME IMPULSIVO
Carico induttivo 8 ohm/+60 gradi
Fattore di smorzamento su 8 ohm: 324 a 100 Hz; 314 a 1 kHz; 394 a 10
kHz; 846 a 20 kHz
Slew rate su 8 ohm: salita 27 Vs, discesa 27 Vs
INGRESSO Bilanciato 1
Impedenza: 33 kohm. Sensibilità: 504 mV per 200 W su 8 ohm. Ten-
sione di rumore pesata “A” riportata all’ingresso: terminato su 600
ohm, 8,25 µV. Rapporto segnale/rumore pesato “A”: terminato su
600 ohm, 99,8 dB
INGRESSO Sbilanciato 1
Impedenza: 22 kohm / 150 pF. Sensibilità: 251 mV per 200 W su 8 ohm.
Tensione di rumore pesataAriportata all’ingresso: terminato su 600
ohm, 2,9 µV. Rapporto segnale/rumore pesato “A: terminato su 600 ohm,
101,3 dB
INGRESSO MM
Impedenza: 48 kohm / 70 pF (imp. per 50 pF). Sensibilità: 2,4 mV per
200 W su 8 ohm. Tensione di rumore pesata “A” riportata all’ingres-
so: terminato su 600 ohm, 0,23 µV. Rapporto segnale/rumore pesato
“A”: terminato su 600 ohm, 82,3 dB
L
a risposta in frequenza rilevata sugli ingressi ad alto livello
mostra un calo minimo a bassa frequenza (-0,2 dB a 20 Hz,
ma si veda anche il peculiare intervento della sezione equaliz-
zatore) ed un’ottima coerenza del taglio superiore rispetto alla
posizione del regolatore di volume, con un punto minimo a -3
dB sempre superiore a 100 kHz, segno che il chip scelto per
questo compito non soffre di accoppiamenti capacitivi interni
(oltre a garantire, come in sostanza sempre avviene con questi
componenti, l’assenza di sbilanciamento tra i canali).
Una sorpresa di rilievo arriva dalla capacità di pilotaggio. I Mac
hanno sempre adottato protezioni foldback”, affidabilissime
ma sensibili alla fase del carico, per cui la capacità di gestire al-
RISPOSTA IN FREQUENZA
(a 2,83 V su 8 ohm)
SBILANCIAMENTO DEI CANALIE
(in funzione dell’attenuazione di volume, da 0 a -80 dB)
RISPOSTA IN FREQUENZA
(fono MM)
ANDAMENTI FREQUENZA/DISTORSIONE
(potenze di uscita pari a 1, 10, 100 e 200 watt su 8 ohm)
ANDAMENTI POTENZA/DISTORSIONE
(0 dB pari a 200 watt su 8 ohm)
USCITA CUFFIA
Massima tensione duscita: 9,1 V a vuoto,
3,15 V su 33 ohm, 1,29 V su 10 ohm
Impedenza d’uscita: 48 ohm
Rapporto segnale/rumore pesatoA”: 101,6
dB (ingresso Bil. 1, tensione applicata 1 Vrms,
carico 33 ohm, tensione di uscita 2 V)
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AUDIOREVIEW n. 418 marzo 2020 47
Molte altre funzionalità sono poi dirette
al controllo remoto bidirezionale, trami-
te estensori del telecomando (c’è una
presa specifica per modelli ad esempio
della Xantech) ma anche segnali di trig-
ger e la mai tramontata interfaccia seria-
le RS232. Il telecomando a corredo può
peraltro gestire le funzionalità di base di
altri componenti McIntosh connessi per
via filare alle apposite prese DATA
PORTS” dell’amplificatore. Per descri-
vere in dettaglio tutte le opzioni servi-
rebbe in effetti un articolo verticale, invi-
tiamo quindi tutti gli interessati a scari-
care dal sito del costruttore il PDF del
manuale. Che peraltro - nota di colore -
è forse l’unico elemento fornito in cui sia
ravvisabile qualche piccola distrazione,
come nel passaggio in cui si parla di
“four band frequency equalizer”.
