Kong Stelvio Manuale utente

Categoria
Supporti da pavimento per schermi piatti
Tipo
Manuale utente

Questo manuale è adatto anche per

ARGANO ORTLES
PALO PESCANTE STELVIO
ISTRUZIONI D'USO E MANUTENZIONE
L’argano “ORTLES” è un dispositivo di sollevamento per salvataggio conforme alla norma EN 1496 classe B
adatto per l’utilizzo con corde tessili statiche (EN 1891/A) di diametro 10,5 mm.
Il dispositivo può essere utilizzato in abbinamento al palo pescante 817.100 STELVIO e alle piastre di
supporto 817.200 ORTLES STAND.
ATTENZIONE
La vostra vita dipende dal vostro equipaggiamento. L’utilizzatore deve conoscere la storia del
suo equipaggiamento (uso, immagazzinamento, controlli). Se l’ equipaggiamento non è ad
uso personale (ad es. centri di montagna, club, stazioni di soccorso, ecc.) raccomandiamo
vivamente che i controlli pre-uso siano eseguiti da una persona esperta e competente e
debitamente registrati sulle schede di controllo qui riportate. Nessuna responsabilità sarà
riconosciuta dalla Kong SpA per danni, lesione o morte causate da un uso improprio o per
articoli modificati o riparati da persone non autorizzate. La Kong SpA consiglia prima dell’utilizzo
di qualsiasi nuovo attrezzo di seguire accurate prove pratiche onde familiarizzare e poter
verificare preventivamente la perfetta funzionalità all’uso specifico cui saranno destinati, poichè
le istruzioni nonchè i test di laboratorio, non possono riprodurre tutte le possibili condizioni
d’uso in caso di soccorso o di emergenza. Prestiamo una grande attenzione alla resistenza di
tutti gli ancoraggi, siano essi naturali o non, perché questi non possono essere garantiti, per
cui è necessario il giudizio da parte di esperti utilizzatori per ottenere una adeguata sicurezza.
Rammentiamo che la posizione degli ancoraggi é di basilare importanza, in quanto deve
essere tale da garantire l’immobilità di questi attrezzi quando lavorano sotto sforzo.I tecnici
della Kong SpA sono sempre a disposizione per ulteriori informazioni e consigli sul corretto
utilizzo di ogni loro articolo.
MANUTENZIONE E IMMAGAZZINAMENTO
L’utilizzatore non deve effettuare nessun tipo di manutenzione, ma limitarsi alla pulizia come
spiegato di seguito.
1 ) PULIZIA: se il prodotto è sporco, risciacquatelo con acqua potabile tiepida (max 40°),
eventualmente con l’aggiunta di un detergente delicato (sapone neutro).
Lasciare asciugare lontano da ogni fonte di calore. Si raccomanda una maggiore pulizia e
attenzione nel caso di uso in ambiente salino.
2) DISINFEZIONE: lasciare il prodotto per un’ora immerso in acqua tiepida (max 20°) con
aggiunte di disinfettante contenente sali di ammonio quaternari in quantità appropriata, poi
risciacquare con acqua potabile..
3) IMMAGAZZINAMENTO: Dopo la pulitura e l’ asciugatura depositare il prodotto nell’apposi-
to zaino in un luogo asciutto, fresco e scuro (evitare le radiazioni U.V.), chimicamente
neutro, (evitare assolutamente ambienti salini), lontano da spigoli taglienti, fonti di calore,
umidità, sostanze corrosive o altre possibili condizioni danneggevoli.
Non immagazzinare bagnato.
4 ) OLIATURA: se necessario, lubrificare il prodotto, usando un olio a base di silicone.
Piastre di supporto e palo: oliare le viti delle manette di fissaggio e le rispettive bussole
filettate.
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TEL. + 39 0341 630506 FAX. + 39 0341 641550 EMAIL: kong@kong.it • WEB SITE: http://www.kong.it
Argano Ortles: oliare il meccanismo del bloccante.Non smontare mai il tamburo del winch. (in
caso di inconvenienti rivolgersi alla Kong o al distributore autorizzato).
