McIntosh MA9000 Manuale del proprietario

Tipo
Manuale del proprietario
H
I-END MAGAZINE
®
5
7
McINtosH M
A9000
F
DS 266
P
rima di iniziare devo fare una premessa doverosa:
questo articolo è scritto a quattro mani perché nasce
da una serie di pomeriggi e serate di ascolto fatte in-
sieme con Alberto dove abbiamo messo alla frusta questo
nuovo top di gamma dell’americana McIntosh. Non cre-
do che serva descrivervi la casa di Binghamton ma forse
è opportuno raccontarvi cosa è “oggi”, cosa è tornata ad es-
sere anche con questo nuovo MA9000: la McIntosh è tor-
nata prepotentemente ad essere non solo un marchio “ico-
nicoma un riferimento assoluto nel mercato Hi-Fi e High
End mondiale.
Quando io sono entrato in questo mondo affascinante ma
non facile, tutti mi dicevano che
McIntosh era un marchio che
amavi o odiavi perché aveva
una sua “caratterizzazione so-
nica”, come dire che un McIn-
tosh suonasse in un modo che
non potevi non riconoscere. Non
so se questo sia accaduto in
passato e se questa non fosse
una delle tante leggende me-
tropolitane che girano in questo
come in altri mondi. Quello che
però so dirvi con certezza è che
questo MA9000 è un prodotto
veramente notevole, completo, po-
tente, dettagliato e capace di stupire ogni volta. Più lo si
ascolta e più lo si vuole ascoltare. Ma lasciamo da parte le
mie impressioni e le premesse e passiamo alla prova vera
e propria.
DESCRIZIONE
Upgrade del precedente MA8000, questo MA9000 lo so-
stituisce come top di gamma degli amplificatori integrati
a stato solido di McIntosh. Il primo dato che balza all’oc-
chio è un aumento di peso di 800 grammi rispetto ai net-
ti 45 chilogrammi del precedente. Si notano le nuovissime
alette di raffreddamento laterali che descrivono il logo McIn-
tosh e donano un pizzico di stile distintivo in più, realiz-
zate mediante un nuovo processo produttivo con materiali
che garantiscono un migliore e più efficace smaltimento del
calore. La potenza complessiva, per qualsiasi impedenza
di uscita dei diffusori da pilotare, rimane di 300 watt per
canale. Troviamo ovviamente i massicci trasformatori au-
toformer (assemblati e avvolti manualmente nella stessa
sede USA di Binghamton nello stato di New York), posi-
zionati a metà strada tra il frontale e la sezione di ampli-
ficazione posteriore. A bordo abbiamo una rinnovata sezione
di decodifica digitale, aggiornabile e sostituibile alla biso-
gna (modulo DA1) con una più evoluta, senza dover cam-
biare ampli: si basa su un’architettura proprietaria di
grande qualità, si tratta di un
vero e proprio convertitore di-
gitale analogico “stand alone”
PCM DSD a ben 8 canali, uti-
lizzati in configurazione “quad
balance”; con risoluzione fino a
32 bit 384 kHz, DSD 256 e DXD
384 kHz da ingresso USB asin-
crono (nello specifico: DSD64,
DSD128, DSD256, DXD 352.8
kHz, DXD 384 kHz). Oltre ai
classici SPDIF sia ottico che elet-
trico (in questo caso con capacità
innalzate a 24 bit, 192 kHz), è sta-
to introdotto un ulteriore ingresso
digitale via porta DIN (16-bit/44.1 kHz -CD, DSD64 -SACD)
che permette, come visto per il preamplificatore digitale
D150, di collegare anche questo integrato alla meccanica
CD/SACD MCT450 o alla MCT80 e sfruttarne le capacità
di lettura multistandard. Ospita altresì un’ottima scheda
phono ancor più performante, dati alla mano, rispetto a
quella già notevole dell’MA8000, che ne arricchisce le pos-
sibilità di regolazione fine, sia per le testine a magnete mo-
bile sia per quelle a bobina mobile (è possibile accuratamente
selezionare la caratteristica di carico virtualmente necessaria
per ogni tipo di testina in commercio). Tra le novità c’è an-
che un nuovo ampli cuffie ad alta capacità di pilotaggio,
battezzato Headphone Crossfeed Director (HXD
®
), che pro-
Continua la marcia irrefrenabile di McIntosh verso il rinnovamento del proprio parco prodotti!
Non scampa a questo processo in continuo divenire quello che era parso un prodotto asso-
lutamente di livello e che difficilmente a nostro avviso poteva essere migliorato ovvero l’in-
tegrato flagship MA8000. Eppure McIntosh ci è riuscita, segnando un ulteriore decisivo
passo verso lapice dellacatena alimentare” Hi Fi.
di Alberto Guerrini e Andrea Bassanelli
IL PESO MASSIMO
DAL CUORE D’ORO
AMPLIFICATORE INTEGRATO A STATO SOLIDO
McINtosH MA9000
L’arcolazione in gamma media
e la raffinatezza e il livello di micro-
deaglio hanno avuto una svolta im-
portanssima, sgrezzando in ma-
niera decisiva e indelebile quello che
era considerato ilmbro classico
McIntosh, da tempo divenuto un lon-
tanissimo ricordo.
mette meraviglie. Ci torneremo!
