Ascon tecnologic X30 Manuale del proprietario

Tipo
Manuale del proprietario
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 1
X30
Controllore elettronico digitale per
unità refrigeranti
e modulo di acquisizione/
trasmissione dati su rete rs485
ISTRUZIONI PER L’USO
17/12 - code: ISTR_M_X30-_I_01_--
Ascon Tecnologic S.r.l.
Viale Indipendenza 56, 27029 Vigevano (PV) - ITALY
Tel.: +39 0381 69871 - Fax: +39 0381 698730
Sito: http:\\www.ascontecnologic.com
PREFAZIONE
m
Nel presente manuale sono contenute le infor-
mazioni necessarie ad una corretta installazione
e le istruzioni per l’utilizzo e la manutenzione del
prodotto, si raccomanda pertanto di leggerlo atten-
tamente e di conservarlo.
La presente pubblicazione è di esclusiva proprietà di Ascon
Tecnologic S.r.l. la quale pone il divieto assoluto di riproduzione e
divulgazione, anche parziale, se non espressamente autorizzata.
Ascon Tecnologic si riserva di apportare modifiche estetiche
e funzionali in qualsiasi momento e senza alcun preavviso.
Ascon Tecnologic ed i suoi legali rappresentanti non si ritengo-
no in alcun modo responsabili per eventuali danni a persone,
cose o animali derivanti da manomissioni, uso improprio, errato
o comunque non conforme alle caratteristiche dello strumento.
m
Qualora un guasto o un malfunzionamento dell’appa-
recchio possa creare situazioni pericolose o dannose
per persone, cose o animali si ricorda che l’impianto
deve essere predisposto con dispositivi elettromec-
canici aggiuntivi atti a garantire la sicurezza.
Indice
1. Descrizione strumento ................................................ 2
1.1 Descrizione generale ........................................................ 2
1.2 Descrizione dello strumento .............................................2
2. Programmazione ......................................................... 2
3. Avvertenze per l’uso ................................................... 2
4. Avvertenze per l’installazione .................................... 3
4.1 Montaggio meccanico ....................................................... 3
4.1.1 Dimensioni meccaniche e forature
[mm] ................................. 3
4.2 Collegamenti elettrici......................................................... 3
4.2.1 Schema elettrico di collegamento ......................................... 3
5. Funzionamento ............................................................ 3
5.1 Funzione ON/Stand-by .....................................................3
5.2 Modalità di funzionamento “Normale”,
“Economica” e “Turbo” .......................................................4
5.2.1 Funzionamento modalità Normale/Eco ................................ 4
5.2.2 Funzionamento modalità “Turbo- Normale- Eco” .................. 4
5.3 Configurazione ingressi di misura e visualizzazione .........5
5.4 Configurazione ingressi digitali .........................................5
5.5 Configurazione delle uscite e del buzzer ..........................6
5.6 Regolatore di temperatura ................................................7
5.7 Funzioni di protezione compressore e ritardo
all’accensione ...................................................................8
5.8 Controllo di sbrinamento ................................................... 9
5.8.1 Avvio sbrinamenti automatici ................................................ 9
5.8.2 Sbrinamenti manuali ........................................................... 10
5.8.3 Fine sbrinamenti ................................................................. 10
5.8.4 Intervalli e durata sbrinamento in caso
di errore sonda evaporatore ............................................... 12
5.8.5 Blocco display in sbrinamento ............................................ 12
5.8.6 Sbrinamento hot-gas in impianti centralizzati ..................... 12
5.9 Controllo ventole evaporatore ......................................... 13
5.10 Funzioni di allarme ..........................................................14
5.10.1 Allarmi di temperatura ........................................................ 14
5.10.2 Allarmi esterni da ingressi digitali ....................................... 15
5.10.3 Allarme porta aperta ........................................................... 15
5.11 Funzione HACCP (registrazione allarmi) ........................ 15
5.11.1 Allarmi HACCP di temperatura ........................................... 16
5.11.2 Allarmi haccp di mancanza alimentazione (black-out) ....... 16
5.11.3 Allarmi HACCP da ingressi digitali ..................................... 16
5.12 Funzionamento dei tasti e /AUX ............................. 16
5.13 Eventi programmabili ad orari stabiliti .............................17
5.14 Interfaccia seriale RS485 ................................................17
6. Accessori ................................................................... 18
6.1 configurazione parametri con “A01” ................................ 18
6.2 Visualizzatore remoto TVR Y ..........................................18
7. Protocollo di comunicazione .................................... 19
7.1 Protocollo di comunicazione seriale e
tabella parametri programmabili .....................................19
7.1.1 Zona delle variabili .............................................................. 19
7.1.2 Zona dei comandi ............................................................... 21
7.1.3 Zona dei parametri di funzionamento e configurazione ...... 21
7.1.4 Zona degli eventi programmabili tramite orologio ............... 25
7.1.5 Zona dei dati relativi all’orologio calendario ........................ 26
7.1.6 Zona dei dati relativi agli allarmi HACCP memorizzati ....... 27
8. Problemi, manutenzione e garanzia ......................... 30
8.1 Segnalazioni ...................................................................30
8.1.1 Messaggi di errore .............................................................. 30
8.1.2 Altri messaggi ..................................................................... 30
8.2 Pulizia .............................................................................30
8.3 Garanzia e riparazioni .....................................................30
8.4 Smaltimento .................................................................... 30
9. Dati tecnici ................................................................. 30
9.1 Caratteristiche elettriche ................................................. 30
9.2 Caratteristiche meccaniche .............................................30
9.3 Caratteristiche funzionali .................................................31
10. Come ordinare ........................................................... 31
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 2
1. DESCRIZIONE STRUMENTO
1.1 Descrizione generale
Lo strumento X30 è un controllore elettronico digitale a
microprocessore utilizzabile tipicamente per applicazioni di
refrigerazione dotato di controllo di temperatura con rego-
lazione ON/OFF e controllo di sbrinamento ad orari stabi-
liti (Real Time Clock Defrosting), a intervalli di tempo, per
raggiungimento temperatura o per tempo di funzionamento
continuo del compressore attraverso fermata compressore,
riscaldamento elettrico o gas caldo/inversione di ciclo, inoltre
risulta utilizzabile anche negli impianti con centrali frigorifere
dotati di sbrinamento HOT-GAS.
Lo strumento prevede sino a 4 uscite a relè, sino a 4 ingressi
configurabili per sonde di temperatura PTC, NTC, Pt1000 e
2 ingressi digitali, inoltre può equipaggiato da una interfaccia
di comunicazione seriale RS485 con protocollo di comunica-
zione MODBUS-RTU e di un orologio-calendario.
Attraverso l’orologio è possibile programmare ad orari stabiliti
eventi di sbrinamento, commutazione uscita ausiliaria, commu-
tazioni del Set Point di regolazione, accensione spegnimento
strumento ecc. (max. 14 eventi giornalieri e 98 settimanali).
Sempre nella versione con orologio calendario lo strumento
dispone della funzione HACCP che consente la memorizza-
zione degli ultimi 10 allarmi avvenuti (Tipo di allarme, inizio,
durata e picchi di temperatura raggiunti)
Due ingressi digitali sono sempre disponibili e, in alternativa
agli ingressi per sonde di temperatura Pr3 e Pr4, possono
essere configurati altri due ingressi digitali.
Utilizzo dello strumento come Modulo di Acquisizione Dati
e modulo slave di uscita.
Disattivando le uscite (parametro
o.oo = oF) lo strumento può essere utilizzato come modulo
slave di uscita (le uscite possono essere comandate da seria-
le) e di ingresso per acquisizione dati.
Attraverso la porta di comunicazione seriale sono disponibili
tutti i parametri, tutte le variabili e tutti i comandi attuabili
dallo strumento.
1.2 Descrizione dello strumento
1234
ON
5678
3
1
2
1 DIP SWITCH: Utilizzati per la configurazione della comu-
nicazione RS485;
2 LED ON (rosso): Indica, lampeggiando, il corretto
funzionamento dell’unità di controllo. All’accensione per
qualche secondo il lampeggio è più veloce per indicare
che il controllo si sta avviando mentre successivamente
la frequenza del lampeggio è più lenta.
3 Porta di comunicazione TTL: Può essere utilizzata per
il collegamento dei seguenti dispositiv:
• Una chiave A01 per il trasferimento dei parametri di
funzionamento da e verso lo strumento o per la comu-
nicazione MODBUS mediante USB.
• Un visualizzatore remoto TVRY.
2. PROGRAMMAZIONE
La configurazione avviene mediante i DIP switch posti nella
parte inferiore dello strumento e mediante l’interfaccia di
comunicazione seriale RS485 oppure la porta TTL.
Attraverso questi dip switch è possibile programmare l’in-
dirizzo del dispositivo e la velocità di comunicazione come
sotto indicato.
1234
ON
5678
DIP-SW Descrizione Valori
1Selezione Indirizzo Rete AT Lin Attualmente non
disponibile
2Selezione Indirizzo Rete AT Lin
3Bit 0 Indirizzo RS485 +1 RS485 Address
4Bit 1 Indirizzo RS485 +2 RS485 Address
5Bit 2 Indirizzo RS485 +4 RS485 Address
6Bit 3 Indirizzo RS485 +8 RS485 Address
7Bit 4 Indirizzo RS485 +16 RS485 Address
8Baud Rate RS485 OFF = 9600 baud
ON = 19200 baud
Nota: Nel manuale che segue i riferimenti ai tasti di pro-
grammazione, al display e al buzzer riguardano i
pannelli operatore compatibili con lo strumento al
momento non ancora disponibili.
3. AVVERTENZE PER L’USO
m Lo strumento è stato concepito come apparecchio di mi-
sura e regolazione in conformità con la norma EN60730-1
per il funzionamento ad altitudini sino a 2000 m.
L’utilizzo dello strumento in applicazioni non espressamente
previste dalla norma sopra citata deve prevedere tutte le
adeguate misure di protezione.
Lo strumento NON deve essere utilizzato in ambienti con
atmosfera pericolosa (infiammabile od esplosiva) senza una
adeguata protezione.
Lo strumento, se utilizzato con sonda NTC 103AT11 (ri-
conoscibile dal codice stampato sulla parte sensibile) o
con sonda Pt1000, risulta conforme alla norma EN 13485
(“Termometri la misurazione della temperatura dell’aria e dei
prodotti per il trasporto, la conservazione e la distribuzione
di prodotti alimentari refrigerati, congelati, surgelati e gelati”)
con la seguente designazione: [aria, S, A, 1,- 50°C +90°C].
Si ricorda che tali termometri, quando si trovano in servizio,
devono essere verificati periodicamente a cura dell’utilizzato-
re finale in conformità alla norma EN 13486.
Si ricorda che l’installatore deve assicurarsi che le norme
relative alla compatibilità elettromagnetica siano rispettate
anche dopo l’installazione dello strumento, eventualmente
utilizzando appositi filtri.
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 3
4. AVVERTENZE PER L’INSTALLAZIONE
4.1 Montaggio meccanico
L’ X30 è concepito per il montaggio entroquadro con fissag-
gio su guida modulare OMEGA DIN.
Evitare di collocare lo strumento in luoghi soggetti ad alta
umidità o sporcizia che possono provocare condensa o intro-
duzione nello strumento di parti o sostanze conduttive.
Assicurarsi che lo strumento abbia una adeguata ventilazio-
ne ed evitare l’installazione in contenitori dove sono collocati
dispositivi che possano portare lo strumento a funzionare
al di fuori dai limiti di temperatura dichiarati. Installare lo
strumento il più lontano possibile da fonti che possono ge-
nerare disturbi elettromagnetici come motori, teleruttori, relè,
elettrovalvole ecc..
4.1.1 Dimensioni meccaniche e forature
[mm]
1234
ON
5678
11.2
71.3
27.896
87.5
78.65
21.55
4.2 Collegamenti elettrici
Effettuare le connessioni collegando un solo conduttore per
morsetto e seguendo lo schema riportato, controllando che
la tensione di alimentazione sia quella indicata sullo stru-
mento e che l’assorbimento degli attuatori collegati allo stru-
mento non sia superiore alla corrente massima consentita.
Lo strumento, essendo previsto per collegamento perma-
nente entro un’apparecchiatura, non è dotato né di interrut-
tore né di dispositivi interni di protezione da sovracorrenti.
Si raccomanda pertanto di prevedere l’installazione di un
interruttore/sezionatore di tipo bipolare, marcato come di-
spositivo di disconnessione, che interrompa l’alimentazione
dell’apparecchio. Tale interruttore deve essere posto il più
possibile vicino allo strumento e in luogo facilmente accessi-
bile dall’utilizzatore.
Inoltre si raccomanda di proteggere adeguatamente tutti i
circuiti connessi allo strumento con dispositivi (es. fusibili)
adeguati alle correnti circolanti.
Si raccomanda di utilizzare cavi con isolamento appropriato
alle tensioni, alle temperature e alle condizioni di esercizio e
di fare in modo che i cavi relativi ai sensori di ingresso siano
tenuti lontani dai cavi di alimentazione e da altri cavi di po-
tenza al fine di evitare l’induzione di disturbi elettromagnetici.
Se alcuni cavi utilizzati per il cablaggio sono schermati si
raccomanda di collegarli a terra da un solo lato.
Per la versione dello strumento con alimentazione F (12 V)
è necessario l’uso dell’apposito trasformatore TCTR, o di
trasformatore con caratteristiche equivalenti (Isolamento
Classe II); inoltre si consiglia di utilizzare un trasformatore
per ogni apparecchio in quanto non vi è isolamento tra ali-
mentazione ed ingressi.