La durata di questi attrezzi è tecnicamente illimitata, a condizione che dopo un uso prolungato
e comunque almeno ogni due anni, siano revisionati da persone autorizzate dalla Kong. La
revisione deve essere riportata sulla apposita scheda.
Vi rammentiamo di avere riguardo per questi attrezzi che devono essere trattati con la massima
cura. Ad essi non siete affidati soltanto voi ma anche chi andate a salvare.
Con un uso corretto e attento essi vi daranno la sicurezza che chiedete.In termini di sicurezza,
l’operazione con una seconda corda rende la manovra estremamente sicura e i nodi di
giunzione galleggianti migliorano in sicurezza qualsiasi altra tecnica a cavo d’acciaio con
l’utilizzo di olive di giunzione o altro. Il peso, la facilità di montaggio, la velocità di manovra,
l’eliminazione o la riduzione degli attriti, la possibilità di cambiare le tecniche attuali, pongono
questi attrezzi fra quelli migliori a disposizione dei gruppi di soccorso e salvataggio.
PIASTRE DI SUPPORTO
Le due piastre di supporto per l’argano Ortles sono realizzate in lega di alluminio piegata.
Una serie di fori di vario diametro permette il loro fissaggio al terreno mediante chiodi o altro.
Sono dotate di due viti con manette e due bussole filettate per il fissaggio dell’argano Ortles in
maniera solida e sicura (fig. 1). Il peso è circa 5 Kg. le dimensioni cm. 60X30X20.
2
SELF-TAILING
BRACCETTO
LEVETTA DI
CHIUSURA
BUSSOLA
FILETTATA
SUPPORTO
SINISTRO
SUPPORTO
DESTRO
MANOVELLA
CARRUCOLA
GUIDA-CORDA
BLOCCANTE
CRICCHETTO
SICURALEVETTA
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FIG. 1
PRIMA DI UTILIZZARE IL PRODOTTO E’ OBBLIGATORIO
COMPLETARE LA SCHEDA DI CONTROLLO SOTTO RIPORTATA
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Nome Utilizzatore:
ARGANO ORTLES
PALO PESCANTE STELVIO
Data primo utilizzo:
Luogo di acquisto:
di serie: Anno di fabbricazione:
Data di acquisto:
Data controllo: Firma:OK(Y/N)
Commenti azioni correttive:
Nome Utilizzatore:
Data primo utilizzo:
Luogo di acquisto:
di serie: Anno di fabbricazione:
Data di acquisto:
Data controllo: Firma:OK(Y/N)
Commenti azioni correttive:
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MONTAGGIO DELL’ARGANO ORTLES SULLE PIASTRE DI SUPPORTO
A) Posizionare la piastra destra capovolta con le bussole filettate rivolte verso l’alto. (fig.2)
B) Posizionare la piastra con il winch rivolto verso il basso inserendola nelle due bussole
filettate. (fig.3)
C) Poggiare ora la piastra sinistra facendo combaciare i fori con le bussole. (fig.4)
D) Inserire le viti a manovella avvitandole fino a completa chiusura senza forzare eccessiva-
mente. (fig.5)
Le levette di chiusura possono essere sbloccate dalle viti tirandole assialmente: ciò permette di
ruotarle nella posizione più comoda. (fig.6)
Se possibile (a differenza del palo pescante), posizionare l’argano con le piastre di supporto a
3/5 metri dal bordo della parete, per avere maggior spazio possibile per le manovre. (fig.7)
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FIG. 2
FIG. 4
FIG. 3
FIG. 5
FIG. 6 FIG. 7
Distanza ottimale
argano/parete
3 ÷ 5 metri
PALO PESCANTE STELVIO
Il palo pescante Stelvio, abbinato all’argano Ortles, consente di posizionarsi sul ciglio della
parete o sul bordo del crepaccio e di poter recuperare o calare il carico direttamente nel vuoto
senza che la corda o le corde sfreghino con pericolosi attriti sulla roccia o sul ghiaccio.
Il palo pescante Stelvio è un’asta tubolare in lega leggera di alluminio del peso di 8 Kg.,
lunga 2 metri, smontabile in due pezzi. Una apposita sacca ne consente il trasporto anche
a spalla.