Sembrerebbe non essere cambiato nulla nella sezione finale,
eppure non ci sono solo delle alette di dispersione migliorate
ma anche ciò che è stato loro collegato, ovvero dei nuovi
e più rapidi transistor ad alta corrente, in grado di dimi-
nuire significativamente, in sinergia con esse, il tempo di
riscaldamento necessario a raggiungere la massima per-
formance. Sono stati introdotti dei
nuovi, più potenti e veloci mi-
croprocessori di controllo per
evitare peggioramenti a livello di
qualità audio a causa del loro in-
tervento.
La livrea è quella super classica
McIntosh con i bellissimi Vu-Me-
ter illuminati di azzurro (da un
sistema a led e fibre ottiche), il
frontale usa lo stesso metodo di
illuminazione degli indicatori,
anche per i loghi: ciò rende possibile un’alimentazione as-
sai facilitata per il resto della circuitazione dedicata alla se-
zione audio. I due led rossi che indicano l’intervento di pro-
tezione del circuito “power guard” sono istallati, come di
consueto, al centro del frontale, appena al di sotto rispet-
to ai due Vu-Meter, sotto al logo McIntosh. Il pannello an-
teriore, ai lati estremi, ospita due grandi maniglie metal-
liche che aiutano a spostare i 45,8 Kg complessivi, nella ma-
laugurata ipotesi che fosse necessario un trasporto del-
l’elettronica. Proprio accanto alla maniglia di sinistra ab-
biamo la manopola (a doppia azione, in quanto è anche un
interruttore a pressione) del selettore ingressi, mentre ac-
canto a quella di destra c’è quella per il controllo del livello
di volume; tra di esse c’è una batteria di 8 piccoli “knob”
per l’equalizzazione (a otto bande, ovviamente bypassabile)
se si dovesse presentare l’occasione di dover correggere un
input particolarmente mal mis-
sato o in presenza di un am-
biente di ascolto molto sfavore-
vole, in quanto a riflessioni e as-
sorbimenti selettivi. Al di sotto
dell’equalizzatore abbiamo il
display, che ci indica la sorgen-
te selezionata, il livello volume,
eccetera, multi linea led di color
azzurro. Posizionati in batteria
anchessi, al di sotto del selettore
ingressi, abbiamo: l’ingresso cuf-
fia, il tasto di selezione dell’uscita 1 e quello dell’uscita 2.
Al di sotto della manopola di controllo del livello volume,
sempre in batteria ci sono: il tasto di attivazione/bypass del-
l’equalizzatore, il tasto mute ed infine il tasto on/stand-by.
Come per i modelli precedenti, osservando la parte po-
steriore, notiamo che le sezioni fondamentali sono separate
e alloggiate in contenitori differenti: la parte pre si trova in
una scatola posta in basso e realizzata in acciaio inox lu-
cidato, materiale che favorisce la schermatura da interfe-
58 FDS 266 McINtosH MA9000
(...) non è di certo in grado solo di
sfoderare una muscolatura impor-
tanssima, il bello di questa nuova
generazione di McIntosh è proprio
la svolta che si è avuta sulla qualità,
soprauo in gamma alta e media
Il look classico e accavante dei McIntosh: ampi Vu-meter e solide maniglie metalliche necessarie allo spostamento di un
besone da oltre 45 kg di peso. Ai la, la rinnovata e ancor più generosa aleatura di raffreddamento realizzata con nuo-
ve procedure; sul frontale, manopole con cornice metallica più grandi a destra e sinistra; vicino alle maniglie il controllo
volume e il seleore di ingressi, che fanno da margine a quelle dell’equalizzazione a oo bande; al centro, in basso, il di-
splay mul linea ai cui la troviamo l’ingresso phono, i tas di selezione uscite pre a sinistra; il seleore dell’equalizzato-
re, il mute e infine il tasto di accensione/stand-by.
renze (eventualmente provenienti dallalimentazione e dal-
l
a sezione finale); la parte di amplificazione la sovrasta ed
è alloggiata in una sezione in acciaio verniciato con vernici
alle polveri. Sul retro, solidali al pannello in acciaio inox,
troviamo rispettivamente, da sinistra verso destra: la va-
schetta IEC di alimentazione, l’alloggiamento del fusibile,
u
na coppia di RCA per l’uscita pre fissa, una coppia di RCA
per l’uscita pre variabile, che di default è collegata alla cop-
pia di input 1 del finale per mezzo di ponticelli, sei coppie
di ingressi RCA linea, una coppia di morsetti per la mes-
sa a terra del giradischi, p due coppie di ingressi RCA per
la scheda phono dedicate rispettivamente alle testine MM
e a quelle MC. Istallate sul pan-
nello posteriore della sezione fi-
nale troviamo, sempre da sini-
stra verso destra, i 4 binding post
di potenza in ottone dorato so-
lido, brevettati (denominati “So-
lid Cinch”) per il canale destro,
con serraggio a doppia azione,
uno per ciascuna impedenza
supportata (2, 4, 8 ohm) e uno
per la messa a terra; i due in-
gressi digitali coassiali, posti
sopra ai due ottici SPDIF e sotto
ancora la coppia di XLR per l’uscita 1 bilanciata; c’è poi l’in-
gresso digitale proprietario su connettore di tipo DIN, per
collegare, come accennato prima, le meccaniche MCT e
sfruttarne la capacità di lettura DSD 64, SACD; l’ingresso
USB tipo B; l’ingresso USB di servizio, che permette di ca-
ricare i nuovi aggiornamenti; abbiamo poi ben dieci ingressi
con connessione mini jack: quattro sono porte dati, una ser-
ve per collegare un controllo IR esterno, una sostituisce la
porta RS232 parallela tradizionale, due sono trigger per l’ac-
c
ensione remota di altri componenti, una è un controllo
esterno, una è per il pass-through home theatre; infine i 4
binding post di potenza in ottone dorato solido, brevetta-
ti (Solid Cinch) per il canale sinistro. Rispetto al precedente
modello abbiamo anche un telecomando rinnovato, mol-
t
o solido al tatto e molto più snello ma con le medesime ab-
bondanti funzionali. La qualità costruttiva è notevole come
sempre, con il chiaro intento di trovare il giusto compro-
messo tra l’iconico design McIntosh e l’impiego di fun-
zionalità sempre più avanzate.