Prima di collegare le uscite agli attuatori si raccomanda di
controllare che i parametri impostati siano quelli desiderati e
che l’applicazione funzioni correttamente onde evitare ano-
malie nell’impianto che possano causare danni a persone,
cose o animali.
4.2.1 Schema elettrico di collegamento
OUT1 OUT2 OUT3 OUT4 Power
supply
RS485
D+ D- GND
AT LIN
MD++12V
CNCNO
Pr1 Pr2 Pr3 Pr4 di1 di2
di3 di4
22 242321 26 2827252019
18
17
INPUTS COMMUNICATIONS
Out1: 16 (9) A 10 (4) A 12 A Res., 30LRA/5FLA
Out2: 8 (3) A 4 (4) A 10 A Res.
Out3, 4: 5 (1) A 2 (1) A 2 A Gen. Use
61810 60730
EN EN UL
5. FUNZIONAMENTO
5.1 Funzione ON/Stand-by
Lo strumento, una volta alimentato, può assumere 2 diverse
condizioni:
– ON: significa che il controllore attua le funzioni di controllo
previste.
– STAND-BY: significa che il controllore non attua nessuna
funzione di controllo e il display viene spento ad eccezione
del led Stand-by.
Il passaggio dallo stato di Stand-by allo stato di ON equivale
esattamente all’accensione dello strumento dando
alimentazione.
In caso di mancanza di alimentazione quindi al ritorno della
stessa il sistema si pone sempre nella condizione che aveva
prima dell’interruzione.
Il comando di ON/Stand-by può essere selezionato:
Mediante il tasto premuto per 1 s se il parametro
t.UF = 3 o 5;
Mediante il tasto premuto per 1 s se il parametro
t.Fb = 3 o 5;
Mediante un ingresso digitale se il parametro i.oF = 7 o 15
(il carattere o indica un ingresso digitale tra 1 e 4);
Mediante la programmazione di un evento programmabile
attraverso l’orologio (se presente).
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 4
5.2 Modalità di funzionamento “Normale”,
“Economica” e “Turbo”
Lo strumento permette di preimpostare 3 diversi Set Point di
regolazione, uno Normale - SP, uno Economico (Eco) - SPE
ed uno Turbo - SPH.
Associati a ciascuno di essi vi è il relativo differenziale (iste-
resi) normale - rd, Eco - rEd e “Turbo” - rHd.
La commutazione tra le varie modalità può essere automati-
ca o manuale.
5.2.1 Funzionamento modalità Normale/Eco
Questa funzione può essere utilizzata nel caso sia necessa-
rio commutare tra due diverse temperature di funzionamento
(es. diurna/notturna o feriale/festiva).
La modalità Normale/Eco può essere selezionata manualmente:
Mediante il tasto se il parametro t.UF = 2;
Mediante il tasto se il parametro t.Fb = 2;
Mediante un ingresso digitale se il parametro i.oF = 6.
La modalità Normale/Economica può essere selezionata
automaticamente:
Dopo il tempo i.Et di chiusura della porta (commutazione
da Normale a Eco)
All’apertura della porta se è attivo il Set Point SPE da pa-
rametro i.Et (commutazione da Eco a Normale);
Dopo il tempo i.tt di chiusura della porta dall’attivazione
del Set Point SPE da parametro i.Et (commutazione da
Eco a Normale).
Ad orari stabiliti tramite l’orologio mediante la programma-
zione degli eventi t.6 (Commutazione a modalità Eco) e t.7
(Commutazione a modalità normale). Per ulteriori infor-
mazioni vedere il parametro relativo alla programmazione
degli eventi tramite l’orologio.
Temp.
SPE
SP
Door
r.d
r.Ed
i.Et
time“Norm.”
DAY (Shop open) DAY (Shop open)NIGH (Shop closed)
“Norm.” “ECO”
Pr1
Esempio funzionamento inserimento automatico modalità Eco
- modalità normale
Durante l’orario di attività la porta viene aperta frequentemen-
te e il controllore rimane nella modalità normale. Trascorso il
tempo i.Et da quando la porta non viene più aperta lo stru-
mento commuta nella modalità Eco. Alla prima riapertura della
porta il controllore torna nella modalità normale.
Per questa funzione occorre utilizzare un ingresso digitale
configurato come i.oF = 1, 2 o 3 (ingresso porta aperta).
Se i.Et = oF la selezione della modalità Eco/Normale tramite
l’ingresso digitale configurato come porta risulta disattivata.
Se i.tt = oF la commutazione della modalità da Eco a Nor-
male per time-out risulta disattivata.
L’inserimento della modalità economica è segnalata dalla
scritta Eco.
Se i.ds = Ec lo strumento in modalità economica visualiz-
za sempre Eco diversamente la label Eco appare ogni 10
s circa alternata alla normale visualizzazione impostata al
paragrafo i.dS.
La selezione della modalità Eco risulta sempre abbinata
anche alla funzione di spegnimento dell’uscita Ausiliaria se
utilizzata come luce vetrina (o.Fo = 3).
Temp.
SPE
SP r.d
r.Ed
i.tt (2) i.Et
time
“Normal” “Normal”
i.Et (1)
Pr1
Note: 1. Il tempo i.Et viene resettato ad ogni apertura della
porta. Nel caso rappresentato la porta è sempre
chiusa;
2. Il tempo i.tt viene fermato all’apertura della porta
e lo strumento commuta subito nella modalità
Normale. Nel caso rappresentato la porta è
sempre chiusa.
5.2.2 Funzionamento modalità “Turbo- Normale-
Eco”
La modalità Turbo può essere selezionata manualmente:
Mediante il tasto se il parametro t.UF = 4;
Mediante il tasto se il parametro t.Fb = 4;
Mediante l’ingresso digitale se il parametro i.Fi = 8.
La modalità Turbo può essere selezionata automaticamente:
All’uscita dalla modalità Eco (solo se r.HC = C3);
Ad ogni accensione dello strumento (solo se r.HC = C3 e
Pr1 > SPE + r.Ed).
L’uscita dalla modalità Turbo avviene automaticamente allo
scadere del tempo rtC oppure manualmente attraverso il co-
mando programmato (tasto o ingresso digitale) e lo strumen-
to torna sempre alla modalità normale.
La modalità
Turbo
può essere utilizzata manualmente ad esem-
pio quando è richiesto un rapido abbassamento della tempera-
tura dei prodotti dopo la fase di caricamento del frigorifero.
Viene invece utilizzata automaticamente per consentire il
recupero della temperatura dei prodotti al termine del funzio-
namento della modalità economica.
Impostando r.HC = C3 il ciclo di funzionamento risulta:
Temp.
SPE
SP
SPH r.Hd
r.Ed
i.tt (2) rtCr.tC
time
“Normal” “Turbo”“ECO”“Turbo”
i.Et (1)
r.d
Pr1 r.HC = C3
Note: 1. Il tempo i.Et viene resettato ad ogni apertura della
porta e nel caso rappresentato la porta è sempre
chiusa.
2. Il tempo i.tt viene fermato all’apertura della porta e
lo strumento commuta subito nella modalità Turbo.
Nel caso rappresentato la porta è sempre chiusa.
All’accensione lo strumento si pone nella modalità che aveva
al momento dello spegnimento (Normale o Eco) a meno
che la temperatura all’accensione non sia > SPE + r.Ed. In
questo caso (vedi figura) viene avviato automaticamente
un ciclo Turbo. Trascorso il tempo r.tC lo strumento passa
automaticamente alla modalità Normale.
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 5
Se la porta viene aperta frequentemente lo strumento rima-
ne nella modalità Normale se invece non viene aperta per il
tempo i.Et commuta automaticamente alla modalità Eco.
Lo strumento rimane nella modalità Eco sino alla riapertura
della porta o, se impostato, sino al time-out i.tt.
All’uscita della modalità Eco lo strumento effettua quindi un
ciclo Turbo per consentire il recupero della temperatura dei
prodotti dopo di che ritorna alla modalità di funzionamento
Normale e così via.
La modalità Turbo in corso è segnalata dal display con l’indica-
zione trb sul display alternata alla normale visualizzazione.
Il Set Point del modo Normale SP sarà impostabile con un
valore compreso tra il valore programmato al parametro
S.LS e il valore programmato al parametro S.HS (S.LS < SP <
S.HS)il Set Point del modo Eco SPE sarà impostabile con un
valore compreso tra il quello di SP e quello di S.HS (SP < SPE
< S.HS) mentre il Set Point del modo Turbo SPH sarà impo-
stabile con un valore compreso tra il quello di S.LS e quello di
SP (S.LS < SPH < SP).
Nota: Negli esempi che seguono il Set Point viene indicato
genericamente come SP ed il differenziale come r.d co-
munque operativamente lo strumento agirà in base al
Set Point e al differenziale selezionato come attivo
.
5.3 Configurazione ingressi di misura e
visualizzazione
I paramentri relativi alla configurazione degli ingressi di mi-
sura sono contenuti nel gruppo
]
In.
Mediante il parametro i.SE è possibile selezionare la tipo-
logia di sonda che si desidera utilizzare e che può essere:
termistori PTC KTY81-121 (Pt), NTC 103AT-2 (nt) oppure
Pt1000 (P1).
Mediante il parametroi.uP è possibile selezionare l’unità di
misura della temperatura e la risoluzione di misura desiderata
(C0 = °C/1°; C1 = °C/0.1°; F0 = °F/1°; F1 = °F/0.1°).
Lo strumento consente la calibrazione delle misure, che può
essere utilizzata per una ritaratura dello strumento secondo
le
necessità dell’applicazione, mediante i parametrii.C1 (in-
gresso Pr1), i.C2 (ingresso Pr2), i.C3 (ingresso Pr3) e i.C4
(ingresso Pr4).
I parametri i.P2, i.P3 e i.P4 permettono di selezionare
l’utilizzo degli ingressi da parte del regolatore secondo le
seguenti possibilità:
EP Sonda Evaporatore: la sonda svolge le funzioni succes-
sivamente descritte allo scopo di controllare gli sbrina-
menti e le ventole evaporatore.
Au Sonda Ausiliaria: può essere utilizzata come sonda di
sola visualizzazione ma è anche possibile associarle
degli allarmi di temperatura (possibili utilizzi: sonda pro-
dotto, sonda anti-freeze etc.)
cd Sonda Condensatore: può essere utilizzata come son-
da di sola visualizzazione ma è anche possibile asso-
ciarle degli allarmi di temperatura in modo da segnalare
allarmi relativi al malfunzionamento del condensatore
(es. condensatore sporco/intasato).
2E Sonda Evaporatore 2: la sonda svolge le funzioni
successivamente descritte allo scopo di controllare gli
sbrinamenti del secondo evaporatore negli impianti a
doppio evaporatore.
dG Ingresso Digitale (vedi Funzioni Ingressi digitali).
Se l’ingresso non viene utilizzato impostare i.Po = oF.
Non è possibile impostare i due ingressi per la medesima
funzione. Qualora vengano impostati i due ingressi per la
stessa funzione questa è svolta solo dall’ingresso con il
numero inferiore.
Mediante il parametro i.Ft è possibile impostare un filtro
software relativo alla misura dei valori in ingresso in modo da
poter diminuire la sensibilità a rapide variazioni di temperatu-
ra (aumentando il tempo).
Attraverso il parametro i.dS è possibile stabilire la normale
visualizzazione del display:
P1 La misura della sonda Pr1;
P2 La misura della sonda Pr2;
P3 La misura della sonda Pr3;
P4 La misura della sonda Pr4;
SP Il Set Point di regolazione attivo;
EC La misura della sonda Pr1 se lo strumento è in modalità
Normale e la label Eco se lo strumento è in modalità Eco;
oF Display numerico spento.
Qualora ad essere visualizzata fosse una delle misure
(i.dS = P1, P2, P3, P4, Ec) il parametro i.CU permette di
impostare un’offset che verrà applicato alla sola visualizza-
zione della variabile (tutti i controlli di regolazione avverranno
sempre in funzione della misura corretta dai soli parametri di
calibrazione).
Indipendentemente da quanto impostato al parametro i.dS è
possibile visualizzare tutte le variabili di misura e di funziona-
mento a rotazione premendo e rilasciando il tasto .
Il display mostrerà alternativamente il codice che identifica la
variabile e il suo valore. Le variabili visualizzabili sono:
Pr1 + Misura sonda Pr1;
Pr2 + Misura sonda Pr2;
Pr3 + Misura sonda Pr3 (stato on/oF se ingresso digitale);
Pr4 + Misura sonda Pr4 (stato on/oF se ingresso digitale);
Lt + Temperatura minima Pr1 memorizzata;
Ht + Temperatura massima Pr1 memorizzata;
e, se è abilitato l’orologio:
h. + ora corrente;
n. + minuti correnti;
d. + giorno corrente.
I valori di picco minimo e massimo di Pr1 non vengono
salvati al mancare dell’alimentazione e possono essere
resettati mediante la pressione mantenuta per 3 s del tasto
durante la visualizzazione del picco. Trascorsi 3 secondi il
display mostrerà “--- per un instante ad indicare l’avvenuta
cancellazione e assumerà come temperatura di picco quella
misurata in quell’istante.
L’uscita dalla modalità di visualizzazione delle variabili
avviene automaticamente dopo 15 secondi circa dall’ultima
pressione del tasto .
Si ricorda inoltre che la visualizzazione relativa alla sonda
Pr1 può essere modificata anche mediante la funzione di
blocco display in sbrinamento tramite il parametro d.dL (ve-
dere funzione “Sbrinamento”).
5.4 Configurazione ingressi digitali
I paramentri relativi alla configurazione degli ingressi digitali
sono contenuti nel gruppo
]
In.