Il palo è fissato tramite un giunto cardanico ad una piastra forata di piccole dimensioni per
il fissaggio a terra. Lorecchietta che si trova sulla piastra di appoggio può servire, inserendo
un moschettone di rinviare la corda nella fase di recupero.Il giunto a snodo consente al palo
una rotazione massima di 120°(fig.8).
Attenzione: tenete saldamente il palo,
quando è già fissato a terra e non
ancora trattenuto dalle corde, perché una
eventuale caduta dello stesso, provoche-
rebbe un eccessivo sforzo delle viti di
tenuta dello stesso.
In testa al palo due flange forate permettono l’inserimento dei moschettoni per le corde di
trattenuta. L’argano Ortles viene fissato sul palo mediante due viti con manette e due bussole
filettate come per le piastre di supporto (fig.9).
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FIG. 8
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FIG. 8
FIG. 9
120°
ORECCHIETTA
PER FISSAGGIO
MOSCHETTONE
DI RINVIO
CARRUCOLE
FLANGE FORATE
ALETTE SUPERIORI
ALETTE INFERIORI
MONTAGGIO DELLARGANO ORTLES SUL PALO PESCANTE
Innanzitutto assemblare i due pezzi del palo, inserendoli uno nell’altro. Inserire poi la piastra
dell’argano Ortles nelle due alette ad incastro nel settore inferiore in corrispondenza del foro
(fig.10) inserire la vite con manetta nella bussola filettata, (muovere leggermente la piastra per
facilitare l’entrata) avvitare due o tre giri. Ripetere la manovra nelle due alette superiori. Serrare
poi fino a completa chiusura senza forzare eccessivamente (fig.11).
Dopo avere montato l’argano Ortles, posizionerete il palo il più vicino possibile sulla verticale
del punto di calata al fine di evitare, durante la calata o il recupero, pericolosi pendolamenti.
A questo punto l'argano è pronto per essere fissato con ancoraggi adatti al tipo di terreno
(tasselli a espansione, chiodi, ecc.)
Una speciale piastra di maggiore dimensioni, può essere adattata alla piastra piccola per il
posizionamento su terreni cedevoli, come neve, prato, ecc. (fig.12).
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FIG. 10 FIG. 11
FIG. 12
Fissato il palo a terra collegate due corde di trattenuta mediante due moschettoni nei fori
terminali della piastra di testa.
Tali corde dovranno essere fissate ad ancoraggi adatti (naturali o artificiali) posizionati in modo
tale da formare tra loro un angolo di circa 60° (fig.13).
Se due corde non garantissero la corretta tesatura e fissaggio, collegate alla testa del palo più
corde per poterlo controventare in maniera stabile.
ATTENZIONE: Questa operazione di tesatura del palo, deve essere fatta da
persone competenti e preparate.
Dopo avere ancorato le corde, fate uscire il palo a sbalzo quanto necessario. A questo punto
il palo è fissato, ma sarà opportuno caricarlo per mettere in tensione le corde e trovare
il giusto posizionamento.
Per tendere il palo, consigliamo di usare il paranco di Poldo. Questo nodo, (di derivazione
marinara), è utilissimo perchè permette di allungare o accorciare le corde con facilità anche
sotto carico (fig.14/15).
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FIG. 13
FIG. 14 FIG. 15
60°
MASSIMO
ALLUNGAMENTO
MASSIMO
ACCORCIAMENTO
ARGANO ORTLES
E' fornito con apposita sacca spallabile di cm. 75X35X25, che permette anche l'alloggiamento
delle due piastre. Peso del solo argano: Kg. 8.