ASCOLTO
Dopo un sostanzioso rodaggio
mi sono cimentato nella prova
d’ascolto utilizzando il bellissi-
mo disco test congegnato dai col-
leghi della testata “The Absolu-
te Sound” nel 2011: The Absolute
Sound “T.A.S. 2011” Test CD
(Aurora Music International Tai-
wan, Hybrid SACD).
1. Budapest Strings, Respighi
“Antiche Arie E Danze-Suite
N.3 III. Siciliana” (Budapest
Strings album “Budapest Strings” Nuova Era 6878): il bra-
no introduce una quantità enorme di informazioni pro-
venienti dalla sala dove è stata effettuata la registrazione,
l’ambiente si apre con una fotografia della tridimensiona-
lità di scena perfettamente a fuoco, riverberi, riflessioni e
aspetti di assorbimento vari. Anche la quantità di dettagli
finissimi che descrivono i movimenti dei componenti
l’orchestra, i sospiri, le oscillazioni degli strumenti…tutto
59
McINtosH MA9000 FDS 266
L’ampia gamma di collegamen posteriori: da notare le uscite pre e gli ingressi amp poncella dalla casa ma resi anche
rimovibili; garanto anche il collegamento in bilanciato sia in ingresso che in uscita, oltre agli ingressi USB po B, l’ingres-
so DIN per collegarlo alle meccaniche SACD McIntosh; due SPDIF oci e due coassiali elerici collega all’oma sezione
di conversione “McIntosh Digital Engine” e al modulo Digital DA1 aggiornabile e sostuibile.
Laltezza è giusssima e l’am-
bienza è veramente importante. La
discesa in basso è impressionante e il
corpo complessivo che sviluppa il
brano, con la sinergia che si crea tra
voce e strumento, è qualcosa di tra-
volgente.
rappresenta un vero tripudio. Ogni elemento della corpo-
s
a sezione archi brilla per lottima articolazione e per la qua-
lità delle sfumature che lo contraddistinguono. La traspa-
renza è ottima, non si riescono ad ottenere cancellazioni
nemmeno a volumi bassissimi. La capacità di discesa è stu-
pefacente e ogni settore della banda passante è coperto con
l
o stesso livello eccezionale di dettaglio, anche e soprattutto
a livello microscopico. I passaggi di archetto sono decisi e
perfettamente controllati, ciò vale per ogni strumento, dal
più acuto al più grave.
2. Radka Tonev “The Moon Is A Harsh Mistress” (Radka
Tonev and Steve Dobrogosz “Fairy TalesOdin Records NJ-
4003-2): Radka Tonev interviene ben protesa in avanti, ver-
so il punto di ascolto; l’altezza da cui proviene la sua voce
è perfettamente coerente con
l’evento di per sé. La voce è
perfettamente a fuoco, con
una timbrica corretta ed equi-
librata rispetto al riferimento.
Ogni più piccolo particolare è
magistralmente evidenziato:
il più lieve sbuffo di fiato tra
le labbra, l’effetto della saliva
tra di esse, lo schiocco della
lingua sul palato. Vibrazioni
di diaframma e saliscendi di-
namici sono percorsi in ma-
niera impeccabile. Incredibile
è la quantità di dettagli prove-
nienti dal pianoforte, a cominciare dall’effetto dell’azione
dei pedali della sordina e del forte. Si riconosce chiaramente
tutta la composizione della catena meccanica, dalla pres-
sione del pedale al leveraggio fino alla percezione dello sfre-
gamento sul gruppo corde, persino il casuale cigolio. Il mo-
bile dello strumento è perfettamente proporzionato, l’effetto
smorzante dell’ottima laccatura è chiaro, l’amplificazione
dovuta alle camere tonali è evidente, il risultato comples-
sivo è mirabile.
3. Fiona Mackenzie “When The Sunny Sky Has Gone (Fio-
na Mackenzie “ElevateLinn Records AKD307): la chitarra
iniziale ha un attacco e una presenza di notevolissimo im-
patto. Levento si può analizzare perfettamente scomposto:
dal contatto delle dita, al caricamento della corda, al rila-
scio di essa, alla sua vibrazione, al contraccolpo sul mani-
co, fino all’eccitazione e alla compressione nel corpo riso-
n
ante. Tutto ciò avviene in millisecondi eppure diventa sem-
plicemente naturale notarlo e percepirlo, a maggior ragione
come in questo caso, quando il pilotaggio del diffusore av-
viene alla perfezione. La voce, come nel brano preceden-
te, è presente, quasi si affianca all’orecchio per sussurrare
e
consigliare con frasi ammalianti. In questo caso l’artico-
lazione in gamma media è ai massimi livelli, persino quan-
do cè il contro coro della seconda voce: tutto è perfettamente
sovrapposto ma mai sottoposto a cancellature. Dettaglio,
microdettaglio, contrasto, chiaroscuri, variazioni di dina-
mica o micro dinamica, è tutto portato a grandissimi livelli.