Il livello delle finiture è quello di un
McIntosh, ineccepibile. I morsetti di
uscita, dorati al pari delle prese di se-
gnale, sono quelli proprietari della casa,
compatibili con tutte le terminazioni
(sebbene il costruttore, ligio alla norma-
tiva come può esserlo una major interna-
zionale, specifichi che “Banana plugs
PROVE
McIntosh MA352
toparlanti dall’impedenza difficile di-
pendeva - semplificando un poco -
dal numero di dispositivi finali utiliz-
zati: i grandi finali, specie quelli con
autotrasformatore, potevano pilotare
qualsiasi altoparlante, gli integrati
erano invece adatti solo se i minimi
non scendevano sotto i 3-4 ohm e la
fase non eccedeva qualche decina di
gradi. Questo MA352 è stato invece
in grado di ottenere curve di carico
limite prive di piegature ed in rapida
salita allo scendere del modulo di ca-
rico, erogando potenze sensibilmen-
te maggiori del dichiarato (fino a
730+730 watt su 2 ohm per treni
d’onda da 40 millisecondi) e spun-
tando al contempo eccellenti pro-
spetti di tritim su carico reattivo,
con saturazioni oltre i 350 watt equi-
valenti per canale e correnti di picco
fino a ±30 ampere sul capacitivo. Si
tratta quindi di un motore ottimo per
altoparlanti di ogni genere, anche a
bassa sensibilità.
In termini di linearità la presenza del-
le valvole lo rende appena meno
performante dei precedenti fratelli
solo silicei, con curve di distorsione
che anziché permanere quasi sempre
sotto i -80 dB (0,01%) ne emergono
un poco, mantenendosi comunque
bassissime e con la solita coerenza
spettrale dei Mac. Da sottolineare,
come sempre per questo costrutto-
re, l’impossibilità di una saturazione
pesante grazie al circuito Power
Guard, che comprime in tempo pra-
ticamente reale i segnali eccedenti la
dinamica gestibile dai circuiti di po-
tenza. La curva potenza/distorsione
non sale infatti mai molto al di sopra
dell’uno per cento, mentre di norma
in saturazione si supera il 10%. Le
valvole hanno qualche incidenza an-
che sui valori di rumore, che sono
tuttavia ottimi in assoluto visto che in
media si aggirano sui 100 dB per gli
ingressi ad alto livello ed a 82 dB per
il fono MM. Laccettazione di que-
st’ultimo è più che buona (92 mV a 1
kHz) così come del tutto corretti so-
no i parametri di sensibilità ed im-
pedenza dingresso; la deenfasi
RIAA introduce un lieve calo alle
bassissime frequenze (-1,4 dB a 20
Hz).
L’uscita cuffia offre una buona capa-
cità di pilotaggio anche per carichi
bassi (1,29 volt massimi su 10 ohm)
ed un rumore molto basso (meno di
17 microvolt, del tutto inudibile), l’u-
nico suo limite sono i 48 ohm di im-
pedenza interna che in caso di impe-
denza molto variabile della cuffia in-
durrebbero qualche irregolarità di ri-
sposta.
Fabrizio Montanucci
Figura 1. La sezione
equalizzatore del
McIntosh MA352 è
basata su filtri passa-
banda, salvo il regola-
tore a frequenza mas-
sima che opera come
un classico controllo
Baxandall ed ha il mas-
simo effetto sugli ultra-
suoni (+14/-15 dB mas-
simi a 30 kHz). A parte
l’acusticamente effica-
ce spaziatura delle
“campane”, vanno so-
ttolineati due elemen-
ti. Il primo è che l’inse-
rimento dell’equalizza-
tore ha effetti minimi
sul rapporto segnale/
rumore (pochi decimi
di dB sui soli ingressi ad alto livello) e sull’estensione di banda (da -1 dB a 70 kHz senza equalizza-
tore ed a 53 kHz. L’altro è l’introduzione di un taglio infrasonico che lascia pressoché intatta la
banda audio (-0,2 dB a 20 Hz, -0,6 dB a 16 Hz) ma attenua consistentemente le frequenze infe-
riori. Simulatore alla mano, corrisponde ad un passa-alto del secondo ordine con taglio a circa
11 Hz, con qualche effetto sulla fase sulle due ottave più basse, tuttavia trascurabile rispetto a
quanto parallelamente introdotto da woofer anche dalla risposta ben estesa. Non trascurabili
sono invece i vantaggi dell’attenuazione degli infrasuoni non solo in caso di ascolto di vinili (per
la presenza dei warp) ma anche di adozione di diffusori reflex, giacché questi non limitano più
l’escursione al di sotto della frequenza di accordo, e con componenti infrasoniche significative
(spesso presenti nelle registrazioni digitali) la distorsione di conseguenza aumenta.