Lo strumento dispone di 2 ingressi digitali per contatti liberi
da tensione la cui funzione è definita mediante i parametri
i.1F e i.2F e la cui azione è ritardabile del tempo impostato
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 6
ai parametri i.1t e i.2t.
Inoltre lo strumento può disporre di altri 2 ingressi digitali
per contatti liberi da tensione in alternativa agli ingressi di
misura Pr3 e Pr4.
Per utilizzare questi ingressi come digitali occorre program-
mare il parametro relativo i.P3 o i.P4 = dG.
La funzione svolta da questi ingressi configurati come digitali
è definita mediante i parametri i.3F e i.4F mentre l’azione
risulta istantanea e non è ritardabile.
I parametri i.1F, i.2F, i.3F, i.4F: possono essere configurati
per i seguenti funzionamenti:
0 Ingresso digitale non attivo;
1 Apertura porta cella mediante contatto NA: alla chiusura
dell’ingresso lo strumento visualizza sul display alterna-
tivamente oP e la variabile stabilita al parametro i.dS.
Con questo modo di funzionamento l’azione dell’ingres-
so digitale attiva anche il tempo impostabile al parametro
A.oA trascorso il quale viene attivato l’allarme per segna-
lare che la porta è rimasta aperta. All’apertura della por-
ta lo strumento ritorna al funzionamento normale qualora
si trovasse in modalità Eco e fosse abilitata la funzione di
inserimento modalità Eco tramite parametro i.Et;
2 Apertura porta cella con blocco ventole mediante con-
tatto NA: analogo a i.oF = 1 ma con blocco delle vento-
le evaporatore. Inoltre All’intervento dell’allarme di porta
aperta A.oA le ventole vengono comunque riavviate;
3 Apertura porta cella con blocco compressore e ventole
mediante contatto NA: analogo a i.oF = 2 ma con bloc-
co di ventole e compressore. All’intervento dell’allarme
di porta aperta A.oA oltre alle ventole viene riavviato
anche il compressore;
4 Segnalazione di allarme esterno con contatto NA: alla
chiusura dell’ingresso viene attivato l’allarme e lo stru-
mento visualizza sul display alternativamente AL e la
variabile stabilita al parametro i.dS;
5 Segnalazione di allarme esterno con disattivazione di
tutte le uscite di controllo (escluse uscite allarme e luce)
mediante contatto NA: alla chiusura dell’ingresso ven-
gono disattivate tutte le uscite di controllo, viene attivato
l’allarme e lo strumento visualizza sul display alternati-
vamente AL e la variabile stabilita al parametro i.dS.
6
Selezione modalità Normale/Economica con contatto NA:
alla chiusura dell’ingresso viene resa operativa la moda-
lità Eco. Quando l’ingresso è invece aperto ad essere
operativa è la modalità Normale;
7 Accensione/Spegnimento (Stand-by) strumento median-
te contatto NA: alla chiusura dell’ingresso viene acceso
lo strumento mentre alla sua apertura viene posto nello
stato di Stand-by;
8 Comando di attivazione ciclo Turbo con contatto NA: alla
chiusura dell’ingresso viene avviato un ciclo Turbo;
9 Comando remoto uscita ausiliaria AUX con contatto NA:
alla chiusura dell’ingresso viene attivata l’uscita ausilia-
ria come descritto nel modo di funzionamento o.Fo = 2
dell’uscita ausiliaria;
10 Disabilitazione registrazione allarmi HACCP: alla chiu-
sura dell’ingresso viene disabilitata la registrazione degli
allarmi HACCP;
11
Reset registrazioni allarmi HACCP: alla chiusura dell’in-
gresso vengono cancellati tutti gli allarmi HACCP registrati;
12 Segnalazione di allarme esterno PrA con disattivazione
uscita ot mediante contatto NA: alla chiusura dell’ingresso
viene disattivata l’uscita configurata come ot, viene attiva-
to l’allarme e lo strumento visualizza sul display alternati-
vamente PrA e la variabile stabilita al parametro i.dS;
13
Segnalazione di allarme esterno HP con disattivazione
uscita ot mediante contatto NA: alla chiusura dell’ingresso
viene disattivata l’uscita configurata come ot, viene attiva-
to l’allarme e lo strumento visualizza sul display alternati-
vamente HP e la variabile stabilita al parametro i.dS;
14
Segnalazione di allarme esterno LP con disattivazione
uscita ot mediante contatto NA: alla chiusura dell’ingresso
viene disattivata l’uscita configurata come ot, viene attiva-
to l’allarme e lo strumento visualizza sul display alternati-
vamente LP e la variabile stabilita al parametro i.dS;
15 Forzatura evento programmato Accensione/Spegni-
mento (Stand-by) - Premendo un tasto collegato all’in-
gresso digitale per almeno 1 s è possibile commutare
lo strumento dallo stato di ON allo stato di Stand-by e
viceversa. Nel caso in cui fossero programmati eventi di
attivazione/disattivazione del regolatore differenziale tra-
mite orologio, l’azione con questa modalità risulta forzare
l’uscita sino all’evento di commutazione successivo.
16 Comando di inizio sbrinamento con contatto NA: alla
chiusura dell’ingresso (e dopo il tempo i.ti) viene atti-
vato un ciclo di sbrinamento.
17 Comando di fine sbrinamento con contatto NA: alla
chiusura dell’ingresso (e dopo il tempo i.ti) viene
terminato lo sbrinamento se questo è in corso o viene
inibito lo sbrinamento.
-1, -2, -3, ecc.
Funzioni identiche alle precedenti ma ottenibili
tramite comandi di contatti NC e quindi con logica di
funzionamento inversa.
Nota: Nel caso in cui vengano configurati più ingressi digitali
per la stessa funzione lo strumento considererà i con-
tatti come se fossero i parallelo (considerando quindi il
risultato di una funzione OR).
5.5 Configurazione delle uscite e del buzzer
I paramentri relativi alla configurazione delle uscite sono
contenuti nel gruppo
]
Ou.
Le uscite dello strumento possono essere configurate attra-
verso i parametri o.o1, o.o2, o.o3, o.o4. Le uscite possono
essere configurate per i seguenti funzionamenti:
ot Per comando del dispositivo di controllo della temperatu-
ra (es. compressore). Nel caso di controllo a zona neutra
(r.HC = nr) per il comando del dispositivo di controllo del
raffreddamento;
dF Per comando del dispositivo di sbrinamento (1);
Fn Per il comando delle ventole evaporatore;
Au Per il comando di un dispositivo ausiliario;
At
Per il comando di un dispositivo di allarme tacitabile attra-
verso un contatto NO e chiuso in allarme;
AL Per il comando di un dispositivo di allarme non tacitabile
attraverso un contatto NO e chiuso in allarme;
An
Per il comando di un dispositivo di allarme con funzione di
memoria attraverso un contatto NO e chiuso in allarme;
-t
Per il comando di un dispositivo di allarme tacitabile attra-
verso un contatto normalmente chiuso e aperto in allarme;
-L Per il comando di un dispositivo di allarme non tacitabile
attraverso un contatto NC e aperto in allarme;
-n Per il comando di un dispositivo di allarme con funzione
di memoria attraverso un NC e aperto in allarme;
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 7
on
Per il comando di un dispositivo che deve risultare attivato
quando lo strumento risulta acceso. L’uscita risulta pertanto
disattivata quando lo strumento non è alimentato o risulta
nello stato di stand-by. Questo modo di funzionamento può
essere utilizzato come comando dell’illuminazione della
vetrina, di resistenze antiappannamento o di altre utenze;
HE Per comando del dispositivo di controllo di riscaldamen-
to in caso di controllo a zona neutra (r.HC = nr);
2d Per comando del dispositivo di sbrinamento 2;
L1 Luce vetrina collegata alla modalità Normale/Eco. L’u-
scita risulta accesa quando è attiva la modalità Normale
mentre risulta spenta quando è attiva la modalità Eco;
L2 Luce interna cella. L’uscita è sempre spenta e si accen-
de solo da ingresso digitale configurato come apertura
porta (i.oF = 1, 2, 3);
oF Nessuna Funzione (uscita disabilitata).
Disattivando le uscite (parametro o.oo = oF) le uscite posso-
no essere comandate da seriale ai seguenti indirizzi:
Indirizzo
esadecimale Descrizione Azione
28E Attivazione/Disattivazione uscita
OUT1 quando o.o1 = oF
0 = Disattiva uscita
1 = Attiva uscita
28F Attivazione/Disattivazione uscita
OUT2 quando o.o2 = oF
0 = Disattiva uscita
1 = Attiva uscita
290 Attivazione/Disattivazione uscita
OUT3 quando o.o3 = oF
0 = Disattiva uscita
1 = Attiva uscita
291 Attivazione/Disattivazione uscita
OUT4 quando o.o4 = oF
0 = Disattiva uscita
1 = Attiva uscita
Se una delle uscite viene configurata come uscita ausiliaria
(Au) la sua funzione viene invece stabilita dal parametro
o.Fo e il funzionamento può essere condizionato dal tempo
impostato al parametro o.tu.
Il parametro o.fo può essere configurato per i seguenti fun-
zionamenti:
oF Nessuna Funzione;
1 Uscita di regolazione ritardata. L'uscita ausiliaria
viene attivata con ritardo impostabile al parametro o.tu
rispetto all'uscita configurata come ot. L'uscita verrà poi
spenta in concomitanza con la disattivazione dell'u-
scita ot. Questo modo di funzionamento può essere
utilizzato come comando di un secondo compressore o
comunque di altre utenze funzionanti secondo le stesse
condizioni dell'uscita di regolazione, ma che devono
essere ritardate rispetto all'accensione del compressore
per evitare eccessivi assorbimenti di corrente;
2 Attivazione da tasto frontale ( o ), da ingresso digita-
le o da orologio. L’uscita viene attivata mediante la pres-
sione dei tasti o opportunamente configurati (t.UF o
t.Fb = 1) oppure tramite l'attivazione dell'ingresso digitale
sempre se opportunamente configurato (i.oF = 9) oppu-
re ancora tramite eventi programmabili ad orari stabiliti. I
comandi da tasti e da ingresso digitale hanno un funzio-
namento bistabile, il che significa che alla prima pressio-
ne del tasto l'uscita viene attivata mentre alla seconda
viene disattivata.
L'uscita configurata come ausiliaria può essere anche
spenta in modo automatico dopo un certo tempo imposta-
bile al parametro o.tu. Con o.tu = oF l'uscita viene attiva-
ta e disattivata solo manualmente tramite il tasto frontale
( o ) o tramite l'ingresso digitale o da eventi di attiva-
zione o disattivazione ad orari programmati, diversamente
l'uscita, una volta attivata, viene spenta automaticamente
dopo il tempo impostato. Questo funzionamento può
essere utilizzato ad esempio come comando luce cella, di
resistenze antiappannamento o di altre utenze.
Nel caso in cui fossero programmati eventi di attivazio-
ne/disattivazione dell’uscita ausiliaria tramite orologio,
l’azione dei tasti o dell’ingresso digitale con questa mo-
dalità risulta forzare l’uscita sino all’evento successivo.
3 Uscita elettrovalvola Aspirazione. L'uscita viene uti-
lizzata per il comando dell'elettrovalvola di aspirazione
nella modalità con sbrinamento HOT-GAS in impianti
centralizzati (d.dt = HG). L'uscita così configurata
risulta sostianzialmente sempre attivata durante il fun-
zionamento di regolazione temperatura mentre viene
disattivata durante lo sbrinamento e nella fase di post-
sbrinamento per evitare l'introduzione del gas caldo
nella linea di aspirazione.
Il parametro o.bu permette invece la configurazione del buz-
zer interno (se presente) come segue:
oF Il buzzer è disattivato;
1 Il buzzer si attiva solo per segnalare gli allarmi;
2 Il buzzer si attiva brevemente solo per segnalare la
pressione dei tasti (non segnala gli allarmi);
3 Il buzzer si attiva sia per segnalare gli allarmi che la
pressione dei tasti.
5.6 Regolatore di temperatura
I paramentri relativi alle funzioni di controllo temperatura sono
prevalentemente contenuti nel gruppo nel gruppo
]
re.
Il metodo di regolazione dello strumento è di tipo ON/OFF e
agisce sulle uscite configurate come ot e come HE in funzio-
ne della misura della sonda Pr1, del/dei Set Point attivo/i SP
(o SPE e/o SPH), del differenziale di intervento r.d (o r.ed
e/o rH.d) e del modo di funzionamento r.HC.
Attraverso il parametro r.HC è possibile ottenere i seguenti
funzionamenti:
C Raffreddamento;
H Riscaldamento).
Relativamente al modo di funzionamento programma-
to al parametro r.HC il differenziale viene considerato
automaticamente dal regolatore con valori positivi per
un controllo di Raffreddamento (r.HC = C) o con valori
negativi per il controllo di Riscaldamento (r.HC = H).
SP
Temp.
r.d
time
offoff
SP r.d
time
ON
r.HC = Cr.HC = H
offoffON ON ON ON ON
ot
output
ot
output
Pr1
Temp.
Pr1
nr Zona Neutra o Raffreddamento e Riscaldamento un uni-
co Set Point
Nel caso in cui venga programmato il parametro
r.HC = nr l’uscita configurata come ot opera con azione
di raffreddamento (come r.HC = C) mentre l’uscita confi-
gurata come HE opera con azione di riscaldamento.
In questo caso il Set Point di regolazione per entrambe
le uscite risulta quello attivo tra SP, SPE o SPH ed il dif-
ferenziale di intervento (r.d o r.Ed o r.Hd) viene conside-
rato automaticamente dal regolatore con valori positivi
per l’azione di raffreddamento e con valori negativi per
l’azione di riscaldamento.