4. Hanne Boel “Funny How Time Slips Away (Hanne Boel
and Mario Biondi album: Hanne Boel “Moon on My Shoul-
derStunt Records/Sundance
Music ApS STUCD10700): il
brano di duetto tra Hanne
Boel e Mario Biondi è un vero
emblema delle capaci di ar-
ticolazione in gamma medio
bassa, di discesa in basso e di
controllo da parte di questa
elettronica. La timbrica dei
due performer è così diversa
ma ha in comune un’artico-
lazione notevole e un’espres-
sività veramente interessante.
Tutti, sia gli strumenti che i vo-
calist sono focalizzati perfetta-
mente ma sono le voci a spiccare per presenza. Il cantan-
te di origine siciliana ha una visceralie una presenza ve-
ramente impattanti. L’interprete femminile spicca per
dettaglio e contrasto in gamma medio alta, veramente ab-
bondante. La batteria, spazzolata sia sulle pelli che sui piat-
ti, ha una presenza materica notevole e una ricchezza di det-
taglio finissimo che la rendono veramente realistica, sem-
pre ben controllata. Il basso è intenso, vibrante, espressi-
vo e non un semplice accenno in gamma grave: possiede
corpo, espressività e presenza.
5. Franco Trabucco , Tchaikovsky: “6 Morceaux Op. 19-Ca-
priccioso(Franco Trabucco “Tchaikovsky Complete Pia-
no Works” Dynamic S.r.l. CDS 665/1-7): grande protago-
nista torna il pianoforte, da sviscerare ancora più in pro-
fondità. Partiamo dalla dinamica del martelletto contro la
61
McINtosH MA9000 FDS 266
Una messe di effe di impao e per-
cezioni fisiche sul corpo accompagnano
per tua la durata di questa traccia. La
voce è quasi un colpo di mazza per l’effi-
cacia esposiva e la veemenza con cui
esplode leeralmente dai diffusori. L’ar-
colazione è notevole, così come la fo-
calizzazione.
corda, con contenuti abbondantissimi in campo macro-
s
copico ma anche in campo microscopico; che il contatto
avvenga in maniera lievissima, oppure con grande enfa-
si, la trasposizione in sala d’ascolto è parimenti incisiva, scul-
torea a giudicare dall’effetto fisico. Che si tratti di accordi
o di singole note, l’efficacia e la sensazione di evento dal
vivo la fanno da padrone. La ricostruzione del materiale
c
ostruttivo è fedele, si percepisce, come nel brano prece-
dente, l’effetto di smorzamento della laccatura e il gran con-
trollo delle code di rilascio. Le dimensioni risultano coerenti
e giuste lungo tutti e tre gli assi cartesiani. Grande quan-
tità di dettaglio anche dei movimenti e degli effetti delle
p
ressioni dei polsi e delle dita, che si ripercuotono su tut-
ta la scena sonora, anche il movimento sul sedile è evi-
denziato enormemente, così come l’effetto dei leveraggi dei
pedali, fino all’azione degli attuatori sulle corde, il loro stan-
tuffare è chiaro fin da subito.
6. Allan Taylor “Scotty” (Allan Taylor album: “Colour To
The Moon” Stockfish Records SFR 357.6021.2): chiaramente
questo è un pezzo registrato con l’intento di ottenere un ef-
fetto wow, cosa che riesce alla perfezione in special modo
con l’ausilio di questo integrato! La percezione fisica di im-
patto è veramente impressionante. Il pianoforte ha una
quantidi dettaglio perfino superiore, nonostante debba
essere la voce la vera protagonista. Una messe di effetti di
impatto e percezioni fisiche sul corpo accompagnano per
tutta la durata di questa traccia. La voce è quasi un colpo
di mazza per l’efficacia espositiva e la veemenza con cui
esplode letteralmente dai diffusori. L’articolazione è no-
tevole, così come la focalizzazione. L’altezza è giustissima
e l’ambienza è veramente importante. La discesa in basso
è impressionante e il corpo complessivo che sviluppa il bra-
no, con la sinergia che si crea tra voce e strumento, è qual-
cosa di travolgente.
7. Inger Marie Gundersen “I Go” (Inger Marie Gundersen,
album: Inger Marie For You Stunt Records/Sundance Mu-
sic ApS STUCD11122): veniamo ora all’analisi di uno stru-
mento a fiato. L’ingresso della cornetta con sordina già la
dice tutta sulle capacità di ricostruzione e di definizione di
cui è capace l’elettronica in esame. È un susseguirsi di stra-
ti, quasi un millefoglie di fini sfumature che si sommano
fino a descrivere alla grande la sorgente, persino se appe-
na percorsa da un flebile soffio. La voce è di nuovo per-
fettamente a fuoco e ottimamente posizionata in una sca-
tola sonora tridimensionale, abbondantissima di riverbe-
ri e informazioni spaziali. Timbro corretto, assenza di na-
salità, di irrigidimenti in alto o di incoerenze di sorta. La
batteria è assolutamente controllata, mai invadente, secca
e veloce, caratterizzata da grande dettaglio e code agili, no-
nostante sia per la maggior parte del tempo solo percossa
dalle spazzole. Il basso è profondo, morbido, articolato, ren-
dendo il brano complessivamente caldo e avvolgente.