Il McIntosh MA352 può connettersi a cinque sorgenti ad alto livello, tra le quali due di tipo
bilanciato, e ad un giradischi con testina a magnete mobile. Le uscite di potenza sono
dirette (senza autoformer) e quindi singole, tuttavia la flessibilità dei morsetti proprietari
non ostacola il bi-wiring che anzi, grazie alla bassa impedenza interna (mai superiore a 25
milliohm), appare implementabile in modo molto efficace.
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48 AUDIOREVIEW n. 418 marzo 2020
nearità di risposta etc.) elevate attraver-
so circuiti (fondamentalmente) a com-
ponenti discreti negli stadi di potenza
ed eventualmente integrati in quelli di
segnale; in questo caso, ovviamente, af-
fidando ai triodi il compito dell’amplifi-
cazione a livello linea. L’alimentazione di
potenza è comune ad ambo i canali e i
due elettrolitici di livellamento, anche
loro siglati McIntosh, sono da 27.000
µF/100 volt ciascuno, caricati a riposo a
circa 72 volt. Il magazzino energetico di
base ammonta quindi a 140 joule (il ma-
nuale ne indica erroneamente solo 60)
mentre quello massimo teorico è quasi il
doppio, a conferma del desiderio del
may also be used only in the United Sta-
tes and Canada) ma non particolar-
mente manovrabili dato il diametro con-
tenuto; viene tuttavia fornita una chiave
ad hoc per agevolare il serraggio fino al-
la pressione ottimale.
Costruzione
Non abbiamo potuto disporre degli
schemi elettrici ma la filosofia proget-
tuale McIntosh, ben nota e coerente nel
tempo, mira da sempre a soddisfare
stringenti criteri di affidabilità con pre-
stazioni classiche (distorsioni, rumore, li-
progettista di massimizzare l’affidabilità
nel tempo (dopo la temperatura il mag-
gior fattore di degrado degli elettrolitici
è l’eccessivo sfruttamento della tensio-
ne sostenibile). I dispositivi finali sono
del tipo che McIntosh predilige da molti
anni, ovvero i celebri bipolari “thermal
track” della On Semiconductor, che in-
tegrano un diodo termosensore sul chip
del transistor e quindi abilitano un con-
trollo della temperatura ultrarapido. Li
monta ovviamente anche il “piccolo”
MA252, solo che qui sono il triplo (6 cop-
pie per canale contro 2) e questo spiega
il ben diverso grado di generosi sui
moduli bassi manifestato sul banco di
PROVE
McIntosh MA352
L’ascolto
D
opo la lusinghiera prestazione al banco di misure
l’MA352 era atteso in sala da un gruppetto di dif-
fusori di differente tipologia e livello qualitativo: dai
Martin Logan Motion 40i ed ElectroMotion ESL X ai lus-
suosi Sonus faber Olympica Nova III. Un test eteroge-
neo per saggiare il carattere dell’amplificatore di Bin-
ghamton. L’esperienza e il buon senso consigliano di
effettuare l’abbinamento di componenti di pari livello
per ottenere risultati omogenei e soddisfacenti. Effetti-
vamente l’integratone statunitense ha saputo pilotare
con autorevolezza ogni diffusore ma è con gli splendidi
“novi” alfieri di Arcugnano che ha potuto mettere in
evidenza le sue migliori qualità e allo stesso modo tirare
fuori il meglio dai diffusori stessi.