L’argano Ortles è composto da una piastra in lega di alluminio dotata di fori per l’inserimento
dei moschettoni di ancoraggio, winch di avvolgimento a due velocità per corde solo tessili
completo di self-tailing, due manovelle per l’azionamento, un bloccante fisso, più un secondo
in dotazione con fettuccia cucita e una carrucola guida corda con cuscinetto a sfere (fig.16). La
rotazione in senso orario un rapporto di 1:6 (un giro di tamburo=sei giri di manovella), la
potenza è di 1:39 (1 Kg. di forza applicato alla manovella permette di sollevare 39 Kg. di peso),
si usa normalmente quando il peso da sollevare è elevato. In senso antiorario il rapporto è di
1: 2 e la potenza è di 1:13, si usa quando il peso da sollevare è minore: Maggior velocità =
maggior sforzo.Un giro di tamburo (360°) corrisponde a 26 cm. di corda recuperata.L’argano
Ortles è stato progettato e testato, (sia montato sul palo pescante Stelvio che sulle piastre di
supporto) per calare o sollevare due persone contemporaneamente, peso standard di 200Kg
(coefficiente di sicurezza e collaudo 1:10 in condizioni statiche e 1:1,5 per la funzionalità).
L’argano è utilizzabile nelle condizioni climatiche di temperatura normalmente sopportate dall’
uomo, con corde esclusivamente tessili di tipo statico, conformi alla prEN 1891 con coefficiente
di allungamento di tipo A. Le prove di collaudo statiche sono state effettuate avvolgendo intorno
al tamburo del winch 5 giri di corda. Prima di effetuare qualsiasi manovra tutti gli operatori si
devono autoassicurare con mezzi propri (non in dotazione a questo attrezzo), in particolare tali
mezzi dovranno essere adibiti alla specifica funzione e dovranno essere conformi alle specifiche
regolamentazioni nazionali o Europee.
ISTRUZIONI PER L’UTILIZZO DELL’ARGANO ORTLES
Le istruzioni d’uso, si riferiscono all’utilizzo di una sola corda.Raccomandiamo vivamente che
in tutte le manovre di soccorso ci sia sempre una seconda corda di sicurezza.
Le procedure descritte sono eseguite con l’argano Ortles montato sul palo pescante Stelvio, ma
sono identiche anche per l’uso montato sulle piastre di supporto.
MANOVRA DI RECUPERO
Inserire la corda di recupero
sulla carrucola guida corda,
aprire completamente il cric-
chetto del bloccante (fig.16),
inserire la corda e poi chiu-
derlo. (fig.17)
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CAVETTO
SICURA
CRICCHETTO
BLOCCANTE
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FIG. 17FIG. 16
Passare la corda sotto il winch (fig.18) e avvolgerla in senso orario (minimo 4 giri) intorno
al tamburo: passarla sul braccetto e inserirla nel self-tailing facendole fare un giro completo
in esso (fig.19).
Dopo avere avvolto la corda sull’argano Ortles inserire le manovelle nel winch agendo sulla
levetta in testa al manico per far combaciare il quadro di sicura: inserire e poi rilasciare la
levetta di blocco (fig.20).
A questo punto si può iniziare la manovra di recupero: quando la corda andrà in tensione,
si distribuirà a spirale sul winch.
Mentre un soccorritore tiene guidata e leggermente in tiro la corda che esce dal self-tailing
rinviandola con un moschettone nell'orecchietta della piastra di appoggio (fig.21) e si preoccupa
di non farla aggrovigliare o calpestare,uno o più operatori manovrano le manovelle per il
recupero.
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SELF-TAILING
BRACCETTO
LEVETTA
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FIG. 18 FIG. 19
FIG. 20 FIG. 21
PASSAGGIO DAL RECUPERO ALLA CALATA
Togliere la corda dal self-tailig, togliere uno o due giri di corda dal tamburo (secondo il carico
appeso): la corda slitterà di uno o due centimetri, fino a bloccarsi nel bloccante (fig.22).
A questo punto tenere molto saldamente la corda con le mani, recuperare con la manovella di
nuovo uno o due centimetri di corda per sbloccare il bloccante (fig.23).
Ora calare, tenendo aperto il cricchetto del bloccante col cavetto.
ATTENZIONE: non aprite il cricchetto sbloccando completamente la leva di sicura e non infilate
il dito nell’ asola del cavetto (fig.24).Durante la calata, un operatore deve essere incaricato
esclusivamente di tenere sollevato il cricchetto col cavetto di apertura solo con due dita in modo
di poterlo "mollare" immediatamente all'occorrenza. (fig.25).