8. Beoga Factory Girl” (Beoga, album: “Beoga Live at Stock-
fish Studio” Stockfish Records SFR 357.4053.2): la percus-
sione sulla cassa della chitarra a mo di bongo ci dà una pro-
va (come se ce ne fosse ancora bisogno) della velocità af-
fiancata all’estrema naturalezza di emissione di cui è capace
l’elettronica. Il controllo e la raffinatezza delle sfumature,
quando lo strumento comincia ad essere suonato in maniera
tradizionale, sono un altro fattore da non trascurare affat-
to. Le corde sono espressive, ricche di armoniche che si fon-
dono benissimo con il resto dello strumento. La voce fem-
minile è ricca, espressiva, supportata da mille dettagli. Quan-
do arriva la seconda voce a formare il contro coro, la capacità
di risoluzione, anche in gamma leggermente più profon-
da, si percepisce in maniera chiara e dettagliata. Le paro-
le sono ben scandite, trasudano spontaneità e naturalezza.
Il violino entra quasi per caso, eppure è da subito prota-
gonista, vibrante, brillante, intenso, fortemente caratteriz-
zato e percepibile come se si fosse in presenza di uno stru-
mento classico. Si scorge brevemente un banjo a far capo-
62 FDS 266 McINtosH MA9000
CARATTERISTICHE TECNICHE
AMPLIFICATORE INTEGRATO STEREO McINTOSH MA9000
Tipologia di progeo: Integrato stereo a stato solido, a tra-
sformatori autoformer d’uscita e stadio pre separato (con usci-
ta pre), con DAC a bordo e amplificatore cuffie ad alta capa-
ci di pilotaggio, controlli di tono a 8 bande (25, 50, 100, 200,
400, 1000, 2500, 10000 Hz);
Convertore Digitale Analogico: PCM DSD 8 canali 32 bit 192
kHz (384 kHz USB), quad balanced;
Camp.to Input Coassiale Digitale: 24-bit/44.1 kHz to 192 kHz;
Campionamento Input Oco Digitale:: 24-bit/44.1 kHz to 192
kHz;
Camp.to Input Digital MCT (DIN): 16-bit/44.1 kHz (CD),
DSD64 (SACD);
Camp.to Input Digital USB: da 32-bit/44.1 kHz a 384 kHz (PCM),
DSD64, DSD128, DSD256, DXD 352.8 kHz, DXD 384 kHz
Rapporto segnale rumore: 82 dB (Phono Moving Coil);
Rapporto segnale rumore: 84 dB (Phono Moving Magnet);
Rapporto segnale rumore: 98 dB (High Level);
Rapporto segnale rumore: 114 dB (Power Amp);
Soglia dinamica (dynamic headroom): 1.8 dB;
THD: 0,005%;
Faore di smorzamento: >40 (a banda estesa);
Input: 2 x bilancia XLR (oone solido placcato oro); 6 x sbi-
lanciaRCA; 1 x phono Mc (con carico regolabile); 1 x phono
MM (con carico regolabile);
Input digitali: Modulo digitale aggiornabile e upgradabile; 2
x Toslink oco (-15 dBm to -21 dBm ); 2 x SPDIF coassiale (0.5
V p-p/75 Ohm); 1 x USB asincrono; 1 x Digital MCT (DIN 0.5 V
p-p/75 Ohm);
Output: jack (1/4”) High Drive con sistema Headphone Cros-
sfeed Director (HXD®), 1 x sbilanciato (variabile); 1 x sbilanciato
(fisso) 1 x bilanciato (oone solido placcato oro, variabile); Bin-
ding post di potenza (breveaproprietari Solid Cinch™) 3 x
coppie posivi 1 x coppia negavi;
Altri ingressi/uscite: Home Theater Pass Through, RS232 Con-
trol Input, Power Control Output (1 x principale 2 x trigger),
4 x Rear Panel Data Port, Rear Panel IR Sensor Input, Input Le-
vel Match;
Livello Massimo in ingresso (bilanciato/sbilanciato): 16
V/8 V
Livello Massimo in ingresso (MM/Mc): 80 mV/8 mV;
Livello Massimo in ingresso (ingresso Amp): 16 V;
Livello Massimo in uscita (bilanciata/sbilanciata): 16 V/8 V;
Potenza: 300 waper canale su 2,4,8 ohm con trasformato-
ri duscita (Autoformer);
Impedenza di ingresso Phono MM: 47 kohm; da 50no a 400
pF a gradini di 50 pF ognuno;
Impedenza di ingresso Phono Mc: 25, 50, 100, 200, 400 o 1000
ohm; 100 pF;
Impedenza di ingresso bilanciata/sbilanciata: 44/22 kohm;
Impedenza di ingresso Amp: 22 kohm;
Impedenza di uscita Preamplificatore: 220 ohm;
Impedenza cuffie: da 100 a 600 ohm;
Impedenza diffusori: 2, 4, 8 ohm;
segue...
lino con ottima espressività, dinamica ed incisività.