Le caratteristiche principali possono essere riassunte nelle
parole equilibrio e fermezza. Di fatto è un’amplificazione
che riesce a coniugare grazia e controllo, sovente agli an-
tipodi della riproduzione sonora e chimera di tanti appas-
sionati che si affannano alla ricerca dell’elettronica ideale.
La soluzione dell’amplificazione ibrida è generalmente la
strada più battuta ma non è detto che il risultato sia ga-
rantito in partenza. Un suono coerente non si ottiene solo
perché tra un transistor e l’altro si mette in mezzo un tu-
bo termoionico qualsiasi. Qui il connubio tra stato solido
e valvole è apparso particolarmente riuscito, frutto di un
progetto realizzato da una azienda la cui esperienza con
entrambi i tipi di circuiti non è seconda a nessuno.
Il timbro dell’MA352 quindi è estremamente naturale,
con una estensione in frequenza notevole agli estremi di
banda e una linearità esemplare. Il basso è solido e pos-
sente, a tratti minaccioso, e tutti i diffusori impiegati
hanno giovato del controllo e dell’energia esplosiva che
è stato in grado di elargire. Oltre alla gamma bassa si
sono avuti riscontri molto positivi anche su quella alta.
Significativa la prestazione con i piatti, il triangolo o le
campane contenuti nei brani test di percussioni che han-
no messo in evidenza una notevole chiarezza e capacità
di rifinire il dettaglio anche con la presenza di una richie-
sta energetica per nulla banale dallaltra parte dello
spettro. Con questo genere di tracce sonore l’MA352 si
è trovato particolarmente a suo agio. I VU Meter hanno
sottolineato coreograficamente l’impegno profuso dagli
stadi finali, ammaliando con la loro luce blu come solo le
elettroniche McIntosh sanno fare. Continuando a diva-
gare sull’estetica dell’apparecchio, che vuoi o non vuoi
ha sempre un ascendente inconscio sull’ascoltatore, la
contaminazione tra forme classiche dei MAC di una vol-
ta e la moderna funzionalità susciteranno senz’altro giu-
dizi contrapposti tra gli appassionati. Ritornando invece
a parlare di suono non si può fare a meno di elogiare il
comportamento dinamico dell’MA352. La riserva ener-
getica è sovrabbondante per ogni situazione e la velo-
cità sui transienti non lascia di certo a desiderare. An-
dando a memoria siamo un passo avanti rispetto al fra-
tello minore MA252 provato su AR 399 che con diffusori
impegnativi in qualche modo arrivava alla corda.
Concentrandoci sulle caratteristiche introspettive, que-
sto corpulento integrato mostra una eleganza quasi in-
sospettabile per l’esuberante potenza erogata. Nel rifi-
nire gli strumenti più delicati, come il violino o il clari-
netto per esempio, l’MA352 è accurato e fluido allo
stesso tempo, con una grana estremamente sottile.
Sempre in tema di dettaglio riportiamo come gli ottoni
risultino luminosi e caldi, con una esposizione naturale
che non stancherebbe nemmeno dopo ore. Vale la pe-
na citare l’ascolto fatto con dei brani estratti dall’album
“Mr Jelly Lord” di Wynton Marsalis in cui c’è l’alternan-
za di una serie di fiati dalla diversa intonazione, tuba,
trombone, tromba con e senza sordina, ma anche sax di
diversa altezza. La coppia Sonus faber - McIntosh ha sa-
puto mettere in evidenza e rendere credibile ognuno di
questi strumenti in modo inequivocabile sia dal punto
di vista timbrico che spaziale. La scena ricreata infatti è
apparsa davvero stabile, con la collocazione degli ese-
cutori molto intelligibile. I piani sonori sono stati gene-
ralmente scanditi con notevole precisione con gli inter-
preti sullo stage virtuale a distanze ben proporzionate,
di certo anche merito delle Olympica Nova.