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FIG. 22
FIG. 24 FIG. 25
FIG. 23
La manovra di calata avviene facendo slittare la corda sul tamburo: la regolazione della velocità
di calata avviene mediante l’avvolgimento di più o meno giri sul tamburo e una maggiore o
minore tensione sulla corda. (si consiglia l’uso dei guanti) (fig.26).
ATTENZIONE:
Nella manovra di calata di uno o più soccorritori non
esagerare la velocità di discesa per non surriscaldare
eccessivamente il tamburo del winch, azione deleteria
per le corde al momento della fermata.
Durante la manovra di calata può essere conveniente
togliere la manovella destra (attenzione a non perderla)
per facilitare le operazioni che seguiranno su questo
lato, considerando che tiri limitati potranno essere fatti
solo con la manovella sinistra.
E’ auspicabile che ogni squadra di soccorso sia dota-
ta di corde sufficientemente lunghe. E’ tuttavia possibile
far passare il nodo di giunzione di due corde sull’arga-
no Ortles sia nella fase di recupero che di calata.
Consigliamo per la giunzione delle corde, il nodo galleggiante (o delle guide) (fig.27).
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FIG. 26
FIG. 27
PASSAGGIO DEL NODO NELLA FASE DI CALATA
Lasciare scorrere la corda fino a che il nodo sia passato tra le mani dell’operatore e abbia
incominciato a ruotare sul tamburo.
Poco prima che il nodo arrivi al bloccante che chiameremo “A” a circa 10 cm (fig.28), rilasciare
il cavetto di sicura e bloccare la corda arrestando la calata.
Ora posizionare il secondo bloccante ,che chiameremo “B” (fig.29), con moschettoni e fettuccia
(in dotazione) da agganciare in un foro della piastra. Tale bloccante va posizionato sulla corda
a 10 cm. circa sopra il bloccante “A” (fig.29).
Tenere la corda saldamente con le mani,
recuperare con la manovella uno o due cm.
di corda per sbloccare il bloccante “A” e
aprirlo completamente. (fig.30)
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BLOCCANTE
“A”
BLOCCANTE
“B”
10 cm
10 cm
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FIG. 28
FIG. 30
FIG. 29
Togliere con forza la corda dal bloccante e calare fino a che il nodo sia passato oltre il
bloccante “A” (fig.31). Inserire di nuovo la corda di calata nel bloccante “A” e chiuderlo(fig.32),
calare fino a bloccarlo, togliere dalla corda il bloccante “B”, dare un colpo di manovella per
sbloccare di nuovo quello”A” e continuare la calata tenendo sempre sollevata la sicura del
bloccante con due dita (fig.33).
PASSAGGIO DEL NODO NELLA FASE DI RECUPERO
Quando il nodo arriverà a 10 cm. circa dal bloccante “A” (fig.34), posizionare il bloccante
“B” a monte del nodo il più distante possibile (fettuccia tesa) (fig.35), aprire completamente il
bloccante “A”, togliere con forza la cordada esso e procedere al recupero tenendo fermo con
una mano il bloccante “B” fino a che il nodo sia passato oltre il bloccante “A” (fig.36).
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10 cm
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FIG. 31 FIG. 32 FIG. 33
FIG. 34 FIG. 35 FIG. 36
Reinserire di nuovo la corda nel bloccante “A” e chiuderlo (fig.37), togliere il bloccante “B” e
continuare lentamente la manovra di recupero: il nodo girerà sul tamburo del winch (fig.38):
quando arriverà in prossimità del braccetto, rallentare ulteriormente la manovra fino a che il
nodo sarà passato nel self-tailing. Continuare ora normalmente il recupero.
Durante la manovra di passaggio del nodo sul tamburo del winch e nel self-tailing, prestate
la massima attenzione, tenendo i due capi finali del nodo galleggiante sollevati fuori dalle
spire e guidati manualmente (fig.39).
ATTENZIONE: Non arrivare mai col nodo di
giunzione contro il bloccante dell’argano!
Sarebbero impossibili l’apertura e lo
sbloccaggio (fig.40).
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FIG. 37 FIG. 38 FIG. 39
FIG. 40
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