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 8
SP
HE output
ot output
off off
ON
Temp.
time
r.d
r.d
offoff
rHC = nr
ON
ON
PR1
HC Raffreddamento e Riscaldamento con due Set Point
indipendenti
Analogamente nel caso in cui venga programmato il pa-
rametro r.HC = HC l’uscita configurata come ot opera con
azione di raffreddamento (come r.HC = C) mentre l’uscita
configurata come HE opera con azione di riscaldamento.
In questo caso il Set Point di regolazione per l’uscita
ot risulta quello attivo tra SP, SPE o SPH mentre per
l’uscita HE risulta il Set Point SPH.
Il differenziale di intervento per l’uscita ot sarà quello
attivo (
r.d
o
r.ed
o
r.Hd
) e verrà considerato automati-
camente dal regolatore con valori positivi (trattandosi di
Raffreddamento) mentre per l’uscita
HE
sarà
r.Hd
consi-
derato con valori negativi (trattandosi di Riscaldamento).
In questa modalità l’attivazione del ciclo Turbo porta lo
strumento ad operare con regolazione a zona neutra a
Set Point SPH.
SP
SPH
off off off
ON
Temp.
time
r.d
r.d
ON
ON off
ON
off ON
off
R.HC = HC
Out (HE)
Out (ot)
PR1
C3 Raffreddamento con tre modalità automatiche
Lo strumento opera sempre in raffreddamento ma que-
sta selezione attiva la commutazione automatica tra le
tre modalità Normale-Eco-Turbo già descritta al paragra-
fo relativo alle modalità di funzionamento.
Tutte le protezioni a tempo descritte al paragrafo
successivo (P.P1, P.P2, P.P3) agiscono sempre e solo
sull’uscita configurata come ot.
In caso di errore sonda è possibile fare in modo che
l’uscita configurata come ot continui a funzionare cicli-
camente secondo i tempi programmati ai parametro r.t1
(tempo di attivazione) e r.t2 (tempo di disattivazione). Al
verificarsi di un errore della sonda Pr1 lo strumento prov-
vede ad attivare l’uscita ot per il tempo r.t1 , quindi a
disattivarla per il tempo r.t2 e così via sino al permanere
dell’errore. Programmando r.t1 = oF l’uscita in condizio-
ni di errore sonda resterà sempre spenta. Programman-
do invece r.t1 ad un qualsiasi valore e r.t1 = oF l’uscita
in condizioni di errore sonda resterà sempre accesa. Si
ricorda che il funzionamento del regolatore di tempe-
ratura può essere condizionato dalle seguenti funzioni:
Protezioni compressore e ritardo all’accensione, Sbrina-
mento, Porta aperta e Allarme esterno con blocco uscite
da ingresso digitale.
5.7 Funzioni di protezione compressore e
ritardo all’accensione
I paramentri relativi alle funzioni di protezione compressore
sono contenuti nel gruppo
]
pr.
Le funzioni di protezione compressore svolte dall’apparec-
chio hanno lo scopo di evitare partenze frequenti e ravvi-
cinate del compressore comandato dallo strumento nelle
applicazioni di refrigerazione o comunque possono essere
utilizzate per aggiungere un controllo a tempo sull’uscita
destinata al comando dell’attuatore. Tale funzione prevede
3 controlli a tempo sull’accensione dell’uscita configurata
come ot associati alla richiesta del regolatore di tempera-
tura. La protezione consiste nell’impedire che si verifichi
un’attivazione dell’uscita durante il conteggio dei tempi di
protezione impostati e quindi che l’eventuale attivazione si
verifichi solo allo scadere di tutti i tempi di protezione.
Il primo controllo prevede un ritardo all’attivazione dell’usci-
ta ot secondo quanto impostato al parametro P.P1 (ritardo
all’accensione).
SP
off offoff
P.P1
off
ON ON
ON
Temp.
time
P.P1 P.P1
r.d
Out
(ot)
Pr1
Il secondo controllo prevede un inibizione all’attivazione
dell’uscita ot se, da quando l’uscita è stata disattivata, non è
trascorso il tempo impostato al parametro P.P2 (ritardo dopo
lo spegnimento o tempo minimo di spegnimento).
SP
Out
(ot) off offoff
ON ON
Temp.
time
P.P2 P.P2
r.d
P.P2
ON
Pr1
Il terzo controllo prevede un inibizione all’attivazione dell’u-
scita ot se, da quando l’uscita è stata attivata l’ultima volta,
non è trascorso il tempo impostato al parametro P.P3 (ritardo
tra le accensioni).
SP
Out
(ot) off offoff
ON ONON
Temp.
time
P.P3 P.P3 P.P3
r.d
Pr1
Durante tutte le fasi di inibizione causate dalle protezioni
il LED che segnala l’attivazione dell’uscita di regolazione
(Cool o Heat) è lampeggiante.
Inoltre è possibile impedire l’attivazione di tutte le uscite
dopo l’accensione dello strumento per il tempo impostato al
parametro P.od.
Durante la fase di ritardo all’accensione il display mostra l’indi-
cazione od alternata alla normale visualizzazione programmata.
Le funzioni di temporizzazione descritte risultano disattivate
programmando i relativi parametri = oF.
Nel caso di funzionamento con modalità di sbrinamento
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 9
HOT-GAS per impianti centralizzati (d.dt = HG) i parametri
P.P1 e P.P2 vengono utilizzati per l’impostazione di: ritardo
attivazione dell’elettrovalvola Liquido e ritardo disattiva-
zione elettrovalvola Aspirazione (vedere Funzionamento
sbrinamento HOT-GAS per impianti centralizzati).
5.8 Controllo di sbrinamento
I paramentri relativi alle funzioni inerenti il controllo sbrina-
mento sono contenuti nel gruppo
]
df.
Il metodo di controllo dello sbrinamento agisce normalmente
sulle uscite configurate come ot e dF.
Il tipo di sbrinamento che lo strumento deve effettuare viene
stabilito dal parametro d.dt che può essere programmato:
EL Con riscaldamento elettrico (o comunque per fermata
compressore)
Con questa modalità durante lo sbrinamento l’uscita ot
è disattivata mentre l’uscita dF è attivata. Non utilizzan-
do l’uscita dF si otterrà uno sbrinamento per fermata
compressore.
in Con gas caldo o Inversione di ciclo
Con questa modalità durante lo sbrinamento le uscite ot
e dF sono attivate.
no Senza condizionamento dell’uscita compressore
Con questa modalità durante lo sbrinamento l’uscita ot
continua ad operare in funzione del regolatore di tempe-
ratura mentre l’uscita dF è attivata.
Et Con riscaldamento elettrico e termostatazione
Con questa modalità durante lo sbrinamento l’uscita ot
è disattivata mentre l’uscita dF opera come regolatore di
temperatura dell’evaporatore in sbrinamento.
Con questa selezione il termine dello sbrinamento risulta
essere sempre a tempo (d.dE). Durante lo sbrinamento
l’uscita dF si comporta come un regolatore di temperatura
in funzione di riscaldamento con Set Point = d.tE e istere-
si fissa a 1°C e con riferimento alla temperatura misurata
dalla sonda configurata come sonda evaporatore (EP).
In questa modalità, se la sonda evaporatore non è abili-
tata o risulta in errore, lo sbrinamento si comporta come
con selezione EL (quindi l’uscita dF durante lo sbrina-
mento deve rimanere sempre attivata).
HG Con gas caldo (HOT GAS) in impianti centralizzati
Con questa modalità occorre configurare 3 uscite per
svolgere le funzioni di elettrovalvola Liquido (uscita ot),
elettrovalvola Gas Caldo (uscita dF) ed elettrovalvola
Aspirazione (uscita Au con configurazione Fo = 3).
Durante lo sbrinamento viene attivata solo l’uscita dF
mentre prima e dopo lo sbrinamento le valvole eseguo-
no una sequenza di operazioni temporizzate successi-
vamente descritte.
5.8.1 Avvio sbrinamenti automatici
Gli sbrinamenti possono essere avviati automaticamente:
Ad orari stabiliti (se è presente e abilitato l’orologio interno);
Ad intervalli (regolari o dinamici);
Per temperatura evaporatore;
Per tempo continuo di funzionamento compressore.
Allo scopo di evitare inutili sbrinamenti quando la tempera-
tura evaporatore risulta elevata il parametro d.tS permette di
stabilire la temperatura riferita alla sonda evaporatore (sonda
configurata come EP) al di sotto della quale gli sbrinamenti
sono possibili.
Pertanto, nelle modalità indicate, se la temperatura misurata
dalla sonda evaporatore è superiore a quella impostata al
parametro d.tS gli sbrinamenti sono inibiti.
Sbrinamento ad orari stabiliti - Real Time Clock Defrost
Impostando il parametri d.dC = cL vengono disabilitati gli
sbrinamenti ad intervalli (parametri d.di e d.Sd) ed abilitati
eventuali eventi di sbrinamento programmati ad orari stabiliti
tramite i parametri c.01, c.02, c.03, c.04, c.05, c.06, c.07, c.08,
c.09, c.10, c.11, c.12, c.13, c.14.
In questa modalità lo strumento può quindi gestire sino ad
un massimo di 14 eventi giornalieri di sbrinamento
(14 x 7 = 98 sbrinamenti settimanali con d.8).
In ogni caso gli eventi sono programmabili a piacere anche
giornalmente secondo le seguenti impostazioni:
d.1 Lunedì ... d.7 = domenica;
d.8 Tutti i giorni;
d.9 Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì;
d.10 Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato;
d.11 Sabato e Domenca;
d.oF Nessuno.
Queste opzioni permettono di gestire l’avvio di sbrinamenti di-
versificati per i giorni feriali e festivi secondo le proprie esigenze.
Per ulterioni informazioni dettagliate ed esempi di programma-
zione vedere il paragrafo relativo agli eventi programmabili.
Nota: Si ricorda che per il funzionamento del Real Time
Clock Defrost occorre programmare d.dC = cL e deve
essere presente ed abilitato l’orologio interno.
Sbrinamento ad intervalli regolari
In alternativa agli sbrinamenti programmbili ad orario lo stru-
mento permette l’esecuzione degli sbrinamenti ad intervallo.
Attraverso il parametro d.dC è possibile stabilire le modalità
di conteggio dell’intervallo di sbrinamento di tale intervallo
come segue:
rt Ad intervalli per tempo reale di accensione. L’intervalllo
d.di è conteggiato come tempo totale di accensione
strumento. Questa modalità risulta quella tipicamente
usata attualmente nei sistemi frigoriferi.
ct Ad intervalli per tempo funzionamento compressore.
L’intervallo d.di è conteggiato come somma dei tempi
di funzionamento dell’uscita di regolazione (uscita ot
attivata). Questa modalità viene usata solitamente nei
sistemi frigoriferi a temperatura positiva dotati di sbrina-
mento per fermata compressore.
cS Sbrinamento ad ogni fermata del compressore. Lo stru-
mento avvia un ciclo di sbrinamento allo spegnimento
uscita ot al raggiungimento del Set Point, o comunque
allo scadere dell’intervallo d.di impostato.
of Se d.di = oF lo sbrinamento avviene solo alla fermata
del compressore. Questa modalità viene usata solo su
macchine frigorifere particolari nelle quali si desidera
avere l’evaporatore sempre alle condizioni di massima
efficienza ad ogni ciclo del compressore.
Dopo aver sezionato il parametro d.dC nel modo desiderato
tra rt, ct o cS impostare al parametro d.di il tempo che deve
intercorrere tra la fine di uno sbrinamento e l’inizio del succes-
sivo per abilitatare lo sbrinamento automatico ad intervalli.
In queste modalità il primo sbrinamento dall’accensione del-
lo strumento può essere stabilito dal parametro d.Sd.
Questo permette di eseguire il primo sbrinamento ad un
intervallo diverso da quello impostato al parametro d.di.
Se si desidera che ad ogni accensione dello strumento venga
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 10
realizzato un ciclo di sbrinamento (sempre che vi siano le
condizioni stabilite dal parametro d.te. nei casi indicati e de-
scritti successivamente) programmare il parametro d.Sd = oF.
Questo consente di avere l’evaporatore sempre sbrinato
anche quando dovessero verificarsi frequenti interruzioni
dell’alimentazione che potrebbero causare l’annullamento di
vari cicli di sbrinamento.
Se invece si desidera l’esecuzione di tutti gli sbrinamenti allo
stesso intervallo impostare d.Sd = d.di.
Impostando d.di = oF gli sbrinamenti ad intervallo sono
disabilitati (compreso il primo, indipendentemente dal tempo
impostato al parametro d.Sd.
Sbrinamento ad intervalli dinamici -
“Dynamic Defrost Intervals System”
Nota: Per questa funzione risulta necessario utilizzare la
sonda evaporatore.
Impostando d.dC nel modo desiderato tra rt, ct o cS e d.dd
ad un qualsiasi valore la funzione Dynamic Defrost Inter-
vals System risulta operativa.
Impostando d.dd = 0 li intervalli di sbrinamento risultano
quelli impostati e dunque la funzione Dynamic Defrost Inter-
vals System risulta disabilitata.
Questa funzione permette allo strumento di ridurre dinami-
camente il conteggio dell’intervallo in corso (d.di o d.Sd se si
tratta del primo sbrinamento), anticipando così l’esecuzione
di uno sbrinamento quando fosse necessario, in funzione di
un algoritmo che permette di rilevare un calo di prestazioni
dello scambio termico nel frigorifero.
L’algoritmo permette di stimare una riduzione dello scambio
termico in base all’aumento della differenza di temperatura
tra Pr1 (regolazione cella) e sonda evaporatore (sonda confi-
gurata come EP) che viene memorizzata dallo strumento in
prossimità del Set Point di regolazione.