9
. Eugene Ruffolo and Margaret Fiellin “Baby It’s Cold Out-
side” (Eugene Ruffolo and Margaret Fiellin, album “Even
Santa Gets The Blues” Stockfish Records SFR 357.4066.2):
duetto con impostazione “old school”, con cadenza tran-
quilla e rilassata, tra una voce femminile (Quella di Mar-
g
aret Fiellin ) e una maschile (quella di Eugene Ruffolo),
all’insegna dell’apertura e dellarticolazione estrema su tut-
to lo spettro alto. L’intelligibilità è davvero notevolissima
tanto quanto la qualidelle
voci. Il resto degli strumenti,
a corollario dei protagonisti,
passa nettamente in secondo
piano. La focalizzazione è ai
massimi livelli, l’articolazione
è equanimemente ecceziona-
le per entrambi i registri ca-
nori. L’intreccio delle trame
sonore dettate dai due inter-
preti è avvolgente, setoso, det-
tagliato sia a livello macroscopico che a livello microsco-
pico. Una chitarra adamantina, magistralmente suonata, con
contenuti dinamici importanti e decisivi è filo portante del
brano stesso. Sia la batteria che il pianoforte sono presen-
ti e ottimamente dettagliati, viaggiano su binari paralleli
senza mai sovrapporsi. Il contrabbasso è rotondo, artico-
lato, estremamente esteso verso l’estremo grave, con con-
tenuti mediobassi di tutto rispetto, ottima e molto naturale
è la velocidi risoluzione dei transienti. Ultima, ma as-
s
olutamente non ultima, è la coerenza timbrica, veramen-
te di gran livello: non si notano enfatizzazioni, rigonfiamenti
e nemmeno artefazioni.
10. The Piano “I’ll Be There (The Piano, album: V.A. “1963
Deja Vu From The Scandinavian Touch Stunt Re-
c
ords/Sundance Music ApS STUCD10699): un attacco di
basso articolato e rotondo apre il brano a una voce femminile
setosa ed altrettanto articolata, stavolta in gamma media.
Il vibrato di diaframma è otti-
mamente reso, l’equilibrio
timbrico è eccellente, tutto
dell’atto fisico da parte della
protagonista è perfettamente
in timing, dall’inspirare alla
contrazione muscolare, al pas-
saggio per le corde vocali,
persino il vibrare di lingua e
i giochi di labbra. Pianoforte
e batteria sono un altro piace-
re da ascoltare per presenza, precisione, dettaglio fine, in-
cisività. Le spazzole, sia che massaggino le pelli sia che lo
facciano con i piatti, sono talmente precise e ricche di in-
formazione da percepire facilmente persino quanto premano
su di esse, per non parlare del dettaglio sul materiale co-
stitutivo. I piani sonori sono perfettamente divisi e spaziati,
la focalizzazione è millimetrica, si riesce ad intuire esatta-
mente quanto si modifichi l’angolazione della cantante ri-
63
McINtosH MA9000 FDS 266
La capaci di discesa è stupefacente
e ogni seore della banda passante è
coperto con lo stesso livello eccezionale
di deaglio, anche e soprauo a livello
microscopico.
Parcolare dell’architeura interna che racchiude il nuovissimo DAC e le schede phono MM e Mc separate; come da tra-
dizione la componensca è realizzata su misura dalle maestranze impiegate nella sede storica nello stato di New York;
da notare che la sezione pre è totalmente separata da quella finale e incapsulata in un contenitore di acciaio inox lucida-
to, per migliorare la schermatura; sono sta istalla dei nuovi transistor ad alta corrente e nuovi microprocessori di con-
trollo più veloci e meglio suonan
spetto al microfono di registrazione.
1
1. Kira “God Bless The Child” (Kira, album: “Memories
Of Days Gone By” Stunt Records/Sundance Music ApS
STUCD11182): un mood di altri tempi trapela dalla per-
formance di questa cantante dalla voce ovattata e ammic-
cante. Un’impostazione che ricorda vagamente la primis-
s
ima Vanoni, con vibrati di diaframma a non finire, bisbi-
gli e passaggi appena accennati. Il focus è notevolmente pre-
ciso, il sax emerge in maniera precisissima, in secondo pia-
no, con un’interazione con la scena sonora impeccabile e
una timbrica estremamente naturale. I contenuti dinami-
ci sono notevoli nonostante l’esigua pressione sonora che
lo contraddistingue. Stesso contenuto dinamico anche da
parte del pianoforte, che spicca qua e là brillando di luce
propria. La batteria, per la maggior parte del tempo spaz-
zolata in maniera ancor più lieve rispetto al brano prece-
dente, rimane un piacere assoluto, con contenuti materici
e definizione ad altissimi livelli.
12. Barb Jungr Sara (Barb Jungr, album: Man In The Long
Black Coat” Barb Jungr Sings Bob Dylan, Linn Records
AKD386): la voce è notevolmente protesa in avanti, rispetto
all’immaginario confine rappresentato dai baffle anterio-
ri dei diffusori. La focalizzazione è eccezionale e il detta-
glio di tutto l’atto canoro è di nuovo finissimo, ancora una
volta scomponibile in tutti i più piccoli passaggi (enfatiz-
zato ancor di più da un tappeto di rumore incredibilmen-
te basso). Il micro dettaglio, in notevolissima abbondanza,
aiuta a entrare ed acquisire tutte le informazioni sonore che
emergono da un brano co intimistico e introspettivo. I pas-
saggi di pianoforte subiscono lo stesso destino appena de-
scritto per la voce. Chiari tutti i meccanismi a partire dal-
la pressione sul tasto, passando dai leveraggi, fino ad ar-
rivare al martelletto che impatta le corde; ci sono i pedali
e c’è il loro effetto sul gruppo corde, c’è la compressione e
la successiva espansione delle camere tonali, una vera go-
duria, une messe di informazioni per l’orecchio del-
l’ascoltatore.