Da sottolineare pure che durante la prova l’equalizzato-
re multibanda è stato chiamato in causa per correggere
alcune registrazioni notoriamente un po’ caratterizzate
o per l’effetto dell’impedenza molto bassa dei pannelli
elettrostatici che porta in certi frangenti ad un certo roll
off in alto. L’equalizzazione è una pratica mal vista dai
puristi e forse mal messa in pratica nella maggior parte
dei casi. McIntosh non si fa scrupoli di renderla disponi-
bile sulle sue realizzazioni di livello pelevato, consa-
pevole evidentemente della validità dei suoi circuiti.
Tirando le somme siamo di fronte ad un amplificatore
che ha veramente tutto per diventare un altro classico
inossidabile. Versatilità operativa, completezza sonora,
estetica, affidabilie non ultimo nome blasonato che
può contribuire a mantenerne il valore nel tempo. Il prez-
zo non è alla portata di tutti ma forse è uno dei veri inve-
stimenti che è possibile fare nell’alta fedeltà attuale
Andrea Allegri
044-049 AR418 McIntosh MA352 ampli integrato PROVA.qxp_-- 08/03/20 13:01 Pagina 48
AUDIOREVIEW n. 418 marzo 2020 49
misura. Va detto a tal proposito che la
McIntosh appare fin troppo conservativa
nel dichiarare “The McIntosh MA352 is
designed for connection of a single 8
ohm or 4 ohm Loudspeaker per
channel”: in realtà se la cava molto bene
fino a limiti ben al di sotto di 4 ohm.
L’ingegnerizzazione, al pari del livello
della componentistica, è eccellente sia
sotto il profilo meccanico che elettroni-
co, e quest’ultimo, ove possibile, fa pre-
cipuamente ricorso alla tecnologia a
montaggio superficiale. Tutte le com-
mutazioni interne sono affidate a mini-
relè blindati.
Conclusioni
Il modello MA352 è il più prestante tra
gli integrati McIntosh disegnati per ge-
stire solo segnali analogici, soprattutto
in termini di capacità di pilotare altopar-
lanti di alto livello e di non facile impe-
denza. Sotto il profilo funzionale offre
molto ma non tutto, in particolare non
dispone di un fono MC, di cui sono dota-
ti solo i modelli maggiori della gamma a
stato solido, ma tutto quel che fa rag-
giunge un livello di qualità tale da depo-
tenziare qualsiasi tentativo di critica.
Fabrizio Montanucci
PROVE
McIntosh MA352
Il volume superiore
ospita la sezione di
potenza, sia
l’alimentazione che
l’amplificazione finale. La
prima si avvale di due
elettrolitici da 27.000
microfarad caricati a 72
volt, con cui è possibile
in teoria superare picchi
di erogazione indistorti
da oltre 1.000 watt per
canale su 2 ohm (non
lontano dai valori
osservati per treni
d’onda da 40
millisecondi), la seconda
utilizza 6 coppie di
bipolari “thermal track”
per canale,
potenzialmente capaci di
±90 ampere continui.
La sezione equalizzatore a cinque bande è totalmente analogica e tuttavia molto precisa,
come si osserva nella specifica rilevazione della risposta in frequenza; ottima anche la scelta
delle frequenze d’intervento e la “finezza” di introdurre un filtro subsonico insieme
all’equalizzatore, così da scongiurare il rischio di esaltare anche gli infrasuoni agendo sul
regolatore a frequenza più bassa. L’uscita cuffia è molto silenziosa ed è in grado di pilotare
anche cuffie a bassa impedenza; inoltre dispone della funzione proprietaria HXD (Headphone
Crossfeed Director) che punta ad eliminare la sensazione di suono dentro la testa.
Il telecomando può
gestire anche le
funzionalità di base di
altri componenti
McIntosh connessi
tramite le “Data Ports”
sul retro.
Ogni canale monta due doppi triodi usati
per l’amplificazione di linea, un 12AT7 e un
12AX7A con il marchio della casa e
probabilmente costruiti dalla azienda
slovacca JJ Electronic.
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McIntosh MA352 Manuale del proprietario

Tipo
Manuale del proprietario