Il vantaggio dello sbrinamento ad intervalli dinamici è che
consente di programmare intervalli di sbrinamento più lunghi
del normale e fare in modo che siano le condizioni del siste-
ma determinate dallo strumento ad anticiparne l’esecuzione
se necessario.
Se il sistema risulta tarato correttamente questo consente la ri-
duzione di molti sbrinamenti non necessari (e quindi un rispar-
mio di energia) che potrebbero invece verificarsi con il normale
funzionamento quando, per garantire con maggior certezza
l’efficenza del sistema, l’intervallo di sbrinamento viene pro-
grammato con un tempo che spesso risulta troppo breve.
Attraverso il parametro d.dd - “Percentuale riduzione tempo
mancante allo sbrinamento è possibile stabilire la percen-
tuale di riduzione del tempo mancante allo sbrinamento da
eseguire quando si presentano le condizioni per la riduzione.
Impostando d.dd = 100% alla prima rilevazione di aumento
della differenza di temperatura tra cella ed evaporatore (> 1°)
avviene immediatamente uno sbrinamento.
Poiché lo strumento necessita di un primo valore di riferimen-
to della differenza di temperatura tra cella ed evaporatore ogni
variazione del valore del Set Point Attivo, del differenziale di
regolazione, o l’esecuzione di uno sbrinamento annulla tale
riferimento e non può essere eseguita nessuna riduzione di
tempo sino all’acquisizione di un nuovo valore di riferimento.
Phase
off off
ON ON
01 2 3
Temp.
time
d.di/d.Sd time to defrost Phases 0, 1
Defrost
ON ON
offoff
DT0
d.tE
d.tS
Cool
(ot)
dF
SP
+ r.d
SP
PR1
r.d
EP
DT1 DT2 DT3
time to defrost Phase 2
time to defrost Phase 3
Esempio funzionamento “Dynamic defrost intervals system
con riduzione d.dd = 40% e fine sbrinamento per temperatura.
Sbrinamento per temperatura evaporatore
Lo strumento avvia un ciclo di sbrinamento quando la tem-
peratura evaporatore (sonda configurata come EP) scende
al di sotto del valore programmato al parametro d.tF per il
tempo d.St per garantire uno sbrinamento qualora l’evapo-
ratore raggiunga temperature molto basse che risultano nor-
malmente sintomatiche di un basso scambio termico rispetto
alle condizioni normali di funzionamento.
Impostando d.cd = oF la funzione è disabilitata.
La funzione risulta operativa sia nel caso di funzionamento
con sbrinamenti a orari (d.dc= cL) sia nel caso di funziona-
mento con sbrinamenti ad intervallo (d.dc= rt, ct, cS).
Sbrinamento per tempo continuo di funzionamento
compressore
Lo strumento avvia un ciclo di sbrinamento quando il com-
pressore risulta attivato ininterrottamente per il tempo d.cd.
Tale funzione viene utilizzata in quanto il funzionamento
continuo del compressore per un lungo periodo è spesso e
normalmente sintomo di un basso scambio termico tipica-
mente causato dalla brina sull’evaporatore.
Impostando (d.dc= cL) la funzione è disabilitata.
La funzione risulta operativa sia nel caso di funzionamento
con sbrinamenti a orari (d.dc= cL) sia nel caso di funziona-
mento con sbrinamenti ad intervallo (d.dc= rt, ct, cS).
5.8.2 Sbrinamenti manuali
Per avviare un ciclo di sbrinamento manuale premere il tasto
nella normale modalità di funzionamento e mantenerlo
premuto per circa 5 s trascorsi i quali, se vi sono le condizioni
per eseguire lo sbrinamento, il LED si accenderà e lo stru-
mento realizzerà un ciclo di sbrinamento. Per interrompere
un ciclo di sbrinamento in corso premere il tasto e mante-
nerlo premuto per circa 5 s durante il ciclo di sbrinamento.
5.8.3 Fine sbrinamenti
Gestione con 1 evaporatore
La durata del ciclo di sbrinamento può essere a tempo oppu-
re, se si utilizza la sonda evaporatore (sonda Pr2 configurata
come EP), per raggiungimento di temperatura.
Nel caso non venga utilizzata la sonda evaporatore la durata
del ciclo viene stabilita dal parametro d.dE (impostando
d.dE = oF gli sbrinamenti ad intervallo o manuali risultano
disabilitati).
Se invece la sonda evaporatore viene utilizzata il termine
dello sbrinamento avviene quando la temperatura misurata
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 11
da questa sonda configurata come EP supera la temperatu-
ra impostata al parametro d.tE.
Qualora questa temperatura non venga raggiunta nel tempo
impostato al parametro d.dE lo sbrinamento viene comunque
interrotto.
Allo scopo di evitare inutili sbrinamenti quando la temperatura
evaporatore è elevata nelle modalità d.dC = rt, ct, cS il parame-
tro d.tS permette di stabilire la temperatura riferita alla sonda
evaporatore al di sotto della quale gli sbrinamenti sono possibili.
Pertanto, nelle modalità indicate, se la temperatura misurata
dallo sonda evaporatore è superiore a quella impostata al
parametro d.tS e comunque al parametro d.tE gli sbrinamen-
ti sono inibiti.
d.tE
d.ts
dF
offoffoff
ON ON
AB
Temp.
time
C
(NO defrost)
d.de
d.di (Defrost) d.di d.di d.di
(Defrost)
EP
Esempio di fine sbrinamento: Lo sbrinamento indicato
come A termina per raggiungimento della temperatura d.tE, lo
sbrinamento B termina allo scadere del tempo d.dE in quanto
la temperatura d.tE non viene raggiunta, lo sbrinamento C
non avviene in quanto la temperatura è superiore a d.tS.
d.tE
d.ts
dF
offoffoff off
d.di
ON ON ON
time
d.di
(Defrost)
d.de
Temp.
EP
Esempio di sbrinamento elettrico termostatato (d.dt = Et):
Lo sbrinamento termina allo scadere del tempo
d.dE
. Du-
rante lo sbrinamento l’uscita configurata come dF si accen-
de/spegne come un regolatore di temperatura ON/OFF in
funzione di riscaldamento con isteresi di 1° allo scopo di
mantenere costante la temperatura di sbrinamento al valore
d.tE
impostato.
Gestione con 2 evaporatori
Lo strumento permette la gestione degli sbrinamenti anche
negli impiati dotati di doppio evaporatore (o volendo di eva-
poratori unici ma particolarmente grandi da necessitare di
due zone di controllo dello sbrinamento) attraverso due usci-
te di sbrinamento e due ingressi sonde per i due evaporatori.
L avvio degli sbrinamenti è sempre contemporaneo per en-
trambi gli evaporatori e pertanto l’uscita configurata come 2d
viene sempre attivata in concomitanza con l’uscita configura-
ta come dF.
TEP
Evaporator 1
Evaporator 2
T2P
dF
2d
Esempio schematico di impianto a due evaporatori con sbri-
namento elettrico.
Nel caso in cui non vengano utilizzate le due sonde evapora-
tore il termine dello sbrinamento, inteso come disattivazione
delle uscite di sbrinamento, avviene separatamente al termine
dei tempi stabiliti rispettivamente ai parametri d.dE (per l’uscita
dF che gestisce lo sbrinatore dell’evaporatore 1) e d.d2 (per
l’uscita 2d che gestisce lo sbrinatore dell’evaporatore 2).
Il termine dello sbrinamento intesa come fase del controllore
avviene invece sempre quando entrambi i tempi sono terminati.
Se si desidera dotare i due evaporatori delle rispettive sonde
occorre configurare un ingresso come sonda evaporatore
1 (i.Po = EP) e un ingresso come sonda evaporatore 2
(i.Po = 2E).
In questo caso lo strumento provede a gestire gli sbrinamen-
ti secondo i criteri seguenti:
Lo sbrinamento risulta abilitato quando almeno una delle
due misure risulta al di sotto della temperatura impostata
al parametro d.tS;
Lo sbrinamento per temperatura viene avviato quando al-
meno una delle due misure rimane al di sotto della tempe-
ratura impostata al parametro d.tF per il tempo d.St.
Il termine dello sbrinamento inteso come disattivazione del-
le uscite di comando degli sbrinatori dF e 2d nelle modalità
d.dt = EL, in, no avviene separatamente per i due evapo-
ratori quando le rispettive temperature misurate dalle sonde
salgono al di sopra dei valori impostati in d.tE (evaporatore
1 con sonda EP) e d.t2 (evaporatore 2 con sonda 2E).
Qualora queste temperature non vengano raggiunte nei
tempi impostati ai parametri d.dE e d.d2 le rispettive azioni di
sbrinamento vengono comunque interrotte.
Il termine dello sbrinamento inteso come fase del controllore
avviene invece quando entrambe le misure superano i valori
previsti (oppure in alternativa al mancato raggiungimento
della temperatura quando i relativi tempi di durata massima
sono terminati).
Nel caso in cui la modalità di sbrinamento selezionata sia del
tipo con riscaldamento elettrico e termostatazione (d.dt = Et)
le due uscite di sbrinamento dF e 2d si comportano come
regolatori di temperatura in funzione di riscaldamento con i
rispettivi Set Point = d.tE (evaporatore 1) e d.t2 (evaporato-
re 2) entrambi con isteresi fissa a 1° e con riferimento alle
rispettive temperature misurate sui due evaporatori.
Se una delle due sonde evaporatore non è abilitata o risulta
in errore, lo sbrinamento relativo si comporta come con se-
lezione EL (quindi l’uscita di sbrinamento durante lo sbrina-
mento deve rimanere sempre attivata).
Nota: La funzione “Dynamic Defrost e la funzione di ter-
mostatazione delle ventole operano sempre e solo in
funzione della sonda configurata come EP (evaporato-
re 1). Nel caso in cui non non si utilizzi il controllo con
il doppio evaporatore è opportuno impostare d.d2 = oF
in modo da evitare influenze indesiderate sulla durata
totale dello sbrinamento.
Il ciclo di sbrinamento in corso è segnalato dall’accensione
del LED .
Al termine dello sbrinamento è possibile ritardare la ripartenza
del compressore (uscita ot) del tempo impostato al parametro
d.td in modo da permettere lo sgocciolamento dell’evaporatore.
Durante questo ritardo il LED lampeggia ad indicare lo
stato di sgocciolamento.
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 12
5.8.4 Intervalli e durata sbrinamento in caso di
errore sonda evaporatore
In caso di errore sonda evaporatore gli sbrinamenti avvengo-
no con intervallo d.Ei e con durata d.Ee.
Nel caso in cui avvenga un errore sonda quando il tempo
mancante all’avvio dello sbrinamento o alla fine dello sbri-
namento conteggiato normalmente fosse inferiore a quello
impostato ai parametri relativi alle condizioni di errore sonda,
l’inizio o la fine avvengono con il tempo minore.
Le funzioni sono previste in quanto quando viene utilizzata
la sonda evaporatore il tempo di durata dello sbrinamento
viene normalmente impostato più lungo del necessario in
quanto opera come sicurezza (il valore di temperatura misu-
rato dalla sonda provvede a terminare prima lo sbrinamento)
e, nel caso venga utilizzata la funzione “Dynamic Defrost
Intervals System” l’intervallo di sbrinamento è normalmente
impostato molto più lungo di quello che viene normalmente
programmato negli strumenti non dotati della funzione.
Nota: In caso di impianti con doppio evaporatore la funzione
di commutazione della durata sbrinamento opera solo
sul parametro d.dE relativo all’evaporatore 1 (d.d2 ri-
mane allo stesso valore anche se la sonda configurata
come 2P è in errore).
5.8.5 Blocco display in sbrinamento
Mediante i parametri d.dL e A.dA è possibile stabilire il com-
portamento del display durante lo sbrinamento.
Il parametro d.dL consente il blocco della visualizzazione del
display sull’ultima misura di temperatura della sonda Pr1
(d.dL = on) prima dell’inizio di uno sbrinamento, durante tutto
il ciclo e sino a quando, finito lo sbrinamento, la temperatura
non è tornata al di sotto del valore dell’ultima misura, oppure
del valore [SP + r.d], oppure è scaduto il tempo impostato al
parametro A.dA.
Oppure permette la visualizzazione della sola scritta dEF
(d.dL = Lb) durante lo sbrinamento e, dopo il termine del-
lo sbrinamento, della scritta PdF sino a quando, finito lo
sbrinamento, la temperatura Pr1 non è tornata al di sotto del
valore dell’ultima lettura, oppure del valore [SP + r.d] oppure
è scaduto il tempo impostato al parametro A.dA.
Diversamente (d.dL = oF) il display durante lo sbrinamento
continuerà a visualizzare la temperatura misurata effettiva-
mente dalla sonda Pr1.
5.8.6 Sbrinamento hot-gas in impianti centralizzati
Per abilitare il funzionamento descritto, si deve impostare
d.dt = HG.
Con questa modalità occorre configurare 3 uscite per
svolgere le funzioni di: Elettrovalvola Liquido (uscita ot),
Elettrovalvola Gas Caldo (uscita dF) ed Elettrovalvola
Aspirazione (uscita Au con configurazione o.Fo = 3).
In questa configurazione durante lo sbrinamento vero e
proprio viene attivata solo l’uscita dF mentre prima e dopo lo
sbrinamento le valvole ot ed Au eseguono una sequenza di
operazioni temporizzate successivamente descritte.
Come in tutti gli sbrinamenti di tipo Hot Gas anche questi
sistemi utilizzano il calore del gas di scarico del compresso-
re per realizzare lo sbrinamento.