13. Salvatore Accardo, Claudio Gonella e Bruno Canino, Pa-
ganini: “Three Duets For Violin And Bassoon MS130” (Sal-
vatore Accardo Claudio Gonella e Bruno Canino, album:
Salvatore Accardo 9 CD Box Set, Dynamic S.r.l. CDS715/1-
9): lo Stradivari del maestro Accardo si staglia prepotente
dal sottofondo (caratterizzato da un tappeto di rumore che
definire inavvertibile è diminutivo), si erge a protagonista
assoluto con una focalizzazione certosina e una presenza
tridimensionale caratterizzata da un’altezza di emissione
correttissima. L’estensione armonica emessa possiede
un’articolazione su tutto veramente formidabile, la vibra-
zione di corda e la sollecitazione di archetto sono intensi
e pieni, accompagnati da un effetto di corpo importante.
La timbrica è corretta e naturale, senza irrigidimenti in cor-
rispondenza degli acuti più estremi (e sappiamo benissi-
mo che nei brani di Paganini ci sono eccome dei picchi estre-
mi!). I saliscendi dinamici sono disegnati con controllo e pre-
64 FDS 266 McINtosH MA9000
Intervento Power Guard: <2% THDno a 16 dB overdrive a
1000 Hz;
Gain in Voltaggio: da high level a Rec: 0 dB; da high level a Out-
put 1: 15 dB; da high level a Output 2: 15 dB; da phono MM
a Rec: 40 dB; da phono Mc a Rec: 60 dB; da amplificatore 29
dB (8 ohm terminali di uscita); da amplificatore 26 dB (4 ohm
terminali di uscita); da amplificatore 23 dB (2 ohm terminali
di uscita);
Banda Passante (Nominale): 20 Hz 20 kHz;
Risposta in frequenza (Nominale): 20 Hz 20 kHz;
Risposta in frequenza (+0/-0.5 dB): 20 Hz 20 kHz;
Risposta in frequenza (+0/-3 dB): 10 Hz 100 kHz;
Sensibilità Phono: (Moving Coil) 0,30 mV;
Sensibilità Phono: (Moving Magnet) 3 mV;
Sensibilità Linea (High Level): (Bilanciata 0,6 V / Sbilanciata
0,3 V);
Sensibilità (Power Amp): 1.7 V;
Protezione: Powerguard;
Controlli di tono: Equalizzatore ad 8 bande (±12 dB) escludi-
bili;
Terminali: Conneori con serraggio a vite placcaoro;
Consumo e alimentazione: 120 V 50/60 Hz 6. (230 V, 3,44
A); Standby: <0.25 wa;
Finiture disponibili: Nero, con frontale in vetro con maniglie
cromate, Vu-Meter, scatola chassis acciaio inox e acciaio ver-
niciato a polveri a doppio strato;
Dimensioni: 24 x 44,5 x 55,88 cm (A x L x P)
Peso: 45,8 kg (con imballo 60,8 kg)
Prezzo: 17.500,00
Distributore per l’Italia:
MPI Electronic
www.mpielectronic.com
(...) la quantà di deagli finissimi
che descrivono i movimen dei compo-
nen l’orchestra, i sospiri, le oscillazioni
degli strumen…tuo rappresenta un
vero tripudio.
...connua
P
arcolare delle caloe degli autoformer con lo schema cir-
cuitale applicato posiziona tra il frontale e la scatola del-
la sezione di amplificazione
cisione davvero importanti. Il fagotto che accompagna il
v
irtuoso italiano è dinamico, corposo, articolato e incisivo.
Rivela una quantità di dettaglio
impressionante, si coglie non
solo perfettamente la distan-
za dal violinista ma ogni sin-
g
ola pressione sulle chiavi. Ve-
niamo infine alle componen-
ti di ricostruzione ambienta-
li: grandi riverberi e dettagli
fini provengono dalla scena
sonora, tridimensionale e na-
turale, si riesce a distinguere
alla perfezione la dimensione e le caratteristiche rifletten-
ti o meno del mobilio circostante, l’immagine che ne deri-
va è riccamente descritta così come una sensazione “live”
importantissima e perfettamente condivisibile.
14. Christopher Tin “Mado Kara Mieru” (Christopher Tin,
“Calling All Dawns” Tin Works Publishing TW001): ma-
gnifico impatto di basso e grande informazione ambien-
tale arrivano al punto di ascolto dall’attacco di questa trac-
cia. La voce ha un timbro brillante e ricco in gamma me-
dioalta, è articolata e ben focalizzata. La discesa in basso
con i grandi tamburi e l’orchestra che cresce imperiosamente
è tenuta perfettamente a bada con piglio da grandissimo,
quasi si fosse di fronte ad un finale con alimentazione in-
dipendente e non ad un integrato. Lorchestra è potente, ric-
ca, la trasparenza è notevole nonostante l’estrema energia
che raggiunge l’esecuzione. Tutte le singole sezioni sono
riconoscibili con estrema facilità. Il coro di voci maschili sot-
tolinea ancora una volta la grande trasparenza e la capa-
cità di risoluzione: ogni singola voce infatti è riconoscibi-
le, dettagliata, articolata e ogni interprete ha abbondante
aria attorno a sé.
