Mediante il par. “HCFG” è possibile selezionare il tipo di segnale in
ingresso che può essere: da termocoppia (tc), da termoresistenza
o termistore (rtd), da trasduttore con segnale normalizzato in cor-
rente (I) o in tensione (UoLt) oppure ancora proveniente dalla linea
seriale di comunicazione dello strumento (SEr).
Una volta selezionato il tipo di segnale occorre impostare al par.
“SEnS” il tipo di sonda in ingresso che può essere:
- per termocoppie J (J), K (CrAL), S (S), B (b), C (C), E (E), L (L), N
(n), R (r), T (t), o per sensori all’infrarosso TECNOLOGIC serie IRS
range A con linearizzazione J (Ir.J) o K (Ir.CA)
- per termoresistenze Pt100 IEC (Pt1), Pt1000 IEC (Pt10) o termis-
tori PTC KTY81-121 (Ptc) o NTC 103AT-2 (ntc)
- Per segnali normalizzati in corrente 0..20 mA (0.20) o 4..20 mA
(4.20)
- Per segnali normalizzati in tensione 0..50 mV (0.50), 0..60 mV
(0.60), 12..60 mV (12.60), 0..5 V (0.5), 1..5 V (1.5), 0..10 V (0.10) o
2..10 V (2.10).
Al cambio di questi parametri si raccomanda di spegnere e riac-
cendere lo strumento per ottenere una misura corretta.
Per gli strumenti con ingresso per sonde di temperatura (tc, rtd) è
possibile selezionare, mediante il parametro “Unit” l’unità di
misura della temperatura (°C, °F) e, mediante il parametro “dP” la
risoluzione di misura desiderata (0=1°; 1=0,1°)
Per quanto riguarda gli strumenti configurati con ingresso per seg-
nali analogici normalizzati è invece necessario innanzi tutto im-
postare la risoluzione desiderata al parametro “dP” (0=1; 1=0,1;
2=0,01; 3=0,001) e quindi al parametro "SSC" il valore che lo stru-
mento deve visualizzare in corrispondenza dell'inizio scala (0/4 mA,
0/12 mV, 0/1 V o 0/2 V) e al parametro "FSC" il valore che lo stru-
mento deve visualizzare in corrispondenza del fondo scala (20 mA,
50 mV, 60 mV, 5 V o 10 V).
Nel caso vengano utilizzati sensori di temperatura ad infrarossi
(TECNOLOGIC IRS range “A”), configurando il sensore come “Ir.J”
o “Ir.CA” è presente anche il par. “rEFL” che consente la correzi-
one di eventuali errori di misura causati dall’illuminazione dell’ambi-
ente e dalla riflessività del materiale.
Impostare tale parametro ad un valore alto quando il materiale da
misurare risulta particolarmente chiaro/riflettente e ridurlo quando
la superficie risulta particolarmente scura/non riflettente, tenendo
presente però che per la maggior parte dei materiali il valore consi-
gliato è compreso nel campo 1.00 ... 0.80.
Lo strumento consente la calibrazione della misura, che può
essere utilizzata per una ritaratura dello strumento secondo le ne-
cessità dell’applicazione, mediante i par. “OFSt” e “rot”.
Impostando il par. “rot”=1,000, al par. “OFSt” è possibile impostare
un offset positivo o negativo che viene semplicemente sommato al
valore letto dalla sonda prima della visualizzazione e che risulta co-
stante per tutte le misure.
Se invece si desidera che l’offset impostato non sia costante per
tutte le misure è possibile effettuare la calibrazione su due punti a
piacere.
In questo caso, per stabilire i valori da impostare ai parametri
“OFSt” e “rot”, occorrerà applicare le seguenti formule:
“rot” = (D2-D1) / (M2-M1) “OFSt” = D2 - (“rot” x M2)
dove:
M1 =valore misurato 1
D1 = valore da visualizzare quando lo strumento misura M1
M2 =valore misurato 2
D2 = valore da visualizzare quando lo strumento misura M2
Ne deriva che lo strumento visualizzerà:
DV = MV x “rot” + “OFSt”
dove: DV = Valore visualizzato MV= Valore misurato
Esempio1: Si desidera che lo strumento visualizzi il valore real-
mente misurato a 20 ° ma che a 200° visualizzi un valore inferiore
di 10° (190°).
Ne deriva che : M1=20 ; D1=20 ; M2=200 ; D2=190
“rot” = (190 - 20) / (200 - 20) = 0,944
“OFSt” = 190 - (0,944 x 200) = 1,2
Esempio2: Si desidera che lo strumento visualizzi 10° quando il va-
lore realmente misurato è 0° ma che a 500° visualizzi un valore su-
periore di 50° (550°).