Tuttavia data la conformazione di questi impianti in cui gli eva-
poratori sono tutti in parallelo ed i compressori, essendo cen-
tralizzati, non sono sono comandati dallo strumento (per rego-
lare la temperatura lo strumento comanda l’Elettrovalvola del
Liquido) si rende necessario l’uso di una uscita che comandi
una Elettrovalvola di aspirazione in modo che l’evaporatore
che esegue lo sbrinamento venga isolato dall’impianto.
Analogamente durante lo sbrinamento deve essere chiusa
anche l’Elettrovalvola del Liquido (la stessa utilizzata per la
regolazione della temperatura) sempre per isolare l’evaporatore.
Evaporator n
Liquid
(ot)Fan (Fn)
Hot Gas (dF)
Suction (Au)
Suction (Au)
Evaporator 2
Liquid
(ot)Fan (Fn)
Hot Gas (dF)
Suction (Au)
Evaporator 1
Liquid
(ot)Fan (Fn)
Hot Gas (dF)
Suction line
Hot Gas line
Liquid line
Compressor Rack Unit
Nota: Per maggiore chiarezza nello schema sono stati
volutamente omessi alcuni particolari inerenti il circu-
ito idraulico (valvole di non ritorno etc.) perchè non
controllati dallo strumento ma comunque necessari al
corretto funzionamento dell’impianto.
Per evitare bruschi sbalzi di pressione nell’impianto le fasi
dello sbrinamento vengono eseguite rispettando una precisa
sequenza sotto rappresentata.
L’impianto configurato per lo sbrinamento a gas caldo in
impianti centralizzati si comporta nel modo seguente:
All’accensione l’Elettrovalvola di aspirazione viene attivata
immediatamente (eventualmente rispettando il ritardo P.od
se impostato) dopo di che, se vi è richiesta di raffreddamen-
to, viene attivata con il ritardo P.P1 anche l’Elettrovalvola
Liquido.
Durante la fase di regolazione l’elettrovalvola di aspirazio-
ne rimane quindi sempre attivata mentre l
l’Elettrovalvola
Liquido
viene attivata in funzione del comando del regola-
tore di temperatura.
r.d
Liquid
(ot)
SP
Temp.
time
P.P1
Pr1
Suction
(Au o.fo=3)
off
off
A L’esecuzione dello sbrinamento avviene anzitutto con
l’immediata disattivazione (se questa è attivata) dell’Elet-
trovalvola del liquido (uscita ot);
B Quindi, dopo il ritardo impostato con P.P2 viene disat-
tivata anche l’Elettrovalvola di aspirazione (uscita Au
configurata con o.Fo = 3 e, se F.FE = oF, viene disattivata
anche l’uscita ventole (uscita Fn);
Nota: In questo tempo il funzionamento delle ventole ed
il mantenimento dell’apertura dell’Eletrovalvola di
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 13
aspirazione sono normalmente necessari per favo-
rire la completa evaporazione del fluido contenuto
nell’evaporatore).
Nel caso in cui la richiesta di esecuzione dello sbrina-
mento dovesse arrivare quando l’uscita dell’Elettroval-
vola del liquido è già chiusa ed è già trascorso il tempo
P.P2 (il cui conteggio parte sempre dallo spegnimento
dell’uscita ot) la disattivazione dell’Elettrovalvola di aspi-
razione ed eventualmente delle ventole è immediata.
Diversamente se avviene all’interno del conteggio del
tempo P.P2 la loro disattivazione avviene allo scadere
del tempo. A questo punto viene attivata l’Elettrovalvola
della linea di Gas Caldo (uscita dF) ed ha inizio lo sbri-
namento vero e proprio;
C
Al termine dello sbrinamento (stabilito sempre per tempo
d.dE o per temperatura evaporatore d.tE oppure ancora
per comando manuale) l’uscita dF viene quindi disattivata
e vengono attivati i tempi di ritardo d.td (tempo di sgoc-
ciolamento) e F.Fd (ritardo ventole dopo sbrinamento);
D Al termine del tempo d.td viene riattivata, come all’ac-
censione dello strumento, l’uscita dell’Elettrovalvola di
aspirazione.
E Nel caso in cui, come probabile, vi fosse quindi richiesta
da parte del regolatore di temperatura, dopo il tempo
P.P1 verrà attivata l’elettrovalvola Liquido e lo strumento
torna alla normale modalità di regolazione temperatura.
F Al termine del tempo F.Fd vengono eventualmente riatti-
vate le ventole sempre che la temperatura sull’evapora-
tore sia inferiore a quella impostata al parametro F.FL.
Fan
(Fn)
F.Fd
d.tdP.P2
Suction
(Au, o.fo=3)
off
Liquid
(ot)
off
Defrost
(dF)
offoff
off
AB CDEF
d.dE
P.P1
Esempio di sbrinamento di tipo Hot Gas per impianti centra-
lizzati con inizio sbrinamento quando l’elettrovalvola Liquido
è aperta.
Fan
(Fn)
F.Fd
d.tdP.P2
Suction
(Au, o.fo=3)
off
Liquid
(ot)
off
Defrost
(dF)
offoff
off
BCDEF
d.dE
P.P1
Esempio di sbrinamento di tipo Hot Gas per impianti centra-
lizzati con inizio sbrinamento quando l’elettrovalvola Liquido
è chiusa da oltre il tempo P.P2.
5.9 Controllo ventole evaporatore
Il controllo delle ventole evaporatore opera sull’uscita confi-
gurata come Fn in funzione di determinati stati di controllo
dello strumento e della temperatura misurata dalla sonda
evaporatore (sonda configurata come EP).
I paramentri relativi alle funzioni inerenti il controllo ventole
sono contenuti nel gruppo
]
Fn.
Nel caso la sonda evaporatore non venga utilizzata oppure
sia in errore, l’uscita configurata come Fn risulta attivata solo
in funzione dei parametri F.tn, F.tF e F.FE.
Tramite i parametri F.tn e F.tF è possibile stabilire il compor-
tamento delle ventole evaporatore quando l’uscita di regola-
zione configurata come ot (compressore) è spenta.
Quando l’uscita ot risulta disattivata è possibile fare in modo
che l’uscita configurata come Fn continui a funzionare
ciclicamente secondo i tempi programmati ai parametro F.tn
(tempo di attivazione ventole evaporatore a compressore
spento) e F.tF (tempo di disattivazione ventole evaporatore a
compressore spento).
All’arresto del compressore lo strumento provvede a mante-
nere accese le ventole evaporatore per il tempo F.tn, quindi
a disattivarla per il tempo F.tF e così via sino a che l’uscita
ot rimane disattivata.
Programmando F.tn = oF l’uscita Fn verrà disattivata alla disatti-
vazione dell’uscita ot (ventole evaporatore spente a compresso-
re spento o funzionamento ventole agganciate al compressore).
Programmando invece F.tn ad un qualsiasi valore e F.tF =
oF l’uscita Fn rimarrà attivata anche alla disattivazione dell’u-
scita ot (ventole evaporatore accese a compressore spento).
Il parametro F.FE permette invece di stabilire se le ventole
devono essere sempre accese indipendentemente dallo sta-
to dello sbrinamento (F.FE = on) oppure spegnersi durante lo
sbrinamento (F.FE = oF).
In quest’ultimo caso è possibile ritardare la ripartenza delle
ventole anche dopo il termine dello sbrinamento del tempo
impostato F.Fd.
Quando è attivo questo ritardo il LED lampeggia per se-
gnalare il ritardo in corso.
Quando la sonda evaporatore è utilizzata le ventole, oltre ad
essere condizionate dai parametri F.tn, F.tF e F.FE risultano
condizionate anche da un controllo di temperatura.
Fn
F.LF
Ep
F.FL
Temp.
F.dF
F.dF
time
offoff offON ON
È infatti possibile stabilire la disabilitazione delle ventole
quando la temperatura misurata dalla sonda evaporatore è
superiore a quanto impostato al parametro F.FL (temperatu-
ra troppo calda) oppure anche quando è inferiore a quanto
impostato con F.LF (temperatura troppo fredda).
Associato a questi parametri vi è anche il relativo differenzia-
le impostabile al parametro F.LF.
Nota: Occorre prestare particolare attenzione all’utilizzo
corretto delle funzioni di controllo delle ventole in base
alla temperatura in quanto in una tipica applicazione
di refrigerazione l’arresto delle ventole evaporatore
blocca lo scambio termico.
Si ricorda che il funzionamento delle ventole evaporatore
può essere condizionato anche dalla funzione “porta aperta”
operato dell’ingresso digitale.
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 14
5.10 Funzioni di allarme
I paramentri relativi alle funzioni inerenti il controllo ventole
sono contenuti nel gruppo
]
AL.
Le condizioni di allarme dello strumento sono:
Errori Sonde: E1, -E1, E2, -E2, E3, -E3, E4, -E4;
Allarmi di temperatura: H1, L1, H2, L2;
Allarme porta aperta: oP.
Le funzioni di allarme agiscono sul LED , sul buzzer interno,
se presente e configurato mediante il parametro o.bu e sull’u-
scita desiderata, se configurata mediante i parametri o.o1,
o.o2, o.o3, o.o4, secondo quanto impostato ai parametri citati.
Qualsiasi condizione di allarme attivo viene segnalato con
l’accensione del
LED
mentre la condizione di allarme taci-
tato viene segnalata con il
LED
lampeggiante.
Il buzzer (se presente) può essere configurato per segnalare
gli allarmi programmando il
parametro o.bu
= 1 o 3 ed opera
sempre come segnalazione di allarme tacitabile. Questo si-
gnifica che, quando attivato, può essere disattivato mediante
la breve pressione di un qualsiasi tasto.
Le uscite possono invece operare per segnalare allarmi
come le seguenti programmazioni dei parametri di configura-
zione uscite:
Le possibili selezioni di questi parametri per il funzionamento
di segnalazione di allarmi sono:
At Quando si desidera che l’uscita si attivi in condizione
di allarme e che possa essere disattivata (tacitazione
allarme) manualmente mediante la pressione di un
qualsiasi tasto dello strumento (applicazione tipica per
una segnalazione acustica).
AL
Quando si desidera che l’uscita si attivi in condizione di al-
larme ma non possa essere disattivata manualmente e che
quindi si disattivi solo al cessare della condizione di allarme
(applicazione tipica per una segnalazione luminosa).
An Quando si desidera che l’uscita si attivi in condizione di
allarme e che rimanga attivata anche quando la con-
dizione di allarme è cessata (memoria allarme). La di-
sattivazione (riconoscimento allarme memorizzato) può
quindi avvenire manualmente mediante la pressione di
qualsiasi tasto solo quando l’allarme è terminato.
-t
Quando si desidera il funzionamento descritto come At
ma con logica di funzionamento inversa (uscita attivata in
condizione normale e disattivata in condizione di allarme).
-L
Quando si desidera il funzionamento descritto come AL
ma con logica di funzionamento inversa (uscita attivata in
condizione normale e disattivata in condizione di allarme).
-n
Quando si desidera il funzionamento descritto come An
ma con logica di funzionamento inversa (uscita attivata in
condizione normale e disattivata in condizione di allarme).
5.10.1 Allarmi di temperatura
Lo strumento dispone di due allarmi di temperatura, ciascu-
no con una soglia di massima e di minima, completamente
configurabili.
Le funzioni di allarmi di temperatura agiscono in funzione delle
misure delle sonde stabilite ai parametri A.y1 e A.y2, delle soglie
di allarme impostate ai parametri A.H1, A.H2 (allarmi di massima),
A.L1, A.L2 (allarmi di minima) e dei relativi differenziali A.d1, A.d1.
Attraverso i parametri A.y1 e A.y2 è possibile anche stabilire se
le soglie di allarme
A.H1, A.H2
,
A.L1, A.L2
devono essere conside-
rate come assolute oppure relative al Set Point.
A seconda del funzionamento desiderato i parametri A.y1 e A.y2
possono essere impostati con i seguenti valori:
1 Assoluti riferiti a Pr1 con visualizzazione label (H - L);
2 Relativi riferiti a Pr1 con visualizzazione label (H - L);
3
Assoluti riferiti a sonda Au con visualizzazione label (H - L);
4
Relativi riferiti a sonda Au con visualizzazione label (H - L);
5
Assoluti riferiti a sonda cd con visualizzazione label (H - L);
6 Assoluti riferiti a Pr1 senza visualizzazione label;
7 Relativi riferiti a Pr1 senza visualizzazione label;
8 Assoluti riferiti a sonda Au senza visualizzazione label;
9 Relativi riferiti a sonda Au senza visualizzazione label;
10 Assoluti riferiti a sonda cd senza visualizzazione label;
11
Assoluti riferiti a sonda EP con visualizzazione label (H - L);
12 Assoluti riferiti a sonda EP senza visualizzazione label.
Mediante alcuni parametri è inoltre possibile ritardare l’abilita-
zione e l’intervento di questi allarmi. Questi parametri sono:
A.p1 e A.p2
- sono i tempi di esclusione degli allarmi di tempe-
ratura dall’accensione dello strumento qualora lo strumento
all’accensione si trovi in condizioni di allarme.
Qualora all’accensione non vi siano condizioni di allarme il
tempo relativo
A.po
non viene considerato.
A.dA - è il tempo di esclusione allarmi di temperatura 1 dopo
il termine di uno sbrinamento.
Nota: L’allarme 1 durante gli sbrinamenti e per il tempo A.dA
dopo il termine degli sbrinamenti risulta disabilitato men-
tre l’allarme 2 durante gli sbrinamenti è sempre abilitato.
A.t1
,
A.t2
- sono i tempi di ritardo attuazione allarmi di tem-
peratura 1 e 2.