CONCLUSIONI
Ho testato l’MA9000 non solo con dei diffusori classici ma
anche con gli elettrostatici puri King Sound e con gli ibri-
di Martin Logan: soprattutto con questi ultimi mi ha im-
pressionato, sfoderando doti di pilotaggio notevolissime
e una riserva di potenza sempre disponibile alla bisogna.
Gli abbiamo dato in pasto tutto quello che si poteva a li-
vello digitale, dai file lossless ai DXD, dal DSD 64 fino al
256: ogni upgrade del suono è stato colto perfettamente, ren-
dendolo asintoticamente sempre più vicino a quello per-
cepito attraverso il collegamento al giradischi di riferimento.
Non fatevi distrarre dai meravigliosi “occhi blu” di que-
sta bestiolina, non è di certo in grado solo di sfoderare una
muscolatura importantissima, il bello di questa nuova ge-
nerazione di McIntosh è proprio la svolta che si è avuta sul-
la qualità, soprattutto in gamma alta e media, dove qual-
che tempo fa arrancavano rispetto alla concorrenza, con-
siderata più raffinata e high end.
È proprio su questi argomenti che l’azienda di Bingham-
ton ha cominciato a battersi e finalmente a dar filo da tor-
cere di nuovo a tutti. L’articolazione in gamma media e la
raffinatezza e il livello di microdettaglio hanno avuto una
svolta importantissima, sgrezzando in maniera decisiva e
indelebile quello che era considerato il timbro classico McIn-
tosh, da tempo divenuto un lontanissimo ricordo. Se poi
qualcuno si volesse divertire con un suono più colorato, ha
a disposizione un equalizzatore a ben otto bande, con ca-
pacità di intervento che garantiranno di sicuro l’effetto
“WOW” e i fuochi d’artificio da “Rave” selvaggio. Il di-
scorso è sempre lo stesso, il prezzo è certamente un fatto-
re, eppure bisogna considerare che non comprerete esclu-
s
ivamente un amplificatore integrato di altissima qualità
e potenza, ma anche una sor-
gente di livello notevole, un
pre fono di tutto rispetto, un
ampli per cuffie di altissima
q
ualità con un DAC che ri-
valeggia con componenti da
molte migliaia di euro (ora
modulare e upgradabile sia a
livello hardware che softwa-
re), che potrete collegare al vo-
stro computer e ai vostri diffu-
sori, senza più sentire la necessità di passare a qualcos’al-
tro per molti anni, il sogno dellaudiofilo pigro che è in ognu-
no di noi.
65
McINtosH MA9000 FDS 266
IL MIO IMPIANTO
Sorgente Digitale per Musica Liquida: Mac Mini, iTunes con
Engine Pure Music2, Audirvana Plus 3, convertore D/A USB
24/192, EMM LABS DAC2X Cablaggio USB Kimber Kable Select
KS2436Ag, USB Audioquest Coffee Dbs 7, RCA Audioquest Ho-
rizon Dbs 7;
Diffusori: Marn Logan SL3, Lumen White Silver Flame;
Sorgen Digitali: CD Teac VRDS-10 modificato a valvole Em-
mebi, Leore Ibrido DVD-DVDA-SACD-Blu Ray Labtek Oppo
105EU Tubes;
Sorgente Analogica: Giradischi Michell Gyrodec, Braccio SME
309, Tesna Clearaudio Titanium MC, con Cablaggio Audioquest
Wel Signature;
Preamplicatore: Convergent Audio Tecnology Legend, con Sta-
dio Phono MM, MC;
Amplificatori Finali a Valvole: due McIntosh MC275 in con-
figurazione mono;
Super Condizionatore di Rete: Emmebi Custom Made A.G. Si-
gnature 110/220 V;
Cavi di Potenza: Nordost SPM Reference;
Cavi di Segnale tra Pre e Finali Mono: Audioquest Horizon Dbs
72V;
Cavo di segnale tra CD VRDS-10 e Pre: Nordost Spm Reference;
Cavi di segnale tra Labtek Oppo 105EU Tubes e Pre: RCA Nor-
dost Valhalla;
Cavo di Alimentazione Pre: Nordost Valhalla;
Cavo di alimentazione DAC Emm Labs: Nordost Brahma con
terminazioni Furutech;
Cavo di alimentazione Oppo 105EU Tubes: Van Den Hul The
MainsStream;
Cavi di alimentazione Finali: Nordost Valhalla;
Cavo di alimentazione CD Vrds-10: Nordost Shiva.
ALCUNI DEI DISCHI UTILIZZATI
La qualità costruva è notevole
come sempre, con il chiaro intento di
trovare il giusto compromesso tra l’ico-
nico design McIntosh e l’impiego di fun-
zionalità sempre più avanzate.
  • Page 1 1
  • Page 2 2
  • Page 3 3
  • Page 4 4
  • Page 5 5
  • Page 6 6
  • Page 7 7
  • Page 8 8
  • Page 9 9
  • Page 10 10

McIntosh MA9000 Manuale del proprietario

Tipo
Manuale del proprietario