Ne deriva che : M1=0 ; D1=10 ; M2=500 ; D2=550
“rot” = (550 - 10) / (500 - 0) = 1,08
“OFSt” = 550 - (1,08 x 500) = 10
Mediante il par. “FiL” è possibile impostare la costante di tempo
del filtro software relativo alla misura del valore in ingresso in modo
da poter diminuire la sensibilità ai disturbi di misura (aumentando il
tempo). In caso di errore di misura lo strumento provvede a fornire
in uscita la potenza impostata al par. “OPE”. Questa potenza sarà
calcolata in base al tempo di ciclo programmato per il regolatore
PID mentre per i regolatori ON/OFF viene automaticamente con-
siderato un tempo di ciclo di 20 sec.
(es. in caso di errore sonda con regolazione ON/OFF e “OPE”= 50
l’uscita di regolazione si attiverà per 10 sec. quindi resterà disatti-
vata per 10 sec. e così via sino al permanere dell’errore di misura).
Mediante il par. “InE” è possibile anche stabilire quali sono le con-
dizioni di errore dell’ingresso che portano lo strumento a fornire in
uscita la potenza impostata al par. “OPE”.
Le possibilità del par. “InE” sono:
=Or : la condizione è determinata dall’overrange o dalla rottura del-
la sonda.
= Ur : la condizione è determinata dall’underrange o dalla rottura
della sonda.
= OUr :la condizione è determinata dall’overrange o dall’underran-
ge o dalla rottura della sonda.
Attraverso il par. “diSP” presente nel gruppo “
]
PAn” è possibile
stabilire la normale visualizzazione del display SV che può essere il
Set Point attivo (SP.F), la potenza di regolazione (Pou), il Set Point
operativo quando vi sono delle rampe attive (SP.o), la soglia di al-
larme AL1, 2 , 3 o 4 (AL1, 2, 3, 4).
4.2 - CONFIGURAZIONE DELLE USCITE
Le uscite dello strumento possono essere configurate nel gruppo
di parametri “
]
Out”,dove si trovano, in funzione del tipo di uscita
presente (digitale o analogica) diversi parametri.
N.B.: In tutti gli esempi che seguono il numero dell’uscita è indicato
genericamente con n
- USCITE DIGITALI a relè o per SSR:
Par. “OnF”.
Tale parametro può essere programmato per i seguenti
funzionamenti:
= 1.rEG : Uscita di regolazione primaria
= 2.rEG : Uscita di regolazione secondaria
= ALno : Uscita di allarme normalmente aperta
= ALnc : Uscita di allarme normalmente chiusa
= On : Uscita sempre attivata
= OFF : Uscita disabilitata
L’abbinamento [numero uscita - numero allarme] viene invece ef-
fettuata nel gruppo relativo all’allarme (“
]
AL1, 2, 3, 4”)
L’opzione “On” risulta utilizzabile in particolar modo per l’uscita
OUT6 (che è sempre presente su tutti i modelli) allo scopo di poter
disporre di un’uscita per l’alimentazione di sensori di ingresso.
- USCITE ANALOGICHE 0/4..20 mA o 0/2..10 V (solo OUT1 e 2):
Se lo strumento è dotato di uscite analogiche all’interno del gruppo
sarà presente il parametro “Aorn” con il quale è possibile im-
postare l’inizio scala utilizzato per l’uscita.
Si imposterà quindi questo parametro:
= 0 : se si intende utilizzare l'inizio scala uguale a 0 (0 mA se l' us-
cita è 0/4...20 mA, o 0 V se l'uscita è 0/2...10 V)
= no_0 : se si intende utilizzare l'inizio scala diverso da 0 (4 mA se
l' uscita è 0/4...20 mA, o 2 V se l'uscita è 0/2...10 V)
Sarà poi presente il par. “AonF” con il quale è possibile configu-
rare il funzionamento dell’uscita analogica come:
= 1.rEG : Uscita di regolazione primaria
= 2.rEG : Uscita di regolazione secondaria
= r.inP : Uscita di ritrasmissione della misura
= r.Err : Uscita di ritrasmissione dell’errore [SP-PV]
= r.SP : Uscita di ritrasmissione del Set Point Attivo
= r.SEr : Uscita pilotata tramite la linea seriale di comunicazione
dello strumento
= OFF : Uscita disabilitata
Nel caso l’uscita analogica venga configurata come 1.rEG o 2.rEG
il segnale in uscita sarà proporzionale alla potenza di regolazione
calcolata dallo strumento a partire dallo 0% (segnale di uscita cor-
rispondente all'inizio scala programmato) sino a 100 % (segnale di
uscita corrispondente al massimo fornibile dal tipo di uscita
ASCON TECNOLOGIC - TLK 94 - ISTRUZIONI PER L’USO - PAG. 5