Gli allarmi di temperatura 1 e 2 risultano abilitati allo scadere
dei tempi di esclusione e si attivano dopo i tempi
A.t1
e
A.t2
quando la temperatura misurata dalla sonda configurata per
l’allarme sale al di sopra o scende al di sotto delle rispettive
soglie di allarme di massima e di minima.
Mediante i parametri A.A1 e A.A2 è inoltre possibile stabilire a
piacere l’azione degli allarmi sull’uscita di regolazione e sulle
uscite di allarme (buzzer compreso).
Questo consente per esempio di intervenire direttamente
sull’uscita di regolazione disattivandola nel caso vi siano
allarmi di temperatura anche sulle sonde configurate come
Au (ad esempio funzione antifreeze”) o cd (ad esempio
funzione condensatore sporco).
Configurando entrambi gli allarmi con riferimento alla stessa
sonda lo strumento permette anche di gestire delle segna-
lazioni di pre-allarme (ad esempio che non attivano l’uscita
di allarme e/o il buzzer) e di allarme (che invece attivano
l’uscita di allarme e/o il buzzer).
Le soglie di allarme saranno le stesse impostate ai parametri
A.Ho e A.Lo se gli allarmi sono assoluti (A.oo = 1, 3, 5, 7, 9, 10).
AL
A.L1
A.H1 Temp.
A.d1
A.d1
time
offoff off
ON ON
H1 L1
oppure saranno i valori [SP + A.H
o
] e [SP + A.l
o
] se gli allar-
mi sono relativi (
A.oo = 2, 4, 6, 8
).
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 15
AL
A.L1
SP
A.H1
Temp.
A.d1
A.d1
time
offoff off
ON ON
H1 L2
Gli allarmi di temperatura di massima e di minima possono
essere disabilitati impostando i relativi parametri ad OFF:
A.H
o
e A.L
o
= oF.
L’intervento degli allarmi di temperatura prevede l’accen-
sione del
LED
di segnalazione allarmi, l’attivazione delle
uscite configurate con funzione di allarme, l’attivazione del
buzzer interno se configurato.
5.10.2 Allarmi esterni da ingressi digitali
Lo strumento può segnalare allarmi esterni allo strumento
tramite l’attivazione di uno o più ingressi digitali configurati
con funzioni programmate come i.
o
F = 4, 5, 12, 13, 14.
Contemporaneamente alla segnalazione di allarme confi-
gurata (buzzer e/o uscita), lo strumento segnala l’allarme tra-
mite l’accensione del
LED
e la visualizzazione sul display
della scritta prevista per l’allarme (AL, PrA, HP, LP) alternata
alla variabile stabilita al parametro i.dS.
La modalità i.
o
F = 4 non opera nessuna azione sulle uscite
di controllo mentre le altre modalità prevedono la disattiva-
zione dell’uscita ot o di tutte le uscite di controllo all’interven-
to dell’ingresso digitale.
Allarme Uscita ot
(compressore)
Altre uscite di controllo
(“Fn”, “dF”, “Au”, “HE”)
AL (4) Invariate
AL (5) OFF
PrA, HP, LP OFF Invariate
5.10.3 Allarme porta aperta
Lo strumento può segnalare un allarme di porta aperta tra-
mite l’attivazione dell’ingresso digitale con funzione program-
mata come i.oF = 1, 2 o 3.
All’attivazione dell’ingresso digitale lo strumento segnala che
la porta è aperta mediante la visualizzazione sul display del-
la label oP alternativamente alla variabile stabilita con i.dS.
Dopo il ritardo programmato al parametro A.oA lo strumen-
to segnala l’allarme attraverso l’attivazione dei dispositivi
configurati (buzzer e/o uscita), l’accensione del
LED
, e
continua naturalmente a visualizzare la scritta oP.
All’intervento dell’allarme di porta aperta vengono inoltre
riattivate le uscite eventualmente inibite (ventole o ventole +
compressore).
5.11 Funzione HACCP (registrazione allarmi)
La funzione denominata HACCP (Hazard Analysis and
Critical Control Points) prevede la registrazione da parte
dello strumento degli ultimi 10 allarmi avvenuti con relative
informazioni utili a determinare la criticità dell’allarme.
La funzione risulta disponibile solo per gli strumenti dotati di
orologio calendario.
I parametri relativi alla visualizzazione degli allarmi HACCP
sono contenuti nel gruppo ]HA mentre quelli relativi alla
configurazione sono contenuti nel gruppo ]AL.
Gli allarmi HACCP memorizzabili sono:
Codice allarme
HACCP Allarme
H1 Allarme di massima temperatura H1
L1 Allarme di minima temperatura L1
H2 Allarme di massima temperatura H2
L2 Allarme di minima temperatura L2
bo Allarme mancanza alimentazione (Black-out)
AL Allarme da ingresso digitale
Gli allarmi HACCP vengono memorizzati se i relativi pa-
rametri di abilitazione sono configurati e se è trascorso il
tempo previsto e configurato allo stesso parametro.
Inoltre è possibile disabilitare la registrazione degli allarmi
anche attraverso un ingresso digitale opportunamento confi-
gurato (i.
o
F = 13) oppure attraverso i tasti
o
opportu-
namenti configurati (t.UF o t.Fb = 7).
La visualizzazione di tali allarmi avviene secondo la mede-
sima procedura di visualizzazione dei parametri di program-
mazione accedendo ai parametri H.01 ÷ H.10 contenuti nel
gruppo ]HA.
Nota: Vedere paragrafo relativo alla visualizzazione allarmi
HACCP al Capitolo 2.
Tali parametri vengono ordinati automaticamente dallo stru-
mento dal più recente (H.01) al meno recente (H.10) ogni volta
che viene registrato un allarme o ne viene cancellato uno.
Se gli allarmi superano il numero di 10 lo strumento prov-
vede ad eliminare le informazioni relative all’allarme meno
recente sovrascrivendole con quello più recente.
Quando questo avviene lo strumento provvede ad incre-
mentare di una unità il valore del parametro H.dL attraverso
il quale è possibile visualizzare il numero degli allarmi che lo
strumento è stato costretto a cancellare perché eccedenti la
memoria consentita.
Una volta selezionato il parametro relativo all’allarme che si
desidera visualizzare se la scritta risulta lampeggiante significa
che l’allarme non è mai stato visualizzato (quindi riconosciuto).
Per riconoscerlo è sufficiente accedere al parametro me-
diante il tasto e visualizzarlo.
Alla successiva visualizzazione la label del parametro risul-
terà fissa.
Nel caso in cui l’allarme fosse ancora in corso al momento
della visualizzazione vengono visualizzati i dati ma l’allarme
non viene riconosciuto e non può essere cancellato.
In presenza di allarmi HACCP non riconosciuti (quindi anche
in corso) lo strumento visualizza sul display il messaggio
HAC alternato alla normale visualizzazione.
All’interno del parametro i dati saranno visualizzati sequen-
zialmente attraverso successive pressioni del tasto .
L’allarme può essere cancellato mantenendo premuto il tasto
per oltre 5 s durante la visualizzazione di uno dei dati
dell’allarme.
L’avvenuta cancellazione è segnalata dall’indicazione ---
per circa 1 s.
Analogamente è resettabile il valore del parametro H.dL
sempre mantenendo premuto il tasto
per oltre 5 s durante
la visualizzazione del valore.
Tuttavia quando si desideri una cancellazione immediata di
tutti gli allarmi è possibile farlo:
Col tasto
premuto per 5 s se il parametero t.UF = 6;
Col tasto
premuto per 5 s se il parametero t.Fb = 6
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Con un ingresso digitale se il parametero relativo i.oF = 11;
Con la funzione di reset dei parametri (impostando alla
richiesta password r.P = -48).
5.11.1 Allarmi HACCP di temperatura
Attraverso i parametri A.r1 (per gli allarmi H1 e L1) e A.r2
(per gli allarmi H2 e L2) è possibile abilitare la registrazione
degli allarmi di temperatura come allarmi HACCP.
Inoltre gli stessi parametri permettono di stabilire il tempo
minimo di permanenza dell’allarme perchè venga registrato
come allarme HACCP.
Se la durata dell’allarme è inferiore al tempo programmato
l’allarme non viene registrato. Se i parametri vengono impo-
stati = oF la registrazione è disabilitata.
Per ogni allarme di temperatura registrato vengono memorizzati:
Tipo allarme (A. = H1 o L1 o H2 o L2);
Istante di inizio allarme HACCP
(y. = anno, M. = mese, d. = giorno, h. = ora, n. = minuti;
Durata allarme HACCP (E. = ore, e. = minuti);
Temperatura critica raggiunta
(picco max. se allarme Hi o min. se allarme Lo).
AL
A.H1
Max.
temp.
Temp.
A.d1
time
offoff ON
H1
A.r1 E.e. time
12 3
Esempio allarme HACCP H1 di massima temperatura
1 Inizio allarme configurato (in questo caso con A.t1 = oF);
2 Inizio registrazione allarme HACCP;
3 Fine allarme.
Nota: Nel caso in cui sia in corso un’allarme di temperatura e
venga a mancare l’alimentazione lo strumento registra la
durata dell’allarme sino alla mancanza di alimentazione.
Per avere informazioni corrette sulle condizioni di tempera-
tura da monitorare si raccomanda di impostare un allarme
di Black-out ed eventualmente di disabilitare i ritardi allarme
all’accensione (A.Po) in modo che l’allarme eventualmente
ancora in corso al ritorno dell’alimentazione venga registrato
come un nuovo allarme al ritorno dell’alimentazione.
5.11.2 Allarmi haccp di mancanza alimentazione
(black-out)
Viene registrato solo se la mancanza di alimentazione dura
per un tempo superiore a quello impostato al parametro A.bo.
Se A.bo = oF l’allarme di Black-Out non viene mai registrato.
Per ogni allarme di black-out registrato vengono memorizzati:
Tipo allarme (A. = bo);
Istante di inizio
(y. = anno, M. = mese, d. = giorno, h. = ora, n. = minuti);
Durata del black-out (E. = ore, e. = minuti);
Temperatura relativa alla sonda configurata per l’allarme
di temperatura 1 (vedi parametro A.y1) misurata al termine
del black-out (se disponibile, diversamente se non disponi-
bile viene indicato ---”).
Temp.
at end of
Black-out
Temp.
time
BLACK-OUT
A.bo E.e. time
1
2
3
Esempio allarme HACCP di Black-out
1 Mancanza di alimentazione;
2 Tempo minimo mancanza di alimentazione per abilitazio-
ne registrazione allarme HACCP di Black-out;
3 Ritorno alimentazione (fine allarme).
5.11.3 Allarmi HACCP da ingressi digitali
Viene registrato solo se l’allarme generico (AL) da ingresso
digitale configurato nelle modalità 4 o 5 ha una durata supe-
riore al tempo impostato al parametro A.di.
Se A.di = oF l’allarme da ingresso digitale non viene mai
registrato.
Per ogni allarme da ingresso digitale registrato vengono
memorizzati:
Tipo allarme (A. = AL);
Istante di inizio (y. = anno, M. = mese, d. = giorno, h. = ora,
n. = minuti);
Durata dell’allarme (E. = ore, e. =minuti);
Temperatura relativa alla sonda configurata per l’allarme
di temperatura 1 (vedi parametro A.y1) misurata al termine
dell’allarme.
Digital
alarm
Temp.
at alarm
end
Temp.
time
offoff ON
A.di E.e. time
12 3
Nota: Nel caso in cui sia in corso un allarme da ingresso di-
gitale e venga a mancare l’alimentazione lo strumento
registra la durata dell’allarme sino alla mancanza di
alimentazione.
5.12 Funzionamento dei tasti e /AUX
Due dei tasti dello strumento, oltre alle loro normali funzioni,
possono essere configurati per operare altri comandi.
I parametri relativi sono contenuti nel gruppo ]ts.
La funzione del tasto
può essere definita mediante il para-
metro t.UF mentre quella del tasto
/AUX col parametro t.Fb.
Entrambi i parametri presentano le stesse possibilità e pos-
sono essere configurati per i seguenti funzionamenti:
oF Il tasto non esegue nessuna funzione;
1 Attivazione/Disattivazione Uscita ausiliaria:
Premendo il tasto per almeno 1 s è possibile attivare/
disattivare l’uscita ausiliaria se configurata. Nel caso in
cui fossero programmati eventi di attivazione/disattivazio-
ne tramite orologio, l’azione con questa modalità risulta
forzare l’uscita sino all’evento successivo.
2 Modo di funzionamento Normale o Economico:
Premendo il tasto per almeno 1 s è possibile seleziona-
re a rotazione la modalità di funzionamento operativa
Normale o Economica (SP/SPE). A selezione avvenuta
il display mostrerà lampeggiando per circa 1 s il codice
del set point attivo (“SP” oEco”). Nel caso in cui fossero
programmati eventi di commutazione tramite orologio,
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 17
l’azione con questa modalità risulta forzare la modalità
sino all’evento successivo.
3 Accensione/Spegnimento (Stand-by):
Premendo il tasto per almeno 1 s è possibile commutare
lo strumento dallo stato di ON allo stato di Stand-by e
viceversa. Nel caso in cui fossero programmati eventi di
accensione/stand-by tramite orologio l’azione con questa
modalità risulta avere priorià sull’evento.
4 Attivazione/disattivazione Turbo:
Premendo il tasto per almeno 1 s è possibile attivare/
disattivare un ciclo Turbo.
5
Forzatura evento programmato Accensione/Spegnimento
(Stand-by):
Premendo il tasto per almeno 1 s è possibile commutare
lo strumento dallo stato di ON allo stato di Stand-by e
viceversa sino al successivo evento. Pertanto, nel caso
in cui fossero programmati eventi di accensione/stand-by
tramite orologio l’azione con questa modalità risulta forza-
re lo stato sino all’evento successivo.
6 Reset Allarmi HACCP:
Premendo il tasto per almeno 1 s è possibile resettare gli
allarmi HACCP memorizzati. L’avvenuto reset viene se-
gnalato dal display con l’indicazione --- per circa 1 s.
7 Disabilitazione Registrazione Allarmi HACCP:
Premendo il tasto per almeno 1 s è possibile disabilitare/
abilitare la registrazione degli allarmi HACCP memoriz-
zati. A selezione avvenuta il display mostrerà lampeg-
giando per circa 1 s:
Hon (Allarmi HACCP abilitati)
HoF (Allarmi HACCP disabilitati).
5.13 Eventi programmabili ad orari stabiliti
Tutti gli eventi sono programmabili attraverso 14 parametri
c.01... c.14 contenuti nel gruppo ]ce.
Dopo aver selezionato il parametro desiderato premendo il
tasto
più volte vengono visualizzati nell’ordine:
h.hh Ore (es. h.13);
n.nn Minuti (es. n.48);
d.d Giorno della settimana (es. d.3);
t.t Tipo di evento che si desidera venga eseguito all’istante
programmato (es. t.1).
I giorni sono considerati:
d. 1 Lunedì;
d. 2 Martedì;
d. 3 Mercoledì;
d. 4 Giovedì;
d. 5 Venerdì;
d. 6 Sabato;
d. 7 Domenica;
d. 8 Tutti i giorni;
d. 9 Lunedì, gartedì, gercoledì, giovedì, venerdì;
d.10 Lunedì, gartedì, gercoledì, giovedì, venerdì, sabato;
d.11 Sabato e domenica;
d.oF Nessun giorno (evento disabilitato).
I 14 parametri di programmazione degli eventi consentono
di schedulare un massimo di 14 x 7 = 98 eventi settimanali
(sfruttando d. 8).
Gli eventi programmabili sono:
t.1 Accensione strumento;
t.2 Stand-by strumento;
t.3 Accensione uscita ausiliaria;
t.4 Spegnimento uscita ausiliaria;
t.5 Avvio sbrinamento (per abilitare gli sbrinamenti ad ora-
rio programmare anche d.dC = cL);
t.6 Commutazione a modalità Eco (SPE);
t.7 Commutazione a modalità normale (SP).
L’eventuale intervento manuale, ad esempio sulla commu-
tazione della modalità (eco o normale) o sull’attivazione/
disattivazione dell’uscita ausiliaria ha effetto solo sino allo
scadere del successivo evento schedulato.
Ad esempio se lo strumento si trova nella modalità economi-
ca e viene forzato manualmente alla modalità normale esso
rimane nella modalità normale sino al successivo evento che
prevede la commutazione alla modalità economica.
Esempio di programmazione:
Si desiderano eseguire:
4 sbrinamenti giornalieri feriali alle ore 7.00, 12.00, 17.00
e 22.00;
2 sbrinamenti giornalieri festivi domenicali alle ore 7.00 e
19.00 (programmare anche d.dC = cL);
1 commutazione giornaliera feriale da modalità normale ad
economica alle ore 20.00 e 1 commutazione da modalità
economica a normale alle ore 6.00;
Nessuna commutazione nei giorni festivi domenicali;
1 commutazione giornaliera feriale dell’uscita ausiliaria ad
on alle ore 8.00 ed 1 commutazione giornaliera ad off alle
ore 21.00;
Nessuna commutazione nei giorni festivi domenicali.
Evento Parametro Ora Minuti Giorni Evento
Sbrinamento feriale 1 c.01 h.07 n.00 d.10 t.5
Sbrinamento feriale 2 c.02 h.12 n.00 d.10 t.5
Sbrinamento feriale 3 c.03 h.17 n.00 d.10 t.5
Sbrinamento feriale 4 c.04 h.22 n.00 d.10 t.5
Sbrinamento festivo 1 c.05 h.07 n.00 d.7 t.5
Sbrinamento festivo 2 c.06 h.19 n.00 d.7 t.5
Modalità ECO c.07 h.20 n.00 d.10 t.6
Modalità nomale c.08 h.06 n.00 d.10 t.7
Aux on c.09 h.08 n.00 d.10 t.3
Aux off c.10 h.21 n.00 d.10 t.4
c.11...... c.14 h.00 n.00 d.oF t.oF
5.14 Interfaccia seriale RS485
Lo strumento è dotato di una interfaccia di comunicazione se-
riale del tipo RS 485 attraverso la quale è possibile collegarlo
ad una rete in cui sono inseriti altri strumenti (regolatori o PLC)
e facente capo tipicamente ad un pannello operatore o ad un
personal computer utilizzato come supervisore dell’impianto.
Attraverso il personal computer o il pannelo operatore è
quindi possibile acquisire tutti i dati di funzionamento e pro-
grammare tutti i parametri di configurazione dello strumento.
Il protocollo software adottato dallo strumento è del tipo
MODBUS-RTU largamente utilizzato in molti PLC e pro-
grammi di supervisione disponibili sul mercato.
Lo strumento con opzione RS485 è dotato di due morsetti
chiamati D+ e D- che devono essere connessi a tutti i mor-
setti omonimi della rete.
Per il cablaggio della linea è consigliabile adottare un cavo a
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 18
3 poli intrecciato e schermato collegato come in figura.
D+
D-
GND
Host
(OP/PC/PLC)
RS485
Interface
shield
14
Rt
120
15 16
D+ GNDD-
X30 no. 1
14 15 16
D+ GNDD-
X30 no. 2
14 15 16
D+ GNDD-
X30 no. 31
Il circuito d’interfaccia consente di collegare sino a 32 stru-
menti sulla stessa linea.
Per mantenere la linea in condizioni di riposo, è richiesto il
collegamento di una resistenza (Rt) al termine della linea del
valore di 120W.
6. ACCESSORI
Lo strumento è dotato di un connettore a 5 poli che permette
il collegamento di alcuni accessori di seguito descritti.
6.1 configurazione parametri con “A01”
Lo strumento è dotato di un connettore che permette il trasferi-
mento dei parametri di funzionamento da e verso lo strumento
attraverso il dispositivo A01 dotato di connettore a 5 poli.
Il dispositivo A01 è utilizzabile per la programmazione in
serie di strumenti che devono avere la stessa configurazione
dei parametri o per conservare una copia della programma-
zione di uno strumento e poterla ritrasferire rapidamente.
Lo stesso dispositivo consente la connessione tramite porta
USB ad un PC con il quale, attraverso l’apposito software di
configurazione per strumenti AT UniversalConf”, è possibile
configurare i parametri di funzionamento.
Per l’utilizzo del dispositivo A01 è possibile alimentare solo il
dispositivo o solo lo strumento.
Power supply
Enter
PWS
12 V
A B C TTL
+-
USB
to PC
USB
Enter
PWS
12 V
A B C TTL
+-
USB
to PC
USB
AC supply
Supply adapter
12VDC
Per maggiori informazioni fare riferimento al manuale d’uso
del dispositivo A01.
6.2 Visualizzatore remoto TVR Y
Allo strumento è possibile collegare il dispositivo di visua-
lizzazione remota TVR Y mediante l’apposito cavo che può
avere una lunghezza massima di 10 m.
Il dispositivo TVR Y, alimentato direttamente dallo strumento,
permette di visualizzare la temperatura misurata dalla sonda
Pr1 mediante un display a 2½ digit.
TVR Y (--)
Cable 10 m max.
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 19
7. PROTOCOLLO DI COMUNICAZIONE
7.1 Protocollo di comunicazione seriale e tabella parametri programmabili
m Evidenziati in grassetto i dati utilizzabili nel caso lo strumento venga utilizzato come semplice aquisitore dati o modulo
slave per il comando delle uscite tramite comunicazione seriale.
7.1.1 Zona delle variabili
Le variabili dello strumento comprendono le misure e gli stati dello strumento (regolazione, uscite ecc.).
I dati sono di sola lettura.
Var. Indirizzo
HEX Descrizione
decimali Valori
Pr1 200 Misura Ingresso Pr1 1 -99.9 ÷ 999.0
Pr2 201 Misura Ingresso Pr2 1 -99.9 ÷ 999.0
dP 202 Punto decimale valori di temperatura 1
Pr3 203 Misura Ingresso Pr3 1 -99.9 ÷ 999.0
Lt 204 Picco temperatura Pr1 min. 1 -99.9 ÷ 999.0
Ht 205 Picco temperatura Pr1 max. 1 -99.9 ÷ 999.0
206 Stato del regolatore
0 OFF
1 Regolazione
2 Sbrinamento
3 Post-sbinamento
207 Stato allarmi (prima parte)
b0 Non usato;
b1 1 = overrange sonda Pr1 (E1);
b2 1 = underrange sonda Pr1 (-E1);
b3 1 = overrange sonda Pr2 (E2);
b4 1 = underrange sonda Pr2 (-E2);
b5 1 = overrange sonda Pr3 (E3);
b6 1 = underrange sonda Pr3 (-E3);
b7 1 = overrange sonda Pr4 (E4);
b8 1 = underrange sonda Pr4 (-E4);
b9 1 = allarme di massima H1;
b10 1 = allarme di minima L1;
b11 1 = allarme di massima H2;
b12 1 = allarme di minima L2;
b13 Non usato;
b14 1 = allarme AL;
b15 1 = allarme PrA.
DT0 208 Primo riferimento Dynamic Defrost 1 -99.9 ÷ 999.0
DTn 209 Ultimo riferimento Dynamic Defrost 1 -99.9 ÷ 999.0
20A Fase rilevazione variabili temperatura Dynamic Defrost
20B Numero riduzioni effettuate Dynamic Defrost 0 0 ÷ 256
20C Tempo mancante allo sbrinamento 0 0 ÷ 5989 min.
20D Stato ingresso digitale 0 Aperto;
1 Chiuso.
20E Minuti-secondi orologio 2 0.00 ÷ 59.59 (mm.ss)
20F Giorno-ore orologio 2 0.00 ÷ 7.23 (d.hh)
ot 210 Uscita di regolazione temperatura 0 OFF;
1 ON.
dF 211 Uscita di sbrinamento (1) 0 OFF;
1 ON.
d2 212 Uscita di sbrinamento (2) 0 OFF;
1 ON.
Fn 213 Uscita ventole evaporatore 0 OFF;
1 ON.
Au 214 Uscita ausiliaria 0 OFF;
1 ON.
At 215 Uscita allarme tacitabile 0 OFF;
1 ON.
AL 216 Uscita allarme non tacitabile 0 OFF;
1 ON.
HE 217 Uscita riscaldante HE 0 OFF;
1 ON.
218 Richiesta regolatore temperatura (senza inibizioni) 0 OFF;
1 ON.
219 Richiesta uscita ventole (senza inibizioni) 0 OFF;
1 ON.
21A Richiesta Ciclo “Turbo” 0 OFF;
1 ON.
Ascon Tecnologic - X30 - MANUALE UTENTE - PAG. 20
Var. Indirizzo
HEX Descrizione
decimali Valori
21B Richiesta sbrinamento 0 OFF;
1 ON.
21C Richiesta fine sbrinamento 0 OFF;
1 ON.
21D Richiesta attivazione uscita ausiliaria 0 OFF;
1 ON.
21E Inibizione ventole per apertura porta 0 OFF;
1 ON.
21F Inibizione uscita di regolazione per apertura porta 0 OFF;
1 ON.
220 Porta aperta 0 OFF;
1 ON.
221 Display bloccato in sbrinamento (per funz. TVRY) 0 OFF;
1 ON.
222 Inibizione uscite per allarme da ingresso digitale 0 OFF;
1 ON.
223 Inibizione uscita compressore (ot) per allarmi 0 OFF;
1 ON.
224 Inibizione uscita compressore (ot) e riscaldante (HE)
per allarmi 0 OFF;
1 ON.
Pr1 225 Misura ingresso Pr1 1 0 OFF;
1 ON.
Pr2 226 Misura ingresso Pr2 1 0 OFF;
1 ON.
Pr3 227 Misura ingresso Pr3 1 0 OFF;
1 ON.
Pr4 228 Misura ingresso Pr4 1 0 OFF;
1 ON.
di1 229 Stato ingresso digitale 1 0 OFF;
1 ON.
di2 22A Stato ingresso digitale 2 0 OFF;
1 ON.
di3 22B Stato ingresso digitale 3 0 OFF;
1 ON.
di4 22C Stato ingresso digitale 4 0 OFF;
1 ON.
Out1 22D Stato Out 1 0 OFF;
1 ON.
Out2 22E Stato Out 2 0 OFF;
1 ON.
Out3 22F Stato Out 3 0 OFF;
1 ON.
Out4 230 Stato Out 4 0 OFF;
1 ON.
231 Stato allarmi (seconda parte)
b0 1 = allarme HP;
b1 1 = allarme LP;
b2 1 = ritardo all’accensione (od);
b3 1 = allarme porta aperta (oP);
b4
1 = allarme HACCP in corso o non riconosciuto;
b5 ÷ b15 Non usati.
232 Disabilitazione registrazione HACCP 0 OFF;
1 ON.
233 Modalità Eco in corso 0 OFF;
1 ON.
234 Modalità Turbo in corso 0 OFF;
1 ON.
Le condizioni di anomalia delle variabili di processo (misure) sono riportate come valori speciali:
Condizione anomala Valore reso all’indirizzo corrispondente Errore Strumento
Corto-circuito dell’ingresso di misura -10000 -E
Circuito ingresso di misura APERTO 10000 E
Overflow (A/D converter) 10001
Variabile non disponibile 10003 ---
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